The Unix and Internet Fundamentals HOWTO
Eric S. Raymond
v1.4, 25 settembre 1999
Questo documento descrive il funzionamento di base dei computer di
classe PC, i sistemi operativi di tipo Unix e Internet senza far uso
di un linguaggio troppo tecnico. Traduzione a cura di Mirko Nasato,
[email protected].
1. Introduzione
1.1. Scopo di questo documento
Questo documento vuole essere un aiuto per gli utenti di Linux e di
Internet che stanno imparando dalla pratica. Anche se il ``learning by
doing'' � un ottimo metodo per acquisire competenze specifiche, a
volte lascia determinate lacune nella conoscenza delle basi che
possono rendere difficile il pensiero creativo o la risoluzione
efficace dei problemi, a causa della mancanza di un chiaro modello
mentale relativo a cosa sta succedendo nella realt�.
Cercher� di descrivere con un linguaggio chiaro e semplice come
funziona il tutto. La presentazione sar� calibrata per persone che
usano Unix o Linux su hardware di classe PC. Di solito far� comunque
riferimento semplicemente a `Unix', dato che la maggior parte delle
descrizioni vale anche per altre piattaforme e varianti Unix.
Assumer� che stiate usando un PC Intel. I dettagli differiscono
leggermente se lavorate su un Alpha o un PowerPC o qualche altro
computer Unix, ma i concetti di base sono gli stessi.
Non ripeter� le cose, quindi dovrete stare attenti, ma ci� significa
anche che imparerete da ogni parola che leggete. � una buona idea
limitarsi a dare una scorsa la prima volta che leggete; dovreste poi
tornare indietro e rileggere alcune volte finch� avrete digerito
quello che avete imparato.
Questo � un documento in evoluzione. Intendo continuare ad aggiungere
sezioni in risposta agli stimoli dei lettori, pertanto periodicamente
dovreste tornare a rivederlo.
2. Novit�
Novit� nella versione 1.2: Sezione `Come fa il computer a
immagazzinare le cose in memoria?'. Novit� nella versione 1.3:
Sezione `Che cosa accade con il log in?' e `Proprietari dei file,
autorizzazioni e sicurezza'.
2.1. Risorse correlate
Se state leggendo questo documento al fine di imparare come diventare
un hacker, dovreste anche leggere la How To Become A Hacker FAQ
<
http://www.tuxedo.org/~esr/faqs/hacker-howto.html>. Contiene dei
link ad altre risorse utili.
2.2. Nuove versioni di questo documento
Nuove versioni dello Unix and Internet Fundamentals HOWTO verranno
periodicamente postate su comp.os.linux.help, comp.os.linux.announce e
news.answers <news:answers>. Saranno anche depositate su vari siti
WWW e FTP dedicati a Linux, inclusa la LDP home page.
Potete vedere l'ultima versione sul World Wide Web all'URL
<
http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/Fundamentals-HOWTO.html>.
2.3. Commenti, suggerimenti e correzioni
Se avete domande o commenti su questo documento sentitevi liberi di
contattare Eric S. Raymond all'indirizzo
[email protected]. Qualsiasi
suggerimento o critica sar� il benvenuto. Apprezzo particolarmente
link a spiegazioni pi� dettagliate dei singoli concetti. Se trovate un
errore per favore fatemelo sapere, in modo che lo possa correggere
nella prossima versione. Grazie.
3. Anatomia di base del computer
Dentro al vostro computer c'� un chip processore che compie
l'elaborazione vera e propria. C'� una memoria interna (quella che la
gente DOS/Windows chiama ``RAM'' e la gente Unix spesso chiama
``core''). Il processore e la memoria risiedono sulla scheda madre,
che � il cuore del vostro computer.
Il vostro computer ha uno schermo e una tastiera. Ha dischi fissi e
dischi floppy. Lo schermo e i dischi hanno schede controller che si
attaccano sulla scheda madre e aiutano il computer a gestire questi
dispositivi. (La tastiera � troppo semplice per aver bisogno di una
scheda separata; il controller � costruito all'interno della tastiera
stessa.)
Scenderemo pi� avanti in alcuni dei dettagli relativi al funzionamento
di questi dispositivi. Per ora, ecco alcune cose di base da tenere a
mente su come funzionano assieme:
Tutte le parti interne del vostro computer sono collegate da un bus.
Fisicamente, il bus � quello dove si attaccano le schede controller
(la scheda video, il controller del disco, una scheda audio se ce
l'avete). Il bus � l'autostrada dei dati tra il processore, lo
schermo, il disco e tutto il resto.
Il processore, che fa funzionare tutto il resto, in realt� non � in
grado di vedere direttamente nessuno degli altri pezzi: deve
comunicare con loro attraverso il bus. L'unico sottosistema al quale
ha accesso veramente rapido, immediato, � la memoria (core). Perch� i
programmi siano eseguiti, dunque, devono essere in memoria.
Quando il vostro computer legge un programma o dei dati dal disco in
effetti succede che il processore usa il bus per spedire una richiesta
di lettura disco al controller del disco. Dopo un po' di tempo il
controller del disco usa il bus per segnalare al computer che ha letto
i dati e li ha messi in una certa locazione di memoria. Il processore
pu� allora usare il bus per guardare in quella memoria.
Anche la tastiera e lo schermo comunicano con il processore attraverso
il bus, ma in modi pi� semplici. Ne discuteremo pi� avanti. Per ora,
ne sapete abbastanza per capire cosa succede quando accendete il
vostro computer.
4. Cosa succede quando si accende un computer?
Un computer senza un programma in esecuzione � soltanto un ammasso
inerte di componenti elettronici. La prima cosa che un computer deve
fare quando viene acceso � far partire un programma speciale chiamato
sistema operativo. Il compito del sistema operativo � aiutare gli
altri programmi del computer a funzionare, gestendo gli intricati
dettagli relativi al controllo dell'hardware del computer.
Il processo di avvio del sistema operativo si chiama boot (in origine
era bootstrap e alludeva alla difficolt� di tirarsi su da solo, ``by
your bootstraps''). Il vostro computer sa come avviarsi perch� le
istruzioni per il boot sono incorporate in uno dei suoi chip, il BIOS
(Basic Input/Output System).
Il chip BIOS gli dice di cercare uno speciale programma chiamato boot
loader (quello di Linux si chiama LILO) che si trova in un posto
predefinito del disco fisso con numero pi� basso (il disco di avvio).
Il compito del boot loader � far partire il sistema operativo vero e
proprio.
Per compiere quest'ultima operazione il loader cerca un kernel, lo
carica in memoria e lo fa partire. Quando avviate Linux e vedete
``LILO'' sullo schermo, seguito da una riga di puntini, vuol dire che
sta caricando il kernel. (Ogni puntino significa che ha caricato un
altro blocco del disco di codice kernel).
(Vi potreste chiedere come mai il BIOS non carica il kernel
direttamente: perch� questo processo a due stadi con il boot loader?
Beh, il BIOS non � molto intelligente. In effetti � proprio stupido, e
Linux non lo usa pi� dopo la fase di avvio. Fu scritto in origine per
i PC primitivi a 8 bit con dischi poco capienti e proprio non riesce
ad accedere a una parte abbastanza grande del disco per caricare
direttamente il kernel. La fase del boot loader consente anche di far
partire diversi sistemi operativi da posti diversi del vostro disco,
nella improbabile circostanza che Unix non vi soddisfi a sufficienza.)
Dopo essere partito, il kernel si guarda in giro, trova il resto
dell'hardware e si prepara a far girare i programmi. Fa tutto questo
guardando non nelle ordinarie locazioni di memoria ma piuttosto alle
porte I/O, speciali indirizzi bus che probabilmente hanno schede
controller di dispositivi che sono in ascolto in attesa di comandi. Il
kernel non cerca a caso; ha molta conoscenza innata su cosa �
probabile trovare dove, e su come i controller rispondono se sono
presenti. Questo processo si chiama autorilevamento.
La maggior parte dei messaggi che vedete durante la fase di avvio sono
del kernel che fa l'autorilevamento del vostro hardware attraverso le
porte I/O, riconosce cosa ha a sua disposizione e si adatta al vostro
computer. Il kernel di Linux � estremamente bravo in questo, meglio
della maggior parte degli altri Unix e molto meglio del DOS o di
Windows. Infatti, molti linuxiani della prima ora pensano che
l'intelligenza del rilevamento all'avvio di Linux (che lo rende
relativamente facile da installare) sia stata una delle principali
ragioni che lo hanno fatto sfondare dal mucchio di esperimenti di Unix
liberi, attraendo una massa critica di utenti.
Ma avere il kernel del tutto caricato e funzionante non � la fine del
processo di boot; ne � solo il primo stadio (a volte chiamato run
level 1, livello di esecuzione 1). A questo punto il kernel passa il
controllo a un processo speciale chiamato `init' che esegue diverse
attivit� comuni.
Il primo compito del processo init � assicurarsi che i vostri dischi
siano a posto. I file system dei dischi sono fragili: se vengono
danneggiati da un malfunzionamento hardware o da un'improvvisa
mancanza di elettricit�, ci sono buoni motivi per compiere alcune
operazioni di riaggiustamento prima che il vostro Unix sia tutto a
posto. Parleremo pi� approfonditamente di questo pi� avanti, a
proposito di ``come i file system si possono danneggiare''.
Il passo successivo del kernel � far partire diversi demoni. Un demone
(o daemon) � un programma quale uno spooler di stampa, un programma
che attende di ricevere posta in arrivo oppure un server WWW che
rimane latente in sottofondo, aspettando qualcosa da fare. Questi
programmi speciali devono spesso coordinare diverse richieste che
rischiano di entrare in conflitto. Sono demoni perch� spesso � pi�
facile scrivere un programma che gira costantemente e viene a
conoscenza di tutte le richieste piuttosto che cercare di assicurarsi
che un gruppo di copie (che girano tutte contemporaneamente, con
ciascuna che processa una richiesta) non si ostacolino a vicenda. La
particolare serie di demoni che il vostro sistema fa partire pu�
variare, ma quasi certamente include uno spooler di stampa (un demone
che fa da `portinaio' per la vostra stampante).
Una volta che tutti i demoni sono avviati ci troviamo al run level 2.
Il prossimo passo � prepararsi per gli utenti. Init avvia una copia di
un programma chiamato getty per controllare la vostra console (e forse
altre copie per controllare le porte seriali dial-in). Questo
programma � quello che emette il prompt login alla vostra console.
Siamo ora al run level 3, pronti per fare il log in e lanciare i
programmi.
5. Che cosa accade con il log in?
Quando fate il log in (date un nome e la password) vi identificate a
getty e al computer. Parte allora un altro programma chiamato
(ovviamente) login, che controlla se siete autorizzati a usare quella
macchina. Se non lo siete, il tentativo di log in viene rifiutato. Se
lo siete, login compie qualche operazione di servizio e poi fa partire
un interprete di comandi, la shell. (S�, getty e login potrebbero
essere un solo programma. Sono separati per motivi storici che qui non
vale la pena approfondire.)
Ecco pi� in dettaglio che cosa accade prima che compaia la shell; sar�
necessario comprenderlo pi� avanti quando parleremo di autorizzazioni
dei file. Si viene identificati con un nome di login e password.
Questo nome di login viene cercato in un file chiamato /etc/password,
costituito da una sequenza di righe ciascuna delle quali descrive un
account utente.
Uno di questi campi � una versione cifrata della password
dell'account. Quello che inserite come password viene cifrato
esattamente allo stesso modo e il programma login controlla se
corrispondono. La sicurezza di questo metodo dipende dal fatto che,
mentre � facile passare da una password in chiaro a una cifrata,
l'inverso � molto difficile. Per cui, se qualcuno riesce a vedere la
versione cifrata della vostra password non pu� comunque usare il
vostro account. (Significa anche che se dimenticate la vostra
password, non c'� modo di recuperarla, ma solamente di cambiarla in
un'altra di vostra scelta.)
Una volta effettuato il log in con successo, otterrete tutti i
privilegi associati al singolo account che state utilizzando. Potreste
anche essere riconosciuti come appartenenti a un group. Un gruppo � un
insieme di utenti impostato dall'amministratore e a cui � associato un
nome. I gruppi possono avere privilegi indipendentemente dai privilegi
dei loro membri. Un utente pu� appartenere a pi� gruppi. (Per maggiori
dettagli sul funzionamento dei privilegi in Unix si veda la sezione su
``''.)
(Si noti che, sebbene si fa normalmente riferimento agli utenti e ai
gruppi per nome, essi sono in realt� memorizzati internamente come ID
numerici. Il file password associa il vostro nome di account a un ID
utente; il file /etc/group associa i nomi di gruppo agli ID numerici
dei gruppi. I comandi che hanno a che fare con account e gruppi
effettuano automaticamente la conversione.)
La vostra registrazione di account contiene anche la vostra home
directory, il posto nel file system Unix che contiene i vostri file
personali. Infine, la registrazione dell'account imposta anche la
shell, l'interprete di comandi che login avvier� per accettare i
vostri comandi.
6. Cosa succede quando si eseguono i programmi dalla shell?
La shell normale vi presenta il prompt '$' che vedete dopo il login (a
meno che non lo abbiate personalizzato). Non parleremo della sintassi
della shell e delle cose semplici che potete vedere da soli sullo
schermo; daremo piuttosto uno sguardo dietro le quinte a quello che
succede dal punto di vista del computer.
Dopo la fase di avvio, e prima che sia eseguito un programma, potete
pensare al vostro computer come a un contenitore di un repertorio di
processi che stanno tutti aspettando qualcosa da fare. Stanno tutti
aspettando degli eventi. Un evento pu� essere voi che premete un tasto
o muovete il mouse. Oppure, se il vostro computer � collegato a una
rete, un evento pu� essere un pacchetto di dati che arriva lungo
quella rete.
Il kernel � uno di questi processi. � uno speciale, perch� controlla
quando gli altri processi utente possono girare ed � normalmente
l'unico processo con accesso diretto all'hardware del computer.
Infatti, i processi utente devono fare richiesta al kernel quando
vogliono ottenere un input dalla tastiera, scrivere sullo schermo,
leggere o scrivere su disco o fare qualsiasi altra cosa che non sia
macinare bit in memoria. Queste richieste sono note come chiamate di
sistema.
Normalmente tutto l'I/O passa attraverso il kernel, cos� quest'ultimo
pu� organizzare le operazioni e impedire che i processi si ostacolino
a vicenda. Alcuni processi utente speciali hanno il permesso di
aggirare il kernel, di solito per ottenere accesso diretto alle porte
I/O. I server X (i programmi che gestiscono le richieste degli altri
programmi di generare grafica sullo schermo, sulla maggior parte dei
computer Unix) sono gli esempi pi� comuni al riguardo. Ma non siamo
ancora arrivati a un server X; state guardando il prompt della shell
su una console a caratteri.
La shell � solo un processo utente, e neppure uno tanto speciale.
Attende che voi digitiate qualcosa, ascoltando (attraverso il kernel)
sulle porte I/O della tastiera. Come il kernel vede che avete digitato
qualcosa lo visualizza sullo schermo e poi lo passa alla shell. Quando
il kernel vede un `Invio' passa la vostra linea di testo alla shell.
La shell tenta di interpretare questo testo come se si trattasse di
comandi.
Diciamo che digitate `ls' e Invio per invocare il programma Unix che
elenca le directory. La shell applica le sue regole incorporate per
indovinare che volete lanciare il comando eseguibile nel file
`/bin/ls'. Fa una chiamata di sistema chiedendo al kernel di far
partire /bin/ls come un nuovo processo figlio e di dargli accesso allo
schermo e alla tastiera attraverso il kernel. Poi la shell va a
dormire, aspettando che ls finisca.
Quando /bin/ls ha finito dice al kernel che ha terminato emettendo una
chiamata di sistema exit. Il kernel allora sveglia la shell e le dice
che pu� riprendere a girare. La shell emette un altro prompt e attende
un'altra linea di input.
Tuttavia (supponiamo che stiate elencando una directory molto lunga)
potrebbero succedere altre cose mentre `ls' � in esecuzione. Potreste
passare su un'altra console virtuale, fare il log in di l� e iniziare
una partita a Quake, per esempio. Oppure immaginate di essere
collegati a Internet. Il vostro computer potrebbe spedire o ricevere
posta mentre /bin/ls � in esecuzione.
7. Come funzionano i dispositivi di input e gli interrupt?
La tastiera � un dispositivo di input molto semplice: semplice perch�
genera piccole quantit� di dati molto lentamente (per gli standard di
un computer). Quando premete o rilasciate un tasto, il valore di
questo evento viene segnalato attraverso il cavo della tastiera per
far scattare un interrupt hardware.
� compito del sistema operativo stare attento a questi interrupt. Per
ogni possibile tipo di interrupt c'� un gestore dell'interrupt, una
parte del sistema operativo che immagazzina i dati a esso associati
(come il valore del vostro premere/rilasciare il tasto) finch� pu�
essere processato.
Quello che effettivamente fa il gestore dell'interrupt della vostra
tastiera � mettere il valore del tasto in un'area di sistema vicino al
fondo della memoria. L� rimane a disposizione per ispezione quando il
sistema operativo passa il controllo al programma che ritiene stia
attualmente leggendo dalla tastiera.
Dispositivi di input pi� complessi come i dischi o le schede di rete
funzionano in modo simile. Sopra abbiamo fatto il caso di un
controller del disco che usa il bus per segnalare che una richiesta
disco � stata ultimata. In realt� succede che il disco fa scattare un
interrupt. Il gestore dell'interrupt del disco copia poi in memoria i
dati ottenuti, a uso successivo da parte del programma che aveva fatto
la richiesta.
A ogni tipo di interrupt � associato un livello di priorit�. Gli
interrupt con priorit� pi� bassa (come gli eventi della tastiera)
devono dare la precedenza agli interrupt con priorit� pi� alta (come i
tick dell'orologio o gli eventi del disco). Unix � progettato per dare
alta priorit� al tipo di eventi che hanno bisogno di essere processati
rapidamente, in modo da mantenere fluida la risposta del computer.
Tra i messaggi d'avvio del vostro SO potete vedere dei riferimenti a
numeri di IRQ. Forse sapete, senza capirne esattamente il perch�, che
uno dei modi pi� comuni di configurare male l'hardware � avere due
dispositivi diversi che cercano di usare lo stesso IRQ.
Ecco la spiegazione. IRQ � l'abbreviazione di ``Interrupt Request''
(richiesta di interrupt). Il sistema operativo ha bisogno di sapere al
momento dell'avvio quali interrupt numerati verranno usati da ciascun
dispositivo hardware, in modo da poter associare a ciascuno il gestore
appropriato. Se due dispositivi diversi cercano di usare lo stesso IRQ
a volte gli interrupt verranno notificati al gestore sbagliato. Questo
di solito provocher� quantomeno il blocco del dispositivo, ma pu� a
volte confondere il SO a tal punto da farlo diventare instabile oppure
mandarlo in crash.
8. Come fa il computer a fare diverse cose contemporaneamente?
Non lo fa, in realt�. I computer possono svolgere soltanto un task (o
processo) alla volta. Ma un computer pu� cambiare task molto
rapidamente e indurre i lenti esseri umani a pensare che sta facendo
diverse cose contemporaneamente. Questo viene chiamato timesharing
(condivisione di tempo).
Uno dei compiti del kernel � gestire il timesharing. Ha una parte
chiamata scheduler (pianificatore) che contiene informazioni relative
a tutti gli altri processi (a parte il kernel) del vostro repertorio.
Ogni sessantesimo di secondo nel kernel fa scattare un timer e viene
generato un clock di interrupt. Lo scheduler ferma qualunque processo
sia attualmente in esecuzione, lo sospende sul posto e passa il
controllo a un altro processo.
Un sessantesimo di secondo pu� non sembrare una grande quantit� di
tempo. Ma per i microprocessori odierni � sufficiente per eseguire
decine di migliaia di istruzioni macchina, che si possono tradurre in
una gran mole di lavoro. Quindi anche se ci sono molti processi
ciascuno di essi pu� fare molte cose nella porzione di tempo a sua
disposizione.
In pratica non sempre un programma ottiene la sua intera porzione di
tempo. Se scatta un interrupt da un dispositivo I/O il kernel ferma
effettivamente il task corrente, esegue il gestore dell'interrupt e
poi ritorna al task corrente. Una tempesta di interrupt ad alta
priorit� pu� scombinare il normale funzionamento dei processi; questo
fenomeno viene chiamato thrashing e per fortuna � molto difficile da
indurre negli Unix moderni.
Infatti la velocit� dei programmi solo molto di rado � limitata dalla
quantit� di tempo macchina a loro disposizione (ci sono alcune
eccezioni a questa regola, quali il suono o la generazione di grafica
3D). Molto pi� spesso dei ritardi si generano quando il programma deve
attendere dei dati da un disco o da una connessione di rete.
Un sistema operativo che pu� di norma gestire pi� processi
simultaneamente � detto ``multitasking''. La famiglia di sistemi
operativi Unix � stata progettata fin dall'inizio per il multitasking
e lo fa molto bene, in modo molto pi� efficace rispetto a Windows o al
Mac OS ai quali il multitasking � stato appiccicato a posteriori in
seguito a un ripensamento e lo fanno in modo piuttosto povero. Il
multitasking efficiente e affidabile costituisce buona parte di ci�
che rende Linux superiore per le applicazioni di rete, le
comunicazioni e i servizi Web.
9. loro? Come fa il computer a evitare che i processi si intralcino
tra
Lo scheduler del kernel si prende cura di dividere il tempo tra i
processi. Il vostro sistema operativo deve dividere tra i processi
anche lo spazio, per evitare che non sconfinino oltre la porzione di
memoria loro assegnata. Le operazioni compiute dal sistema operativo
per risolvere questo problema si chiamano gestione della memoria.
Ogni processo del vostro repertorio ha la propria area di memoria
core, come luogo dal quale eseguire il proprio codice e dove
immagazzinare le variabili e i risultati. Potete pensare a questo
insieme come formato da un segmento codice, di sola lettura (che
contiene le istruzioni del processo), e da un segmento dati (che
contiene tutte le variabili immagazzinate dal processo). Il segmento
dati � sempre unico per ogni processo, mentre nel caso due processi
usino lo stesso codice Unix automaticamente fa in modo che condividano
un unico segmento codice, come misura di efficienza.
L'efficienza � importante, perch� la memoria core � costosa. A volte
non ne avete abbastanza per contenere per intero tutti i programmi che
il computer sta eseguendo, specialmente se usate un grosso programma
quale un server X. Per ovviare a questo problema Unix usa una
strategia chiamata memoria virtuale. Non cerca di tenere in core tutti
i dati e il codice di un processo. Tiene piuttosto caricato solo un
working set relativamente piccolo; il resto dello stato del processo
viene lasciato in uno speciale spazio swap sul vostro disco fisso.
Come i processi sono in esecuzione Unix tenta di anticipare i
cambiamenti del working set per avere in memoria solo le parti che
servono davvero. Riuscirci in modo efficace � ingegnoso e complesso,
pertanto non cercher� di descriverlo tutto qui, ma si basa sul fatto
che il codice e i riferimenti ai dati tendono a comparire a gruppi, ed
� probabile che un nuovo gruppo si colleghi a luoghi vicini a quelli
di uno precedente. Quindi se Unix tiene caricati i dati e il codice
usati pi� di frequente (o di recente) di solito riuscir� a risparmiare
del tempo.
Notate che in passato quel ``A volte'' di due paragrafi fa era un
``Quasi sempre'', perch� la dimensione della memoria era tipicamente
ridotta rispetto alla dimensione dei programmi in esecuzione, quindi
il ricorso allo swap era frequente. Oggi la memoria � molto meno
costosa e persino i computer di fascia bassa ne hanno parecchia. Sui
moderni computer monoutente con 64MB di memoria e oltre � possibile
eseguire X e un insieme tipico di programmi senza neppure ricorrere
allo swap.
Anche in questa felice situazione la parte del sistema operativo
chiamata gestore della memoria mantiene un importante ruolo da
svolgere. Deve garantire che i programmi possano modificare soltanto
il proprio segmento dati; deve cio� impedire che del codice difettoso
o malizioso in un programma rovini i dati di altri programmi. A questo
scopo tiene una tabella dei segmenti dati e codice. La tabella �
aggiornata non appena un processo richiede pi� memoria oppure libera
memoria (quest'ultimo caso si verifica di solito all'uscita dal
programma).
Questa tabella � usata per passare comandi a una parte specializzata
dell'hardware sottostante chiamata MMU o unit� di gestione della
memoria. I processori moderni hanno MMU incorporate. La MMU ha la
peculiare capacit� di porre dei delimitatori attorno alle aree di
memoria, in modo che un riferimento che sconfina venga rifiutato e
faccia scattare uno speciale interrupt.
Se avete mai visto un messaggio del tipo ``Segmentation fault'',
``core dumped'' o qualcosa del genere, questo � esattamente quello che
� successo: un tentativo da parte del programma in esecuzione di
accedere alla memoria al di fuori dal proprio segmento ha fatto
scattare un interrupt fatale. Questo rivela un bug nel codice del
programma; il core dump (scarico della memoria) che lascia dietro di
s� costituisce una informazione diagnostica volta ad aiutare il
programmatore nell'individuazione del problema.
C'� un altro aspetto che protegge i processi l'uno dall'altro, oltre
alla limitazione della memoria a cui possono accedere. Si vuole anche
poter controllare il loro accesso ai file in modo che un programma
difettoso o malizioso non possa rovinare parti critiche del sistema. �
per questo motivo che Unix possiede le ``autorizzazioni sui file'' che
vedremo in dettaglio pi� avanti.
10. Come fa il computer a immagazzinare le cose in memoria?
Probabilmente saprete che ogni cosa in un computer viene memorizzata
come stringa di bit (binary digit; possiamo immaginarli come molti
piccoli interruttori). Ora vedremo come questi bit vengano impiegati
per rappresentare le lettere e i numeri che il computer manipola.
Prima di poter affrontare questo argomento, � necessario comprendere
la dimensione di parola del computer. Si tratta della dimensione
preferita dal computer per spostare unit� di informazioni;
tecnicamente � l'ampiezza dei registri dei processore, ovvero le aree
che il processore utilizza per compiere calcoli logici e aritmetici.
Quando leggiamo che i computer hanno dimensione in bit (per esempio
``32-bit'' o ``64-bit'') ecco che cosa si intende.
La maggior parte dei computer (compresi i PC 386, 486, Pentium e
Pentium II) ha una dimensione di parola di 32 bit. Le vecchie macchine
286 lavoravano a 16. Mainframe vecchio stile spesso hanno parole di 36
bit. Pochi processori (come Alpha di quella che prima era la DEC e ora
� Compaq) hanno parole di 64 bit. La parola di 64 bit diverr� pi�
comune nei prossimi cinque anni; Intel sta progettando di sostiuire il
Pentium II con un chip a 64 bit chiamato `Merced'.
Il computer vede la memoria core come sequenza di parole numerate da
zero in avanti, fino a valori molto grandi a seconda della dimensione
della memoria. Tale valore � limitato dalla dimensione della parola,
motivo per cui le vecchie macchine come i 286 dovevano svolgere
complicati contorsionismi per indirizzare grandi quantit� di memoria.
Non li descriver� qui; procurano ancora degli incubi ai vecchi
programmatori.
10.1. Numeri
I numeri sono rappresentati come parole o coppie di parole, a seconda
della dimensione di parola del processore. Su macchine a 32 bit, la
parola � la dimensione pi� comune.
L'aritmetica degli interi � simile ma non � esattamente identica alla
matematica in base due. Il bit di ordine pi� basso � 1, il successivo
2, poi 4 e cos� via in notazione binaria. Ma i numeri dotati di segno
sono rappresentati in notazione complemento a due. Il bit di ordine
pi� alto � un bit di segno che rende negativa la quantit�
rappresentata, mentre ogni numero negativo pu� essere ottenuto dal
valore positivo corrispondente invertendo tutti i bit. � per questo
motivo che gli interi su una macchina a 32 bit devono essere compresi
nell'intervallo tra -2^31 + 1 e 2^31 - 1 (dove ^ � l'operatore di
elevamento a potenza, 2^3 = 8). Il 32-esimo bit � usato per il segno.
Alcuni linguaggi di programmazione danno accesso a una aritmetica
senza segno ovvero una artimetica in base 2 con solo i numeri positivi
e lo zero.
La maggior parte dei processori e alcuni linguaggi possono manipolare
numeri in virgola mobile (funzionalit� incorporata nel chip di tutti i
processori recenti). I numeri in virgola mobile forniscono un
intervallo pi� ampio degli interi e consentono di esprimere le
frazioni. I modi in cui questo avviene sono diversi e un po' troppo
complicati per essere affrontati in dettaglio in questa sede.
Tuttavia, l'idea generale � molto simile alla cosiddetta `notazione
scientifica', dove si pu� scrivere (per esempio) 1.234 * 10^23; la
codifica del numero viene divisa in una mantissa (1.234) e in un
esponente (23) che indica le potenze di dieci.
10.2. Caratteri
I caratteri sono normalmente rappresentati come stringhe di sette bit,
in una codifica chiamata ASCII (American Standard Code for Information
Interchange). Sulle macchine moderne, ciascuno dei 128 caratteri ASCII
� dato dai sette bit pi� bassi di un ottetto a 8 bit; gli ottetti sono
riuniti in parole di memoria in modo che (per esempio) una stringa di
sei caratteri occupi solamente due parole di memoria. Per vedere una
mappa dei caratteri ASCII, scrivere `man 7 ascii' al prompt di Unix.
Il paragrafo precedente, per�, non � completamente corretto, per due
ragioni. Quella minore � che il termine `ottetto' � formalmente
corretto ma raramente utilizzato; la maggior parte delle persone si
riferisce a un ottetto come a un byte e ritiene che i byte siano
lunghi otto bit. Per essere corretti, il termine `byte' � pi�
generale; per esempio, ci sono state macchine a 36 bit con byte di 9
bit (anche se probabilmente non capiter� pi� in futuro).
La ragione principale �, invece, che non tutto il mondo usa i codici
ASCII. Infatti, molti paesi non possono usarli: mentre i codici ASCII
funzionano bene per l'inglese americano, non contengono molte
accentate e caratteri speciali necessari per le altre lingue. Persino
l'inglese britannico ha il problema della mancanza di un segno per la
sterlina.
Ci sono stati diversi tentativi di risolvere questo problema. Tutti
fanno uso dell'ottavo bit non usato dai codici ASCII, che in questo
modo risultano la met� inferiore di un set di 256 caratteri. Quello
pi� largamente utilizzato � il set di caratteri `Latin-1' (o pi�
formalmente ISO 8859-1). Si tratta del set di caratteri predefinito
per Linux, HTML e X. Microsoft Windows usa una versione mutante di
Latin-1 che aggiunge alcuni caratteri come le virgolette destre e
sinistre, in posizioni lasciate libere da Latin-1 per ragioni storiche
(per una resoconto severo dei problemi che ha provocato, vedere la
pagina demoroniser <
http://www.fourmilab.ch/webtools/demoroniser/>.
Latin-1 gestisce le principali lingue europee, tra cui inglese,
francese, tedesco, spagnolo, italiano, olandese, norvegese, svedese,
danese. Tuttavia non � ancora sufficiente, per cui esistono altre
serie di set di caratteri da Latin-2 a -9 per rappresentare il greco,
l'arabo, l'ebraico e il serbo-croato. Per maggiori dettagli vedere la
pagina ISO alphabet soup
<
http://www.utia.cas.cz/user_data/vs/documents/ISO-8859-X-
charsets.html>.
La soluzione definitiva � uno standard enorme chiamato Unicode (e il
suo gemello identico ISO/IEC 10646-1:1993). Unicode � identico a
Latin-1 nella 256 posizioni pi� basse. Nello spazio successivo dei 16
bit comprende greco, cirillico, armeno, ebraico, arabo, devanagarico,
bengalese, gurmukhi, gujarati, oriya, tamil, telugu, kannada, malese,
tailandese, lao, georgiano, tibetano, giapponese kana, il set completo
del coreano hangul moderno e un set unificato di ideogrammi
cinesi/giapponesi/coreani (CJK). Per maggiori dettagli vedere la
Unicode Home Page <
http://www.unicode.org/>.
11. Come fa il computer a immagazzinare le cose su disco?
Quando leggete un disco fisso su Unix vedete un albero di nomi di file
e directory. Normalmente non avrete bisogno di andare oltre, ma pu�
essere utile avere maggiori dettagli se vi capita un crash del disco e
dovete cercare di salvare dei file. Sfortunatamente non c'� un buon
modo per descrivere l'organizzazione del disco dal livello dei file in
gi�, quindi dovr� partire dall'hardware e risalire.
11.1. Struttura di basso livello del disco e del file system
La superficie del vostro disco, dove vengono immagazzinati i dati, si
divide in una sorta di bersaglio per il tiro a freccette: in tracce
circolari che sono poi `affettate' in settori. Dal momento che le
tracce vicino al bordo esterno hanno area maggiore di quelle vicino al
centro, le tracce esterne hanno pi� settori rispetto a quelle interne.
Ogni settore (o blocco del disco) ha la stessa dimensione, che sui
moderni Unix � generalmente pari a 1K binario (1024 parole da 8 bit).
Ogni blocco � individuato da un indirizzo univoco, il numero di blocco
del disco.
Unix divide il disco in partizioni del disco. Ogni partizione �
formata da una serie continua di blocchi che vengono usati
separatamente da quelli delle altre partizioni, come file system
oppure come spazio swap. La partizione con numero pi� basso viene
spesso trattata in modo speciale, come partizione di avvio dove si pu�
mettere un kernel da far partire.
Ogni partizione � alternativamente uno spazio swap, usato per
implementare ``memoria virtuale'', oppure un file system, usato per
contenere i file. Le partizioni swap sono trattate proprio come una
sequenza lineare di blocchi. I file system, invece, hanno bisogno di
un modo per associare i nomi dei file alle sequenze di blocchi disco.
Dal momento che la dimensione dei file aumenta, diminuisce, si
modifica nel tempo, i blocchi dati di un file non saranno una sequenza
lineare ma potranno essere disseminati su tutta la sua partizione
(dipende da dove il sistema operativo riesce a trovare un blocco
libero quando gliene serve uno).
11.2. Nomi dei file e delle directory
All'interno di ciascun file system la corrispondenza tra i nomi e i
blocchi viene assicurata da una struttura chiamata i-node. C'� un
gruppo di questi elementi vicino al ``fondo'' (i blocchi a numerazione
pi� bassa) di ciascun file system (quelli pi� bassi in assoluto sono
usati a fini di manutenzione e di etichettatura, non ne parleremo
qui). Ogni i-node individua un file. I blocchi dati dei file si
trovano sotto gli i-node.
Ciascun i-node contiene una lista dei numeri di blocco disco relativi
al file che individua. (Questa � una mezza verit�, corretta solo per i
file piccoli, ma il resto dei dettagli non � importante qui.) Notate
che l'i-node non contiene il nome del file.
I nomi dei file si trovano nelle strutture delle directory. Una
struttura della directory associa i nomi ai numeri i-node. Ecco
perch�, su Unix, un file pu� avere pi� nomi reali (o hard link); sono
soltanto diverse voci di directory che puntano allo stesso i-node.
11.3. Mount point
Nel caso pi� semplice, tutto il vostro file system Unix si trova su di
una sola partizione disco. Anche se questa situazione si ritrova in
qualche piccolo sistema Unix personale, � inusuale. Pi� generalmente
esso � suddiviso tra pi� partizioni disco, magari su diversi dischi
fisici. Cos�, per esempio, il vostro sistema pu� avere una piccola
partizione dove alloggia il kernel, una un po' pi� grande dove si
trovano i programmi di utilit� del SO e una molto pi� grande dove ci
sono le directory personali degli utenti.
La sola partizione alla quale avrete accesso subito dopo l'avvio del
sistema � la partizione root, che � (quasi sempre) quella dalla quale
avete fatto il boot. Essa contiene la root directory del file system,
il nodo superiore dal quale dipende tutto il resto.
Le altre partizioni del sistema devono collegarsi a questa root
affinch� tutto il vostro file system multipartizione sia accessibile.
Circa a met� del processo di avvio, il vostro Unix render� accessibili
queste partizioni non root. Dovr� montare ciascuna di esse su una
directory della partizione root.
Per esempio, se avete una directory chiamata `/usr', si tratta
probabilmente di un mount point per una partizione che contiene molti
programmi che fanno parte della distribuzione standard del vostro Unix
ma che non sono necessari durante l'avvio iniziale.
11.4. Come viene cercato un file
Ora possiamo guardare al file system dall'alto al basso. Ecco cosa
succede quando aprite un file (quale, ad esempio,
/home/esr/WWW/ldp/fundamentals.sgml):
Il kernel parte dalla radice del vostro file system Unix (dalla
partizione root). Cerca una directory chiamata `home'. Di solito
`home' � un mount point per una grande partizione utente da qualche
altra parte, cos� va di l�. Nella struttura della directory di livello
pi� alto di quella partizione utente cerca poi una voce chiamata `esr'
e ne estrae un numero di i-node. Va a quell'i-node, vede che si tratta
di una struttura di directory e cerca `WWW'. Estraendo quell'i-node,
va alla corrispondente sottodirectory e cerca `ldp'. Questo lo porta a
un altro i-node di directory ancora. Aprendolo, trova il numero i-node
di `fundamentals.sgml'. Questo i-node non � una directory, ma contiene
invece l'elenco dei blocchi disco associati al file.
11.5. Proprietari dei file, autorizzazioni e sicurezza
Per impedire ai programmi di intervenire accidentalmente o
maliziosamente su dati su cui non dovrebbero, Unix usa le
autorizzazioni. Queste vennero originariamente pensate per supportare
il timesharing, proteggendo gli uni dagli altri utenti diversi sulla
stessa macchina, quando ancora Unix veniva usato su costosi
minicomputer condivisi.
Per comprendere le autorizzazioni sui file, occorre richiamare la
descrizione di utenti e gruppi nella sezione ``Che cosa accade con il
log in?''. Ciascun file ha un utente proprietario e un gruppo
proprietario. Inizialmente sono quelli del creatore del file; possono
poi essere modificati con i programmi chown(1) e chgrp(1).
Le autorizzazioni fondamentali che possono essere associate a un file
sono `read' (autorizzazione a leggere i dati contenuti), `write'
(autorizzazione a modificarli) e `execute' (autorizzazione a eseguirli
come programma). Ciascun file ha tre set di autorizzazioni; uno per
l'utente proprietario, uno per tutti gli utenti nel gruppo
proprietario e uno per tutti gli altri. I `privilegi' che si ottengono
al momento del log in sono la possibilit� di leggere, modificare ed
eseguire quei file i cui bit di autorizzazione coincidono la propria
ID utente o quella di un gruppo a cui si appartiene.
Per vedere come queste possono interagire e come le visualizza Unix,
osserviamo alcuni elenchi di file su un sistema Unix ipotetico. Ecco
un esempio:
snark:~$ ls -l notes
-rw-r--r-- 1 esr users 2993 Jun 17 11:00 notes
Si tratta di un file di dati ordinario. Il listato ci dice che il
proprietario � l'utente `esr', creato con il gruppo proprietario
`users'. Probabilmente la macchina su cui si trova mette per
definizione tutti gli utenti ordinari in questo gruppo; altri gruppi
che si vedranno comunemente su macchine con timesharing sono `staff',
`admin', o `wheel' (per ovvie ragioni, i gruppi non sono molto
importanti su workstation a singolo utente o PC). Il vostro Unix
potrebbe usare un gruppo di default differente, magari derivato dal
vostro nome utente.
La stringa `-rw-r--r--' rappresenta i bit di autorizzazione per il
file. Il primo trattino � la posizione del bit directory; se il file
fosse stato una directory il bit sarebbe stato `d'. Dopo di questo, le
prime tre posizioni successive sono le autorizzazioni utente, le
seconde tre le autorizzazioni del gruppo e le terze tre le
autorizzazioni per gli altri (spesso chiamate autorizzazioni `world').
Su questo file l'utente proprietario `esr' pu� leggere e modificare il
file, gli altri appartenenti al gruppo `users' possono leggerlo e cos�
tutti gli altri utenti. Si tratta di un set di autorizzazioni
piuttosto tipiche per un file di dati ordinario.
Ora osserviamo un file con autorizzazioni molto diverse. Tale file �
GCC, il compilatore C GNU.
snark:~$ ls -l /usr/bin/gcc
-rwxr-xr-x 3 root bin 64796 Mar 21 16:41 /usr/bin/gcc
Questo file appartiene a un utente chiamato `root' e ad un gruppo
chiamato `bin'; pu� essere modificato solo da root, ma letto ed
eseguito da tutti. Si tratta di un proprietario e un set di
autorizzazioni tipiche per un comando di sistema pre-installato. Il
gruppo `bin' esiste su alcuni Unix per raggruppare i comandi di
sistema (il nome � una reliquia storica, abbreviazione di `binary').
Il vostro Unix potrebbe usare invece un gruppo `root' (non esattamente
la stessa cosa dell'utente `root'!).
L'utente `root' � il nome convenzionale per l'ID utente con numero 0,
un account speciale privilegiato che pu� scavalcare tutti i privilegi.
L'accesso root � utile ma pericoloso; un errore di battitura quando si
� collegati come root potrebbe rovinare file critici del sistema, cosa
che non pu� avvenire con un account utente ordinario.
Poich� l'account root � cos� potente, il suo accesso dovrebbe essere
sorvegliato attentamente. La password di root � il componente pi�
critico nelle informazioni di sicurezza del sistema, e sar� quello che
cercheranno di ottenere tutti i cracker e gli intrusi che verranno
dopo di voi.
(Per quanto riguarda le password: non scrivetele su carta -- e non
scegliete password che possano essere indovinate facilmente, come il
nome della/o vostra/o ragazza/o. � una pratica sorprendentemente
comune che aiuta continuamente i cracker...)
Osserviamo ora un terzo caso:
snark:~$ ls -ld ~
drwxr-xr-x 89 esr users 9216 Jun 27 11:29 /home2/esr
snark:~$
Questo file � una directory (osserviamo la `d' in prima posizione).
Vediamo che pu� essere modificata solo da esr, ma letta ed eseguita da
tutti gli altri. Le autorizzazioni vengono interpretate in modo
speciale sulle directory; esse controllano l'accesso ai file contenuti
all'interno della directory.
Autorizzazione in lettura su una directory � semplice; significa
semplicemente che potete esplorare la directory e aprire i file e le
directory che contiene. L'autorizzazione in scrittura (modifica) da la
possibilit� di creare e cancellare file nella directory.
Autorizzazione di esecuzione consente di effettuare ricerche nella
directory -- ovvero elencare il suo contenuto e vedere i nomi dei file
e delle directory che contiene. A volte troverete directory che sono
leggibili da tutti ma non eseguibili; questo significa che un utente
qualunque pu� accedere a file e directory al suo interno, ma solamente
se ne conosce il nome esatto.
Infine, osserviamo le autorizzazioni del programma login stesso.
snark:~$ ls -l /bin/login
-rwsr-xr-x 1 root bin 20164 Apr 17 12:57 /bin/login
Possiede le autorizzazioni che ci aspetteremmo per un comando di
sistema -- tranne la `s' dove dovrebbe esserci il bit per
l'autorizzazione in esecuzione del proprietario. Si tratta della
manifestazione visibile di un tipo speciale di autorizzazione chiamata
`set-user-id' o bit setuid.
Il bit setuid � normalmente legato a programmi che hanno la necessit�
di dare agli utenti ordinari i privilegi di root, ma in modo
controllato. Quando � impostato su un programma eseguibile, si
acquistano i privilegi del proprietario di quel file finch� si esegue
quel programma, sia che essi coincidano con i nostri oppure no.
Come l'account root stesso, i programmi setuid sono utili ma
pericolosi. Chiunque sia in grado di sovvertire o modificare un
programma setuid che ha root come proprietario, pu� utilizzarlo per
accedere alla shell con privilegi di root. Per questa ragione sulla
maggior parte dei sistemi Unix, aprendo un file in scrittura
automaticamente il suo bit setuid viene disattivato. Molti attacchi
alla sicurezza su Unix tentano di scoprire bug nei programmi setuid,
con lo scopo di sovvertirli. Amministratori di sistema attenti alla
sicurezza sono quindi molto prudenti con questi programmi e riluttanti
alla installazione di nuovi.
Ci sono un paio di importati dettagli che abbiamo sorvolato durante la
discussione precedente sulle autorizzazioni; in particolare, come
vengono assegnati l'utente e il gruppo proprietario quando viene
creato un file per la prima volta. Il gruppo � importante poich� gli
utenti possono essere membri di pi� gruppi, ma uno di essi
(specificato nella voce dell'utente in /etc/passwd) � il gruppo di
default dell'utente e normalmente possieder� i file creati
dall'utente.
Per quanto riguarda i bit iniziali di autorizzazione, la faccenda �
leggermente pi� complicata. Un programma che crea un file normalmente
specificher� le autorizzazioni con cui dovr� partire. Queste, per�,
verranno modificate da una variabile nell'ambiente dell'utente
chiamata umask. Umask speciica quali bit di autorizzazione disattivare
quando crea un file; il valore pi� comune, e il default sulla maggior
parte dei sistemi, � -------w- o 002, che disattiva il bit di modifica
per tutti gli utenti. Vedere la documentazione per il comando umask
nella pagina di manuale della shell per maggiori dettagli.
11.6. Come le cose possono andare male
Prima accennavamo al fatto che i file system possono essere delicati.
Ora sappiamo che per raggiungere un file dobbiamo fare il gioco della
campana attraverso quella che pu� essere una catena arbitrariamente
lunga di riferimenti i-node e directory. Supponiamo ora che sul vostro
disco fisso si formi un punto danneggiato.
Se siete fortunati ci� vi far� perdere solo qualche file di dati. Se
invece siete sfortunati, si potrebbe danneggiare una struttura di
directory o un numero i-node e un intero sottoalbero del vostro
sistema potrebbe rimanere pendente nel limbo. Oppure, peggio ancora,
si potrebbe originare una struttura rovinata che punta in pi� modi
allo stesso blocco disco o i-node. Un danneggiamento di questo tipo si
pu� propagare a partire da una normale operazione sui file, facendo
perdere tutti i dati collegati al punto danneggiato di origine.
Fortunatamente questo tipo di eventualit� � divenuto abbastanza
infrequente perch� l'hardware dei dischi � pi� affidabile. Tuttavia,
questo comporta che il vostro Unix voglia controllare periodicamente
l'integrit� del file system per assicurarsi che non ci sia nulla fuori
posto. Gli Unix moderni compiono un rapido controllo dell'integrit� di
ciascuna partizione nella fase di avvio, giusto prima di montarle.
Ogni tot riavvii fanno un controllo molto pi� approfondito che impiega
qualche minuto in pi�.
Se tutto questo pu� far sembrare che Unix sia terribilmente complesso
e incline a malfunzionamenti, pu� essere rassicurante sapere che
questi controlli nella fase d'avvio tipicamente intercettano e
correggono i problemi normali prima che diventino veramente
disastrosi. Altri sistemi operativi non hanno questi strumenti, cosa
che velocizza un po' l'avvio ma pu� mettervi molto di pi� nei pasticci
quando cercate di fare un salvataggio a mano (e sempre assumendo che
abbiate una copia delle Norton Utilities o simili, tanto per
cominciare...).
12. Come funzionano i linguaggi per computer?
Abbiamo gi� visto ``come vengono eseguiti i programmi''. Ogni
programma in definitiva deve eseguire un flusso di byte che sono
istruzioni nel linguaggio macchina del vostro computer. Ma gli esseri
umani non se la cavano molto bene con il linguaggio macchina;
riuscirci � divenuta un'arte rara, una magia nera persino tra gli
hacker.
Quasi tutto il codice Unix, ad eccezione di una piccola porzione
relativa all'interfaccia diretta con l'hardware nel kernel, viene oggi
scritto in un linguaggio di alto livello. (`Alto livello' in questa
espressione � un residuo storico volto a distinguerlo dai linguaggi
assembler di `basso livello', che sono fondamentalmente sottili
involucri attorno al codice macchina.)
Ci sono diversi tipi di linguaggi di alto livello. Per affrontare
l'argomento troverete utile tenere a mente che il codice sorgente di
un programma (la versione creata dall'uomo, editabile) deve passare
attraverso un qualche tipo di traduzione in codice macchina che il
computer pu� effettivamente eseguire.
12.1. Linguaggi compilati
Il tipo pi� convenzionale di linguaggio � il linguaggio compilato. I
linguaggi compilati vengono tradotti in file eseguibili di codice
macchina binario da uno speciale programma chiamato (ovviamente)
compilatore. Una volta che il codice binario � stato generato potete
eseguirlo direttamente senza pi� guardare al codice sorgente. (La
maggior parte del software � fornita come binari compilati a partire
da codice che non vedete.)
I linguaggi compilati tendono a dare prestazioni eccellenti e hanno il
pi� completo accesso al SO, ma tendono anche a essere difficili da
programmare.
C, il linguaggio in cui Unix stesso � scritto, � di gran lunga il pi�
importante tra questi (con la sua variante C++). FORTRAN � un altro
linguaggio ancora usato tra gli ingegneri e gli scienziati ma di anni
pi� vecchio e molto pi� primitivo. Nel mondo Unix nessun altro
linguaggio compilato � nell'uso dominante. Al di fuori di esso, il
COBOL � molto usato per il software finanziario e commerciale.
C'erano molti altri linguaggi compilati, ma la maggior parte di essi
si sono estinti oppure sono strumenti strettamente di ricerca. Se
siete nuovi sviluppatori Unix e usate un linguaggio compilato �
estremamente probabile che questo sia il C o il C++.
12.2. Linguaggi interpretati
Un linguaggio interpretato dipende da un programma interprete che
legge il codice sorgente e lo traduce al volo in calcoli e chiamate di
sistema. Il sorgente deve essere reinterpretato (e l'interprete deve
essere presente) ogni volta che il codice viene eseguito.
I linguaggi interpretati tendono a essere pi� lenti dei linguaggi
compilati e spesso hanno accesso limitato al sistema operativo e
all'hardware sottostanti. D'altra parte, essi tendono a essere pi�
facili da programmare e pi� propensi a perdonare gli errori di
codifica rispetto ai linguaggi compilati.
Molti programmi di utilit� di Unix, inclusa la shell, bc(1), sed(1) e
awk(1), sono in effetti piccoli linguaggi interpretati. I BASIC sono
di solito interpretati. Cos� pure il Tcl. Storicamente, il pi�
importante linguaggio interpretato � stato il LISP (un grande
miglioramento rispetto ai suoi predecessori). Oggi il Perl � molto
usato ed in costante crescita di popolarit�.
12.3. Linguaggi a codice P
Dal 1990 � andato assumendo importanza crescente un tipo di linguaggi
ibridi che usa sia la compilazione che l'interpretazione. I linguaggi
a codice P sono come i linguaggi compilati nel senso che il sorgente
viene tradotto in una forma binaria compatta che � ci� che viene
realmente eseguito, ma che non � esattamente codice macchina. Si
tratta invece di pseudocodice (o codice P) che � solitamente molto pi�
semplice ma pi� potente di un vero linguaggio macchina. Quando
eseguite il programma, interpretate il codice P.
Il codice P pu� girare velocemente quasi quanto un binario compilato
(gli interpreti di codice P possono essere abbastanza semplici,
leggeri e rapidi). Ma i linguaggi a codice P riescono a mantenere la
flessibilit� e la potenza di un buon interprete.
Importanti linguaggi a codice P includono Python e Java.
13. Come funziona Internet?
Per aiutarvi a capire come funziona Internet daremo un'occhiata alle
cose che succedono quando fate una tipica operazione di Internet:
indirizzate un browser alla prima pagina di questo documento, sul sito
Web del Linux Documentation Project. L'indirizzo di questo documento �
http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/Fundamentals.html
che significa che si trova nel file LDP/HOWTO/Fundamentals.html sotto
la web directory dell'host metalab.unc.edu.
13.1. Nomi e locazioni
La prima cosa che il vostro browser deve fare � stabilire una
connessione remota al computer dove si trova il documento. A tal fine
deve prima trovare la locazione remota dell'host metalab.unc.edu
(`host' � la forma breve di `computer host' o `host remoto';
metalab.unc.edu � un tipico hostname). La locazione corrispondente �
in realt� un numero chiamato indirizzo IP (spiegheremo pi� avanti la
parte `IP' di questa espressione).
A questo scopo il vostro browser interroga un programma chiamato name
server. Il name server pu� trovarsi sul vostro computer, ma � pi�
probabile che giri su un computer del fornitore col quale il vostro
computer dialoga. Quando vi collegate a un ISP una parte della
procedura consiste quasi sicuramente nel dire al vostro software per
Internet qual � l'indirizzo IP di un name server sulla rete dell'ISP.
I name server sui vari computer si parlano tra loro, scambiandosi e
tenendo aggiornate tutte le informazioni necessarie per risolvere i
nomi degli host (per metterli in corrispondenza con gli indirizzi IP).
Il vostro name server pu� interrogare tre o quattro diversi siti sulla
rete nel processo di risoluzione di metalab.unc.edu, ma di solito
questo si verifica molto rapidamente (tipo in meno di un secondo).
Il name server dir� al vostro browser che l'indirizzo IP di Metalab �
152.2.22.81; a questo punto il vostro computer sar� in grado di
scambiare direttamente bit con metalab.
13.2. Pacchetti e router
Quello che il browser vuole � mandare al server Web su Metalab un
comando come questo:
GET /LDP/HOWTO/Fundamentals.html HTTP/1.0
Ecco cosa succede. Dal comando si costruisce un pacchetto, cio� un
blocco di bit come un telegramma che � `impacchettato' con tre cose
importanti: l'indirizzo di provenienza (l'indirizzo IP del vostro
computer), l'indirizzo di destinazione (152.2.22.81), e un numero di
servizio o numero di porta (in questo caso 80) che indica che si
tratta di una richiesta World Wide Web.
Il vostro computer spedisce allora il pacchetto lungo il cavo (la
connessione modem al vostro ISP o rete locale) finch� arriva a un
computer specializzato chiamato router. Il router ha nella sua memoria
una mappa di Internet, non sempre una completa, ma una che descrive
completamente il vostro vicinato di rete e sa come raggiungere i
router per altri circondari di Internet.
Il vostro pacchetto potrebbe passare attraverso svariati router lungo
la strada per la sua destinazione. I router sono intelligenti.
Guardano quanto tempo impiegano gli altri router per avvertire che
hanno ricevuto un pacchetto. Usano questa informazione per dirigere il
traffico verso i collegamenti veloci. La usano per accorgersi se un
altro router (o un cavo) sono fuori servizio o irraggiungibili e
quindi, se possibile, ovviare al problema trovando un'altra strada.
C'� una leggenda metropolitana secondo la quale Internet � stata
progettata per sopravvivere alla guerra nucleare. Questo non � vero,
ma la struttura di Internet � estremamente adatta a ottenere
prestazioni affidabili anche con l'hardware precario che caratterizza
questo mondo incerto. Questo deriva direttamente dal fatto che la sua
intelligenza � distribuita tra migliaia di router piuttosto che
riunita in poche enormi centrali (come la rete telefonica). Questo
significa che i malfunzionamenti tendono a essere ben localizzati e la
rete pu� aggirarli.
Una volta che il vostro pacchetto � giunto al computer di destinazione
quest'ultimo usa il numero di servizio per inviare il pacchetto al
server Web. Il server Web pu� capire a chi rispondere guardando
l'indirizzo IP di provenienza del pacchetto con il comando. Quando il
server Web restituisce questo documento lo suddivide in un certo
numero di pacchetti. La dimensione dei pacchetti varia a seconda del
mezzo di trasmissione sulla rete e del tipo di servizio.
13.3. TCP e IP
Per capire come vengono gestite le trasmissioni a pacchetti multipli,
dovete sapere che Internet in realt� usa due protocolli, uno
sovrapposto all'altro.
Il livello pi� basso, l'IP (Internet Protocol), sa come recapitare
singoli pacchetti da un indirizzo di provenienza a un indirizzo di
destinazione (� per questo che si chiamano indirizzi IP). Tuttavia
l'IP non � affidabile: se un pacchetto si perde o cade i computer di
origine e di destinazione possono non venirne mai a conoscenza. Nel
gergo delle reti, l'IP � un protocollo senza connessione; il mittente
si limita a far partire un pacchetto per il destinatario e non si
aspetta un avviso di ricevuta.
L'IP � veloce ed economico, comunque. A volte veloce, economico e
inaffidabile va bene. Quando giocate in rete a Doom o Quake, ogni
pallottola � rappresentata da un pacchetto IP. Se alcune vengono
perse, pazienza.
Il livello superiore, TCP (Transmission Control Protocol), vi d�
affidabilit�. Questi due computer negoziano una connessione TCP (cosa
che fanno usando l'IP); il ricevente sa che deve spedire al mittente
un avviso di ricevuta dei pacchetti che legge. Se il mittente non vede
un avviso di ricevuta per un pacchetto entro un certo periodo di tempo
(timeout) allora rispedisce quel pacchetto. Inoltre, il mittente
attribuisce a ogni pacchetto TCP un numero di sequenza, che il
ricevente pu� usare per riassemblare i pacchetti nel caso che
risultino in disordine. (Cosa che si verifica se un collegamento della
rete viene attivato o cade durante una connessione.)
I pacchetti TCP/IP contengono anche un checksum per consentire
l'individuazione di dati rovinati da collegamenti difettosi. Cos�, dal
punto di vista di chiunque usi il TCP/IP e i name server, sembra
affidabile passare flussi di byte in coppie hostname/numero di
servizio. Chi scrive i protocolli di rete non deve quasi mai pensare
agli aspetti di basso livello relativi alla pacchettizzazione, al
riassemblaggio dei pacchetti, al controllo degli errori, al checksum e
alla ritrasmissione.
13.4. HTTP, un protocollo applicativo
Torniamo ora al nostro esempio. I browser e i server Web dialogano
usando un protocollo applicativo che si appoggia al TCP/IP, usandolo
semplicemente come un modo per passare stringhe di byte avanti e
indietro. Questo protocollo � chiamato HTTP (Hyper-Text Trasfer
Protocol, protocollo per il trasferimento di ipertesti) e abbiamo gi�
visto un suo comando: il GET mostrato sopra.
Quando il comando GET arriva al server Web metalab.unc.edu con numero
di servizio 80 verr� notificato al demone server che � in attesa sulla
porta 80. La maggior parte dei servizi Internet sono implementati da
demoni server che si limitano ad ascoltare sulle porte, attendono ed
eseguono i comandi in arrivo.
Se il disegno di Internet ha una regola generale, questa � che tutte
le parti dovrebbero essere il pi� possibile semplici e accessibili per
gli esseri umani. L'HTTP, e i suoi simili (come il Simple Mail
Transfer Protocol, SMTP, che viene usato per trasferire la posta
elettronica tra gli host) tende a usare comandi in semplice testo
stampabile che terminano con un codice di carriage return/line feed.
Questo � marginalmente inefficiente: in qualche circostanza potreste
ottenere una velocit� maggiore usando un protocollo binario di stretta
codifica. Ma l'esperienza ha dimostrato che i vantaggi di avere
comandi facili da descrivere e comprendere per gli esseri umani supera
qualsiasi guadagno marginale di efficienza che si possa ottenere al
prezzo di rendere le cose oscure e complicate.
Di conseguenza, quello che il demone server vi rispedisce via TCP/IP �
anch'esso testo. L'inizio della risposta assomiglier� in qualche modo
a questa (alcuni header sono stati omessi):
HTTP/1.1 200 OK
Date: Sat, 10 Oct 1998 18:43:35 GMT
Server: Apache/1.2.6 Red Hat
Last-Modified: Thu, 27 Aug 1998 17:55:15 GMT
Content-Length: 2982
Content-Type: text/html
Questi header saranno seguiti da una linea vuota e dal testo della
pagina Web (dopodich� la connessione viene lasciata cadere). Il vostro
browser si limita a visualizzare quella pagina. Gli header servono a
spiegargli come (in particolare, l'header Content-Type gli dice che i
dati restituiti sono veramente HTML).