Linux Shadow Password HOWTO
Michael H. Jackson
[email protected]
v1.3, 3 Aprile 1996
Questo documento si propone di descrivere come ottenere, installare e
configurare la Linux Password Shadow Suite. Esso spiega anche come
ottenere e reinstallare altri software e demoni di rete che richiedono
accesso alle password degli utenti. Questi ultimi software in realt�
non fanno parte della Shadow Suite. Questo documento contiene inoltre
un esempio di programmazione per aggiungere il supporto shadow ad un
programma. Risposte ad alcune delle domande pi� frequenti sono incluse
verso la fine di questo documento. Traduzione a cura di Isabella
Ruocco <
[email protected]>, ultima revisione 25 Maggio 1999.
1. Introduzione
Questo � il Linux Shadow Password HOWTO. Questo documento descrive
perch� e come aggiungere il supporto shadow password su un sistema
Linux. Sono inclusi anche alcuni esempi su come usare alcune delle
caratteristiche della Shadow Suite.
Quando si installa la Shadow Suite e quando si usano molti dei
programmi di utilit�, occorre essere collegati come root. Quando si
installa la Shadow Suite verranno effettuati dei cambiamenti al
software di sistema, ed � fortemente consigliato fare copie di backup
dei programmi come indicato. Consiglio anche di leggere e comprendere
tutte le istruzioni prima di iniziare.
1.1. Cambiamenti dalla versione precedente
Aggiunte:
Aggiunta una sotto-sezione sul perch� potreste non voler installare le shadow
Aggiunta una sotto-sezione sull'aggiornamento del programma xdm
Aggiunta una sezione su come far funzionare le caratteristiche della Shadow Suite
Aggiunta una sezione contenente le domande pi� frequenti (FAQ)
Correzioni/Aggiornamenti:
Correzione dei riferimenti html sul sunsite
Correzione della sezione su wu-ftp in modo che tenga conto dell'aggiunta di -lshadow al Makefile
Correzione di errori secondari di ortografia
Cambiamento della sezione su wu-ftp in modo da supportare ELF
Aggiornamenti sui problemi di sicurezza in diversi programmi di login
Aggiornamenti sulla raccomandazione di Marek Michalkiewicz sulla Linux Shadow Suite
1.2. Nuove versioni di questo documento
La pi� recente versione di questo documento si pu� anche ottenere via
FTP anonimo da:
sunsite.unc.edu
/pub/Linux/docs/HOWTO/Shadow-Password-HOWTO
oppure:
/pub/Linux/docs/HOWTO/other-formats/Shadow-Password-HOWTO{-html.tar,ps,dvi}.gz
o tramite il World Wide Web dal Linux Documentation Project Web Server
<
http://sunsite.unc.edu/mdw/linux.html>, alla pagina: Shadow-Password-
HOWTO <
http://sunsite.unc.edu/linux/HOWTO/Shadow-Password-HOWTO.html>
o direttamente da me, <
[email protected]>. Sar� anche inviata al
newsgroup: comp.os.linux.answers
Questo documento � ora impacchettato con i pacchetti Shadow-AAMMGG.
1.3. Commenti e critiche
Per favore inviate qualunque commento, aggiornamento, o suggerimenti a
me: Michael H. Jackson <
[email protected]>. Prima ricevo feedback,
prima posso aggiornare e correggere questo documento. Se avete dei
problemi, per favore mandate una e-mail direttamente a me, dato che
molto raramente rimango aggiornato con i newsgroup.
2. Perch� "oscurare" il vostro file passwd?
Come impostazione predefinita, la maggior parte delle attuali
distribuzioni Linux non contengono la Shadow Suite installata. Questo
riguarda la Slackware 2.3, Slackware 3.0 ed altre famose
distribuzioni. Una delle ragioni di questo � che le informazioni sul
copyright nella Shadow Suite originale non spiegavano chiaramente se
si dovesse versare una somma per la ridistribuzione. Linux usa un
Copyright GNU (a cui talvolta si fa riferimento come Copyleft) che
permette alle persone di impacchettarlo in un supporto conveniente
(come una distribuzione su CD-ROM) e di venderlo.
L'attuale manutentore della Shadow Suite, Marek Michalkiewicz
<
[email protected]> ha ricevuto il codice sorgente
dall'autore originale con un copyright tipo BSD che permette la
ridistribuzione. Ora che i problemi di copyright sono risolti, ci si
aspetta che le future distribuzioni conterranno le shadow password
come opzione predefinita. Fino ad allora, dovrete installarvele voi.
Se avete installato la vostra distribuzione da un CD-ROM, potrebbe
succedere che, anche se la distribuzione non aveva la Shadow Suite
installata, alcuni dei file che vi occorrono per installare la Shadow
Suite siano sul CD-ROM.
Comunque, le versioni 3.3.1, 3.3.1-2 della Shadow Suite e la shadow-mk
potrebbero avere problemi di sicurezza con il loro programma di login
e molti altri programmi SUID root che si trovano insieme ad esse, e
non dovrebbero essere pi� usate.
Tutti i file necessari si possono ottenere via FTP anonimo o tramite
il World Wide Web.
Su un sistema Linux senza la Shadow Suite installata, le informazioni
sugli utenti, comprese la password, sono contenute nel file
/etc/passwd. La password viene conservata in un formato criptato. Se
chiedete ad un esperto crittografo, comunque, lui o lei vi diranno che
la password � in realt� in un formato codificato piuttosto che
criptato, perch� quando viene usato crypt(3), viene preso un testo
vuoto e la password � usata come chiave. Perci�, da qui in poi, in
questo documento, user� il termine codificato.
Tecnicamente ci si riferisce all'algoritmo usato per codificare il
campo password come ad una funzione hash monodirezionale. Questa � un
algoritmo che � facile eseguire in una direzione, ma molto difficile
eseguire nella direzione opposta. Altre informazioni sull'algoritmo
usato si possono trovare nel paragrafo 2.4 o nella vostra pagina di
manuale per crypt(3).
Quando un utente sceglie o gli viene assegnata una password, questa
viene codificata con un valore generato casualmente detto seme
("salt"). Questo significa che una certa password pu� essere
memorizzata in 4096 modi diversi. Il valore del seme viene memorizzato
insieme alla password codificata.
Quando un utente si collega e fornisce una password, prima viene
prelevato il seme dalla password codificata in memoria. Poi la
password digitata viene codificata con tale valore del seme e quindi
confrontata con la password codificata. Se c'� corrispondenza l'utente
viene autenticato.
� computazionalmente difficile (ma non impossibile), ricostruire la
password originale dalla password codificata casualmente. Comunque, su
ogni sistema con pi� di qualche utente, almeno alcune delle password
saranno parole comuni (o semplici variazioni di parole comuni).
Gli "scassinatori" di sistemi informatici sono a conoscenza di questo,
e semplicemente critteranno un vocabolario di parole e password comuni
usando tutti i 4096 possibili valori di seme. Quindi confronteranno le
password codificate nel vostro file /etc/passwd con il loro database.
Una volta trovata una corrispondenza, avranno la password per un altro
account. Questo viene chiamato attacco a vocabolario ed � uno dei
metodi pi� comuni per ottenere o diffondere accessi non autorizzati ad
un sistema.
Se ci pensate, una password di 8 caratteri codifica fino a 4096*13
stringhe di caratteri. Perci� un vocabolario di, diciamo, 400.000
parole comuni, nomi, password e semplici variazioni star� facilmente
su un disco fisso da 4GB. Lo scassinatore dovr� solo ordinarle e
cercare le corrispondenze. Poich� un disco fisso da 4GB si pu� avere a
meno di $1000.00, � ampiamente nelle possibilit� di molti scassinatori
di sistemi informatici.
Inoltre, se uno scassinatore ottiene prima il file /etc/passwd, avr�
bisogno solo di codificare il vocabolario con i valori del seme
effettivamente contenuti nel vostro file /etc/passwd. Questo metodo
pu� essere usato dall'adolescente medio con un paio di Megabyte liberi
e un computer 486.
Anche senza molto spazio su disco, utility come crack(1) possono di
solito corrompere almeno un paio di password su un sistema con un
discreto numero di utenti (assumendo che gli utenti del sistema
possano scegliersi le loro password).
Il file /etc/passwd contiene anche informazioni tipo gli user ID e i
group ID che sono usati da molti programmi di sistema. Perci� il file
/etc/passwd deve rimanere accessibile a tutti. Se voi cambiaste il
file /etc/passwd in modo che nessuno possa leggerlo, la prima cosa che
notereste sarebbe che il comando ls -s ora mostrerebbe gli user ID
invece dei nomi!
La Shadow Suite risolve il problema spostando le password in un altro
file (di solito /etc/shadow). Il file /etc/shadow viene impostato in
modo che quasi nessuno possa leggerlo. Solo root potr� leggere e
scrivere il file /etc/shadow. Alcuni programmi (come xlock) non devono
poter cambiare le password, occorre solo che le possano verificare.
Questi programmi possono essere eseguiti SUID root oppure si pu�
creare un gruppo shadow a cui � permesso l'accesso solo in lettura al
file /etc/shadow. Quindi i programmi possono essere eseguiti SGID
shadow.
Spostando le password nel file /etc/shadow, stiamo effettivamente
impedendo allo scassinatore di avere accesso alle password codificate
con cui eseguire l'attacco a vocabolario.
Inoltre, la Shadow Suite aggiunge molte altre caratteristiche
interessanti:
� un file di configurazione per impostare le caratteristiche
predefinite di login (/etc/login.defs)
� utility per aggiungere, modificare e cancellare account di utenti e
gruppi
� invecchiamento e scadenza delle password
� scadenza e blocco degli account
� password di gruppo "oscurate" (opzionale)
� password di doppia lunghezza (password da 16 caratteri)
[SCONSIGLIATO]
� migliore controllo sulla scelta delle password degli utenti
� dial-up password
� programmi di autenticazione secondaria [SCONSIGLIATO]
Installare la Shadow Suite contribuisce alla sicurezza del sistema ma
ci sono anche molte altre cose che si possono fare per migliorare la
sicurezza di un sistema Linux, e ci saranno alcuni Linux Security
HOWTO che discutono altre misure di sicurezza ed aspetti correlati.
Per informazioni aggiornate su altri aspetti della sicurezza in Linux,
tra cui avvertimenti sulle debolezze note guardate la Linux Security
home page. <
http://bach.cis.temple.edu/linux/linux-security/>
2.1. Perch� potreste NON voler "oscurare" il vostro file passwd
Ci sono alcune circostanze e configurazioni in cui installare la
Shadow Suite NON sarebbe una buona idea:
� la macchina non contiene account di utenti
� la vostra macchina funziona su una LAN e usa NIS (Network
Information Services) per ottenere e fornire nomi e password degli
utenti alle altre macchine sulla rete (in realt� si potrebbe fare,
ma � oltre lo scopo di questo documento, e in realt� non
aumenterebbe comunque molto la sicurezza)
� la vostra macchina viene usata dai server dei terminali per
verificare gli utenti con NFS (Network File System), NIS, o qualche
altro metodo
� la vostra macchina esegue altro codice per validare gli utenti, e
non c'� nessuna versione shadow disponibile, e non avete il codice
sorgente.
2.2. Formato del file /etc/passwd
Un file /etc/passwd non "oscurato" ha il seguente formato:
nomeutente:passwd:UID:GID:nome_completo:directory:shell
Dove:
nomeutente
Il nome (di login) dell'utente
passwd
La password codificata
UID
Identificativo numerico dell'utente
GID
Identificativo numerico predefinito del gruppo
nome_completo
Il nome completo dell'utente - in realt� questo campo viene
chiamato campo GECOS (General Electric Comprehensive Operating
System) e pu� contenere altre informazioni invece del solo nome
completo. I comandi Shadow e le pagine di manuale si riferiscono
a questo campo come al campo commento.
directory
Home directory dell'utente (percorso completo)
shell
Shell di login dell'utente (percorso completo)
Ad esempio:
nomeutente:Npge08pfz4wuk:503:100:Nome Completo:/home/nomeutente:/bin/sh
Dove Np � il seme e ge08pfz4wuk � la password codificata. La coppia
seme/password codificata avrebbe anche potuto essere kbeMVnZM0oL7I e
queste due sono esattamente la stessa password. Ci sono 4096 possibili
codifiche per la stessa password (la password usata in questo esempio
� 'password', una pessima password).
Una volta che la Shadow Suite � installata, il file /etc/passwd invece
conterr�:
nomeutente:x:503:100:Nome Completo:/home/nomeutente:/bin/sh
La x nel secondo campo in questo caso � ora soltanto un segnaposto. Il
formato del file /etc/passwd non � di fatto cambiato, solo che non
contiene pi� le password codificate. Questo significa che qualunque
programma che legge il file /etc/passwd, ma in realt� non ha bisogno
di verificare le password, funzioner� ancora correttamente.
Le password sono ora situate nel file shadow (di solito il file
/etc/shadow).
2.3. Formato del file shadow
Il file /etc/shadow contiene le seguenti informazioni:
nomeutente:passwd:ult:pu�:deve:avv:scad:disab:riservato
Dove:
nomeutente
Il nome dell'utente
passwd
La password codificata
ult
Giorni dal 1 Gennaio 1970 fino all'ultima modifica della
password
pu�
Giorni prima che la password possa essere cambiata
deve
Giorni dopo i quali la password deve essere cambiata
avv
Giorni prima della scadenza della password in cui l'utente viene
avvisato
scad
Giorni dopo la scadenza della password in cui l'account viene
disabilitato
disab
Giorni a partire dal 1 Gennaio 1970 dopo cui l'account verr�
disabilitato
riservato
Campo riservato
Il precedente esempio potrebbe allora essere:
nomeutente:Npge08pfz4wuk:9479:0:10000::::
2.4. Uno sguardo a crypt(3)
Dalla pagina di manuale di crypt(3):
"crypt � la funzione di crittaggio delle password. Si basa
sull'algoritmo Data Encryption Standard con variazioni aventi lo scopo
(tra le altre cose) di scoraggiare l'uso di implementazioni hardware
per la ricerca della chiave.
[La] chiave � la password digitata dall'utente. [La stringa codificata
� tutta vuota.]
[Il] seme � una stringa di due caratteri scelta nell'insieme [a-z A-Z
0-9./]. Questa stringa viene usata per perturbare l'algoritmo in uno
tra 4096 modi diversi.
Prendendo i 7 bit meno significativi di ogni carattere della chiave,
si ottiene una chiave di 56 bit. Questa chiave di 56 bit viene usata
per crittare ripetutamente una stringa costante (di solito una stringa
costituita di zeri). Il valore restituito punta alla password
crittata, un insieme di 13 caratteri ASCII stampabili (i primi due
caratteri sono il seme stesso). Il valore di ritorno punta a dati
statici il cui contenuto viene sovrascritto da ogni chiamata.
Attenzione: lo spazio chiave consiste di 2**56 cio� 7.2e16 possibili
valori. � possibile effettuare ricerche esaustive di questo spazio
chiave usando computer massivamente paralleli. � disponibile del
software, come crack(1), che cercher� la porzione di questo spazio
chiave che viene generalmente usata dagli umani per le password.
Perci� la scelta delle password dovrebbe, come minimo, evitare parole
e nomi comuni. Si raccomanda l'uso di un programma passwd(1) che,
durante il processo di selezione, controlla se le password sono
vulnerabili a manomissioni.
Lo stesso algoritmo DES ha alcune arguzie che rendono l'uso
dell'interfaccia crypt(3) una scelta inefficace per qualunque altra
cosa che non sia l'autenticazione di password. Se state pensando di
usare l'interfaccia crypt(3) per un progetto di crittografia non lo
fate: prendete un buon libro sulla crittografia e una delle librerie
DES ampiamente disponibili."
Molte Shadow Suite contengono codice per raddoppiare la lunghezza
della password a 16 caratteri. Esperti in DES sconsigliano questo,
dato che la codifica viene semplicemente applicata prima alla met� di
sinistra e poi alla met� di destra della password allungata. A causa
del modo in cui funziona crypt, la password codificata di lunghezza
doppia potrebbe risultare addirittura meno sicura. Inoltre, � meno
facile che un utente riesca a ricordare una password da 16 caratteri.
� in via di sviluppo un lavoro che permetterebbe all'algoritmo di
autenticazione di essere sostituito con qualcosa di pi� sicuro, che
supporti password pi� lunghe (in particolare l'algoritmo MD5) e
mantenga compatibilit� con il metodo crypt.
Se state cercando un buon libro sulla crittografia, vi consiglio:
"Applied Cryptography: Protocols, Algorithms, and Source Code in C"
di Bruce Schneier <
[email protected]>
ISBN: 0-471-59756-2
3. Ottenere la Shadow Suite
3.1. Storia della Shadow Suite per Linux
NON USATE I PACCHETTI DI QUESTO CAPITOLO, HANNO PROBLEMI DI SICUREZZA
La Shadow Suite originale � stata scritta da John F. Haugh II.
Esistono diverse versioni che sono state usate su sistemi Linux:
� shadow-3.3.1 � l'originale;
� shadow-3.3.1-2 � la patch specifica per Linux fatta da Florian La
Roche <
[email protected]> e contiene alcuni ulteriori
miglioramenti;
� shadow-mk � stata specificamente impacchettata per Linux.
Il pacchetto shadow-mk contiene il pacchetto shadow-3.3.1 distribuito
da John F. Haugh II con la patch shadow-3.3.1-2 installata, alcune
correzioni fatte da Mohan Kokal <
[email protected]> che semplificano
molto l'installazione, una patch di Joseph R.M. Zbiciak per login1.c
(login.secure) che elimina i bachi di sicurezza -f, -h in /bin/login,
e alcune altre patch di vario tipo.
Il pacchetto shadow.mk era il pacchetto precedentemente raccomandato,
ma dovrebbe essere sostituito a causa di problemi di sicurezza con il
programma di login.
Ci sono problemi di sicurezza con le versioni 3.3.1, 3.3.1-2 di
Shadow, e con shadow-mk che coinvolgono il programma di login. Questo
baco di login riguarda il mancato controllo di un nome di login.
Questo provoca un overflow nel buffer, con conseguente crash o peggio.
Si � diffusa la voce che questo overflow del buffer possa permettere a
qualcuno con un account sul sistema di usare questo baco e le librerie
condivise per ottenere l'accesso come root. Non discuter� esattamente
come questo sia possibile, perch� ci sono molti sistemi Linux che ne
sono affetti, ma sistemi con queste Shadow Suite installate e la
maggior parte delle distribuzioni pre-ELF senza la Shadow Suite sono
vulnerabili!
Per avere maggiori informazioni su questo e altri aspetti della
sicurezza su Linux, guardate la: Linux Security home page (Shared
Libraries and login Program Vulnerability)
<
http://bach.cis.temple.edu/linux/linux-security/Linux-Security-
FAQ/Linux-telnetd.html>
3.2. Dove prendere la Shadow Suite
L'unica Shadow Suite raccomandata � ancora in beta testing, comunque
le ultime versioni sono sicure in un ambiente di produzione e non
contengono un programma di login vulnerabile.
Il pacchetto usa la seguente convenzione di denominazione:
shadow-AAMMGG.tar.gz
dove AAMMGG � la data di rilascio della Suite.
Questa versione alla fine diventer� la Versione 3.3.3 quando verr�
rilasciata dal beta testing ed � mantenuta da Marek Michalkiewicz
<
[email protected]>. � disponibile come: shadow-
current.tar.gz
<
ftp://i17linuxb.ists.pwr.wroc.pl/pub/linux/shadow/shadow-
current.tar.gz>.
Sono stati anche organizzati i seguenti siti mirror:
�
ftp://ftp.icm.edu.pl/pub/Linux/shadow/shadow-current.tar.gz
�
ftp://iguana.hut.fi/pub/linux/shadow/shadow-current.tar.gz
�
ftp://ftp.cin.net/usr/ggallag/shadow/shadow-current.tar.gz
�
ftp://ftp.netural.com/pub/linux/shadow/shadow-current.tar.gz
Dovreste usare la versione attualmente disponibile.
NON dovreste usare una versione precedente alla shadow-960129 perch�
anche quelle hanno il problema di sicurezza di login discusso sopra.
Quando questo documento fa riferimento alla Shadow Suite mi riferisco
a questo pacchetto. Si assume che sia questo il pacchetto che state
usando.
Per riferimento, io ho usato shadow-960129 per fare queste istruzioni
di installazione.
Se stavate usando shadow-mk, dovreste fare l'aggiornamento a questa
versione e ricompilare tutto ci� che avevate originariamente
compilato.
3.3. Cosa � incluso nella Shadow Suite
La Shadow Suite contiene programmi sostitutivi per:
su, login, passwd, newgrp, chfn, chsh, e id
Il pacchetto contiene anche i nuovi programmi:
chage, newusers, dpasswd, gpasswd, useradd, userdel, usermod,
groupadd, groupdel, groupmod, groups, pwck, grpck, lastlog, pwconv, e
pwunconv
Inoltre � compresa la libreria: libshadow.a per scrivere e/o compilare
programmi che necessitino di accedere alle password degli utenti.
Sono anche comprese pagine di manuale per i programmi.
C'� anche un file di configurazione per il programma di login che sar�
installato come /etc/login.defs.
4. Compilare i programmi
4.1. Spacchettare l'archivio
Il primo passo dopo aver ottenuto il pacchetto � spacchettarlo. Il
pacchetto � nel formato tar (tape archive) e compresso usando gzip,
perci� prima spostatelo in /usr/src, poi digitate:
tar -xzvf shadow-current.tar.gz
Questo lo spacchetter� nella directory: /usr/src/shadow-AAMMGG
4.2. Configurare con il file config.h
La prima cosa che avete bisogno di fare � sovrascrivere il Makefile e
il file config.h:
cd /usr/src/shadow-AAMMGG
cp Makefile.linux Makefile
cp config.h.linux config.h
Dovreste poi dare un'occhiata al file config.h. Questo file contiene
definizioni per alcune delle opzioni di configurazione. Se state
usando il pacchetto consigliato, vi consiglio, almeno per la prima
volta, di disabilitare il supporto per il gruppo shadow.
Come opzione predefinita, sono abilitate le password di gruppo
"oscurate". Per disabilitarle, editate il file config.h, e cambiate il
#define SHADOWGRP in #undef SHADOWGRP. Consiglio di disabilitarle per
iniziare, e poi se volete davvero le password di gruppo e gli
amministratori di gruppo, li abiliterete in seguito e ricompilerete.
Se le lasciate abilitate, dovete creare il file /etc/gshadow.
Abilitare l'opzione per le password lunghe NON � raccomandato, come
discusso sopra.
NON cambiate l'impostazione: #undef AUTOSHADOW
L'opzione AUTOSHADOW era stata in origine progettata in modo che i
programmi che ignoravano la presenza delle shadow password avrebbero
continuato a funzionare. Questo in teoria suona bene, ma non funziona
correttamente. Se abilitate questa opzione, e il programma viene
eseguito da root, potrebbe chiamare getpwnam() da root, e in seguito
riscrivere il campo modificato nel file /etc/passwd (con la password
non pi� "oscurata"). Fanno parte di tali programmi chfn e chsh (non
potete aggirare questo problema semplicemente scambiando
l'identificativo utente reale con quello effettivo prima di chiamare
getpwnam() perch� anche root potrebbe usare chfn e chsh).
Lo stesso avvertimento vale anche se state compilando libc, che ha
un'opzione SHADOW_COMPAT che fa la stessa cosa. NON dovrebbe essere
usata. Se cominciate a rimettere le password codificate nel vostro
file /etc/passwd, questo � il problema.
Se state usando una versione di libc precedente alla 4.6.27, avrete
bisogno di fare un paio di modifiche al config.h e al Makefile. Per
il config.h editate e cambiate:
#define HAVE_BASENAME
in:
#undef HAVE_BASENAME
Poi, nel Makefile, cambiate:
SOBJS = smain.o env.o entry.o susetup.o shell.o sub.o mail.o motd.o sulog.o age.o tz.o hushed.o
SSRCS = smain.c env.c entry.c setup.c shell.c pwent.c sub.c mail.c motd.c sulog.c shadow.c age.c pwpack.c rad64.c tz.c hushed.c
in:
SOBJS = smain.o env.o entry.o susetup.o shell.o sub.o mail.o motd.o sulog.o age.o tz.o hushed.o basename.o
SSRCS = smain.c env.c entry.c setup.c shell.c pwent.c sub.c mail.c motd.c sulog.c shadow.c age.c pwpack.c rad64.c tz.c hushed.c basename.c
Questi cambiamenti aggiungono il codice contenuto in basename.c che �
contenuto in libc 4.6.27 e successive.
4.3. Fare copie di backup dei vostri programmi originali
Sarebbe anche una buona idea rintracciare e fare copie di backup dei
programmi che la Shadow Suite sostituir�. Su un sistema Slackware 3.0
questi sono:
� /bin/su
� /bin/login
� /usr/bin/passwd
� /usr/bin/newgrp
� /usr/bin/chfn
� /usr/bin/chsh
� /usr/bin/id
Il pacchetto BETA ha una destinazione di salvataggio nel Makefile, ma
� commentata perch� distribuzioni diverse mettono i programmi in posti
diversi.
Dovreste anche fare una copia di backup del vostro file /etc/passwd,
ma state attenti a rinominarlo se lo mettete nella stessa directory
cos� non sovrascriverete il comando passwd.
4.4. Eseguire il make
� necessario che siate collegati come root per fare la maggior parte
dell'installazione.
Eseguite make per compilare gli eseguibili nel pacchetto:
make all
Potreste vedere l'avvertimento: rcsid defined but not used. � tutto a
posto, succede solo perch� l'autore sta usando un pacchetto con il
controllo di versione.
5. Installazione
5.1. Tenete a portata di mano un disco di boot nel caso faceste
qualche danno
Se qualcosa va terribilmente male, sarebbe utile avere un disco di
boot. Se avete la combinazione boot/root dalla vostra installazione,
questa funzioner�, altrimenti leggete il Bootdisk-HOWTO
<
http://sunsite.unc.edu/mdw/HOWTO/Bootdisk-HOWTO.html>, che descrive
come fare un disco di boot.
5.2. Rimuovere le pagine di manuale duplicate
Dovreste anche spostare le pagine di manuale che stanno per essere
sostituite. Anche se siete abbastanza coraggiosi da installare la
Shadow Suite senza fare backup, comunque vorrete togliere le vecchie
pagine di manuale. Le nuove pagine di manuale normalmente non
sovrascriveranno quelle vecchie perch� quelle vecchie sono
probabilmente compresse.
Potete usare la combinazione del comando man -aW e del comando locate
per spostare le pagine man che devono essere (ri)mosse. � generalmente
pi� facile trovare quali sono le vecchie pagine man prima di eseguire
make install.
Se state usando la distribuzione Slackware 3.0, allora le pagine man
che volete rimuovere sono:
� /usr/man/man1/chfn.1.gz
� /usr/man/man1/chsh.1.gz
� /usr/man/man1/id.1.gz
� /usr/man/man1/login.1.gz
� /usr/man/man1/passwd.1.gz
� /usr/man/man1/su.1.gz
� /usr/man/man5/passwd.5.gz
Ci potrebbero anche essere delle pagine man con lo stesso nome nelle
sottodirectory /var/man/cat[1-9] che dovrebbero anch'esse essere
cancellate.
5.3. Eseguire make install
Siete ora pronti a digitare (fatelo come root)
make install
Questo installer� i programmi nuovi e quelli sostitutivi e sistemer� i
permessi dei file. Installer� anche le pagine man.
Questo si occupa anche di installare i file include della Shadow Suite
nelle posizioni corrette in /usr/include/shadow.
Usando il pacchetto BETA dovete copiare manualmente il file login.defs
nella sottodirectory /etc ed essere sicuri che solo root possa
cambiarlo.
cp login.defs /etc
chmod 700 /etc/login.defs
Questo file � il file di configurazione per il programma di login.
Dovreste controllare e apportare i cambiamenti opportuni a questo file
per il vostro particolare sistema. Qui � dove potete decidere da quale
tty root pu� collegarsi e stabilire altre opzioni di strategia di
sicurezza (come predefinire la scadenza delle password).
5.4. Eseguire pwconv
Il passo successivo � eseguire pwconv. Anche questo deve essere fatto
da root, ed � meglio che venga fatto dalla sottodirectory /etc:
cd /etc
/usr/sbin/pwconv
pwconv prende il vostro file /etc/passwd e ne estrae i campi allo
scopo di creare due file: /etc/npasswd e /etc/nshadow.
Viene anche fornito un programma pwunconv qualora aveste bisogno di
ricostruire il file originale /etc/passwd dalla combinazione
/etc/passwd e /etc/shadow.
5.5. Rinominare npasswd e nshadow
Ora che avete eseguito pwconv avete creato i file /etc/npasswd e
/etc/nshadow. Questi file devono essere copiati in /etc/passwd e
/etc/shadow. Vogliamo anche fare una copia di backup del file
originale /etc/passwd ed essere sicuri che solo root possa leggerlo.
Metteremo la copia di backup nella home directory di root:
cd /etc
cp passwd ~passwd
chmod 600 ~passwd
mv npasswd passwd
mv nshadow shadow
Dovreste anche assicurarvi che la propriet� e i permessi dei file
siano corretti. Se state per usare X-Windows, i programmi xlock e xdm
devono poter leggere il file shadow (ma non scriverlo).
Ci sono due modi per fare questo. Potete impostare xlock come SUID
root (xdm di solito viene comunque eseguito da root). Oppure potete
fare in modo che il proprietario del file shadow sia root con un
gruppo shadow, ma prima che lo facciate, siate sicuri di avere un
gruppo shadow (guardate in /etc/group). Nessuno degli utenti del
sistema dovrebbe in realt� stare nel gruppo shadow.
chown root.root passwd
chown root.shadow shadow
chmod 0644 passwd
chmod 0640 shadow
Il vostro sistema ha ora il file password "oscurato". Dovreste ora
andare su un altro terminale virtuale e verificare che possiate
collegarvi.
Davvero, fatelo adesso!
Se non potete, allora c'� qualcosa di sbagliato! Per ritornare a un
stato non "oscurato", fate ci� che segue:
cd /etc
cp ~passwd passwd
chmod 644 passwd
Dovreste poi ripristinare nelle loro corrette posizioni i file che
avevate salvato prima.
6. Altri programmi a cui potreste dover fare un aggiornamento o
applicare una patch
Anche se la shadow suite contiene programmi sostitutivi per la maggior
parte dei programmi che hanno bisogno di accedere alle password, ci
sono alcuni altri programmi su molti sistemi che richiedono accesso
alle password.
Se state usando una Distribuzione Debian (o anche se non la usate),
potete ottenere i sorgenti Debian per i programmi che devono essere
ricompilati da:
ftp://ftp.debian.org/debian/stable/source/
Il resto di questa sezione si occupa di come aggiornare adduser,
wu_ftpd, ftpd, pop3d, xlock, xdm e sudo in modo che supportino la
shadow suite.
Guardate il capitolo ``Aggiungere il supporto Shadow ad un programma
C'' per una discussione su come aggiungere il supporto shadow a
qualunque altro programma che ne abbia bisogno (anche se il programma
deve allora essere eseguito SUID root o SGID shadow per poter
veramente accedere al file shadow).
6.1. Il programma adduser della Slackware
Le distribuzioni Slackware (e forse anche altre) contengono un
programma interattivo per aggiungere utenti chiamato /sbin/adduser.
Una versione shadow di questo programma si pu� ottenere da
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Admin/accounts/adduser.shadow-1.4.tar.gz.
Vi incoraggio ad usare i programmi che vengono forniti con la Shadow
Suite (useradd, usermod, e userdel) invece del programma Slackware
adduser. Imparare ad usarli richiede poco tempo, ma vale la pena fare
lo sforzo perch� avete molto pi� controllo ed essi eseguono un
appropriato lock dei file /etc/passwd e /etc/shadow (adduser non lo
fa).
Guardate il capitolo su ``Mettere al lavoro la Shadow Suite'' per
maggiori informazioni.
Ma se dovete proprio usarlo (adduser N.d.T.), ecco cosa dovete fare:
tar -xzvf adduser.shadow-1.4.tar.gz
cd adduser
make clean
make adduser
chmod 700 adduser
cp adduser /sbin
6.2. Il Server wu_ftpd
La maggior parte dei sistemi Linux contengono il server wu_ftpd. Se la
vostra distribuzione non ha la shadow installata, allora il vostro
wu_ftpd non sar� compilato per la shadow. wu_ftpd viene lanciato da
inetd/tcpd come un processo di root. Se state eseguendo un vecchio
demone wu_ftpd, vorrete aggiornarlo comunque perch� quelli pi� vecchi
hanno un baco che permetterebbe che l'account root venisse compromesso
(per maggiori informazione guardate la Linux security home page
<
http://bach.cis.temple.edu/linux/linux-security/Linux-Security-
FAQ/Linux-wu.ftpd-2.4-Update.html>).
Fortunatamente, avete solo bisogno di ottenere il codice sorgente e di
ricompilarlo con le shadow abilitate.
Se non state usando un sistema ELF, il server wu_ftp pu� essere
trovato su Sunsite come wu-ftp-2.4-fixed.tar.gz
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Network/file-transfer/wu-
ftpd-2.4-fixed.tar.gz>
Una volta ottenuto il server, mettetelo in /usr/src, quindi digitate:
cd /usr/src
tar -xzvf wu-ftpd-2.4-fixed.tar.gz
cd wu-ftpd-2.4-fixed
cp ./src/config/config.lnx.shadow ./src/config/config.lnx
Quindi editate ./src/makefiles/Makefile.lnx, e cambiate la riga:
LIBES = -lbsd -support
in:
LIBES = -lbsd -support -lshadow
Ora siete pronti ad eseguire lo script "build" e all'installazione:
cd /usr/src/wu-ftpd-2.4-fixed
/usr/src/wu-ftp-2.4.fixed/build lnx
cp /usr/sbin/wu.ftpd /usr/sbin/wu.ftpd.old
cp ./bin/ftpd /usr/sbin/wu.ftpd
Questo usa il file di configurazione delle shadow di Linux, compila ed
installa il server.
Sul mio sistema Slackware 2.3 devo fare anche le seguenti cose prima
di eseguire il build:
cd /usr/include/netinet
ln -s in_systm.h in_system.h
cd -
Sono stati riscontrati dei problemi nel compilare questo pacchetto
sotto sistemi ELF, ma la versione Beta della prossima release funziona
bene. Si pu� trovare come wu-ftp-2.4.2-beta-10.tar.gz
<
ftp://tscnet.com/pub/linux/network/ftp/wu-ftpd-2.4.2-beta-10.tar.gz>
Una volta ottenuto il server, mettetelo in /usr/src, quindi digitate:
cd /usr/src
tar -xzvf wu-ftpd-2.4.2-beta-9.tar.gz
cd wu-ftpd-beta-9
cd ./src/config
Poi editate config.lnx, e cambiate:
#undef SHADOW.PASSWORD
in:
#define SHADOW.PASSWORD
Poi,
cd ../Makefiles
ed editate il file Makefile.lnx e cambiate:
LIBES = -lsupport -lbsd # -lshadow
in:
LIBES = -lsupport -lbsd -lshadow
Poi eseguite build ed installate:
cd ..
build lnx
cp /usr/sbin/wu.ftpd /usr/sbin/wu.ftpd.old
cp ./bin/ftpd /usr/sbin/wu.ftpd
Notate che dovreste controllare il vostro file /etc/inetd.conf per
essere sicuri che � qui che viene realmente realmente il vostro server
wu.ftpd. � stato riscontrato che alcune distribuzioni mettono i server
dei demoni in posti diversi, e quindi wu.ftpd in particolare potrebbe
essere chiamato in qualche altro modo.
6.3. Ftpd standard
Se state usando il server ftpd standard, vi consiglio di aggiornarlo
al server wu_ftpd. A parte il baco conosciuto discusso sopra,
generalmente � considerato pi� sicuro.
Se insistete ad usare quello standard, o avete bisogno di supporto
NIS, Sunsite ha ftpd-shadow-nis.tgz
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Network/file-transfer/ftpd-
shadow-nis.tgz>
6.4. pop3d (Post Office Protocol 3)
Se avete bisogno di supportare il Post Office Protocol 3 (POP3), avete
bisogno di ricompilare un programma pop3d. pop3d � normalmente
eseguito da inetd/tcpd come root.
Ci sono due versioni disponibili da: pop3d-1.00.4.linux.shadow.tar.gz
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Mail/pop/pop3d-1.00.4.linux.shadow.tar.gz>
e pop3d+shadow+elf.tar.gz
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Mail/pop/pop3d+shadow+elf.tar.gz>
Entrambi questi sono abbastanza semplici da installare.
6.5. xlock
Se installate la Shadow Suite e poi eseguite X Windows System e
bloccate (lock) lo schermo senza aggiornare il vostro xlock, dovrete
usare CNTL-ALT-Fx per passare ad un'altra tty, collegarvi, e uccidere
il processo xlock (o usare CNTL-ALT-BS per uccidere il server X).
Fortunatamente � abbastanza facile aggiornare il vostro programma
xlock.
Se state usando le Versioni 3.x.x di XFree86, probabilmente state
usando xlockmore (che � un grande screen-saver in aggiunta a lock).
Questo pacchetto supporta le shadow con una ricompilazione. Se avete
un xlock precedente, vi consiglio di aggiornarlo a questo.
xlockmore-3.5.tgz � disponibile su:
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/X11/xutils/screensavers/xlockmore-3.7.tgz>
Fondamentalmente, questo � quello che avete bisogno di fare:
Ottenere il file xlockmore-3.7.tgz e metterlo in /usr/src,
spacchettarlo:
tar -xzvf xlockmore-3.7.tgz
Editare il file: /usr/X11R6/lib/X11/config/linux.cf, e cambiare la
riga:
#define HasShadowPasswd NO
in
#define HasShadowPasswd YES
Quindi compilate gli eseguibili:
cd /usr/src/xlockmore
xmkmf
make depend
make
Quindi spostare tutto al suo posto e aggiornare i proprietari ed i
permessi dei file:
cp xlock /usr/X11R6/bin/
cp XLock /var/X11R6/lib/app-defaults/
chown root.shadow /usr/X11R6/bin/xlock
chmod 2755 /usr/X11R6/bin/xlock
chown root.shadow /etc/shadow
chmod 640 /etc/shadow
Il vostro xlock ora funzioner� correttamente.
6.6. xdm
xdm � un programma che presenta uno schermo di login per X-Windows.
Alcuni sistemi avviano xdm quando viene detto al sistema di andare ad
uno specifico livello di esecuzione (vedere /etc/inittab).
Con la Shadow Suite installata, xdm avr� bisogno di essere aggiornato.
Fortunatamente � abbastanza facile aggiornare il vostro programma xdm.
xdm.tar.gz � disponibile su:
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/X11/xutils/xdm.tar.gz>
Prendete il file xdm.tar.gz e mettetelo in /usr/src, quindi per
spacchettarlo:
tar -xzvf xdm.tar.gz
Editate il file: /usr/X11R6/lib/X11/config/linux.cf, e cambiate la
riga:
#define HasShadowPasswd NO
in
#define HasShadowPasswd YES
Quindi compilate gli eseguibili:
cd /usr/src/xdm
xmkmf
make depend
make
Poi mettete tutto al suo posto:
cp xdm /usr/X11R6/bin/
xdm � eseguito da root perci� non avete bisogno di cambiare i permessi
del file.
6.7. sudo
Il programma sudo permette ad un amministratore di sistema di lasciare
che gli utenti eseguano programmi che normalmente richiederebbero
accesso da root. Questo � comodo perch� lascia limitato l'accesso di
amministratore all'account root stesso, mentre permette agli utenti di
fare cose tipo il mount dei dispositivi.
sudo necessita di leggere le password perch� verifica la password
dell'utente quando viene invocato. sudo gi� viene eseguito SUID root,
perci� accedere al file /etc/shadow non � un problema.
sudo per la shadow suite, � disponibile su:
<
ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Admin/sudo-1.2-shadow.tgz>
Attenzione: Quando installate sudo il vostro file /etc/sudoers sar�
sostituito con uno predefinito, perci� avrete bisogno di farne una
copia di backup se avete aggiunto qualcosa a quello predefinito
(potreste anche editare il Makefile e rimuovere la riga che copia il
file predefinito in /etc).
Il pacchetto � gi� predisposto per le shadow, perci� tutto quello che
� richiesto � ricompilare il pacchetto (mettetelo in /usr/src):
cd /usr/src
tar -xzvf sudo-1.2-shadow.tgz
cd sudo-1.2-shadow
make all
make install
6.8. imapd (pacchetto Pine E-Mail)
imapd � un server e-mail simile a pop3d. imapd � incluso nel pacchetto
Pine E-mail. La documentazione inclusa nel pacchetto afferma che nei
sistemi Linux � predefinita l'opzione di includere il supporto shadow.
Comunque, ho trovato che questo non � vero. Inoltre, la combinazione
script di build/Makefile su questo pacchetto rende molto difficile
aggiungere la libreria libshadow.a in tempo di compilazione, perci�
non sono riuscito ad aggiungere il supporto shadow per imapd.
Se qualcuno � riuscito a farlo, per favore mi mandi una e-mail, ed io
includer� qui la soluzione.
6.9. pppd (Point-to-Point Protocol Server)
Il server pppd pu� essere impostato in modo che usi diversi tipi di
autenticazione: Password Authentication Protocol (PAP) e Cryptographic
Handshake Authentication Protocol (CHAP). Il server pppd di solito
legge le stringhe contenenti le password che usa da /etc/ppp/chap-
secrets e/o /etc/ppp/pap-secrets. Se state usando questo
comportamento predefinito di pppd, non � necessario reinstallare pppd.
pppd vi permette anche di usare il parametro login (o su linea di
comando, o nella configurazione del file options). Se viene data
l'opzione login, il pppd user� il file /etc/passwd per il nome utente
e la password per il PAP. Questo, ovviamente, non funzioner� pi� ora
che il nostro file shadow � "oscurato". Per quanto riguarda
pppd-1.2.1d questo richiede aggiunta di codice per il supporto shadow.
L'esempio dato nel prossimo capitolo consiste nell'aggiunta di
supporto shadow a pppd-1.2.1d (una vecchia versione di pppd).
pppd-2.2.0 contiene gi� il supporto shadow.
7. Mettere al lavoro la Shadow Suite
Questo capitolo tratta alcune cose che dovete sapere ora che avete la
Shadow Suite installata sul vostro sistema. Ulteriori informazioni
sono contenute nelle pagine di manuale per ogni comando.
7.1. Aggiungere, Modificare e Cancellare utenti
La Shadow Suite ha aggiunto i seguenti comandi orientati a linea di
comando per aggiungere, modificare, e cancellare utenti. Potreste
anche aver installato il programma adduser.
7.1.1. useradd
Il comando useradd pu� essere usato per aggiungere utenti al sistema.
Potete anche invocare questo comando per cambiare le impostazioni
predefinite.
La prima cosa che dovreste fare � esaminare le impostazioni
predefinite e apportare cambiamenti specifici per il vostro sistema:
useradd -D
______________________________________________________________________
GROUP=1
HOME=/home
INACTIVE=0
EXPIRE=0
SHELL=
SKEL=/etc/skel
______________________________________________________________________
Le impostazioni predefinite probabilmente non sono quelle che volete,
perci� se cominciaste ad aggiungere utenti adesso dovreste specificare
tutte le informazioni per ciascun utente. Comunque, possiamo e
dovremmo cambiare i valori predefiniti.
Sul mio sistema:
� Voglio che il gruppo predefinito sia 100
� Voglio che le password scadano ogni 60 giorni
� Non voglio bloccare un account se la password � scaduta
� Voglio che la shell predefinita sia /bin/bash
Per fare questi cambiamenti userei:
useradd -D -g100 -e60 -f0 -s/bin/bash
Ora eseguendo useradd -D dar�:
______________________________________________________________________
GROUP=100
HOME=/home
INACTIVE=0
EXPIRE=60
SHELL=/bin/bash
SKEL=/etc/skel
______________________________________________________________________
Solo nel caso voleste saperlo, questi valori predefiniti sono
contenuti nel file /etc/default/useradd.
Ora potete usare useradd per aggiungere utenti al sistema. Per
esempio, per aggiungere l'utente fred, usando i valori predefiniti,
dovreste fare come segue:
useradd -m -c "Fred Flintstone" fred
Questo creer� la voce seguente nel file /etc/passwd:
fred:*:505:100:Fred Flintstone:/home/fred:/bin/bash
E la voce seguente nel file /etc/shadow:
fred:!:0:0:60:0:0:0:0
Verr� creata la home directory di fred e il contenuto di /etc/skel
sar� copiato l� grazie all'opzione -m.
Inoltre, dato che non abbiamo specificato un UID, � stato usato il
primo disponibile.
L'account di fred � stato creato, ma fred non sar� ancora in grado di
collegarsi fino a quando sbloccheremo l'account. Facciamo questo
cambiando la password.
passwd fred
______________________________________________________________________
Changing password for fred
Enter the new password (minimum of 5 characters)
Please use a combination of upper and lower case letters and numbers.
New Password: *******
Re-enter new password: *******
______________________________________________________________________
Che, in italiano, sarebbe qualcosa del genere:
______________________________________________________________________
Cambio la password di fred
Inserire la nuova password (minimo 5 caratteri)
Per favore, utilizzare una combinazione di maiuscole, minuscole e cifre.
Nuova Password: *******
Reinserire la nuova password: *******
______________________________________________________________________
Ora /etc/shadow conterr�:
fred:J0C.WDR1amIt6:9559:0:60:0:0:0:0
E fred potr� ora collegarsi ed usare il sistema. La cosa bella di
useradd e degli altri programmi che vengono forniti con la Shadow
Suite � che fanno cambiamenti ai file /etc/passwd e /etc/shadow in
modo non interrompibile. Perci� , se state aggiungendo un utente, e
contemporaneamente un altro utente sta cambiando la sua password,
entrambe le operazioni verranno eseguite correttamente.
Dovreste usare i comandi forniti anzich� editare direttamente
/etc/passwd e /etc/shadow. Se voi editaste il file /etc/shadow, e un
utente cambiasse la sua password mentre voi state editando, e poi voi
salvaste il file che stavate editando, il cambiamento della password
dell'utente andrebbe perso.
Qui c'� un piccolo script interattivo che aggiunge utenti usando
useradd e passwd:
______________________________________________________________________
#!/bin/bash
#
# /sbin/newuser - Uno script per aggiungere utenti al sistema usando i
# comandi useradd e passwd della Shadow Suite.
#
# Scritto da Mike Jackson <
[email protected]> come esempio per il
# Linux Shadow Password Howto. Viene esplicitamente concesso il
# permesso di usarlo e modificarlo.
#
# Questo potrebbe essere modificato per mostrare i valori predefiniti
# e permettere modifiche simili al programma Slackware
# adduser. Potrebbe essere modificato per non permettere voci stupide
# (i.e. miglior controllo degli errori).
#
##
# Valori predefiniti per il comando useradd
##
GROUP=100 # Gruppo predefinito
HOME=/home # Collocazione della home directory (/home/nomeutente)
SKEL=/etc/skel # Struttura tipica di una nuova directory home.
INACTIVE=0 # Giorni tra la scadenza della password e la
# disabilitazione dell'account (0 = mai)
EXPIRE=60 # Durata della password in giorni
SHELL=/bin/bash # Shell predefinita (intero percorso)
##
# Valori predefiniti per il comando passwd
##
PASSMIN=0 # Giorni tra i cambiamenti della password
PASSWARN=14 # Giorni prima che scada la password in cui viene
# dato un avviso
##
# Assicurarsi che sia root ad eseguire lo script.
##
WHOAMI=`/usr/bin/whoami`
if [ $WHOAMI != "root" ]; then
echo "Devi essere root per aggiungere nuovi utenti!"
exit 1
fi
##
# Chiedere il nome utente e il nome completo.
##
echo ""
echo -n "Nome utente: "
read USERNAME
echo -n "Nome completo: "
read FULLNAME
#
echo "Aggiunta dell'utente: $USERNAME."
#
# Notate che le "" intorno a $FULLNAME sono richieste perch�
# questo campo quasi sempre conterr� almeno uno spazio, e senza
# le " il comando useradd, quando raggiunge il carattere SPAZIO,
# penserebbe che vi stiate spostando sul prossimo parametro.
#
/usr/sbin/useradd -c"$FULLNAME" -d$HOME/$USERNAME -e$EXPIRE \
-f$INACTIVE -g$GROUP -m -k$SKEL -s$SHELL $USERNAME
##
# Impostare i valori predefiniti per le password
##
/bin/passwd -n $PASSMIN -w $PASSWARN $USERNAME >/dev/null 2>&1
##
# Lascia che il comando passwd chieda la password (due volte)
##
/bin/passwd $USERNAME
##
# Mostra ci� che � stato fatto.
##
echo ""
echo "Voce di /etc/passwd:"
echo -n " "
grep "$USERNAME:" /etc/passwd
echo "Voce di /etc/shadow:"
echo -n " "
grep "$USERNAME:" /etc/shadow
echo "Riassunto dei risultati del comando passwd:"
echo -n " "
passwd -S $USERNAME
echo ""
______________________________________________________________________
Usare uno script per aggiungere utenti � davvero molto pi� preferibile
che editare direttamente i file /etc/passwd o /etc/shadow o usare un
programma come il programma Slackware adduser. Sentitevi liberi di
usare e modificare questo script per il vostro particolare sistema.
Per maggiori informazioni su useradd vedere la pagina di manuale in
linea.
7.1.2. usermod
Il programma usermod viene usato per modificare le informazioni su un
utente. Le opzioni sono simili a quelle del programma useradd.
Diciamo che volete cambiare la shell di fred, fareste ci� che segue:
usermod -s /bin/tcsh fred
Ora la voce di frednel file /etc/passwd sarebbe diventata questa:
fred:*:505:100:Fred Flintstone:/home/fred:/bin/tcsh
Facciamo in modo che l'account di fred scada il 09/15/97:
usermod -e 09/15/97 fred
Ora la voce di fred in /etc/shadow diventa:
fred:J0C.WDR1amIt6:9559:0:60:0:0:10119:0
Per maggiori informazioni sul comando usermod vedere la pagina di
manuale in linea.
7.1.3. userdel
userdel fa proprio quello che vi aspettate, cancella l'account
dell'utente. Semplicemente usate:
userdel -r nomeutente
Il -r fa s� che tutti i file nella home directory dell'utente vengano
cancellati insieme alla home directory stessa. I file collocati in
altri file system dovranno essere cercati e cancellati manualmente.
Se volete semplicemente bloccare l'account invece che cancellarlo,
usate piuttosto il comando passwd.
7.2. Il comando passwd e l'invecchiamento delle password
Il comando passwd ha l'ovvio uso di cambiare le password. Inoltre,
viene usato dall'utente root per:
� Bloccare (lock) e sbloccare (unlock) gli account (-l e -u)
� Impostare il massimo numero di giorni per cui una password rimane
valida (-x)
� Impostare il minimo numero di giorni tra cambiamenti della password
(-n)
� Impostare il numero di giorni di avviso che una password sta per
scadere (-w)
� Impostare il numero di giorni dopo la scadenza della password prima
che l'account venga bloccato (-i)
� Permettere la visualizzazione delle informazioni di account in un
formato pi� chiaro -S)
Per esempio, diamo ancora un'occhiata a fred
passwd -S fred
fred P 03/04/96 0 60 0 0
Questo significa che la password di fred � valida, che � stata cambi�
ata l'ultima volta il 03/04/96, che pu� essere cambiata in qualunque
momento, scade dopo 60 giorni, fred non sar� avvertito e l'account non
verr� disabilitato quando la password scadr�.
Questo semplicemente significa che se fred si collega dopo che la
password scade, al collegamento gli verr� richiesta una nuova
password.
Se decidiamo che vogliamo avvertire fred 14 giorni prima che la sua
password scada e inattivare il suo account 14 giorni dopo che lui la
lascia scadere, dovremo fare quanto segue:
passwd -w14 -i14 fred
Ora fred � diventato:
fred P 03/04/96 0 60 14 14
Per ulteriori informazioni sul comando passwd vedere le pagine di man�
uale in linea.
7.3. Il file login.defs
Il file /etc/login � il file di configurazione per il programma login
e anche per l'intera Shadow Suite.
/etc/login contiene impostazioni che riguardano dall'aspetto del
prompt fino alla scadenza predefinita quando un utente cambia la sua
password.
Il file /etc/login.defs � abbastanza ben documentato dai commenti
contenuti al suo interno. Comunque, ci sono alcune cose da notare:
� Contiene alcuni flag che possono essere attivati o disattivati che
determinano il numero di collegamenti che vengono effettuati.
� Contiene puntatori ad altri file di configurazione.
� Contiene valori predefiniti per cose tipo l'invecchiamento delle
password.
Dalla lista sopra potete vedere che questo � un file abbastanza
importante, e dovreste essere sicuri che sia presente, e che le
impostazioni siano quelle che desiderate per il vostro sistema.
7.4. Password di gruppo
Il file /etc/groups pu� contenere password che permettono ad un utente
di diventare membro di un particolare gruppo. Questa funzione �
abilitata se definite la costante SHADOWGRP nel file /usr/src/shadow-
AAMMGG/config.h.
Se definite questa costante e poi compilate, dovete creare un file
/etc/gshadow che contenga le password del gruppo e le informazioni di
amministrazione del gruppo.
Quando avete creato /etc/shadow, avete usato un programma chiamato
pwconv, non c'� nessun programma equivalente per creare il file
/etc/gshadow, ma in realt� non importa, se ne occupa lui stesso.
Per creare il file iniziale /etc/gshadow fate come segue:
touch /etc/gshadow
chown root.root /etc/gshadow
chmod 700 /etc/gshadow
Una volta che create nuovi gruppi, questi verranno aggiunti ai file
/etc/group e /etc/gshadow. Se voi modificate un gruppo aggiungendo o
togliendo utenti o cambiando la password del gruppo, il file
/etc/gshadow verr� modificato.
I programmi groups, groupadd, groupmod, e groupdel sono forniti come
parte della Shadow Suite per modificare i gruppi.
Il formato del file /etc/group � quello che segue:
nomegruppo:!:GID:membro,membro,...
Dove:
nomegruppo
Il nome del gruppo
! Il campo che normalmente contiene la password, che ora � per�
situata nel file /etc/gshadow
GID
L'identificativo numerico del gruppo
membro
Elenco dei membri del gruppo
Il formato del file /etc/gshadow � quello che segue:
nomegruppo:password:ammin,ammin,...:membro,membro,...
Dove:
nomegruppo
Il nome del gruppo
password
La password del gruppo codificata
ammin
Elenco degli amministratori del gruppo
membro
Elenco dei membri del gruppo
Il comando gpasswd � usato solo per aggiungere o togliere
amministratori e membri a o da un gruppo. Solo root o qualcuno
appartenente all'elenco degli amministratori pu� aggiungere o togliere
membri del gruppo.
La password del gruppo pu� essere modificata con il comando passwd da
root o chiunque appartenga alla lista degli amministratori del gruppo.
Nonostante il fatto che attualmente non ci sia una pagina di manuale
per gpasswd, digitando gpasswd senza alcun parametro si ottiene un
elenco di opzioni. � abbastanza semplice capire come funziona il tutto
una volta che avete capito i formati dei file e i concetti.
7.5. Programmi per il controllo della consistenza
7.5.1. pwck
Il programma pwck viene fornito per offrire un controllo di
consistenza sui file /etc/passwd e /etc/shadow. Esso controller� ogni
nome utente e verificher� che abbia quanto segue:
� il corretto numero di campi
� un nome utente univoco
� un valido identificatore di utente e di gruppo
� un valido gruppo primario
� una valida home directory
� una valida shell di login
Dar� anche un avvertimento per ogni account privo di password.
� una buona idea eseguire pwck dopo aver installato la Shadow Suite. �
anche una buona idea eseguirlo periodicamente, magari una volta alla
settimana o al mese. Se usate l'opzione -r, potete usare cron per
eseguirlo con una cadenza regolare e riceverne per posta il rapporto.
7.5.2. grpck
grpck � il programma per il controllo della consistenza per i file
/etc/group and /etc/gshadow. Esso esegue i seguenti controlli:
� il corretto numero di campi
� un nome del gruppo univoco
� elenco valido di membri ed amministratori
Dispone anche dell'opzione -r per rapporti automatizzati.
7.6. Password di dial-up
Le password di dial-up sono un altro strumento opzionale di difesa per
i sistemi che permettono l'accesso tramite una linea telefonica
commutata. Se avete un sistema che permette a molte persone di
connettersi localmente o tramite una rete, ma volete porre dei limiti
su chi possa accedere per telefono e connettersi, allora le password
di dial-up fanno al caso vostro. Per abilitare le password di dial-up,
dovete editare il file /etc/login.defs ed assicurarvi che
DIALUPS_CHECK_ENAB sia impostato a yes.
Due sono i file che contengono informazioni di dial-up: /etc/dialups
che contiene le tty (una per riga, senza la parte iniziale /dev). Se
una tty compare nella lista, allora vengono effettuati i controlli di
dial-up.
Il secondo file � /etc/d_passwd. Questo file contiene il percorso
completo di una shell, seguito da una password opzionale.
Se un utente si collega attraverso una tty elencata in /etc/dialups, e
la sua shell � presente nel file /etc/d_passwd gli sar� permesso
l'accesso solo se fornir� la corretta password.
Un altro utile scopo per usare password di dial-up potrebbe essere
quello di impostare una linea che permetta solo un certo tipo di
connessione (come una connessione PPP o UUCP). Se un utente cerca di
ottenere un altro tipo di connessione (i.e. un elenco di shell), deve
conoscere una password per usare la linea.
Prima che possiate usare la caratteristica del dial-up, dovete creare
i file.
Viene fornito il comando dpasswd per assegnare password per le shell
nel file /etc/d_passwd. Vedere la pagina di manuale per ulteriori
informazioni.
8. Aggiungere il supporto shadow ad un programma C
Aggiungere il supporto shadow ad un programma � in realt� abbastanza
semplice. L'unico problema � che il programma deve essere eseguito da
root (o SUID root) in modo che il programma possa accedere al file
/etc/shadow.
Questo presenta un grande problema: occorre seguire una condotta di
programmazione molto attenta quando si creano programmi SUID. Per
esempio, se un programma ha un comando che invoca una shell, questa
non deve essere eseguita con i diritti di root anche se il programma �
SUID root.
Per aggiungere il supporto shadow ad un programma in modo che possa
controllare le password, ma per il resto non necessita di essere
eseguito da root, � molto pi� sicuro eseguire il programma SGID
shadow. Il programma xlock ne � un esempio.
Nell'esempio fatto prima, pppd-1.2.1d gi� viene eseguito SUID root,
perci� aggiungere il supporto shadow non dovrebbe rendere il programma
pi� vulnerabile.
8.1. File di intestazione (header)
I file di intestazione (header) dovrebbero stare in
/usr/include/shadow. Ci dovrebbe anche essere un
/usr/include/shadow.h, ma sarebbe un link simbolico a
/usr/include/shadow/shadow.h.
Per aggiungere il supporto shadow ad un programma, dovete includere i
file di intestazione:
#include <shadow/shadow.h>
#include <shadow/pwauth.h>
Potrebbe essere una buona idea usare le direttive del compilatore in
modo da condizionare la compilazione del codice shadow (io lo faccio
nell'esempio che segue).
8.2. La libreria libshadow.a
Quando avete installato la Shadow Suite il file libshadow.a � stato
creato ed installato in /usr/lib.
Quando si compila il supporto shadow in un programma, bisogna dire al
linker di includere la libreria libshadow.a.
Questo viene fatto da:
gcc program.c -o program -lshadow
Comunque, come vedremo nell'esempio che segue, la maggior parte dei
programmi di grandi dimensioni usa un Makefile, che di solito ha una
variabile chiamata LIBS=... che noi modificheremo.
8.3. La struttura Shadow
La libreria libshadow.a usa una struttura chiamata spwd per le
informazioni che preleva dal file /etc/shadow. Questa � la definizione
della struttura spwd dal file di intestazione
/usr/include/shadow/shadow.h:
______________________________________________________________________
struct spwd
{
char *sp_namp; /* nome di login */
char *sp_pwdp; /* password codificata */
sptime sp_lstchg; /* data dell'ultimo cambiamento */
sptime sp_min; /* minimo numero di giorni tra cambiamenti */
sptime sp_max; /* massimo numero di giorni tra cambiamenti */
sptime sp_warn; /* numero di giorni di avvertimento prima
che scada la password */
sptime sp_inact; /* numero di giorni dopo la scadenza della
password prima che l'account venga
disabilitato */
sptime sp_expire; /* giorni dal 1/1/70 fino alla scadenza
dell'account */
unsigned long sp_flag; /* riservato per uso futuro */
};
______________________________________________________________________
La Shadow Suite pu� mettere altre cose nel campo sp_pwdp proprio a
fianco della password codificata. Il campo della password potrebbe
contenere:
nomeutente:Npge08pfz4wuk;@/sbin/extra:9479:0:10000::::
Questo significa che, oltre alla password, dovrebbe essere chiamato il
programma /sbin/extra per ulteriori autenticazioni. Il programma
chiamato ricever� il nome utente e un'opzione che indica perch� viene
chiamato. Vedere il file /usr/include/shadow/pwauth.h e il codice
sorgente di pwauth.c per ulteriori informazioni.
Ci� che voglio dire � che dovremmo usare la funzione pwauth per
eseguire la vera autenticazione, dato che si occuper� anche
dell'autenticazione secondaria. L'esempio sotto fa proprio questo.
L'autore della Shadow Suite fa presente che poich� molti dei programmi
esistenti non la usano potrebbe essere rimossa o cambiata dalle future
versioni della Shadow Suite.
8.4. Funzioni Shadow
Il file shadow.h contiene anche i prototipi delle funzioni contenute
nella libreria libshadow.a:
______________________________________________________________________
extern void setspent __P ((void));
extern void endspent __P ((void));
extern struct spwd *sgetspent __P ((__const char *__string));
extern struct spwd *fgetspent __P ((FILE *__fp));
extern struct spwd *getspent __P ((void));
extern struct spwd *getspnam __P ((__const char *__name));
extern int putspent __P ((__const struct spwd *__sp, FILE *__fp));
______________________________________________________________________
La funzione che useremo nell'esempio �: getspnam che ritorna una
struttura spwd per il nome passato per argomento.
8.5. Esempio
Questo � un esempio di aggiunta del supporto shadow ad un programma
che ne ha bisogno, ma non lo possiede.
Questo esempio usa il Point-to-Point Protocol Server (pppd-1.2.1d),
che ha una modalit� in cui esegue l'autenticazione PAP usando i nomi e
le password degli utenti dal file /etc/passwd anzich� dai file PAP o
CHAP. Non dovreste aver bisogno di aggiungere questo codice a
pppd-2.2.0 perch� c'� gi�.
Questa caratteristica del pppd probabilmente non � molto usata, ma se
avete installato la Shadow Suite, non funzioner� comunque perch� le
password non si trovano pi� in /etc/passwd.
Il codice per l'autenticazione degli utenti sotto pppd-1.2.1d si trova
nel file /usr/src/pppd-1.2.1d/pppd/auth.c.
Il seguente codice deve essere aggiunto all'inizio del file dove si
trovano tutte le altre direttive #include. Abbiamo racchiuso gli
#include tra direttive condizionali (i.e. vengono presi in
considerazione solo se stiamo compilando per il supporto shadow).
______________________________________________________________________
#ifdef HAS_SHADOW
#include <shadow.h>
#include <shadow/pwauth.h>
#endif
______________________________________________________________________
Il passo successivo consiste nel modificare il codice vero e proprio.
Stiamo ancora apportando cambiamenti al file auth.c.
Funzione auth.c prima delle modifiche:
______________________________________________________________________
/*
* login - Controlla il nome e la password dell'utente nel database delle
* password di sistema, e permette il login se l'utente � OK.
*
* restituisce:
* UPAP_AUTHNAK: Login fallito.
* UPAP_AUTHACK: Login riuscito.
* In entrambi i casi, msg punta al messaggio appropriato.
*/
static int
login(user, passwd, msg, msglen)
char *user;
char *passwd;
char **msg;
int *msglen;
{
struct passwd *pw;
char *epasswd;
char *tty;
if ((pw = getpwnam(user)) == NULL) {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
/*
* XXX Se non c'� nessuna password, li lascia collegare senza.
*/
if (pw->pw_passwd == '\0') {
return (UPAP_AUTHACK);
}
epasswd = crypt(passwd, pw->pw_passwd);
if (strcmp(epasswd, pw->pw_passwd)) {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
syslog(LOG_INFO, "user %s logged in", user);
/*
* Scrive una voce wtmp per questo utente.
*/
tty = strrchr(devname, '/');
if (tty == NULL)
tty = devname;
else
tty++;
logwtmp(tty, user, ""); /* Aggiunge una voce di login al wtmp */
logged_in = TRUE;
return (UPAP_AUTHACK);
}
______________________________________________________________________
La password dell'utente viene messa in pw->pw_passwd, cos� tutto
quello che dobbiamo fare in realt� � aggiungere la funzione getspnam.
Questa metter� la password in spwd->sp_pwdp.
Aggiungeremo la funzione pwauth per eseguire l'autenticazione vera e
propria. Questa eseguir� automaticamente l'autenticazione secondaria
se il file shadow � impostato per farlo.
Funzione auth.c dopo le modifiche per il supporto shadow:
______________________________________________________________________
/*
* login - Controlla il nome e la password dell'utente nel database delle
* password di sistema, e permette il login se l'utente � OK.
*
* Questa funzione � stata modificata in modo da supportare la
* Linux Shadow Password Suite se USE_SHADOW � definito.
*
* restituisce:
* UPAP_AUTHNAK: Login fallito.
* UPAP_AUTHACK: Login riuscito.
* In entrambi i casi, msg punta al messaggio appropriato.
*/
static int
login(user, passwd, msg, msglen)
char *user;
char *passwd;
char **msg;
int *msglen;
{
struct passwd *pw;
char *epasswd;
char *tty;
#ifdef USE_SHADOW
struct spwd *spwd;
struct spwd *getspnam();
#endif
if ((pw = getpwnam(user)) == NULL) {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
#ifdef USE_SHADOW
spwd = getspnam(user);
if (spwd)
pw->pw_passwd = spwd->sp-pwdp;
#endif
/*
* XXX Se non c'� nessuna password, NON li lascia collegare senza.
*/
if (pw->pw_passwd == '\0') {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
#ifdef HAS_SHADOW
if ((pw->pw_passwd && pw->pw_passwd[0] == '@'
&& pw_auth (pw->pw_passwd+1, pw->pw_name, PW_LOGIN, NULL))
|| !valid (passwd, pw)) {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
#else
epasswd = crypt(passwd, pw->pw_passwd);
if (strcmp(epasswd, pw->pw_passwd)) {
return (UPAP_AUTHNAK);
}
#endif
syslog(LOG_INFO, "user %s logged in", user);
/*
* Scrive una voce wtmp per questo utente.
*/
tty = strrchr(devname, '/');
if (tty == NULL)
tty = devname;
else
tty++;
logwtmp(tty, user, ""); /* Aggiunge una voce di login al wtmp */
logged_in = TRUE;
return (UPAP_AUTHACK);
}
______________________________________________________________________
Un attento esame riveler� che abbiamo fatto un'altra modifica. La
versione originale permetteva l'accesso (restituiva UPAP_AUTHACK) se
non c'era NESSUNA password nel file /etc/passwd. Questo non � una
buona cosa, perch� un uso comune di questa caratteristica di login �
quello di usare un account che permetta l'accesso al processo ppp e
quindi confrontare il nome utente e la password forniti da PAP con il
nome utente nel file /etc/passwd e la password nel file /etc/shadow.
Perci� se abbiamo impostato la versione originale in modo da eseguire,
al posto della shell per un utente, ad esempio ppp, allora chiunque
potrebbe ottenere una connessione ppp impostando la sua PAP con utente
ppp e senza password.
Abbiamo risolto questo anche restituendo UPAP_AUTHNAK invece che
UPAP_AUTHACK nel caso in cui il campo password fosse vuoto.
� abbastanza interessante il fatto che pppd-2.2.0 abbia lo stesso
problema.
Poi abbiamo bisogno di modificare il Makefile in modo che avvengano
due cose: USE_SHADOW deve essere definita, e libshadow.a deve essere
aggiunta al processo di link.
Editate il Makefile, e aggiungete:
LIBS = -lshadow
Quindi troviamo la riga:
COMPILE_FLAGS = -I.. -D_linux_=1 -DGIDSET_TYPE=gid_t
E la cambiamo in:
COMPILE_FLAGS = -I.. -D_linux_=1 -DGIDSET_TYPE=gid_t -DUSE_SHADOW
Ora eseguite il make ed installate.
9. Domande poste frequentemente (FAQ)
D: Ero abituato a controllare con quale tty root potesse collegarsi
usando il file /etc/securettys, ma sembra non funzionare pi�, cosa �
successo?
R: Il file /etc/securettys non fa assolutamente nulla ore che la
Shadow Suite � installata. Le tty che root pu� usare sono ora situate
nel file di configurazione di login /etc/login.defs. La voce in questo
file potrebbe puntare ad un altro file.
D: Ho installato la Shadow Suite, ma ora non posso collegarmi, cosa ho
dimenticato?
R: Probabilmente hai installato i programmi Shadow, ma non hai
eseguito pwconv o hai dimenticato di copiare /etc/npasswd in
/etc/passwd e /etc/nshadow in /etc/shadow. Inoltre, potresti aver
bisogno di copiare login.defs in /etc.
D: Nella sezione su xlock, si dice di cambiare il gruppo proprietario
del file /etc/shadow e di farlo diventare shadow. Non ho un gruppo
shadow, cosa faccio?
R: Puoi aggiungerne uno. Semplicemente edita il file /etc/group, e
inserisci una riga per il gruppo shadow. Devi assicurarti che il
numero del gruppo non sia usato da un altro gruppo, e devi inserirlo
prima della voce nogroup. Oppure puoi semplicemente impostare SUID
root xlock.
D: Esiste una mailing list per la Linux Shadow Password Suite?
R: S�, ma � per lo sviluppo e il beta testing della prossima Shadow
Suite per Linux. Puoi iscriverti alla lista mandando una e-mail a:
[email protected] avente per subject: subscribe. La
lista si occupa in realt� delle release Linux shadow-AAMMGG. Dovresti
iscriverti se vuoi essere coinvolto in ulteriori sviluppi o se
installi la Suite sul tuo sistema e vuoi avere informazioni sulle pi�
recenti release.
D: Ho installato la Shadow Suite, ma quando uso il comando userdel,
ottengo: "userdel: cannot open shadow group file", (in italiano:
"userdel: non posso aprire il file shadow group"); cosa ho sbagliato?
R: Hai compilato la Shadow Suite con l'opzione SHADOWGRP abilitata, ma
non hai un file /etc/gshadow. Devi o editare il file config.h e
ricompilare, oppure creare un file /etc/group. Vedere la sezione sui
gruppi shadow.
D: Ho installato la Shadow Suite ma ho di nuovo le password codificate
nel mio file /etc/passwd, cosa c'� che non va?
R: O hai abilitato l'opzione AUTOSHADOW nel file Shadow config.h,
oppure il tuo libc � stato compilato con l'opzione SAHDOW_COMPAT. Devi
capire qual � il problema, e ricompilare.
10. Messaggio di copyright
The Linux Shadow Password HOWTO is Copyright (c) 1996 Michael H.
Jackson.
Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this
document provided the copyright notice and this permission notice are
preserved on all copies.
Permission is granted to copy and distribute modified versions of this
document under the conditions for verbatim copies above, provided a
notice clearly stating that the document is a modified version is also
included in the modified document.
Permission is granted to copy and distribute translations of this
document into another language, under the conditions specified above
for modified versions.
Permission is granted to convert this document into another media
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the requirement to acknowledge the source document is fulfilled by
inclusion of an obvious reference to the source document in the new
media. Where there is any doubt as to what defines 'obvious' the
copyright owner reserves the right to decide.
Ovvero (ni noti che l'unica licenza valida � quella in lingua
originale):
Il Linux Shadow Password HOWTO � Copyright (c) 1996 di Michael H.
Jackson.
� concesso il permesso di fare e distribuire copie testuali di questo
documento, a patto che la nota sul copyright e questa nota di permesso
siano mantenute su tutte le copie.
� concesso il permesso di copiare e distribuire versioni modificate di
questo documento sotto le condizioni delle copie testuali dette sopra,
a condizione che venga inclusa nel documento modificato una nota che
dica chiaramente che il documento � una versione modificata.
� concesso il permesso si copiare e distribuire traduzioni di questo
documento in un'altra lingua, sotto le condizioni specificate sopra
per le versioni modificate.
� concesso il permesso di convertire questo documento in altri mezzi
sotto le condizioni specificate sopra per le versioni modificate, a
condizione che il nuovo mezzo contenga il riconoscimento del documento
sorgente tramite un ovvio riferimento al documento sorgente stesso.
Dove ci sia un qualunque dubbio sul significato di 'ovvio' il
proprietario del copyright si riserva il diritto di decidere.
11. Varie e Riconoscimenti
Il codice di esempio per auth.c � tratto da pppd-1.2.1d e ppp-2.1.0e,
Copyright (c) 1993 The Australian National University e Copyright (c)
1989 Carnegie Mellon University.
Grazie a Marek Michalkiewicz <
[email protected]> per
aver scritto e mantenuto la Shadow Suite per Linux, e per la sua
revisione e i suoi commenti a questo documento.
Grazie a Ron Tidd <
[email protected]> per la sua utile revisione e il
suo collaudo.
Grazie a tutti coloro che mi hanno mandato feedback per contribuire a
migliorare questo documento.
Per favore, se avete commenti o suggerimenti, mandatemeli per posta.
saluti
Michael H. Jackson <
[email protected]>