The Linux Plug-and-Play HOWTO
David S.Lawyer
[email protected]
v0.11, maggio 2000
Un aiuto per districarsi e gestire i dispositivi Plug-and-Play. Come
far s� che il proprio sistema Linux supporti il Plug-and-Play.
Traduzione di Giovanni Bortolozzo (borto at pluto.linux.it).
1. Introduzione
1.1. Copyright, marchi registrati, liberatoria e ringraziamenti
1.1.1. Copyright (in inglese)
Copyright (c) 1998-2000 by David S. Lawyer. Please freely copy and
distribute (sell or give away) this document. For corrections and
minor changes contact the maintainer. Otherwise you may create
derivative works and distribute them provided you:
1. Discuss it with the maintainer (if there is one). 2. Put the
derivative work at the mirrored LDP Internet site (or the like) for
free downloading. 3. License the work in the spirit of this license
or use GPL. 4. Give due credit to previous authors and major
contributors.
1.1.2. Liberatoria
Anche se non ho intenzionalmente provato a mettervi fuori strada,
probabilmente ci sono parecchi errori in questo documento. Vi invito
a farmeli notare. Poich� questa � documentazione libera, dovrebbe
essere ovvio che n� io n� gli autori precendenti possiamo essere
ritenuti legalmente responsabili per qualsiasi errore.
N.d.T.: ovviamente nemmeno il traduttore pu� essere ritenuto
legalmente (e nemmeno moralmente) responsabile di eventuali errori.
1.1.3. Marchi registrati
Qualsiasi nomr di prodotto (che inizia con un lettera maiuscola)
dovrebbe essere considerato un marchio registrato. Tali marchi
appartengono ai rispettivi proprietari.per qualsiasi errore.
1.1.4. Crediti
Daniel Scott ha controllato questo documento nel marzo del 2000 e ha
trovato molti errori di battitura, ecc.
1.2. Piani futuri; come aiutare
Invito a segnalarmi qualsiasi errore in fatti, opinioni, logica,
battitura, grammatica, chiarezza, link, ecc. Ma per prima cosa, se la
data del documento � pi� vecchia di un mese, si controlli se si � in
possesso dell'ultima versione. Invito inoltre ad inviarmi qualsiasi
informazione che si pensa sia pertinente a questo documento.
Non ho studiato in dettaglio n� gli isapnptools n� le patch per il
kernel (ma ho in programma di farlo). Non ho ancora ben capito come il
BIOS configura il PnP (dipende dal tipo di BIOS), e neppure come
Windows9x aggiorna la ESCD. Quindi questo HOWTO � incompleto e
potrebbe essere inaccurato (mi si faccia sapere cosa c'� di errato).
In questo HOWTO qualche volta ho usato ?? per indicare che in realt�
non so la risposta.
1.3. Nuove versioni di questo HOWTO
Una nuova versione del Plug-and-Play-HOWTO dovrebbe essere disponibile
circa ogni mese per la consultazione e il download nei siti che fanno
da mirror a LDP. Per una lista di tali siti si veda:
<
http://linuxdoc.org//mirrors.html>. Sono disponibili diversi
formati. Se si vuole semplicemente controllare la data dell'ultima
versione potrebbe essere meglio non usare un mirror, quindi si dia un
occhio a: <
http://linuxdoc.org/HOWTO/Plug-and-Play-HOWTO.html>. La
versione che si sta leggendo �: v.0.11, May 2000. Le novit� di questa
versione sono l'utilit� scanport, diverse correzioni ortografiche e la
difficolt� d'uso di setpci.
N.d.T.: l'ultima (e pi� recente) traduzione in italiano di questo
documento � reperibile nei mirror di ILDP
<
http://www.pluto.linux.it/ildp/> e scaricabile in diversi formati dai
relativi siti ftp.
2. Cosa dovrebbe fare il PnP: allocare �risorse-bus�
2.1. Cos'� il Plug-and-Play (PnP)?
Semplificando al massimo, il Plug-and-Play dice automaticamente al
software (device driver o gestore (driver) di dispositivo) dove
trovare i diversi pezzi hardware (i dispositivi) quali modem, schede
di rete, schede audio, ecc. Il compito del Plug-and-Play � di far
�accoppiare� dispositivi fisici con il software (gestori di
dispositivo) che funziona con essi e di stabilire dei canali di
comunicazione tra ogni dispositivo e il suo gestore. Pi�
precisamente, il PnP alloca le seguenti �risorse-bus� sia al driver e
che all'hardware: indirizzi I/O, IRQ, canali DMA (solo per il bus ISA)
e regioni di memoria. Se non si capisce cosa siano queste 4 risorse-
buse si leggano le sotto sezioni che seguono. Un articolo della Linux
Gazette su 3 di queste risorse-bus � Introduction to IRQs, DMAs and
Base Addresses. Una volta assegnate queste risorse-bus (e se �
installato il gestore corretto) i file di dispositivo (device file)
nella directory /dev/ sono pronti per l'uso.
Questo assegnamento PnP di certe risorse del bus � talvolta detto
�configurazione�, ma � solamente un tipo di configurazione a basso
livello. Anche utilizzando pienamente il PnP, buona parte della
configurazione dei dispositivi � fatta da qualche altra cosa. Ad
esempio, per la configurazione dei modem, � inviata una �stringa di
inizializzazione� al modem attraverso l'indirizzo di I/O del �canale�.
Questa �stringa di inizializzazione� non ha niente a che vedere con il
PnP, sebbene il �canale� usato per inviarla al modem � stato allocato
dal PnP. L'impostazione della velocit� (e di molti altri parametri)
di una porta seriale � fatta inviando messaggi al gestore del
dispositivo (�device driver�) da programmi eseguiti dall'utente
(spesso automaticamente all'avvio del sistema). Anche questa
configurazione non ha niente a che spartire con il PnP. Quindi quando
si parla di PnP con �configurazione� si intende solo un certo tipo di
configurazione. Sebbene altra documentazione (come quella per MS
Windows) chiama le risorse-bus semplicemente �risorse�, io ho coniato
il termine �risorse-bus� in modo da distringuerle dalla moltitudine di
altri tipi di risorse.
2.2. Come fa un computer per trovare i dispositivi (e viceversa)
Un computer consta di una CPU/processore per effettuare la
computazione e di memoria per immagazzinare programmi e dati.
Inoltre, ci sono diversi dispositivi come vari tipi di dischi, una
scheda video, una tastiera, scheda di rete, schede modem, schede
audio, porte seriali e parallele, ecc. C'� anche un alimentatore per
fornire energia elettrica, diversi bus sulla scheda madre per
connettere assieme i dispositivi e la CPU, e un case per metterci
tutto dentro.
In tempi antichi quasi tutti i dispositivi avevano la proprio scheda
di interfaccia (scheda a circuito stampato). Oggi, oltre a tali
schede, molti �dispositivi� hanno un piccolo chip montato
permanentemente sulla �scheda madre�. Le schede che vengono inserite
nella scheda madre possono contenere pi� di un dispositivo. I chip di
memoria sono qualche volta considerati come dispositivi ma non sono
Plug-and-Play nel senso usato in questo HOWTO.
Affinch� un computer funzioni correttamente, ogni dispositivo
dev'essere sotto il controllo del suo gestore o �device driver�. � un
software che � parte del sistema operativo (talvolta caricato come
modulo) e che viene eseguito nella CPU. I gestori di dispositivo sono
associati con �file speciali� nella directory /dev (notare che non
sono propriamente dei file). Hanno nomi come hda1 (la prima
partizione sul disco fisso a), ttyS0 (la prima porta seriale), eth1
(la seconda scheda ethernet), ecc. Per rendere le cose pi�
complicate, il particolare device driver selezionato, diciamo per
eth1, dipender� dal tipo di scheda ethernet che si ha. Quindi eth1
non pu� semplicemente essere assegnato ad una qualsiasi gestore di
scheda ethernet. Deve essere assegnato ad un particolare gestore che
funzioner� con il tipo di scheda ethernet installata. Per controllare
un dispositivo, la CPU (sotto il controllo del device driver) invia
comandi (e dati) e legge informazioni dai vari dispositivi. Per
poterlo fare ogni driver di dispositivo deve conoscere l'indirizzo del
dispositivo che controlla. La conoscenza di tale indirizzo �
equivalente all'impostazione di un canale di comunicazione, anche se
il �canale� fisico � in realt� il bus dati dentro al PC che �
condiviso praticamente da qualsiasi altra cosa presente nel computer.
Il canale di comunicazione � in realt� un po' pi� complesso di come
appena descritto. Un �indirizzo� � in realt� un intervallo di
indirizzi ed esiste la controparte del canale (nota come interrupt)
che permette ai dispositivi di inviare richieste urgenti di �aiuto� ai
loro gestori.
2.3. Indirizzi I/O, ecc.
I PC hanno 3 spazi di indirizzi: I/O, memoria principale e
configurazione (solo nel bus PCI). Tutti questi 3 tipi di spazi di
indirizzi condividono lo stesso bus indirizzi (address bus)
all'interno del PC. Ma il potenziale di alcune linee dedicate nel bus
del PC segnala in quale �spazio� � un indirizzo: I/O, memoria
principale o configurazione. Si veda la sezione ``Indirizzi'' per
maggiori dettagli. I dispositivi sono originariamente posizionati
nello spazio di indirizzi I/O, sebbene in alcuni casi questi allochino
pure dello spazio in memoria principale. Un indirizzo I/O qualche
volta � detto semplicemente �I/O�, �IO�, �i/o� o �io�. � pure usato
il termine �porta di I/O�. Ci sono due passi principali per allocare
gli indirizzi I/O (e altre risorse-bus, come gli interrupt):
1. Impostare l'indirizzo I/O, ecc. sulla scheda (in uno dei suoi
registri)
2. Fare in modo che il gestore del dispositivo sappia qual � questo
indirizzo I/O, ecc.
Il precedente processo in due passi � qualcosa di simile al problema
in due parti di trovare il numero di casa di qualcuno in una via. Si
deve conoscere il numero di casa e qualcuno deve attaccare un numero
nella facciata della casa in modo che possa essere trovata. Nei
computer, il device driver deve conoscere l'indirizzo e il dispositivo
hardware deve impostare lo stesso indirizzo in uno dei suoi registri.
Entrambe queste cose devono essere fatte, ma alcuni fanno l'errore di
farne solo una e poi si sorprendono quando il computer non riesce a
trovare il dispositivo. Per esempio, provano ad usare �setserial� per
assegnare un indirizzo ad una porta seriale senza realizzare che ci�
comunica un indirizzo solamente al driver. Non imposta l'indirizzo
nell'hardware della porta seriale stessa. Se la porta seriale ha in
realt� un diverso indirizzo (o adirittura nessuno) e si dice qualcosa
di errato a setserial, allora s� che si � nei casini.
Un altro vincolo ovvio � che un indirizzo deve essere per prima cosa
impostato nella scheda prima che il gestore del dispositivo possa
usarlo. Poich� i driver dei dispositivi spesso partono non appena �
partito il computer, talvolta tentato di accedere ad una scheda (per
vedere se � l�, ecc.) prima che l'indirizzo sia stato impostato nella
scheda dal programma PnP di configurazione. In tal caso si vede un
messaggio d'errore che dice che non � possibile trovare la scheda
sebbene questa ci sia (ma non ha ancora un indirizzo).
Quanto detto negli ultimi due paragrafi riguardo gli indirizzi I/O si
applica tale e quale alle altre risorse-bus: ``IRQ -- Panoramica'',
``Canali DMA'', e ``Regioni di Memoria''. Cosa siano queste cose
verr� spiegato nelle tre sezioni che seguono.
2.4. IRQ -- Panoramica
Dopo aver letto questa sezione si pu� leggere ``Interrupt --
Dettagli'' per ulteriori dettagli. Quanto segue � intenzionalmente
super semplificato. Oltre agli indirizzi, si deve gestire anche un
numero di interruzione (�interrupt�) (come l'IRQ 5), detto numero di
IRQ (Interrupt ReQuest = Richiesta di Interruzione). Si � gi� detto
prima che il gestore del dispositivo deve conoscere l'indirizzo di una
scheda per poter essere in grado di comunicare con quest'ultima. Ma
cosa dire della comunicazione in senso opposto? Si supponga che il
dispositivo debba comunicare qualcosa al suo gestore con una certa
urgenza. Per esempio, il dispositivo potrebbe aver appena ricevuto un
sacco di byte destinati alla memoria principale e quindi gli serve
chiamare il suo gestore per trasferire questi dati dal suo buffer
praticamente pieno alla memoria principale.
Il dispositivo come pu� chiedere aiuto? Non pu� usare il bus dati
principali perch� sicuramente � gi� in uso. Invece impone un
particolare potenziale elettrico in una linea di interrupt dedicata
(parte del bus), spesso riservata per quel particolare dispositivo.
Questo segnale � detto interrupt (�interruzione�). Ci sono
l'equivalente di 16 linee di questo tipo in un PC e ognuna di queste
comanda (indirettamente) da particolare gestore di dispositivo. Ogni
linea ha un numero di IRQ (Interrupt ReQuest) univoco. Il dispositivo
deve mettere il suo interrupt nella linea corretta e il gestore del
dispositivo deve restare in attesa dell'interruzione sulla linea
corretta. Su quale linea deve mettersi � specificato dal numero di
IRQ salvato nel dispositivo. Lo stesso numero di IRQ dev'essere noto
al gestore del dispositivo in modo che questo sappia su quale linea di
IRQ restare in ascolto.
Una volta che il driver del dispositivo riceve l'interrupt (una
chiamata di aiuto) deve capire perch� � stato generato ed
intraprendere l'azione appropriata per servire l'interrupt. Sul bus
ISA ogni dispositivo ha bisogno di un proprio numero di IRQ univoco.
Nel bus PCI, � permessa la condivisione degli IRQ.
2.5. Canali DMA
I canali DMA esistono solo per il bus ISA. DMA sta per �Direct Memory
Access� (Accesso Diretto alla Memoria). � il posto dove un
dispositivo ha la possibilit� di prendere (rubare) alla CPU il
controllo del bus principale del computer e trasferire i dati
direttamente nella memoria principale. Normalmente la CPU vorrebbe
fare questo trasferimento in due passi:
1. leggendo i dati dallo spazio di I/O del dispositivo e mettendoli
dentro la CPU stessa
2. scrivendo questi dati dalla CPU alla memoria principale.
Con il DMA si fa solitamente un solo passo inviando i dati
direttamente dal dispositivo alla memoria. Il dispositivo deve
avere tale funzionalit� nel suo hardware e quindi non tutti i
dispositivi possono fare un DMA. Mentre � in esecuzione il DMA la
CPU non pu� fare molto in quanto il bus principale � usato per il
trasferimento DMA.
Il bus PCI non ha in realt� nessun DMA. Ha piuttosto qualcosa di
ancora migliore: il bus mastering. Funziona in maniera simile al DMA
e qualche volta � chiamato DMA (per esempio, i dischi fissi chiamati
�UltraDMA�). Permette ad un dispositivo di diventare temporaneamente
il padrone del bus (bus master) e di trasferire i dati in maniera
analoga a quanto fa la CPU quando ne ha lei il potere. Non usa nessun
numero di canale in quanto l'organizzazione del bus PCI � tale che
l'hardware PCI sa quale dispositivo ha attualmente il controllo del
bus e quali dispositivo lo sta chiedendo di diventare il prossimo bus
master. Per il bus PCI non c'� quindi allocazione dei canali DMA.
Quando un dispositivo nel bus ISA vuole fare un DMA invia una
richiesta DMA usando una linea dedicata per la richiesta di DMA in
modo analogo ad una richiesta di interrupt. In realt� il DMA potrebbe
essere gestito usando interrupt ma ci� introdurrebbe alcuni ritardi,
cosicch� � pi� veloce da fare utilizzando un tipo particolare di
interrupt detto DMA-request. Come le interruzioni, le richieste DMA
sono numerate in modo da identificare quale dispositivo sta facendo la
richiesta. Questo numero � chiamato DMA-channel (canale DMA). Poich�
tutti i trasferimenti DMA usano il bus principale (e solo uno pu�
essere attivo in un determinato istante) in realt� usano tutti lo
stesso canale, ma il numero del �canale DMA� serve per identificare
chi sta usando il �canale�. Nella scheda madre esistono dei registri
hardware che contengono lo stato attuale di ogni �canale�. Quindi per
poter effettuare una richiesta DMA, il dispositivo deve conoscere il
suo numero di canale DMA che deve essere salvato in un registro nel
dispositivo fisico.
2.6. Intervalli di memoria
Ad alcuni dispositivi � assegnato dello spazio di indirizzi nella
memoria principale. � spesso �memoria condivisa� (shared memory) o
�I/O mappato in memoria� (memory mapped I/O). Altre volte � la
memoria ROM stessa del dispositivo. Quando si parla delle risorse-bus
si usa spesso semplicemente il termine �memoria�. Quindi un
dispositivo pu� anche usare uno spazio di indirizzi di I/O.
Quando di installa una scheda di questo tipo, in effetti si sta
inserendo un modulo di memoria per la memoria principale. Questa
memoria pu� essere sia ROM (Read Only Memory, Memoria a Sola Lettura)
che memoria condivisa. Questa memoria pu� servire come mezzo di
�trasferimento� diretto di dati tra il dispositivo e la memoria
principale. Non � veramente un trasferimento in quanto il dispositivo
mette i dati nella propria memoria che �casualmente� � la memoria
principale. Sia la scheda che il gestore del dispositivo devono sapere
dov'� questa memoria. L'indirizzo di memoria � solitamente molto alto
in modo da non entrare in conflitto con gli indirizzi pi� bassi dei
chip di memoria del computer.
La ROM � diversa. � come un programma (forse un gestore di
dispositivo) che sar� usato con il dispositivo. Idealmente, dovrebbe
funzionare con Linux e non solo con Windows ?? Pu� essere necessario
che venga �oscurato� (shadowed), intendendo con ci� che viene copiato
nei propri chip di memoria principale in modo da funzionare pi�
velocemente. Un volta �oscurato� non � pi� a sola lettura.
2.7. �Risorse� sia al dispositivo che al gestore
I gestori di dispositivo devono quindi essere in qualche modo
�collegati� all'hardware che controllano. Questo � fatto fornendo le
risorse-bus (I/O, Memoria, IRQ e DMA) sia al dispositivo fisico che al
software di gestione. Per esempio, una porta seriale usa solo 2 (delle
4 possibili) risorse: un IRQ e un indirizzo I/O. Entrambi questi
valori deve essere comunicati sia al gestore del dispositivo che al
dispositivo fisico stesso. Al gestore (e al suo dispositivo) � dato
anche un nome (come ttyS1) nella directory /dev. L'indirizzo e il
numero di IRQ sono salvati dal dispositivo in registri della scheda (o
in un chip nella scheda madre). Nel caso di schede con i ponticelli
(jumper), queste informazioni sono sempre salvate nell'hardware del
dispositivo (sulla scheda, ecc.). Ma nel caso del PnP, i dati dei
registri spesso vengono persi quanto il PC viene spento, cosicch� le
informazioni sulle risorse devono essere forniti di nuovo ad ogni
dispositivo ogni volta che il PC viene riacceso.
2.8. Il problema
L'architettura di un PC fornisce solo in numero limitato di IRQ,
canali DMA, indirizzi I/O e regioni di memoria. Se ci fossero solo
alcuni dispositivi e tutti questi avessero risorse-bus standardizzate
(come indirizzi I/O e numeri IRQ unici) non ci sarebbero problemi a
collegare i gestori di dispositivo ai dispositivi stessi. Ogni
dispositivo avrebbe delle risorse fisse e non andrebbe in conflitto
con qualsiasi altro dispositivo nel computer. Non ci sarebbero due
dispositivi che vorrebbero avere gli stessi indirizzi, non ci
sarebbero conflitti di IRQ, ecc. Ogni driver potrebbe quindi essere
programmato con indirizzi, IRQ, ecc. univochi gi� codificati
all'interno del programma. La vita sarebbe pi� semplice.
Ma cos� non �. Non solo oggi ci sono cos� tanti dispositivi che i
conflitti sono frequenti, e qualche volta uno ha necessit� di avere
anche pi� di uno dello stesso tipo. Per esempio qualcuno potrebbe
avere pi� di un disco fisso, un po' di porte seriali, ecc. Per queste
ragioni i dispositivi devono possedere un minimo di flessibilit� in
modo che possano essere impostati a un qualsivoglia indirizzi, IRQ,
ecc. siano necessari per evitare i conflitti. Ma alcuni IRQ e
indirizzi, come quello del clock e della tastiera, sono piuttosto
standard. Questi non hanno bisogno di tale flessibilit�.
A parte il problema nel conflitto nell'allocazione delle risorse-bus,
c'� anche un problema nel caso si commetta un errore nel dire al
device driver quali sono le risorse-bus. Per esempio, si supponga di
aver messo IRQ 4 in un file di configurazione quando in realt� il
dispositivo � impostato all'IRQ 5. Questo � un altro tipo di errore
nell'allocazione delle risorse-bus.
L'allocazione delle risorse-bus, se fatta correttamente, stabilisce i
canali di comunicazione tra l'hardware fisico e i relativi device
driver. Per esempio, se un determinato intervallo di indirizzi I/O
(risorsa) � allocato sia al gestore di dispositivo che ad un pezzo di
hardware, allora in questo modo si � stabilito un canale di
comunicazione unidirezionale tra loro. Il driver pu� inviare comandi
ed informazioni al dispositivo. In realt� � un po' pi� che
unidirezionale, in quanto il driver pu� ottenere informazioni dal
dispositivo leggendone i suoi registri. Ma il dispositivo in questo
modo non pu� inizializzare una qualsiasi comunicazione. Per
inizializzarla il dispositivo ha bisogno di un IRQ in modo da creare
un canale bidirezionali nel quale sia il driver che il dispositivo
possono iniziare una comunicazione.
2.9. Il PnP trova i dispositivi connessi nelle porte seriali
Anche i dispositivi esterni connessi alla porta seriale attraverso un
cavo (come i modem esterni) possono essere chiamati Plug-and-Play.
Poich� solo la porta seriale stessa ha bisogno di risorse-bus (un IRQ
e un indirizzo I/O) non � necessario allora risorse-bus per questo
tipo di dispositivi. Quindi per essi il PnP non � in realt�
necessario. Comunque, c'� una specifica PnP anche per questi
dispositivi seriali esterni.
Un sistema operativo PnP trover� questi dispositivi esterni e legger�
il loro numero di modello, ecc. Poi pu� essere in grado di trovarne
il gestore di dispositivo pi� adatto, e quindi non si deve dire ad un
programma applicativo che si ha un certo dispositivo diciamo su
/dev/ttyS1. Poich� si � in grado di informare manualmente il proprio
programma applicativo (attraverso un file di configurazione, ecc.) su
quale porta seriale � presente il dispositivo (ed eventualmente
dicendogli anche qual'� il suo numero di modello) in realt� non si ha
veramente bisogno di questa caratteristica PnP per le porte seriali.
3. La soluzione Plug-and-Play (PnP)
3.1. Introduzione al PnP
Il termine Plug-and-Play (PnP) ha diversi significati. In senso lato
� semplicemente l'autoconfigurazione che avviene quando uno installa
un nuovo dispositivo e questo si configura da solo. Nel senso usato
in questo HOWTO, la configurazione � solo la configurazione delle
risorse-bus PnP e la successiva notifica al gestore del dispositivo.
In senso stretto � pure l'impostazione delle risorse-bus in un
dispositivo hardware. Si possono pure intendere le specifiche PnP le
quali (assieme ad altre cose) specificano come vengono letti e scritti
i dati delle risorse PnP nei dispositivi (spesso schede) sul bus ISA.
Le specifiche PCI standard (e non quelle PnP) fanno la stessa cosa per
il bus PCI.
Il PnP mette in corrispondenza i dispositivi con i relativi driver e
specifica i loro canali di comunicazione. Sul bus ISA, prima del
Plug-and-Play le risorse-bus erano impostate sui dispositivi hardware
tramite ponticelli (jumper). Ai driver software erano invece
assegnate tramite file di configurazione (o simili) o interrogando il
dispositivo agli indirizzi dove ci si aspettava risiedesse. Il bus
PCI ha supportato il qualcosa di simile al PnP fin dall'inizio ed �
cos� stato banale implementarlo per questo bus. Poich� le specifiche
del bus PCI non usano il termine PnP, non � chiaro se � o meno lecito
chiamare PnP il bus PCI (ma supporta nell'hardware quello che a
tutt'oggi � detto PnP).
3.2. Come funziona (semplificato)
Quanto segue � una panoramica oltremodo semplificata del funzionamento
del Plug-and-Play. Il programma di configurazione del PnP (a volte un
programma nel BIOS) trova tutti i dispositivi PnP e chiede ad ognuno
di essi di quali risorse-bus hanno bisogno. Controlla poi quali
risorse-bus (IRQ, ecc.) gli � possibile distribuire. Naturalmente ci
sono risorse-bus riservate usate dai dispositivi non PnP (legacy) (se
ne � nota la presenza) e non d� via nessuna di queste risorse
riservate. Usa poi alcuni criteri (non specificati nelle specifiche
PnP) per assegnare le risorse-bus in modo che non ci siano conflitti e
che tutti i dispositivi abbiano (se possibile) quello di cui hanno
bisogno. Dice poi ad ogni dispositivo fisico quali sono le risorse-
bus a lui assegnate e i dispositivi stessi si auto-configurano per
usare solo le risorse-bus assegnate. Poi, in qualche modo, i gestori
(driver) di dispositivo scoprono quali risorse-bus usano i
corrispondenti dispositivi e sono quindi in grado di comunicare
attivamente con i dispositivi che controllano.
Per esempio, si supponga che una scheda necessiti di un interrupt
(numero di IRQ) e di 1 MB di memoria condivisa. Il programma PnP
legge queste richieste dalla scheda. Assegna poi a quest'ultima
l'IRQ5 e 1 MB di memoria nello spazio indirizzi, a partire
dall'indirizzo 0xe9000000. Per� non � sempre cos� semplice, in quanto
la scheda potrebbe specificare che pu� usare solo certi numeri di IRQ
(solo nel caso ISA) o che il MB di memoria deve risiedere entro un ben
determinato intervallo di indirizzi. I dettagli sono diversi nel caso
di bus PCI o ISA, e sono maggiormente complessi nel secondo caso.
Esistono alcune scorciatoie che il software PnP potrebbe usare. Una
di mantenere traccia di come sono state assegnate le risorse-bus
nell'ultima configurazione (l'ultima volta che � stato usato il
computer) e di riusare queste informazioni. Windows9x e i BIOS PnP
usano questa mentre lo fa il Linux standard. Windows9x salva queste
informazioni nel suo �Registry� sul disco fisso, mentre un BIOS PnP le
salva nella memoria non volatile del PC (detta ESCD); si veda la
sezione ``Il Database ESCD del BIOS'').
Sotto Linux ogni dispositivo � a s� e non esiste un registro
centralizzato non volatile degli assegnamenti delle risorse. Alcuni
driver di dispositivo salvano l'ultima configurazione che hanno usato
e la usano la prossima volta che viene acceso il computer. Assumono
implicitamente che il resto dell'hardware non abbia bisogno delle
risorse-bus che usano loro.
Se i dispositivi ricordassero la propria configurazione precedente,
allora non ci sarebbe nessun hardware da configurare al successivo
riavvio, per� questi sembrano dimenticarsene quando il computer viene
spento. Alcuni contengono una configurazione predefinita (che non �
necessariamente l'ultima usata). Quindi il programma di
configurazione PnP deve essere lanciato ogni volta che viene acceso il
PC. Inoltre, se viene aggiunto un nuovo dispositivo, allora
dev'essere configurato. L'allocazione delle risorse-bus a questo
nuovo dispositivo pu� comportare il portar via alcune risorse-bus ad
un dispositivo preesistente e l'assegnamento a quest'ultimo di
risorse-bus alternative che possa usare.
3.3. L'avvio del PC
Quando il PC viene acceso per la prima volta il chip del BIOS esegue
il suo programma per far avviare il computer (il primo passo � la
verifica dell'hardware). Se il sistema operativo � immagazzinato nel
disco fisso (com'� ormai usuale) allora il BIOS deve essere a
conoscenza della presenza del disco fisso. Se il disco fisso � PnP
allora il BIOS potrebbe usare i metodi PnP per trovarlo. Inoltre, per
permettere all'utente di configurare manualmente il CMOS del BIOS e di
rispondere a messaggi d'errore nell'avvio del computer, sono pure
necessari uno schermo (una scheda video) e una tastiera. Il BIOS deve
quindi a sua volta configurare questi dispositivi.
Un volta che il BIOS ha identificato il disco fisso, la scheda video e
la tastiera � pronto per fare il �boot� (caricare il sistema operativo
dal disco fisso). Se si � detto al BIOS che si ha un sistema
operativo PnP, allora dovrebbe avviare il PC e poi lasciare al sistema
operativo la conclusione della configurazione PnP. Diversamente,
(prima del boot) un BIOS PnP probabilmente prover� a fare da solo il
resto della configurazione PnP dei dispositivi (ma non dei loro
gestori).
3.4. Bus
ISA � il vecchio bus dei PC IBM, mentre PCI � il bus pi� nuovo e
veloce di Intel. Il bus PCI � stato progettato per quello che oggi
viene detto PnP. Rende semplice (se confrontato con il bus ISA)
scoprire come devono essere assegnate le risorse-bus PnP ai
dispositivi hardware. Per vedere che cosa � successo si usi il
comando lspci e/o si veda /proc/pci o /proc/bus/pci. Sono utili anche
i messaggi che appaiono sullo schermo all'avvio (si usi Shift+PageUp
per tornare su). Si veda ``Messaggi all'avvio''.
Nel caso del bus ISA c'� un problema reale con l'implementazione del
PnP poich� nessuno aveva in mente il PnP quando � stato progettato il
bus ISA e praticamente non ci sono indirizzi I/O disponibili per il
PnP da usare per inviare informazioni di configurazione ai dispositivi
fisici. Di conseguenza il modo di gestire il PnP nel bus ISA �
complicato. Sull'argomento � stato scritto un libro intero (si veda
la sezione ``Libri sul PnP''). Tra le altre cose, si richiede che il
programma di PnP assegni un �handle� (identificativo) temporaneo a
ciascun dispositivo PnP in modo che questi possano essere indirizzati
per la successiva configurazione PnP. L'assegnazione di uno di questi
�handle� � detta �isolation� (isolamento). Per i dettagli si veda la
sezione ``Isolamento'' in Appendice.
Probabilmente il bus ISA � destinato a scomparire. Quando lo far�, il
PnP sar� pi� semplice in quanto sar� pi� facile scoprire come il BIOS
ha configurato l'hardware. Ci sar� ancora la necessit� di accopiare i
gestori di dispositivo con i dispositivi, come pure la necessit� di
configurare i dispositivi aggiunti quanti il PC � gi� funzionante.
Queste necessit� saranno soddisfatte se Linux diventa un sistema
operativo PnP.
3.5. Linux deve gestire meglio il PnP
Il PnP (per il bus ISA) � stato inventato da Compaq, Intel e Phoenix.
La Microsoft ne � stata il principale promotore. Dal punto di vista
di Linux sarebbe stato meglio se il PnP non fosse mai stato
�inventato�. Alla fine il bus ISA si sarebbe estinto e avrebbe
prevalso il bus PCI PnP-like cos� avremmo avuto a tutti gli effetti un
PnP facile da implementare. Ma che piaccia o no, a tutt'oggi la
maggior parte del nuovo hardware ISA � PnP e Linux non ha scelta se
non quella di gestire efficacemente il PnP. Ma il Linux standard
(come quello dei primi del 1999) rende la gestione del PnP complicata
(specialmente sul bus ISA) mentre lo scopo del PnP � quello di rendere
le cose pi� semplici.
In un certo senso, Linux � gi� in qualche modo PnP per il bus PCI.
Quando il PC si avvia si possono notare dai messaggi sullo schermo che
alcuni driver di dispositivo di Linux spesso trovano i loro
corrispondenti dispositivi hardware (e le risorse che il BIOS gli ha
assegnato). Ma ci sono situazioni che un sistema operativo PnP
potrebbe gestire meglio:
1. una deficienza di risorse-bus
2. pi� di un driver per un dispositivo fisico
3. un driver attivato che non riesce a trovare il suo dispositivo
fisico
4. nstallazioni a caldo di un dispositivo .
Gli utenti di Linux non hanno bisogno di investigare i dettagli del
PnP per configurare come si deve i dispositivi PnP ISA. Una soluzione
potrebbe essere una versione standardizzata del kernel di Linux che
supporti il Plug-and-Play su ISA, PCI e altri bus. � stata scritta
una patch per il kernel sebbene la maggior parte dei driver non la
supportino. Non � parte standard di Linux. Si veda la sezione
``Patch per il Kernel''.
4. Configurazione del BIOS PnP
Quando un computer viene acceso, prima di caricare il sistema
operativo viene eseguito il BIOS. I BIOS pi� recenti sono PnP e
configureranno alcuni (o al limite tutti) i dispositivi PnP. In molti
BIOS non c'� modo di disabilitare il PnP e quindi bisogna conviverci.
Qui di seguito alcune delle scelte che potrebbero essere presenti nel
menu CMOS del proprio BIOS:
� ``Si ha un sistema operativo PnP?''
� ``Come devono essere controllate le risorse-bus?''
� ``Reinizializzare la configurazione?''
4.1. Si ha un sistema operativo PnP?
Se si risponde affermativamente, allora il BIOS PnP inizier� la
configurazione PnP del disco fisso, della scheda video e della
tastiera per rendere avviabile il sistema. Ma lascer� che il sistema
operativo termini il lavoro di configurazione. Potrebbe fare un
``Isolamento'' nel bus ISA lasciando i dispositivi disabilitati ma
pronti per essere configurati dal sistema operativo. Nel caso di
Linux si dovrebbe dire che non si ha un sistema operativo PnP. Se non
lo si fa il BIOS potrebbe lasciare disabilitati i dispositivi ISA che
non ha configurato ?? Inoltre potrebbero non venir configurati pure i
dispositivi PCI ??
Se si dice al BIOS che non si ha un SO PnP, allora il BIOS far� tutta
la configurazione da solo. A meno che non siano stati aggiunti nuovi
dispositivi PnP, dovrebbe usare la configurazione che ha salvato nella
memoria non volatile (ESCD). Si veda la sezione ``Il Database ESCD
del BIOS''. Se l'ultima sessione nel proprio computer � stata sotto
Linux, allora non ci dovrebbero essere modifiche nella configurazione.
Si veda la sezione ``Configurare il PnP dal BIOS''. Ma se l'ultima
sessione � avvenuta in Windows 9x (che � PnP) allora Windows potrebbe
aver modificato l'ESCD. Si suppone lo faccia solo se si � �forzata�
una configurazione o si � installato un dispositivo legacy. Si veda
la sezione ``Usare Windows per Impostare l'ESCD''. Se si sta usando
isapnp o i programmi delle Utility PCI per la configurazione, questi
saranno eseguiti dopo il BIOS e cambieranno le cose nel modo che gli
si dice.
4.1.1. Interoperabilit� con Windows9x
Se si sta usando sia Linux che Windows nello stesso PC, come
rispondere alla domanda del BIOS: �Si ha un SO PnP?� Normalmente si
dovrebbe dire no per Linux standard e s� per Windows9x. Ma � un sacco
noioso dover reimpostare manualmente il menu CMOS ogni volta che si
cambia SO. Una soluzione � di impostare il CMOS come non si avesse un
SO PnP, anche se si avvia Windows. Uno si dovrebbe aspettare che
Windows sia in grado di gestire questa situazione nella quale gli
viene presentato l'hardware gi� completamente configurato dal BIOS.
Ci si aspetta inoltre che anche se Windows non realizza che l'hardware
� gi� configurato, lo configuri da se e poi funzioni correttamente.
Ma le cose non sembrano andare cos�. Sembra che Windows possa dire ai
suoi driver di dispositivo solo quello che � presente nel suo
Registry. Ma la reale configurazione hardware (fatta dal BIOS) �
quella salvata nell'ESCD e potrebbe non essere la stessa ==> problemi.
Un modo per renderle uguali � di installare (o reinstallare) Windows
quando il BIOS � impostato per �nessun SO PnP�. Ci� dovrebbe
presentare a Windows l'hardware configurato dal BIOS. Se questa
configurazione � senza conflitti, Windows teoricamente la manterr� e
se la salver� nel suo Registry. A questo punto l'ESCD e in Registry
sono sincronizzati. Se questa cosa funziona (e questa e l'ultima
versione dell'HOWTO), fatemelo sapere perch� ho ricevuto solamente una
notifica di buon funzionamento.
Un altro metodo � di �rimuovere� i dispositivi che causa problemi in
Windows, cliccando su rimuovi in �Gestione Periferiche�. Poi si
riavii con �Nessun SO PnP� (lo si imposti nel CMOS all'inizio del
boot). Windows poi reinstaller� i dispositivi, teoricamente usando le
impostazioni sulle risorse-bus configurate dal BIOS. Attenzione che
Windows probabilmente potrebbe chiedere di inserire il CD di
installazione di Windows poich� talvolta non riesce a trovare i driver
(e altri file simili) anche se ci sono gi�. Come prova ho �rimosso�
una scheda NIC che aveva driver compatibili con Novell. Durante il
riavvio, Windows l'ha reistallata come Microsoft networking invece di
Novell. Ci� significa che ho dovuto reistallare il Client Novell.
Fatemi sapere eventuali problemi con questo metodo (solo se questa �
l'ultima versione di questo HOWTO).
4.2. Come devono essere controllate le risorse?
Questa scelta determina il metodo con cui si vuole siano allocati IRQ
e DMA. Se impostata su �auto�, il BIOS far� l'allocazione. Se
impostata su �manual�, si riserveranno manualmente alcuni IRQ per
usarli con le schede �legacy� (non PnP). Ora il BIOS potrebbe o meno
essere conscio delle schede legacy presenti. Il BIOS verr� a
conoscenza delle schede legacy presenti se si eseguir� ICU (o simile)
sotto Windows per dirglielo. Se ne � a conoscenza, allora si provi ad
usare �auto�. Se non le rileva allora si riservino manualmente gli
IRQ necessari per le schede ISA legacy e si lasci quel che resta
dell'allocazione al PnP del BIOS.
4.3. Reinizializzare la configurazione?
Questa scelta canceller� la base di dati ESCD del BIOS che contiene
sia il modo in cui configurare i dispositivi PnP che l'elenco delle
configurazioni dei dispositivi legacy (non PnP). Mai fare questa cosa
a meno che non si sia convinti che tale base di dati � errata e
dev'essere ricostruita. Da qualche parte � affermato che lo si
dovrebbe fare solo se non si riesce ad avviare il proprio computer.
Se il BIOS perde i dati sui dispositivi legacy, allora si dovr�
rieseguire ICA sotto DOS/Windows per ristabilire le informazioni.
5. Come gestire le schede PnP
5.1. Introduzione alla gestione delle schede PnP
Oggigiorno molto delle nuove schede interne sono Plug-and-Play (PnP).
Sebbene esista del software anche sotto Linux per gestire il PnP, non
� sempre facile da usare. Esistono i 6 diversi metodi sottoelencati
per tener testa al PnP (ma alcuni potrebbero non essere adatti alla
propria situazione). Quale, o quali, si dovrebbe usare dipende dai
propri scopi. Quello che ora sembra il pi� conveniente, a lungo
termine potrebbe rivelarsi essere n� il pi� facile n� il migliore. Un
metodo apparentemente semplice � di non far niente e lasciare al BIOS
PnP la configurazione, ma poi si dovranno fare un po' di ricerche per
capire quello che il BIOS ha fatto. Un confronto tra tutti questi
metodi dovrebbe essere scritto da qualcuno che li ha provati tutti.
Potrebbe essere necessario usarne pi� di uno per portare a buon fine
il lavoro.
� ``Disabilitare il PnP'' tramite i ponticelli o software per
DOS/Windows (ma molte schede non offrono questa possibilit�);
� ``Configurare il PnP dal BIOS'' (per il bus PCI si ha bisogno
solamente di un BIOS PCI, altrimenti � necessario un BIOS PnP);
� ``Isapnp'' � un programma che si pu� sempre usare per configurare i
dispositivi PnP ma solo nel bus ISA
� ``Le Utility PCI'' per la configurazione del bus PCI;
� ``Configurazione Tramite Windows'' e successivo avvio di Linux da
Windows/DOS. Da usare come ultima risorsa;
� ``Applicare una Patch al Kernel'' per trasformare Linux in un
sistema operativo PnP;
� ``Configurazione Fatta dal Device Driver'', ma pochi lo fanno.
Ognuna delle suddette possibilit� imposter� le risorse-bus
nell'hardware. Ma solo le ultime due informeranno il gestore del
dispositivo di quanto � stato fatto. Solo l'ultima dice tutto al
driver (� il driver). Il modo nel quale viene informato il driver
dipende dal driver stesso e pu� essere necessario far qualcosa per
informarlo. Si veda ``Dire al Driver la Configurazione''.
5.2. Disabilitare il PnP ?
Molti dispositivi sono solamente PnP senza la possibilit� di
disabilitarlo. Ma per alcuni si potrebbe essere in grado di
disabilitare il PnP tramite ponticelli o eseguendo il programma per
Windows che si � ricevuto assieme al dispositivo (configurazione senza
ponticelli). Ci� eviter� l'onere, spesso complicato, della
configurazione PnP. Non si dimentichi di dire al BIOS che queste
risorse-bus sono riservate. Ci sono inoltre alcune ragioni per le
quali si potrebbe non voler disabilitare il PnP:
1. Se si ha MS Windows nella stessa macchina, allora si vorr�
permettere al PnP di configurare diversamente i dispositivi sotto
Windows da come ha fatto sotto Linux.
2. L'intervallo di selezione dei numeri IRQ (o indirizzi di porta)
ecc. potrebbe essere piuttosto limitato finch� non si usa il PnP.
3. Si potrebbe avere un device driver di Linux che usa i metodi PnP
per ricercare il dispositivo che controlla.
4. Se si ha, in futuro, la necessit� di modificare la configurazione,
pu� essere pi� semplice farlo se il dispositivo � PnP (nessuna
modifica ai ponticelli o esecuzione di un programma per
DOS/Windows).
5. Si hanno (o si avranno) altri dispositivi PnP che devono essere
configurati e quindi si deve comunque fornire il PnP.
Una volta configurati come dispositivi non PnP, non possono essere
configurati n� da un qualsiasi software PnP n� dal BIOS (finch� non si
spostino i ponticelli e/o si usi ancora il software di configurazione
per DOS/Windows).
5.3. Introduzione all'uso del BIOS per la configurazione PnP
Se si ha un BIOS PnP, questo pu� configurare l'hardware. Ci�
significa che il proprio BIOS legge le richieste di risorse da tutti i
dispositivi e li configura (alloca a loro le risorse-bus). � quasi un
rimpiazzo di un SO PnP tranne per il fatto che il BIOS non associa i
dispositivi con i loro gestori n� dice a quest'ultimi come ha
effettuato la configurazione. Normalmente dovrebbe usare la
configurazione che ha salvato nella sua memoria non volatile (ESCD).
Se trova un nuovo dispositivo e se c'� un conflitto, il BIOS dovrebbe
fare le modifiche necessarie alla configurazione e non user�
esattamente quello che c'era nell'ESCD.
Il proprio BIOS deve supportare tale configurazione, ma talvolta non
le fa correttamente o completamente. Un vantaggio nell'uso del BIOS �
che � semplice in quanto nella maggior parte dei casi non c'� niente
da impostare (se non dire nel menu CMOS del BIOS che non si ha un SO
PnP). Mentre alcuni gestori di dispositivo possono essere in grado di
rilevare automaticamente quello che ha fatto il BIOS, in alcuni casi
sar� necessario determinarlo da s� (non sempre facile). Si veda la
sezione ``Qual � la Mia Configurazione Corrente?''. Un altro
vantaggio � che il BIOS fa il suo lavoro prima dell'avvio di Linux
cosicch� tutte le risorse-bus sono pronte da usare (e trovate) dal
driver del dispositivo che parte poco dopo.
Secondo la MS � solo opzionale (non richiesto) che il BIOS PnP sia in
grado di effettuare la configurazione PnP dei dispositivi (senza
l'aiuto di MS Windows). Ma sembra che la maggior parte dei BIOS fatti
dopo il 1996 ?? possano farlo. Si dovrebbe inviare una nota di
ringraziamento se lo fanno nel modo corretto. Configurano sia il bus
ISA che il bus PCI, ma mi dicono che alcuni BIOS vecchi riescano a
configurare solo il bus PCI. Per saperne di pi� sul proprio BIOS, si
cerchi nel Web. Per piacere, non si chieda a me in quanto non ho dati
in proposito. I dettagli del BIOS che si pu� voler sapere potrebbero
essere difficili da trovare (o addirittura non disponibili). Alcuni
BIOS hanno minime capacit� PnP e provano girano la parte pi� difficile
della configurazione alle utility per Windows. Se questo succede si
deve trovare un altro metodo (come le isapnptools) o provare ad
impostare il database ESCD se il BIOS ne ha uno. Si veda la sezione
seguente.
5.3.1. Il database ESCD del BIOS
Il BIOS mantiene in un database non volatile una configurazione PnP
che prover� ad usare. � detta ESCD (Extended System Configuration
Data, ovvero Dati di Configurazione Estesa del Sistema). Ancora, la
presenza dell'ESCD � opzionale, ma la maggior parte dei BIOS ce
l'hanno. L'ESCD non solo immagazzina la configurazione delle risorse
di tutti i dispositivi PnP ma contiene inoltre le informazioni di
configurazione dei dispositivi non PnP (e se li segna come tali) in
modo da evitare conflitti. I dati dell'ESCD sono solitamente salvati
in un chip e rimangono integri quando viene tolta l'alimentazione, ma
qualche volta sono salvati nel disco fisso??
L'ESCD � pensata per mantenere l'ultima configurazione usata, ma se si
usa un programma come isapnp o le utility PCI di Linux (che non
aggiornano l'ESCD) allora l'ESCD non sapr� niente di quello che si �
fatto e non salver� questa configurazione nell'ESCD. Un buon SO PnP
aggiorna l'ESCD cos� la si pu� usare successivamente per tutti i SO
non PNP (come il Linux standard). MS Windows pu� fare questa cosa
solo in casi speciali. Si veda la sezione ``Usare Windows per
Impostare l'ESCD''.
Per usare quanto impostato nell'ESCD ci si assicuri di aver impostato
�Not a PnP OS� (�SO non PnP�) o simile nel BIOS. Allora ogni volta
che il BIOS parte (prima che sia caricato il SO Linux) dovrebbe
configurare le cose in questo modo. Se il BIOS rileva una nuova
scheda PnP che non � nell'ESCD, allora deve allocare le risorse-bus
alla scheda e aggiornare l'ESCD. Potrebbe anche dover cambiare le
risorse-bus assegnate a una scheda PnP gi� esistente e modificare
l'ESCD di conseguenza.
Se ogni dispositivi ha salvato la sua ultima configurazione nel
proprio hardware, non sarebbe necessaria la configurazione
dell'hardware ogni volta che si accende il PC. Ma non funzionano in
questo modo e quindi tutti i dati dell'ESCD devono essere mantenuti
corretti se si usa il BIOS per il PnP. Ci sono alcuni BIOS che non
hanno una ESCD ma hanno un po' di memoria non volatile per
immagazzinare informazioni su quali risorse-bus siano riservate per
l'uso con schede non PnP. Molti BIOS hanno entrambe le cose.
5.3.2. Usare Windows per impostare l'ESCD
Se il BIOS non imposta l'ESCD nel modo che si vuole (o nel modo in cui
dovrebbe essere) allora sarebbe comodo avere un'utility sotto Linux
per impostare l'ESCD. All'inizio del 1999 non ce n'� nessuna. Quindi
uno potrebbe ripiegare nell'uso di Windows (se presente nello stesso
PC) per farlo.
Ci sono tre modi per usare Windows per provare ad impostare/modificare
l'ESCD. Un modo � di usare l'utility ICU progettata per DOS o Windows
3.x. Dovrebbe funzionare bene anche per Windows 9x/2k?? Un altro
metodo � di impostare manualmente i dispositivi (�forzarli�) sotto
Windows 9x/2x cosicch� Windows metter� queste informazioni nell'ESCD
quando viene normalmente chiuso il sistema. Il terzo � solamente per
i dispositivi legagy che non sono plug-and-play. Se a Windows � nota
la loro presenza e quali sono le risorse-bus che usano, allora Windows
dovrebbe mettere queste informazioni nell'ESCD.
Se i dispositivi sono configurati automaticamente da Windows (senza
che l'utente gli chieda di �modificare le impostazioni�) allora tale
configurazione probabilmente non finir� dentro l'ESCD. Naturalmente
Windows potrebbe decidere da s� di configurare le cose nello stesso
modo di come sono impostate nell'ESCD, cosicch� alla fine sono
identiche ma per una coincidenza.
I Windows 9x sono sistemi operativi PnP e configurano automaticamente
i dispositivi. Mantengono il proprio database PnP ben nascosto nel
Registry (salvato in un file binario di Windows). Nel Registry ci
sono inoltre un sacco di altre cose relative alla configurazione oltre
alle risorse-bus PnP. C'� sia una configurazione corrente delle
risorse PnP in memoria che un'altra (forse la stessa) salvata sul
disco fisso. Per vedere quella in memoria (?) sotto Windows98 o per
forzare delle modifiche si usi �Gestione Periferiche�.
In Windows98 ci sono due modi per avviare Gestione Periferiche: 1.
Risorse del Computer --> Pannello di Controllo --> Propriet� del
Sistema --> Gestione Periferiche. 2. (bottone destro del mouse)
Risorse del Computer --> Propriet� --> Gestione Periferiche. Poi in
Gestione Periferiche si selezioni il dispositivo (solitamente un
processo in pi� passi se ci sono pi� dispositivi della stessa classe).
Poi si clicchi su �Propriet� e poi su �Risorse�. Per modificare
manualmente la configurazione si disabiliti �Usa impostazione
automatica� e poi si clicchi su �Cambia Impostazioni�. Ora si probi a
modificare l'impostazione, ma Windows potrebbe non permettere la
modifica. Se lo permette, si � �forzata� una modifica. Un messaggio
dovrebbe infomarmare che si sta forzando. Se si vogliono mantenere le
impostazioni esistenti mostrate da Windows ma renderle �forzate�,
allora si dovr� forzare una modifica in qualcosa e poi riforzarla al
suo valore originale.
Per vedere cosa � stato �forzato� in Windows98 si veda l'elenco
dell'�hardware forzato�: Avvio --> Programmi --> Accessori --> Sistema
--> Informazioni sul Sistema --> Risorse Hardware --> Hardware
Forzato. Quando si �forza� una modifica di risorse-bus in Windows,
dovrebbe mettere tali modificge nell'ESCD (a patto che Windows sia
chiuso correttamente). Dalla finestra �Informazioni del Sistema� si
possono inoltre ispezionare quali IRQ e porte IO sono allocate sotto
Windows.
Anche se Windows non mostra conflitti nelle risorse-bus, potrebbero
essercene sotto Linux. Questo perch� Windows potrebbe assegnare
risorse-bus differenti da quello che fa l'ESCD. Nel raro caso in cui
tutti i dispositivi sotto Windows siano legagy oppure siano stati
�forzati�, allora le configurazioni di Windows e dell'ESCD dovrebbero
essere identiche.
5.3.3. Aggiungere un nuovo dispositivo (sotto Linux o Windows)
Se si aggiunge un nuovo dispositivo PnP e si ha il BIOS impostato a
�nessun SO PnP�, allora il BIOS dovrebbe configurarlo automaticamente
e salvare la configurazione nell'ESCD. Se � un dispositivo legacy non
PnP (o uno reso tale con i jumper, ecc.) allora ci sono un po' di
opzioni per gestirlo.
Si pu� dire direttamente al BIOS (tramite il menu di configurazione
CMOS) che certe risorse-bus (come gli IRQ) sono riservate e che non
devono essere allocate dal PnP. Ci� non mette queste informazioni
nell'ESCD. Ma ci pu� essere una scelta nel menu del BIOS che
specifica quando, in caso di conflitto, queste scelte CMOS hanno o
meno priorit� su quanto � salvato nell'ESCD. Un altro metodo � di
eseguire ICU sotto DOS/Windows. Un altro ancora � di installare
manualmente il dispositivo sotto Windows 9x/2k e poi assicurarsi che
la sua configurazione sia �forzata� (si veda la sezione precedente).
Se � �forzata� Windows dovrebbe aggiornare l'ESCD quando si spegne il
PC.
5.4. Isapnp (parte degli isapnptools)
Sfortunatamente, buona parte della documentazione per gli isapnptools
� ancora difficile da comprendere a meno che non si conoscano le basi
del PnP. Questo HOWTO dovrebbe aiutare, come d'altronde aiuta la FAQ
distribuita con il programma. isapnp � solo per i dispositivi PnP sul
bus ISA (non PCI). L'esecuzione del programma per Linux �isapnp�
all'avvio del sistema configurer� tali dispositivi secondo i valori
delle risorse specificate nel file /etc/isapnp.conf. � possibile
creare automaticamente questo file di configurazione, ma poi lo si
deve modificare manualmente per scegliere tra le varie opzioni. Con
isapnp, un driver di dispositivo che sia parte del kernel pu� essere
eseguito troppo presto, cio� prima che isapnp abbia impostato
indirizzi, ecc. nell'hardware. Ci� risulta nel mancato rilevamento
del dispositivo da parte del driver. Il driver prova negli indirizzi
giusti, ma tali indirizzi non sono ancora stati impostati
nell'hardware.
Se la propria distribuzione installa automaticamente gli isapnptools,
allora probabilmente isapnp � gi� automaticamente eseguito all'avvio.
In questo caso, tutto quel che si deve fare � modificare il file
/etc/isapnp.conf come spiegato da �man isapnp.conf�. Si noti che
questa cosa � equivalente alla configurazione manuale del PnP poich�
si fanno decisioni su come configurare il tutto modificando tale file
di configurazione. Se si usa �isapnp� in questo modo e si ha un BIOS
PnP, si dovrebbe dire al BIOS (quando lo si configura) che si ha un
sistema operativo PnP ??
Se si esegue isapnp una volta per configurare i dispositivi ISA PnP,
ma l'esecuzione di isapnp fallisce ogni volta che il computer viene
avviato, allora se si ha MS Windows (95 o 98) sullo stesso PC la cosa
potrebbe essere dovuta al seguente problema: quando si usa MS Windows
(95 o 98), Windows potrebbe configurare diversamente le schede PnP in
modo tale che non funzioneranno correttamente (se non del tutto)
quando si torna in Linux. Si pu� usare il programma �pnpdump� per
aiutarsi nella creazione del file di configurazione. Questo
praticamente crea un file di configurazione anche se lo si deve
modificare un po' prima di poterlo usare. Contiene alcuni commenti
per aiutare nella modifica. Se si usa �isapnp� per configurare e si
ha un BIOS PnP, probabilmente si dovr� dire al BIOS che non si ha un
sistema operativo PnP poich� si vuole che il BIOS si occupi di
configurare i dispositivi PCI. Sebbene il BIOS possa configurare i
anche dispositivi ISA, isapnp comunque lo rifar�.
La terminologia usata nel file /etc/isapnp.conf all'inizio pu�
sembrare un po' ostica. Per esempio per un indirizzo IO pari a 0x3e8
si potrebbe invece vedere �(IO 0 (BASE 0x3e8))�. L'�IO 0� indica che
questo � il primo (zeresimo) intervallo di indirizzi IO che questa
dispositivo usa. Un altro modo per esprimire questa cosa sarebbe:
�IO[0] = 0x3e8� ma isapnp non lo fa in questo modo. �IO 1� indica il
secondo intervallo di indirizzi usato da questo dispositivo, ecc.
�INT 0� ha un significato simile ma per gli IRQ (interrupt). Una
singola scheda pu� contenere diversi dispositivi fisici e la
spiegazione di prima riguarda solamente uno di questi.
5.5. Le utility PCI
Il nuovo pacchetto delle Utility PCI (= pciutils, incorrettamente
detto �pcitools�), dovrebbe permettere di effettuare manualmente la
configurazione PnP sul bus PCI. �lspci� elenca le risorse-bus, mentre
�setpci� imposta l'allocazione delle risorse nei dispositivi hardware.
Sembra che setpci sia pensato principalmente per l'uso negli script e
al momento per usarlo si devono conoscere i dettagli dei registri di
configurazione PCI. Questa informazioni non sono spiegate qui e
nemmeno nella pagina man di setpci.
5.6. Applicare una patch al kernel per rendere Linux PnP
David Howells ha creato una patch per farlo chiamata �Linux Kernel
Configuration/Resource Manager� (talvolta chiamata semplicemente
Hardware Configuration Manager). Nel tardo 1999 la patch non era
disponibile nel suo sito web. Ci� potrebbe indicare che non c'� una
patch disponibile per le versioni recenti del kernel.
Con le patch precedenti il kernel risultante si diceva fosse stabile
anche se erano stati segnalati dei bug. La patch include
documentazione cone il serial.txt per mostrare come trattare la porta
seriale. Fornisce �file� nell'albero /proc cosicch� si pu� vedere
cosa sta accadendo ed in uno di questi � possibile inserire comandi
attraverso il comando echo per personalizzare la configurazione. Un
problema � che la maggior parte dei gestori di dispositivo non sono
consci delle funzionalit� introdotte da questa patch e quindi per la
configurazione si devono usare ancora i tradizionali file di
configurazione, ecc. La pagina web � <
http://www.astarte.free-
online.co.uk>.
5.7. Configurazione tramite Windows
Si si ha Windows9x (o 2k) sullo stesso PC, allora semplicemente si
avvii Windows e lo si lasci configurare il PnP. Poi si avvi Linux da
Windows (o da DOS). � stato segnalato che Windows cancella tutti gli
IRQ dai registri dei dispositivi PCI. Allora Linux segnala questa
cosa dicendo che trova un IRQ zero. Quindi si potrebbe non essere in
grado di usare questo metodo.
5.8. Configurazione fatta dal device driver
Alcuni gestori di dispositivo useranno i metodi PnP per impostare le
risorse-bus nell'hardware ma solo per i dispositivo che controllano.
Poich� la configurazione l'ha fatta il driver, ovviamente quest'ultimo
conosce la configurazione e non � necessario fornirgli queste
informazioni.
Il problema in questo caso � duplice. � difficile incorporare tutto
questo nel driver, e il driver potrebbe prendere le risorse-bus di cui
ha bisogno da altri dispositivi. Rende le cose facili per l'utente,
ma un kernel Linux PnP sarebbe migliore. Si veda ``Linux Ha Bisogno
Di Tener Testa Meglio al PnP''.
5.9. Software e documentazione sul PnP
� homepage degli Isapnptools
<
http://www.roestock.demon.co.uk/isapnptools/>
� Patch per rendere il kernel Linux PnP <
http://www.astarte.free-
online.co.uk>
� Progetto PnP driver <
http://www.io.com/~cdb/mirrors/lpsg/pnp-
linux.html>
� Specifiche sul PnP della Microsoft
<
http://www.microsoft.com/hwdev/respec/pnpspecs.htm>
� Libro: PCI System Architecture, 3rd ed. di Tom Shanley +, MindShare
1995. Tratta le caratteristiche simili al PnP del bus PCI.
� Libro: Plug and Play System Architecture, di Tom Shanley, Mind
Share 1995. Dettagli del PnP sul bus ISA. Solo una concisa
panoramica del PnP sul bus PCI.
� Libro: Programming Plug and Play, di James Kelsey, Sams 1995.
Dettagli sulla programmazione per comunicare con un BIOS PnP.
Tratta i bus ISA, PCI e PCMCIA.
6. Dire la configurazione al driver
6.1. Introduzione
Come ci� � fatto dipende dal driver. Alcuni hanno pi� di un modo per
scoprire come sono configurati i lori dispositivi fisici. Ad un
estremo c'� il caso nel quale si devono codificare permanentemente le
risorse-bus nel kernel e ricompilarlo. All'altro estremo, i driver fa
tutto automaticamente e quindi non si deve fare niente. Potrebbe pure
impostare le risorse-bus nell'hardware usando i metodi PnP.
In mezzo ci sono i casi nei quali si esegue un programma per fornire
le informazioni sulle risorse al driver oppure si mettono tali
informazioni in un file. In alcuni casi i driver potrebbe cercare i
dispositivo agli indirizzi ai quali sospetta che questo risieda. Poi
pu� provare a verificare diversi IRQ per vedere quale funziona. Pu� o
meno fare queste cose automaticamente. In altri casi il driver pu�
usare i metodi PnP per trovare il dispositivo e scoprire come sono
state impostate le risorse-bus, ma non le imposter� lui stesso. Pu�
pure guardare in alcuni file nella directory /proc.
Pu� essere necessario fornire le risorse-bus come parametro al kernel
o a un modulo caricabile. Si veda /usr/lib/modules_help/descr.gz per
un'elenco dei possibili parametri. Il modulo da caricare � elencato
in /etc/modules assieme con i propri parametri. In alcuni altri casi
le risorse-bus possono essere date come parametri al kernel. Sono
messe nel file lilo.conf come append="...". Poi dev'essere eseguito
il programma lilo per salvare nel codice di avvio del kernel.
Sebbene ci sia una grande disuniformit� su come i driver scoprono le
informazioni sulle risorse-bus, il risultato finale � lo stesso. Ci
sono cos� tanti dispositivi hardware diversi e driver per essi che �
meglio guardare la documentazione per il proprio driver per capire
come si informa sulle risorse-bus e cosa si deve fare per assicurasi
che riceva le informazioni di cui ha bisogno. Nelle sezioni che
seguono sono presentate brevi informazioni su alcuni gestori.
6.2. Il driver delle porte seriali: setserial
Per configurare il gestore della porta seriale standard (non per le
schede multiporta) si usa setserial. Spesso � eseguito da uno dei
file di inizializzazione. Nelle versioni pi� recenti c'� un file
/etc/serial.conf che si pu� �editare� semplicemente usando in modo
normale il comando setserial e quel che si imposta usando setserial �
salvato nel file di configurazione serial.conf. Il file serial.conf
dovrebbe essere consultato quando il comando setserial � eseguito da
un file di inizializzazione. La popria distribuzione potrebbe o meno
aver gi� impostato questa cosa.
Ci sono due modi diversi di usare setserial a seconda delle opzioni
che gli si d�. Un modo � di usarlo per dire manualmente al driver la
configurazione. L'altro � di indigare ad un indirizzo specificato e
segnalare se l� esiste una porta seriale. Pu� pure indigare a questo
indirizzo e provare a rilevare quale IRQ � usato per questa porta. Il
driver esegue qualcosa di simile a setserial all'avvio ma rileva gli
IRQ, assegna semplicemente gli IRQ �predefiniti� che potrebbe pure
essere sbagliati. Controlla invece l'esistenza di un aporta. Si veda
il Serial-HOWTO per maggiori dettagli.
6.3. Gestori della scheda audio
6.3.1. OSS-Lite
Si deve fornire IO, IRQ e DMA come parametri al modulo oppure
compilare il supporto all'interno del kernel fissando i valori.
Alcune schede PCI saranno rilevate automaticamente (basta usare il
comando lspci o equivalente). La RedHat fornisce un programma
�sndconfig� che rileva le schede PnP ISA e configura automaticamente i
moduli da caricare con le risorse-bus rilevate.
6.3.2. OSS (Open Sound System) e ALSA
Questi rileveranno la scheda tramite i metodi PnP e poi selezioneranno
il driver appropriato e lo caricheranno. Imposteranno anche le
risorse-bus su una scheda PnP ISA. Pu� essere necessario intervenire
manualmente per evitare conflitti. Nel driver ALSA, il supporto per
il PnP ISA � opzionale e se si vuole si possono usare gli isapnptools.
7. Qual � la mia configurazione corrente?
Qui �configurazione� indica l'assegnazione delle risorse-bus PnP
(indirizzi, IRQ e DMA). Per ogni dispositivo questa domanda pu�
essere vista da due parti. Da ogni parte dovrebbe avere la stessa
risposta.
1. Qual � la configurazione del software di gestione del dispositivo?
ovvero: Il driver come pensa sia configurato l'hardware?
2. Quale configurazione (se esiste) � impostata nel dispositivo
hardware?
Naturalmente la configurazione del dispositivo hardware e del suo
driver dovrebbe essere la stessa (e normalmente lo �). Ma se le cose
non vanno per il verso giusto, ci possono essere delle differenze.
Ci� significa che il driver ha informazioni incorrette sulla
configurazione reale dell'hardware. E questo pu� essere un problema.
Se il software che si usa non spiega adeguatamente cosa c'� che non va
(oppure non configura tutto automaticamente) allora bisogna
investigare per capire come sono configurati i dispositivi hardware e
i relativi driver. Sebbene i device driver di Linux dovrebbero �dire
tutto� in alcuni casi non � semplice determinare che cosa � stato
impostato nell'hardware.
Un altro problema � che quando si vede un messaggio di configurazione
sullo schermo, qualche volta non � chiaro se la configurazione
riportata � quella del driver del dispositivo, del dispositivo stesso
o di entrambi. Se al driver del dispositivo � assegnata una
configurazione e poi questo verifica nell'hardware per vedere se �
configurato nello stesso modo, allora la configurazione riportata
dovrebbe essere quella sia dell'hardware che del driver.
Ma alcuni driver non lo farlo in quanto possono accettare una
configurazione senza verificarla. Per esempio, �setserial� accetta
una configurazione senza verificarla (anche se gli si dice di rilevare
le risorse-bus). Quindi �setserial� pu� solamente dire la
configurazione del driver e non quella dell'hardware.
7.1. Messaggi all'avvio
Alcune informazioni sulla configurazione possono essere ottenute
leggendo i messaggi del BIOS e di Linux che appaiono sullo schermo
quando inizialmente si avvia il computer. Spesso questi messaggi
scorrono troppo velocemente per poterli leggere, ma dopo che si sono
fermati si prema alcune volte Shift+PageUp per vedere quelli passati.
Digitando in qualsiasi momento �dmesg� al prompt della shell verranno
mostrati solo i messaggi del kernel di Linux e si perderanno alcuni
dei pi� importanti (tar cui quelli del BIOS). I messaggi di Linux
qualche volta possono mostrare solamente quella che il driver di
dispositivo pensa sia la configurazione, forse specificategli
attraverso un file di configurazione sbagliato.
I messaggi del BIOS mostreranno la configurazione hardware in quel
momento, ma un SO PnP, isapnp o le utility PCI possono successivamente
modificarla. I messaggi del BIOS sono mostrati prima di quelli di
Linux. Come alternativa all'uso alla fine di Shift+PageUp per
leggerli, si provi a congelarli premento il tasto �Pause�. Si prema
un qualsiasi altro tasto per riprendere. Ma non appena iniziano ad
apparire i messaggi di Linux � gi� troppo tardi per usare �Pause� in
quanto non congeler� i messaggi di Linux.
7.2. Come sono configurati i miei driver di dispositivo?
Per determinarlo ci potrebbe essere un programma che si pu� eseguire
da riga di comando (come �setserial� per le porte seriali). La
directory /proc torna molto utile. /proc/ioports mostra gli indirizzi
I/O che usano i driver (o provano ad usare se errati). Tali indirizzi
possono non essere impostati nello stesso modo nell'hardware.
/proc/interrupts mostra solamente gli interrupt correntemente in uso.
Molti di quelli che sono stati allocati ai driver non sono mostrati in
quanto non attualmente in uso. Per esempio, anche se il proprio
lettore di dischetti ha un dischetto a suo interno ed � pronto
all'uso, il suo interrupt non sar� mostrato finch� non lo si usa.
Ancora, solo perch� qui viene mostrato un interrupt non significa che
esiste nell'hardware. Un traccia evidente che non esiste
nell'hardware si avr� se sar� mostrato che per questo interrupt sono
avvenute 0 interruzioni. Anche se mostra che alcuni interrupt hanno
ricevuto alcune interruzioni, pu� significare che tale interrupt non
esiste nel dispositivo mostrato a fianco, ma esiste piuttosto in
qualche altro dispositivo non in uso, ma che in qualche modo ha
ricevuto un paio di interruzioni. Nel kernel 2.2 l'albero /proc �
stato cambiato.
7.3. Come sono configurati i miei dispositivi hardware?
Con il comando �lspci� � facile vedere quali risorse-bus sono state
assegnate ad un dispositivo nel bus PCI. Per i kernel precedenti al
2.2: si veda /proc/pci o /proc/bus/pci. Si noti che gli IRQ in
/proc/pci sono in esadecimale. Non si perda tempo a tentare di
decifrare /proc/bus/pci/devices poich� �lspci� lo far� per voi.
Per il bus ISA si pu� provare ad eseguire pnpdump --dumpregs ma non �
una cosa sicura. I risultati possono sembrare un po' criptici ma
possono essere decifrati. Non si confornda l'indirizzo della read-
port al quale pnpdump �prova� (e trova qualcosa) con l'indirizzo I/O
del dispositivo trovato. Non sono la stessa cosa. Per provare a
trovare l'hardware su bus ISA che manca (sia questo PnP o legacy) si
provi il programma �scanport� ma si faccia attenzione perch� potrebbe
bloccare la macchina.
I messaggi del BIOS all'avvio del sistema dicono com'era allora la
configurazione. Se ci si affida al BIOS per la configurazione, allora
dovrebbe essere ancora la stessa. I messaggi di Linux possono essere
generati dai driver che hanno controllato per vedere se l'hardware �
effettivamente l� (e possibilmente verificato IRQ e DMA).
Naturalmente, se il dispositivo funziona correttamente, allora
probabilmente � configurato nello stesso modo del driver.
8. Appendice
8.1. Indirizzi
Esistono tre tipi di indirizzi: indirizzi nella memoria principale,
indirizzi I/O e indirizzi di configurazione. Gli indirizzi di
configurazione nel bus PCI costituiscono uno spazio di indirizzi
separato proprio come fanno gli indirizzi I/O. Tranne per il caso
complicato degli indirizzi di configurazione ISA, dove il fatto che un
indirizzo nel bus sia o meno un indirizzo di memoria, un indirizzo di
I/O o un indirizzo di configurazione dipende solo dal potenziale di
tensione in altre linee (tracce) del bus.
8.1.1. Indirizzi di configurazione del bus ISA (Read-Port, ecc.)
Nel bus ISA, tecnicamente non c'� uno spazio di indirizzi di
configurazione, ma c'� un modo speciale con il quale la CPU accede ai
registri di configurazione PnP sulle schede PnP. Per questo scopo
sono allocati 3 indirizzi di I/O. Non sono allocati 3 indirizzi per
ognuna delle schede, ma 3 indirizzi condivisi da tutte le schede.
Questi 3 indirizzi sono chiamati read-port (porta di lettura), write-
port (porta di scrittura) e address-port (posta di indirizzo). Ogni
porta ha la dimensione di un solo byte. Ogni scheda PnP ha molti
indirizzi di configurazione cosicch� solamente questi 3 indirizzi non
sono nemmeno sufficienti per i registri di una sola scheda. Per
comunicare con una certa schede, � inviato a tutte le schede nella
write-port un numero speciale assegnato alla scheda (handle). Dopo di
che la sola scheda che rimane in ascolto � quella con quell'handle.
Allora l'indirizzo del registro di configurazione (di quella scheda) �
inviato nella address-port (di tutte le schede -- ma solamente una �
in ascolto). La comunicazione successiva inizia con un registro di
configurazione su quella scheda leggendolo dalla read-port oppure
scrivendolo nella write-port.
La write-port � sempre a A79 e la address-port � sempre a 279 (hex).
La read-port invece non � fissata ma � impostata da software di
configurazione ad un qualche indirizzo che si suppone non entri in
conflitto con nessun'altra scheda ISA. Se c'� un conflitto, cambier�
l'indirizzo. Tutte le schede PnP saranno poi �programmate� con questo
indirizzo. Quindi se diciamo si usa isapnp per impostare o verificare
i dati della configurazione si deve conoscere l'indirizzo di questa
read-port.
8.1.2. Intervalli di indirizzi
Talvolta in questo documento il termine �indirizzi� � usato per
intendere un intervallo contiguo di indirizzi. Poich� gli indirizzi
sono dati in byte, un indirizzo singolo contiene solamente un byte,
mentre l'I/O e la memoria principale ne hanno bisogno di molti di pi�.
� quindi spesso usato un intervallo di diciamo 8 byte per gli
indirizzi I/O mentre l'intervallo di indirizzi in memoria principale
allocato ad un dispositivo � molto maggiore. Per una porta seriale
(un dispositivo di I/O) � sufficiente specificare l'indirizzo di
partenza dell'indirizzo I/O del dispositivo (ad esempio 3F8) in quanto
� ben noto che l'intervallo di indirizzi per una porta seriale � di
soli 8 byte. L'indirizzo di partenza � noto come �base address�
(indirizzo base).
8.1.3. Spazio di indirizzi
In ISA, per accedere sia allo �spazio� di indirizzi I/O che a quello
di memoria (principale) � usato lo stesso bus indirizzi (address bus)
(le linee usate nel bus sono condivise). Come fa un dispositivo a
sapere quando un indirizzo che appare sull'address bus � un indirizzo
di memoria o un indirizzo I/O? Beh, ci sono 4 linee dedicate sul bus
che trasportano questa informazione ed altro. Se una ben determinata
di queste 4 linee � �attiva�, dice che la CPU vuole leggere da un
indirizzo I/O e quindi la memoria principale ignora l'indirizzo sul
bus. Le altre 3 linee servono per scopi analoghi. In breve: esistono
linee di lettura e di scrittura sia per gli indirizzi di memoria
principale che per quelli di I/O (4 linee in tutto).
Nel bus PCI c'� la stessa idea di base, che usa sempre 4 linee, ma il
tutto viene fatto in maniera un po' diversa. Invece di essere
�attiva� solo una delle 4 linee, in queste viene posto un numero
binario (16 diverse possibilit�). Quattro di questi 16 numeri servono
gli spazi di I/O e di memoria come visto prima. Inoltre c'� anche uno
spazio di indirizzi di configurazione che usa altri 2 numeri. Gli
altri 10 numeri extra sono lasciati per altri scopi.
8.1.4. Verifica dell'intervallo (Test ISA per i conflitti di indi�
rizzo I/O)
Nel bus ISA, c'� un metodo costruito dentro ogni scheda PnP per
verificare che non ci siano altre schede che usano gli stessi
indirizzi. Se due o pi� schede usano gli stessi indirizzi I/O,
probabilmente neanche una scheda funzioner� bene (se non tutte). Un
buon software di PnP dovrebbe assegnare le risorse-bus in modo da
evitare i conflitti, ma anche in questo caso una scheda legacy
potrebbe nascondersi da qualche parte lo stesso indirizzo.
Il test inizia con una scheda che mette un numero di controllo nei
proprio registri I/O. Successivamente il software PnP lo legge e
verifica di aver letto lo stesso numero di controllo. Se non � vero,
qualcosa � andato storto (ad esempio un'altra scheda con lo stesso
numero di controllo). Ripete allora lo stesso test con un altro
numero di controllo. Poich� in realt� verifica l'intervallo di
indirizzi I/O assegnati alla scheda, � detto �range check� (verifica
di intervallo). Un nome migliore potrebbe essere verifica dei
conflitti di indirizzo. Se c'� un conflitto di indirizzo si ottiene
un messaggio d'errore e lo si deve risolvere per proprio conto.
8.1.5. Comunicare direttamente attraverso la memoria
Tradizionalmente, la maggior parte dei dispositivi I/O usano solamente
la memoria I/O per comunicare con la CPU. Per esempio, la porta
seriale lo fa. Il device driver, in esecuzione nella CPU, vorrebbe
leggere e scrivere dati sia dallo/nello spazio di indirizzi I/O che
dalla/nella memoria principale. Il modo pi� veloce si avrebbe se il
dispositivo stesso mettesse i dati direttamente nella memoria
principale. Un modo per farlo � usare i ``Canali DMA'' o il �bus
mastering�. Un altro modo � di allocare al dispositivo un po' di
spazio in memoria principale. In questo modo il dispositivo legge e
scrive direttamente nella memoria principale senza preoccuparsi di DMA
e bus mastering. Tale dispositivo pu� usare anche indirizzi I/O.
8.2. Interrupt -- Dettagli
Gli interrupt trasportano un sacco di informazioni, ma solo
indirettamente. Il segnale di interrupt (una tensione in una linea)
dice semplicemente ad un chip chiamato interrupt controller
(�controllore delle interruzioni�) che un certo dispositivo chiede un
po' di attenzione. L'interrupt controller allora lo segnala alla CPU.
La CPU trova il driver per questo dispositivo e esegue una parte di
esso nota come �interrupt service routine� (routine di servizio
dell'interrupt) o �interrupt handler�. Questa �routine� prova a
capire cos'� successo e poi si occupa del problema, come il
trasferimento di dati da (o nel) dispositivo. Questo programma
(routine) pu� facilmente scoprire cos'� successo in quanto il
dispositivo ha dei registri ad un indirizzo noto al software di
gestione (premesso che le informazioni sul numero IRQ e l'indirizzo di
I/O siano impostate correttamente). Questi registri contengono
informazioni sullo stato del dispositivo. Il software legge il
contenuto di questi registri e ispezionandone il contenuto, scopre
cos'� successo e intraprende l'azione appropriata.
Quindi ogni device driver ha bisogno di sapere su quale numero di
interrupt (IRQ) restare in ascolto. Nel bus PCI (e per le porte
seriali sul bus ISA a partire dal kernel 2.2) � permesso che due (o
pi�) dispositivi condividano lo stesso numero IRQ. Quando avviene
tale interrupt, la CPU esegue la routine di servizio dell'interruzione
per tutti questi dispositivi che usano quell'interrupt. La prima cosa
che fa la prima delle routine � di controllare per vedere se
l'interrupt � effettivamente avvenuto per il suo dispositivo. Se non
c'erano interrupt (falso allarme) la routine termina e parte la
successiva routine di servizio, ecc.
8.3. Interrupt PCI
Gli interrupt PCI sono diversi, ma poich� solitamente sono mappati su
IRQ si comportano quasi nello stesso modo. Una differenza sostanziale
� che gli interrupt PCI possono essere condivisi. Per esempio l'IRQ5
pu� essere condiviso da due dispositivi PCI. Questa funzionalit� di
condivisione � automatica: non � necessario hardware o software
speciale. Si sono avute notizie di situazioni nelle quali questa
condivisione non funzionava, ma solitamente era dovuto a difetti nel
software di gestione del dispositivo. Si suppone che tutti i device
driver per i dispositivi PCI forniscano la condivisione degli
interrupt. Si noti che non � possibile condividere lo stesso
interrupt tra il bus ISA e il bus PCI. Comunque, le condivisioni
illegali funzioneranno a patto che i dispositivi in conflitto non
siano in uso nello stesso istante. �In uso� qui significa che un � in
esecuzione un programma che �apre� il device nel suo codice C di
programmazione.
� necessario conoscere alcuni dettagli del sistema di interrupt PCI
per poter impostare il CMOS del BIOS o i ponticelli nelle vecchie
schede PCI. Ogni scheda PCI ha 4 possibili interrupt: INTA#, INTB#,
INTC# e INTD#. Quindi per un sistema a 7 slot ci possono essere 7 x 4
= 28 diverse linee di interrupt. Ma le specifiche permettono un
numero minore di linee di interrupt. Questo non � troppo restrittivo
in quanto gli interrupt possono essere condivisi. Molti bis PCI
sembrano essere fatti con solo 4 linee di interrupt. Chiamiamole
linee (connessioni o tracce) W, X, Y e Z. Supponiamo di progettare
l'interrupt B dello slot 3 come interrupt 3B. Allora la linea W
potrebbe essere usato per condividere gli interrupt 1A, 2B, 3C, 4D,
5A, 6B e 7C. Ci� � fatto connettendo fisicamente la linea W alla
linee 1A, 2B, ecc. Nello stesso modo la linea X potrebbe essere
connessa alle linee 1B, 2C, 3D, 4A, 5B, 6C e 7D. Poi, all'avvio, il
BIOS mappa le linee X, W, Y e Z su IRQ. Dopodich� scrive l'IRQ sul
quale � mappato ogni dispositivo dentro un registro hardware presente
su ogni dispositivo. Ora chiunque interroghi il dispositivo pu�
trovare quale IRQ usa.
Le summenzionate linee X, W, Y e Z sono etichettate nelle specifiche
PCI come INTA#, INTB#, INTC# e INTD#. Questa notazione PCI ufficiale
pu� confondere in quanto ora INTA# ha due possibili significati a
seconda si stia parlando di uno slot o del bus PCI. Per esempio, se
3C � mappato su X allora diciamo che l'INTC# dello slot 3 � connesso a
INTA# (X) del bus PCI. Notazione piuttosto confusa.
Inoltre c'� un altro vincolo. Uno slot PCI deve usare per primo
l'interrupt con la lettera pi� bassa. Quindi se una slot usa solo un
interrupt, deve essere INTA#. Se ne usa due devono essere INTA# e
INTB#, ecc. Una scheda in uno slot pu� avere su fino ad 8
dispositivi, ma per questi ci sono solo 4 interrupt PCI. Ci� va bene
lo stesso in quanto gli interrupt possono essere condivisi in modo
tale che ognuno degli 8 dispositivi (se esistono) pu� avere un
interrupt. La lettera dell'interrupt PCI di un dispositivo spesso �
fissa e scritta nell'hardware del dispositivo.
Il BIOS assegna IRQ (interrupt) in modo da evitare i conflitti con gli
IRQ che sa sono gi� assegnati sul bus ISA. Talvolta nel menu CMOS del
BIOS � possibile assegnare gli IRQ alle schede PCI (ma non � cos�
semplice come spiegato sopra). Ci sono situazioni nelle quali Windows
azzera tutti i numeri IRQ delle schede PCI dopo l'impostazione della
mappatura degli IRQ. Se poi qualcuno avvia Linux da Windows ottiene
come risultato che Linux pu� trovare solo IRQ nulli e quindi
sbagliati.
Si potrebbe pensare che poich� il PCI sta usando gli IRQ (il bus ISA)
potrebbe essere lento, ecc. Non in realt�. I chip ISA di controllo
degli interrupt posseggono linee dirette di interrupt che vanno alla
CPU in modo da ottenere attenzione immediata. Mentre i segnali nei
bus ISA di dati e indirizzi devono passare per il bus PCI per ottenere
la CPU, i segnali di IRQ ci vanno direttamente.
8.4. Isolamento
Questa cosa � pertinente solo con il bus ISA. L'isolamento
(�isolation�) � un complesso metodo per assegnare un handle temporaneo
(numero identificativo o Card Select Number = CSN) ad ogni dispositivo
PnP presente nel bus ISA. Sebbene esistano modi molto pi� efficienti
(ma pi� complessi) per fare questa cosa, alcuni dicono che questo � un
metodo semplice. � usato solo un indirizzo di scrittura per tutte le
scritture PnP a tutti i dispositivi PnP, cosicch� quello che viene
scritto in questo indirizzo va a tutti i dispositivi PnP che sono in
ascolto. Questo indirizzo di scrittura � usato per inviare
(assegnare) un handle univoco ad ognuno dei dispositivi PnP. Questa
assegnazione richiede che solo un dispositivo sia in attesa quando �
inviato (scritto) l'handle in questo indirizzo comune. Tutti i
dispositivi PnP hanno un numero di serie univoco che usano per il
processo di isolamento. Fare l'isolamento � qualcosa di simile ad un
gioco. � fatto usando l'equivalente di una sola linea del bus che
collega tutti i dispositivi PnP e il programma di isolamento.
Nel primo giro di questo �gioco� tutti i dispositivi PnP sono ascolto
su questa linea e inviano simultaneamente una sequenza di bit nella
linea. I bit permessi sono un �1� (tensione positiva) oppure uno �0
aperto� di nessuna tensione (circuito aperto e tri-state). Ogni
dispositivo PnP inizia semplicemente ad inviare sequenzialmente su
questa linea il suo numero di serie, bit a bit, iniziando con il bit
pi� significativo. Se un qualsiasi dispositivo, invia un 1, un 1 sar�
sentito sulla linea da tutti gli altri dispositivi. Se tutti i
dispositivi inviano uno �0 aperto� nella linea non si sentir� niente.
L'obbiettivo � di eliminare (alla fine di questa prima tornata) tutti
i dispositivi tranne quello con il numero di serie pi� elevato.
�Eliminato� significa che cessa restare in ascolto all'indirizzo di
scrittura al quale restano in ascolto tutti i dispositivi ancora in
gioco. Ci� � detto anche �dropping out�. (Si noti che tutti i numeri
di serie sono della stessa lunghezza.)
Per prima cosa si consideri solo il bit pi� significativo del numero
di serie che viene posto per primo sulla linea da tutti i dispositivi
che non hanno ancora un handle. Se un qualsiasi dispositivo PnP invia
uno 0 (0 aperto) ma sente un 1, questo significa che qualche altro
dispositivo PnP ha un numero di serie pi� alto, e quindi
temporaneamente si toglie dal gioco e non ascolta pi� finch� il giro
non � terminato (ovvero quando viene assegnato un handle al vincitore:
il dispositivo con il numero di serie pi� alto). Ora i dispositivi
ancora in gioco hanno tutti il medesimo bit pi� significativo (un 1),
e quindi, per la partecipazione futura a questo giro, possiamo
trascurare questa cifra e considerare solo la parte restante del
numero di serie. Adesso si torni all'inizio di questo paragrafo e lo
si ripeta finch� per tutti i dispositivi non siano stati esaminati
completamente i numeri di serie (si veda sotto per il caso di tutti
0).
Quindi � chiaro che il numero di serie pi� alto non verr� eliminato
dal gioco. Ma cosa succede se le cifre pi� significative (anche nel
caso dei numeri di serie ridotti) sono tutte 0? In questo caso �
stato inviato uno �0 aperto� nella linea e tutti i partecipanti
rimangono in gioco. Se tutti hanno uno 0 come cifra pi� significativa
allora gli 0 sono trascurati come � stato fatto nel paragrafo
precedente con gli 1. Il gioco continua inviando la cifra successiva
del numero di serie.
Alla fine di questa tornata (dopo che ogni partecipante rimasto ha
inviato il bit meno significato del numero di serie) rimane solo il
dispositivo PnP con il numero di serie pi� elevato. A questo viene
assegnato un handle ed esce permanentemente dal gioco. Poi tutti
quelli scartati precedentemente rientrano in gioco e inizia un nuovo
giro con un partecipante in meno. Alla fine, viene assegnato un
handle a ciascun dispositivo PnP. � facile vedere che questo
algoritmo funziona.
Una volta assegnati, gli handle sono usati per indirizzare ogni
dispositivo PnP, sia per potergli inviare una configurazione sia per
leggere le informazioni di configurazione dal dispositivo stesso. Si
noti che questi handle sono usati solo per la configurazione PnP e non
sono usati per le normali comunicazioni con il dispositivo. Quando il
computer viene avviato, tutti gli handle sono stati persi e quindi il
BIOS PnP solitamente opera il processo di isolamento ogni qualvolta si
riavvia il proprio PC.
FINE DEL Plug-and-Play-HOWTO