The Linux Kernel HOWTO
Brian Ward,
[email protected]
v1.0, 5 giugno 1999
Questa � una guida dettagliata alla configurazione, compilazione,
aggiornamento e risoluzione dei problemi del kernel per sistemi basati
su i386. Traduzione a cura di Giovanni Bortolozzo,
[email protected].
1. Introduzione
Dovresti leggere questo documento? Beh, vedi se presenti uno dei
seguenti sintomi:
� ``Arg! Questo pacchetto wizzo-46.5.6 dice che ha bisogno del kernel
2.8.183 e io ho ancora l'1.0.9!''
� Nei kernel pi� recenti c'� un device driver che assolutamente devi
avere.
� Non hai assolutamente idea di come compilare il kernel.
� ``La roba nel README � veramente l'intera storia?''
� L'hai preso, c'hai provato, ma non funziona.
� Hai bisogno di qualcosa da dare alla gente che insiste nel
domandarti di installargli il loro kernel.
1.1. Per prima cosa leggi qua!
Alcuni degli esempi in questo documento assumono che si abbia tar,
find e xargs della GNU. Sono abbastanza standard e quindi ci� non
dovrebbe causare problemi. � pure sottinteso che si possieda una
certa conoscenza della struttura del filesystem del proprio sistema;
se non la si conosce, � critico che si conservi una copia scritta
dell'output del comando mount durante il normale funzionamento del
sistema (o un listato di /etc/fstab, se si pu� leggerlo). Queste
informazioni sono importanti, e non cambiano a meno che non si
ripartizioni il disco, se ne aggiunga uno nuovo, si reinstalli il
sistema o qualcos'altro di simile.
Mentre redigevo questo documento, l'ultima versione del kernel di
``produzione'' era la 2.2.9, il che significa che i riferimenti e gli
esempi corrispondono a quella release. Anche se ho provato a rendere
questo documento il pi� possibile indipendente dalla versione, il
kernel � costantemente in sviluppo e quindi se ci si procura una nuova
versione, inevitabilmente ci saranno alcune differenze. Si noti che
ci� non dovrebbe comunque creare grossi problemi, ma potrebbe creare
un po' di confusione.
Ci sono due versioni dei sorgenti del kernel Linux, ``produzione'' e
``sviluppo''. Le versioni produzione sono le release con il numero
secondario pari; 1.2.x era di produzione, come pure il 2.0.x e il
2.2.x. Al rilascio, questi kernel sono considerati versioni piuttosto
stabili ed esenti da bug. I kernel in sviluppo (2.1.x, 2.3.x, ecc.)
sono intesi come kernel di test, per gente che vuole provare kernel
nuovi e probabilmente molto bacati. Si � avvisati.
1.2. Due parole sullo stile
Il testo come questo � qualcosa che appare nel proprio schermo, un
nome di un file, oppure qualcosa che pu� essere digitato direttamente,
come un comando o un'opzione a un comando (se si sta leggendo la
versione testuale di questo documento non si noter� alcuna
differenza). Comandi e altri input sono spesso messi tra virgolette
(con ` '), il che causa il seguente classico problema di
punteggiatura: se una di queste cose appare citata alla fine di una
frase, la gente spesso digita un `.' assieme con il comando, perch�
lo stile di citazione americano dice di mettere il punto dentro le
virgolette. Anche se il buon senso (e sfortunatamente questo assume
che qualcuno con ``buon senso'' sia adotto al cosiddetto stile di
citazione americano) dovrebbe dire di togliere prima il punto, molta
gente semplicemente non se lo ricorda, e cos� in questi casi l'ho
messo fuori dalle virgolette. In altre parole, quando indico che si
dovrebbe digitare ``make config'' scriver� `make config', e non `make
config.' (NdT: in italiano questo problema non si pone: il punto �
comunque sempre messo fuori dalle virgolette.)
2. Domande importanti e relative risposte
2.1. Ad ogni modo, il kernel cosa fa?
Il kernel Unix funge da mediatore tra i programmi e l'hardware. Per
prima cosa si occupa della (o organizza le cose per la) gestione della
memoria per tutti i programmi in esecuzione (processi), e assicura che
tutti abbiano una giusta (o ingiusta, a seconda dei gusti) porzione
dei cicli del processore. Inoltre fornisce una buona interfaccia
abbastanza portabile per far dialogare i programmi con l'hardware.
Ci sono certamente molte altre operazioni del kernel oltre a queste,
ma queste funzioni basilari sono le pi� importanti da conoscere.
2.2. Perch� dovrei voler aggiornare il mio kernel?
I kernel pi� nuovi generalmente offrono la possibilit� di dialogare
con un maggior numero di tipi di hardware (ovvero, hanno pi� device
driver), possono avere una gestione migliore dei processi, possono
girare pi� velocemente delle versioni pi� vecchie, possono essere pi�
stabili delle versioni precedenti e possono correggere alcuni sciocchi
bug delle vecchie versioni. La maggior parte della gente aggiorna il
suo kernel perch� vuole i device driver e le correzioni dei bug.
2.3. Che tipo di hardware supportano i nuovi kernel?
Si veda l'Hardware-HOWTO. In alternativa si pu� dare una scorsa al
file `config.in' nei sorgenti di Linux o scoprirlo quando si fa `make
config'. Quest'ultimo mostra tutto l'hardware supportato dalla
distribuzione standard del kernel, ma non tutto quello che Linux
supporta; molti device driver comuni (come i driver PCMCIA e alcuni
driver di dispositivi a nastro) sono moduli caricabili mantenuti e
distribuiti a parte.
2.4. Di che versione di gcc e libc ho bisogno?
Linus consiglia nel file README incluso con i sorgenti del kernel una
versione di gcc. Se non si ha questa versione, la documentazione
nella versione raccomandata di gcc dovrebbe dire se � necessario
aggiornare la propria libc. Questa non � una procedura difficile, ma
� importante seguire le istruzioni.
2.5. Cos'� un modulo caricabile?
Sono pezzi del codice del kernel non inclusi direttamente nel kernel.
Si possono compilare separatamente e inserirli e toglierli da un
kernel in esecuzione praticamente in qualsiasi momento. Grazie a
questa flessibilit�, questo � ora il modo preferito per programmare
certe caratteristiche del kernel. Molti device driver popolari, come
i driver PCMCIA e il driver per il dispositivo a nastro QIC-80/40,
sono moduli caricabili.
2.6. Di quanto spazio ho bisogno sul disco?
Dipende dalla particolare configurazione del proprio sistema. Per
prima cosa, i sorgenti compressi di Linux 2.2.9 sono quasi 14
megabyte. Molti li conservano anche dopo averli decompressi. La
decompressione e la compilazione con una configurazione normale,
occupano fino ad altri 67 MB.
2.7. Quanto tempo ci mette?
Con le macchine pi� nuove la compilazione dura decisamente meno tempo
che con quelle vecchie; un AMD K6-2/300 con un disco veloce pu� creare
un kernel 2.2.x in circa 4 minuti. Se si ha intenzione di compilarne
uno con i vecchi Pentium, 486 e 386 ci si prepari ad aspettare anche
ore, giorni.
Se ci� crea problemi, e capita di poter compilare su una macchina pi�
veloce in giro per la rete, � possibile compilare il kernel nella
macchina pi� veloce (assumendo che si siano specificati i parametri
giusti, che le proprie utility siano aggiornate e cos� via) e poi
trasferire l'immagine del kernel nella macchina pi� lenta.
3. Come configurare realmente il kernel
3.1. Procurarsi i sorgenti
� possibile ottenere i sorgenti in ftp anonimo da ftp.kernel.org nella
directory /pub/linux/kernel/vx.y, dove x.y sono la versione (es. 2.2)
e, come menzionato in precedenza, quelli che finiscono con un numero
dispari sono le release di sviluppo e possono essere instabili.
Tipicamente il file si chiama linux-x.y.z.tar.gz, dove x.y.z � il
numero della versione. I siti solitamente conservano anche una
versione con suffisso .bz2, che � stata compressa con bzip2 (questi
file saranno pi� piccoli e richiederanno di minor tempo per il
trasferimento).
La cosa migliore � usare ftp.xx.kernel.org dove xx � il codice della
propria nazione; ad esempio ftp.it.kernel.org per l'Italia e
ftp.us.kernel.org per gli Stati Uniti.
3.2. Decomprimere i sorgenti
Si faccia il login (o si usi su) come `root', e si passi (con cd) in
/usr/src. Se si sono installati i sorgenti del kernel quando si �
installato per la prima volta Linux (come fanno molti), l� ci sar� gi�
una directory chiamata `linux', che contiene l'intero vecchio albero
dei sorgenti. Se si ha spazio su disco e si vuole andare sul sicuro,
si conservi quella directory. Una buona idea � di scoprire quale
versione gira nel proprio sistema e rinominare di conseguenza la
directory. Il comando `uname -r' mostra la versione del kernel
corrente. Quindi, se `uname -r' dice `1.0.9', si vorr� rinominare
(con `mv') `linux' in `linux-1.0.9'. Se ci si sente abbastanza
temerari, semplicemente si cancelli l'intera directory. In ogni caso,
ci si assicuri che non esista una directory `linux' in /usr/src prima
di decomprimere il codice sorgente.
Ora, in /usr/src, si decomprimano (``spacchettino'') i sorgenti con
`tar zxpvf linux-x.y.z.tar.gz' (se si ha semplicemente un file .tar
senza .gz alla fine, basta `tar xpvf linux-x.y.z.tar'). Il contenuto
dei sorgenti scorrer� sullo schermo. Al termine, ci sar� una nuova
directory `linux' in /usr/src. Si faccia cd in linux e si dia
un'occhiata al file README. Ci sar� una sezione etichettata
`INSTALLING the kernel'. Si seguano le istruzioni quando appropriate:
link simbolici da sistemare, rimozione di vecchi file .o, ecc.
Se si ha un file .bz2 e il programma bzip2 (si legga a proposito a
http://www.muraroa.demon.co.uk/), si faccia questo:
bz2cat linux-x.y.z.tar.bz2 | tar xvf -
3.3. Configurare il kernel
Nota: Alcune parti di questa sezione sono reiterazioni/chiarificazioni
di una sezione simile nel file README di Linus.
Il comando `make config' lanciato in /usr/src/linux avvia uno script
di configurazione che fa molte domande. Richiede la bash, e quindi si
verifichi che bash sia /bin/bash, /bin/sh oppure $BASH.
Comunque, ci sono alcune alternative pi� carine a `make config' e
molto facilmente le si trover� pi� facili e comode da usare. `make
menuconfig' � probabilmente la pi� usata. Qualsiasi si scelga, �
meglio che per prima cosa si familiarizzi con l'interfaccia poich� pu�
capitare di doverci tornare prima di quanto si pensi. Quelli che
``usano X'', possono provare `make xconfig' se hanno installato Tk
(`click-o-rama' - Nat). `make menuconfig' � per quelli che hanno le
(n)curses e preferiscono un menu testuale. Queste interfacce hanno un
vantaggio piuttosto evidente: se ci si incasina e si fa una scelta
sbagliata durante la configurazione, � semplice tornare indietro e
sistemarla.
Con `make menuconfig' e `make xconfig' le opzioni di configurazione
appariranno in gerarchie.
Alle domande si risponde tipicamente con `y' (s�) o `n' (no). I
device driver tipicamente hanno un'opzione `m', che significa
``modulo'', intendendo che il sistema lo compiler�, ma non
direttamente dentro al kernel ma piuttosto come modulo caricabile. Un
modo pi� comico per descriverla � come ``maybe'' (pu� essere). Alcune
delle opzioni pi� ovvie e non critiche non sono qui descritte e per
una breve descrizione di alcune altre si veda la sezione ``Altre
opzioni di configurazione''. Con `make menuconfig', la barra
spaziatrice attiva la selezione.
Nei kernel 2.0.x e successivi, c'� un'opzione `?', che fornisce una
breve descrizione dei parametri di configurazione. Le informazioni
probabilmente sono le pi� aggiornate. Qui di seguito un elenco di
alcune importanti caratteristiche (tra parentesi la gerarchia alla
quale appartengono) seguite da una breve spiegazione.
3.3.1. Kernel math emulation (Processor type and features)
Emulazione matematica a livello kernel (Tipo di processore e
caratteristiche)
Se non si ha un coprocessore matematico (si ha un semplice 386 o un
486SX), si deve rispondere `y' a questa domanda. Se si ha un
coprocessore e si risponde comunque `y', non ci si preoccupi troppo: �
comunque usato il coprocessore ed � ignorata l'emulazione. Per
qualsiasi macchina moderna, la risposta sar� negativa, ma non ci si
preoccupi se accidentalmente si risponde s�; se non serve, non �
usata.
3.3.2. Enhanced (MFM/RLL) disk and IDE disk/cdrom support (Block
Devices)
Supporto per dischi Enhanced (MFM/RLL) e dischi/cdrom IDE (Dispositivi
a blocchi)
Probabilmente si ha bisogno di questo supporto; significa che il
kernel supporter� i dischi fissi standard dei PC, che la maggior parte
della gente ha. Questo driver non comprende i dischi SCSI; vengono
dopo nella configurazione.
Poi verr� chiesto del supporto per ``old disk-only'' (solo dischi
vecchi) e dei driver ``new IDE'' (nuovi IDE). Se ne scelga uno; la
maggior differenza � che il vecchio driver supporta solo due dischi in
una interfaccia, mentre il nuovo supporta una interfaccia secondaria e
un lettore cdrom IDE/ATAPI. Il nuovo driver � 4k pi� grande del
vecchio e si suppone sia pure ``migliorato'', intendendo che a parte
contenere un numero diverso di bug, potrebbe migliorare le prestazioni
dei dischi, specialmente se si ha dell'hardware recente (di tipo
EIDE).
3.3.3. Networking support (General Setup)
Supporto di rete (Impostazioni generali)
All'inizio, conviene rispondere semplicemente `y' se la propria
macchina � in una rete come Internet o si vuole usare SLIP, PPP, term,
ecc per avere l'accesso a Internet. Comunque, poich� molti pacchetti
(come l'X Window system) richiedono il supporto di rete, si dovrebbe
rispondere `y' anche se la propria macchina non risiede in una vera
rete. Pi� tardi, verr� chiesto se si vuole il supporto per il
networking TCP/IP; ancora, si risponda `y' anche l� a meno che non si
sia assolutamente sicuri.
3.3.4. System V IPC (General Setup)
IPC System V (Impostazioni generali)
Una delle migliori definizioni di IPC (Interprocess Communication --
Comunicazione Interprocessi) � nel glossario del Perl book. Non � da
sorprendersi se alcuni programmatori Perl l'adoperano per permettere
ai processi di parlarsi l'un l'altro, come fanno molti altri programmi
(DOOM, fra gli altri), e quindi non � una buona idea rispondere n a
meno che non si sappia esattamente quello che si sta facendo.
3.3.5. Processor family (Processor type and features)
(in older kernels: Use -m486 flag for 486-specific optimizations)
Famiglia del processore (Tipo di processore e caratteristiche)
(nei vecchi kernel: usare il flag -m486 per ottimizzazioni specifiche
per il 486)
Tradizionalmente, si traduceva in alcune ottimizzazioni per un
particolare processore; il kernel girava bene anche su altri chip, ma
era un po' pi� grande. Comunque, nei nuovi kernel questo non � pi�
vero, e quindi si pu� specificare il processore per il quale si sta
compilando il kernel. Un kernel ``386'' funzioner� per tutte le
macchine.
3.3.6. SCSI support
Supporto SCSI
Se si posseggono dispositivi SCSI, si risponda `y'. Saranno chieste
ulteriori informazioni, come il supporto per CD-ROM, dischi e quale
tipo di adattatore SCSI si possiede. Si veda lo SCSI HOWTO per
maggiori dettagli.
3.3.7. Network device support
Supporto dei dispositivi di rete
Se si ha una scheda di rete o si vuole usare SLIP, PPP o un adattatore
per porta parallela per connettersi a Internet, si risponda `y'. Lo
script di configurazione chieder� poi il tipo di scheda che si
possiede e quale protocollo usare.
3.3.8. Filesystems
Filesystem
Lo script di configurazione chiede se si vuole il supporto per i
seguenti filesystem:
Standard (minix) -- Le distribuzioni pi� nuove non creano filesystem
minix e molti non lo usano pi�, ma pu� ancora essere una buona idea
configurarlo. Alcuni programmi per la creazione di ``dischi di
ripristino'' (rescue disk) lo usano e molti floppy hanno ancora un
filesystem minix, poich� minix � meno doloroso da usare su un floppy.
Second extended -- Questo � il filesystem standard di Linux.
Sicuramente se ne ha uno di questo tipo e si deve rispondere `y'.
msdos -- Se si vogliono usare partizioni MS-DOS del disco fisso,
montare dischetti formattati in DOS, si risponda `y'.
Sono disponibili diversi altri tipi di filesystem di altri sistemi
operativi.
/proc -- (un'idea dei Bell Labs, penso). Uno non crea un filesystem
proc in un disco; � un interfaccia filesystem al kernel e ai processi.
Molti visualizzatori di processi (come `ps') lo usano. Qualche volta
si provi `cat /proc/meminfo' o `cat /proc/devices'. Alcune shell (rc,
in particolare) usano /proc/self/fd (noto come /dev/fd su altri
sistemi) per l'I/O. Si deve certamente rispondere `y' a questa
domanda; molti strumenti importanti ne dipendono.
NFS -- Se la propria macchina vive in una rete e si vogliono usare
filesystem su altri sistemi con NFS, si risponda `y'.
ISO9660 -- Presente nella maggior parte dei CD-ROM. Se si ha un
lettore CD-ROM e lo si vuole usare sotto Linux, si risponda `y'.
3.3.8.1. Ma io non so di quali filesystem ho bisogno!
Ok, si digiti `mount'. L'output apparir� simile a questo:
blah# mount
/dev/hda1 on / type ext2 (defaults)
/dev/hda3 on /usr type ext2 (defaults)
none on /proc type proc (defaults)
/dev/fd0 on /mnt type msdos (defaults)
Si guardi ogni riga; la parola dopo `type' � il tipo di filesystem.
In questo esempio, i miei filesystem / e /usr sono second extended,
sto usando /proc, e c'� un dischetto montato usando il filesystem
msdos (bleah).
Si pu� provare `cat /proc/filesystems' se si ha /proc attualmente
abilitato; elencher� i filesystem presenti nel kernel corrente.
La configurazione di filesystem raramente usati e non critici pu�
causare un ingrossamento del kernel; si veda la sezione sui moduli per
un modo di evitarlo e la sezione ``Trabocchetti'' per capire perch�
non � desiderabile un kernel grosso.
3.3.9. Character devices
Dispositivi a caratteri
Qui si abilita il driver per la propria stampante (parallela), per il
busmouse, per il mouse PS/2 (molti portatili usano il protocollo del
mouse PS/2 per le loro trackball), per alcuni dispositivi a nastro e
altri dispositivi ``a carattere'' di questo tipo. Si risponda `y'
quando appropriato.
Nota: gpm � un programma che permette l'uso di un mouse fuori
dall'ambiente X per il cut and paste (``taglia e incolla'') tra le
console virtuali. � piuttosto carino se si ha un mouse seriale,
poich� coesiste bene con X, ma sono necessari alcuni altri trucchi per
gli altri tipi di mouse.
3.3.10. Sound
Audio
Se si desidera ardentemente di sentire biff abbaiare, si risponda `y'
e si potr� confessare tutto sulla propria scheda audio al programma di
configurazione (una nota sulla configurazione della scheda audio:
quando viene chiesto se si vuole installare la versione completa del
driver, si pu� rispondere `n' risparmiando un po' di memoria
scegliendo solo le caratteristiche che si giudicano necessarie).
Se si � seriamente interessati al supporto per la scheda audio, si dia
un'occhiata sia al driver libero a
http://www.linux.org.uk/OSS/ sia
all'Open Sound System commerciale a
http://www.opensound.com/.
3.3.11. Altre opzioni di configurazione
Qui non sono state elencate tutte le opzioni di configurazione perch�
cambiano troppo spesso o sono piuttosto banali (per esempio, 3Com
3C509 support per compilare il device driver per questa particolare
scheda Ethernet). Esista una lista esaustiva di tutte le opzioni (pi�
un metodo per metterle nello script Configure) in un lavoro avviato e
mantenuto da Axel Boldt (
[email protected]) e nel suo help in linea.
� pure disponibile come un unico grosso file in
Documentation/Configure.help nel proprio albero dei sorgenti del
kernel a partire dalla versione 2.0.
3.3.12. Kernel hacking
>Dal README di Linus:
i dettagli della configurazione ``kernel hacking'' solita�
mente risultano in un kernel pi� grosso � pi� lento (o
entrambi) e possono pure rendere il kernel meno stabile con�
figurando alcune routine che provano attivamente a rompere
il cattivo codice per trovare i problemi del kernel (kmal�
loc()). Quindi probabilmente si dovrebbe rispondere `n'
alla domanda nel caso di un kernel di ``produzione''.
3.4. E ora cosa? (Il Makefile)
Dopo aver finito la configurazione, un messaggio comunica che il
proprio kernel � stato configurato, e di ``controllare il Makefile di
pi� alto livello per ulteriori configurazioni'' (``check the top-level
Makefile for additional configuration''), ecc.
Quindi, si dia un'occhiata al Makefile. Probabilmente non sar�
necessario modificarlo, ma non pu� far male guardarlo. Si possono
pure cambiare le sue opzioni con il comando `rdev' una volta
installato il nuovo kernel. Se ci si perde guardando quel file, non �
da preoccuparsi.
4. Compilare il kernel
4.1. Far pulizia e sistemare le dipendenze
Quando termina lo script di configurazione, dice pure di fare `make
dep' e (possibilmente) `clean'. Quindi, si faccia il `make dep'. Ci�
assicura che tutte le dipendenze, come i file include, siano a posto.
Non ci mette tanto, a meno che il proprio computer non sia piuttosto
lento. Per le vecchie versioni del kernel, quando terminava, si
doveva fare un `make clean'. Ci� rimuoveva tutte i file oggetto e
alcune altre cose che le vecchie versioni lasciano in giro. In ogni
caso, non si dimentichi questo passo prima di provare a ricompilare il
kernel.
4.2. Tempo di compilazione
Dopo il dep ed il clean, si pu� fare `make bzImage' o `make bzdisk'
(questa � la parte che richiede un tempo pi� lungo). `make bzImage'
compiler� il kernel, e lascer� (tra le altre cose) un file in
arch/i386/boot chiamato `bzImage'. Questo � il nuovo kernel
compresso. `make bzdisk' fa la stessa cosa, ma piazza pure il nuovo
bzImage su un dischetto che si spera sia stato messo nel driver
``A:''. `bzdisk' � piuttosto comodo per verificare un nuovo kernel;
se si pianta (o semplicemente non fa le cose giuste), semplicemente
basta rimuovere il floppy e riavviare con il proprio vecchio kernel.
� pure un modo comodo di fare il boot se accidentalmente si cancella
il proprio kernel (o altre cose ugualmente terribili). Lo si pu� pure
usare per installare un nuovo sistema quando si � semplicemente
scaricato il contenuto di un disco in un altro (``tutto questo e molto
altro! ORA quanto vorresti pagare?'').
Tutti i kernel ragionevolmente recenti sono compressi, da qui il `bz'
di fronte al nome. Un kernel compresso si decomprime da solo
automaticamente quando eseguito.
Nei kernel pi� vecchi, non c'era l'opzione per costruire un bzImage;
era semplicemente un zImage. Quella opzione al momento � ancora
disponibile ma comunque, data la dimensione del codice dei nuovi
kernel, ora � pi� o meno obbligatorio compilare un bzImage perch� il
vecchio metodo non riesce a gestire kernel troppo grossi.
4.3. Altre ``make''abilit�
`make mrproper' far� un `clean molto pi� accurato. Qualche volta �
necessario; si pu� desiderare di farlo dopo aver applicato una patch.
`make mrproper' canceller� anche il file di configurazione e quindi
conviene salvarselo (.config) se si vede che pu� essere utile.
`make oldconfig' prover� a configurare il kernel da un vecchio file di
configurazione; eseguir� da solo tutto il processo `make config'. Se
non si � mai compilato un kernel prima o non si possiede un vecchio
file di configurazione, allora probabilmente non lo si dovrebbe fare,
in quanto molto probabilmente si vorr� modificare la configurazione
predefinita.
Si veda la sezione sui moduli per una descrizione di `make modules'.
4.4. Installare il kernel
Quando si ha un kernel che sembra funzionare nel modo desiderato,
allora � il momento di installarlo. Molti usano LILO (Linux Loader)
per questo. `make bzlilo' installer� il kernel, vi lancer� LILO e
preparer� tutto per il boot, MA SOLO se lilo � configurato nel proprio
sistema nel modo seguente: il kernel � /vmlinuz, lilo � in /sbin e il
proprio file di configurazione di lilo (/etc/lilo.conf) � in accordo
con queste cose.
Altrimenti, � necessario usare LILO direttamente. � un pacchetto
abbastanza semplice da installare e da usare, ma ha la tendenza a
confondere la gente con il file di configurazione. Si dia un'occhiata
al file di configurazione (/etc/lilo/config per le vecchie versioni
oppure /etc/lilo.conf per quelle nuove) e si veda qual �
l'impostazione corrente. Il file di configurazione � simile a questo:
image = /vmlinuz
label = Linux
root = /dev/hda1
...
`image =' � impostato al kernel correntemente installato. La maggior
parte della gente usa /vmlinuz. `label' � usata da lilo per
determinare quale kernel o sistema operativo avviare, e `root' � la /
di quel particolare sistema operativo. Si faccia una copia di backup
del vecchio kernel e si copi il bzImage appena creato al suo posto (si
dovr� dire `cp bzImage /vmlinuz' se si usa `/vmlinuz'). Poi, si
rilanci lilo: su un nuovo sistema si pu� semplicemente lanciare
`lilo', ma in uno vecchio si dovr� fare /etc/lilo/install o
addirittura /etc/lilo/lilo -C /etc/lilo/config.
Se si vuol saperne di pi� sulla configurazione di LILO, o non si ha
LILO, si prenda la versione pi� recente dal proprio sito ftp preferito
e si seguano le istruzioni.
Per avviare uno dei propri vecchi kernel dal disco fisso (un altro
modo per salvarsi nel caso si facciano casini con il nuovo), si copino
le righe che seguono `image = xxx' (compresa) alla fine del file di
configurazione di LILO, e si modifichi `image = xxx' in `image = yyy',
dove `yyy' � il percorso completo del file in cui si fatto il backup
del kernel. Poi si cambi `label = zzz' in `label = linux-backup' e si
rilanci lilo. Pu� essere necessario mettere nel file di
configurazione una riga che dice `delay=x', dove x � il numero di
decimi di secondo che LILO dovr� attendere prima di fare il boot,
cosicch� lo si pu� interrompere (con il tasto shift, per esempio), e
inserire l'etichetta della immagine di boot di backup (nel caso
succedano cose non proprio piacevoli).
5. ``Rattoppare'' il kernel
5.1. Applicare una patch
Gli aggiornamenti incrementali del kernel sono distribuiti come patch
(``toppe''). Per esempio, se si ha la versione 1.1.45 e si ha notizia
che c'� una `patch46.gz' in giro, significa che si pu� aggiornare alla
versione 1.1.46 applicando quella patch. Prima pu� essere una buona
idea fare una copia di backup dell'albero dei sorgenti (`make clean' e
poi `cd /usr/src; tar zcvf old-tree.tar.gz linux' creer� un archivio
compresso).
Cos�, continuando con l'esempio precedente, si supponga di avere
`patch46.gz' in /usr/src. Si faccia cd in /usr/src e si faccia `zcat
patch46.gz | patch -p0' (o `patch -p0 < patch46' se la patch non �
compressa). Si vedranno delle cose sfrecciare (o fluttuare, se il
proprio sistema � abbastanza lento) che dicono che sta provando ad
applicare dei pezzi (hunk) e quando ha o meno successo. Solitamente
questa azione � troppo veloce per poterla leggere e non si � troppo
sicuri quando ha funzionato o meno, quindi pu� essere un'idea usare
l'opzione -s con patch, che dice a patch di riportare solo i messaggi
d'errore. Per cercare le parti che non sono andate a buon fine, si
passi in /usr/src/linux e si cerchino i file con estensione .rej.
Alcune versioni di patch (versioni pi� vecchie che possono essere
state compilate con un filesystem inferiore) lasciano i rifiuti
(reject) con un estensione #. Si pu� usare `find' per la ricerca:
find . -name '*.rej' -print
mostrer� nello standard output tutti i file residenti nella directory
corrente e in ogni sottodirectory con estensione .rej.
Se tutto va a buon fine, di faccia un `make clean', `config', e `dep'
come descritto nelle sezioni 3 e 4.
Ci sono alcune altre opzioni per il comando patch. Come menzionato
prima, patch -s sopprimer� tutti messaggi tranne quelli d'errore. Se
si conservano i sorgenti del kernel in un posto diverso da
/usr/src/linux, patch -p1 (in quella directory) applicher�
correttamente la patch. Altre opzioni di patch sono ben documentate
nella pagina man.
5.2. Se qualcosa va storto
(Nota: questa sezione fa riferimento principalmente a kernel piuttosto
vecchi)
Il problema pi� frequente che era solito comparire era quando una
patch modificava un file chiamato `config.in' e questo non sembrava
pi� essere a posto perch� lo si era modificato per adattare le opzioni
alla propria macchina. Di questo ora si tiene conto, si potrebbe
ancora incontrare con vecchie release. Per correggerlo, si veda il
file config.in.rej, e si veda cosa rimane della patch originale. Le
modifiche saranno tipicamente marcate con `+' e `-' all'inizio della
riga. Si vedano le righe l� attorno e si ricordi se erano stato
impostate a `y' o `n'. Ora si editi il config.in, e si cambi `y' in
`n' e `n' in `y' quando appropriato. Si faccia un
patch -p0 < config.in.rej
e se finisce con successo, allora si pu� continuare con la configu�
razione e la compilazione. Il file config.in.rej rimarr�, ma si pu�
cancellarlo.
Se si incontrano ulteriori problemi, si pu� aver installato una patch
``fuori uso''. Se patch dice `previously applied patch detected:
Assume -R?' (rilevata una patch applicata precedentemente: assumo
-R?), probabilmente si sta provando ad applicare una patch precedente
al numero di versione corrente; se si risponde `y' prover� a degradare
i sorgenti e molto probabilmente fallir�; sar� quindi necessario
prendere in blocco un nuovo albero dei sorgenti (che poteva non essere
una cattiva idea sin dall'inizio).
Per tornare indietro (disapplicare) di una patch, si usi `patch -R'
sulla patch originale.
La miglior cosa da fare quando le patch fanno realmente casino � di
partire ancora da un albero dei sorgenti nuovo di zecca (per esempio,
da uno dei file linux-x.y.z.tar.gz), e ricominciare.
5.3. Sbarazzarsi dei file .orig
Gi� dopo poche patch, i file .orig cominciano ad ammucchiarsi. Per
esempio, un albero 1.1.51 che ho ripulito l'ultima volta quand'era
1.1.48: rimuovendo i file .orig ho recuperato oltre mezzo mega.
find . -name '*.orig' -exec rm -f {} ';'
se ne occuper� al vostro posto. Le versioni di patch che usano # per
i reject usano una tilde invece di .orig.
Ci sono modi migliori per sbarazzarsi dei file .orig, che dipendono da
GNU xargs:
find . -name '*.orig' | xargs rm
o il metodo ``abbastanza sicuro ma un po' pi� prolisso'':
find . -name '*.orig' -print0 | xargs --null rm --
5.4. Altre patch
Esistono altre patch (io le chiamo ``non standard'') oltre a quelle
che distribuisce Linus. Se le si applica, le patch di Linus
potrebbero non funzionare correttamente e si dovr� o tornare indietro,
correggere i sorgenti o la patch, installare un nuovo albero dei
sorgenti, o una combinazione di queste cose. Ci� pu� divenire
abbastanza frustrante, se non si vogliono modificare i sorgenti (con
la possibit� di risultati pessimi), si rimuovano le patch non standard
prima di applicare quelle di Linus, o semplicemente si installi un
nuovo albero. Poi, si pu� provare a vedere se le patch non standard
funzionano ancora. Se non lo fanno, o si resta con il vecchio kernel,
giochicchiando con la patch e i sorgenti per farli funzionare, o si
aspetta (probabilmente elemosinando) che esca una nuova versione della
patch.
Quanto comuni sono le patch che non sono nella distribuzione standard?
Probabilmente se n'� sentito parlare. Ero avvezzo ad usare la patch
noblink per le mie console virtuali perch� odio il cursore
lampeggiante (questa patch � -- o almeno era -- aggiornata
frequentemente per le nuove release del kernel). Con la maggior parte
dei device driver sviluppati come moduli caricabili, la frequenza di
patch ``non standard'' � diminuita significativamente.
6. Pacchetti aggiuntivi
Il proprio kernel linux ha molte caratteristiche che non sono spiegate
negli stessi sorgenti del kernel; queste caratteristiche sono
tipicamente utilizzate attraverso pacchetti esterni. Sono qui elencati
alcuni dei pi� comuni.
6.1. kbd
La console di Linux probabilmente ha pi� caratteristiche che meriti.
Tra queste ci sono la possibilit� di cambiare i font, rimappare la
propria tastiera, cambiare modalit� video (nei kernel pi� nuovi), ecc.
Il pacchetto kbd contiene programmi che permettono all'utente di fare
tutto questo, oltre a numerosi font e mappe di tastiera per
praticamente qualsiasi tastiera. � disponibile dagli stessi siti che
conservano i sorgenti del kernel.
6.2. util-linux
Rik Faith (
[email protected]) ha messo assieme una grossa collezione di
utility per Linux che per una strana coincidenza � stata chiamata
util-linux. Sono ora mantenute da Andries Brouwer (util-
[email protected]). Disponibili in ftp anonimo da sunsite.unc.edu in
/pub/Linux/system/misc, contengono programmi come setterm, rdev, e
ctrlaltdel, che sono importanti per il kernel. Come dice Rik, non le
si installi senza pensare; non � necessario installare tutto nel
pacchetto, si potrebbero veramente causare seri problemi se lo si fa.
6.3. hdparm
Come con molti pacchetti, questo era un tempo una patch per il kernel
e un programma di supporto. La patch � stata integrata nel kernel
ufficiale e il programma per ottimizzare o giochicchiare con il
proprio disco fisso � ora distribuito separatamente.
6.4. gpm
gpm sta per general purpose mouse. Questo programma permette di fare
il cut and paste tra le console virtuali e altre cosette con un gran
numero di tipi di mouse.
7. Alcuni trabocchetti
7.1. make clean
Se il proprio nuovo kernel fa veramente cose strane dopo un upgrade,
c'� la possibilit� che si sia dimenticato di fare make clean prima di
compilare il nuovo kernel. I sintomi possono essere qualsiasi, da
crash senza motivo, a strani problemi di I/O fino a prestazioni
pietose. Ci si assicuri di fare anche un make dep.
7.2. Kernel grossi o lenti
Se il proprio kernel si succhia un sacco di memoria, � troppo grande
e/o ci mette un'eternit� per compilarsi anche se si � preso il nuovo
Quadbazillium-III/4400, probabilmente si sono configurate un sacco di
cose non necessarie (device driver, filesystem, ecc). Se non le si
usa, non le si configuri, perch� non fanno altro che occupare memoria.
Il sintomo pi� ovvio di un kernel cicciotto � il continuo swap tra la
memoria e il disco; se il proprio disco sta facendo un sacco di rumore
e non � uno di quei vecchi Fujitsu Eagles che sembrano jet che
atterrano quando vengono spenti, si dia un'occhiata alla
configurazione del kernel.
Si pu� scoprire quanta memoria sta usando il kernel prendendo il
totale della memoria nella propria macchina e sottraendogli
l'ammontare di ``total mem'' in /proc/meminfo o l'output del comando
`free'.
7.3. La porta parallela non funziona/la mia stampante non funziona
Le opzioni di configurazioni per i PC sono: primo, sotto la categoria
`General Setup', si selezioni `Parallel port support' e `PC-style
hardware'. Poi sotto a `Character devices', si selezioni `Parallel
printer support'.
Poi ci sono i nomi. Linux 2.2 chiama il dispositivo della stampante
in maniera differente dalle release precedenti. Come risultato
finale, se si aveva un lp1 sotto il proprio vecchio kernel,
probabilmente � un lp0 in quello nuovo. Si usi `dmesg' o si dia una
scorsa ai log in /var/log per capire il problema.
7.4. Il kernel non si compila
Se non si compila, allora probabilmente una patch ha fallito o i
propri sorgenti sono in qualche modo corrotti. Inoltre potrebbe non
essere corretta la propria versione di gcc, o potrebbe essere essa
stessa corrotta (per esempio, i file include potrebbero contenere
degli errori). Ci si assicuri che i link simbolici che Linus descrive
nel README siano impostati correttamente. In generale, se un kernel
standard non si compila, nel sistema c'� qualcosa di seriamente
sbagliato, ed � probabilmente necessaria la reinstallazione di alcuni
strumenti.
In alcuni casi, gcc pu� andare in crash a causa di problemi hardware.
Il messaggio d'errore � qualcosa di simile a ``xxx exited with signal
15'' e in genere sembrer� molto misterioso. Probabilmente non lo
menzionerei se non mi fosse successo una volta -- avevo della memoria
cache difettata e il compilatore occasionalmente andava in palla a
caso. Si provi per prima cosa a reinstallare gcc se si � soggetti al
problema. Si dovrebbe essere sospettosi solo se il kernel si compila
bene disabilitando la cache esterna, con un ammontare di RAM ridotto,
ecc.
Suggerire alla gente che il loro hardware ha dei problemi tende a
disturbare i sonni. Bene, non lo far� pi�. C'� una FAQ per questo --
� a
http://www.bitwizard.nl/sig11/.
7.5. La nuova versione del kernel non fa il boot
Non si � lanciato LILO o non lo si � configurato correttamente. Una
cosa che mi ha fregato una volta � stato un problema nel file di
configurazione; diceva `boot = /dev/hda1' invece di `boot = /dev/hda'
(questa cosa potrebbe essere un po' noiosa all'inizio ma una volta che
si ha un file di configurazione funzionante, non sar� pi� necessario
modificarlo).
7.6. Si � dimenticato di lanciare LILO oppure il sistema proprio non
si avvia
Ooops! La cosa migliore che si pu� fare qui � di fare il boot da un
dischetto o da un CDROM e preparare un altro dischetto avviabile (come
farebbe `make zdisk'). � necessario sapere dov'� il proprio
filesystem di root (/) e di quale tipo � (e.g. second extended,
minix). Nell'esempio seguente � necessario conoscere anche il
filesystem in cui risiede il proprio albero dei sorgenti
/usr/src/linux, il suo tipo e dov'� normalmente montato.
Nell'esempio seguente / � /dev/hda1 e il filesystem che contiene
/usr/src/linux � /dev/hda3, normalmente montato in /usr. Entrambi
sono filesystem second extended. L'immagine del kernel funzionante �
in /usr/src/linux/arch/i386/boot ed � chiamata bzImage.
L'idea � che se esiste un bzImage funzionante, � possibile usarlo per
un nuovo dischetto. Un'altra alternativa, che potrebbe o no
funzionare bene (dipende dal modo in cui si � incasinato il proprio
sistema) � discussa dopo l'esempio.
Per prima cosa si avvii dalla combinazione di un boot e un root disk,
oppure da un rescue disk, e si monti il filesystem che contiene
l'immagine del kernel funzionante:
mkdir /mnt
mount -t ext2 /dev/hda3 /mnt
Se mkdir dice che la directory esiste gi� semplicemente si ignori
l'errore. Ora, si faccia cd nel posto dov'era il kernel funzionante.
Si noti che
/mnt + /usr/src/linux/arch/i386/boot - /usr = /mnt/src/linux/arch/i386/boot
Si inserisca un dischetto formattato nel drive A: (non il proprio boot
o root disk!), di scarichi l'immagine nel dischetto e lo si configuri
per il proprio filesystem di root:
cd /mnt/src/linux/arch/i386/boot
dd if=bzImage of=/dev/fd0
rdev /dev/fd0 /dev/hda1
Si faccia cd in / e si smonti il filesystem /usr normale:
cd /
umount /mnt
Ora si dovrebbe essere in grado di riavviare il proprio sistema
normalmente da questo floppy. Non si dimentichi di lanciare lilo (o
correggere qualsiasi altra cosa che si � fatto di sbagliato) dopo aver
riavviato!
Come menzionato in precedenza c'� un'altra alternativa comune. Se
capita di avere un'immagine funzionante del kernel in / (/vmlinuz per
esempio), la si pu� usare per un dischetto di boot. Si suppongano
tutte le condizioni precedenti e che la nostra immagine del kernel sia
/vmlinuz, si facciano solamente le seguenti modifiche all'esempio
precedente: si cambi /dev/hda3 in /dev/hda1 (nel filesystem /),
/mnt/src/linux in /mnt, e if=bzImage in if=vmlinuz. La nota che spiega
come derivare /mnt/src/linux pu� essere ignorata.
L'uso di LILO con dischi grossi (pi� di 1024 cilindri) pu� causare
problemi. Si veda il LILO mini-HOWTO o la documentazione per aver
aiuto in proposito.
7.7. Dice `warning: bdflush not running'
Questo pu� essere un problema serio. A partire dalle release del
kernel dopo la 1.0 (attorno al 20 aprile 1994), � stato
aggiornato/rimpiazzato un programma chiamato `update' che scarica
periodicamente i buffer del filesystem. Si prendano i sorgenti di
`bdflush' (lo si dovrebbe trovare dove si sono presi i sorgenti del
kernel) e lo si installi (probabilmente � meglio far funzionare il
sistema con il vecchio kernel mentre lo si fa). Si installa come
`update' e dopo un riavvio, il nuovo kernel non dovrebbe pi�
protestare.
7.8. Non riesco a far funzionare il mio lettore CD-ROM IDE/ATAPI
Piuttosto strano, ma un sacco di gente non riesce a far funzionare i
loro lettori ATAPI, probabilmente perch� ci sono un po' di cose che
vanno storte.
Se il proprio CD-ROM � il solo dispositivo in una particolare
interfaccia IDE, dovrebbe essere impostato come ``master'' o
``single''. Questo � l'errore pi� comune.
Creative Labs (per dirne una) ora ha messo interfacce IDE sulle sue
schede audio. Comunque, questo porta all'interessante problema che
mentre alcuni hanno solo una interfaccia, molti hanno due interfacce
IDE integrate nelle loro schede madri (solitamente all'IRQ15), cos� �
pratica comune rendere l'interfaccia della soundblaster una terza
porta IDE (IRQ11).
Ci� causa problemi con Linux in quelle versioni 1.2.x che non
supportano una terza interfaccia IDE (c'� il supporto a partire da
qualche parte nella serie 1.3.x, ma si ricordi che � in sviluppo ed
inoltre non rileva automaticamente le interfacce). Per andare a capo
di questa cosa non si hanno molte scelte.
Se si ha gi� una seconda porta IDE, � possibile che non la si stia
usando o che non abbia gi� connessi due dispositivi. Si tolga il
lettore ATAPI dalla scheda audio e lo si metta nella seconda
interfaccia. Si pu� poi disabilitare l'interfaccia della scheda
audio, il che fa risparmiare anche un IRQ.
Se non si ha una seconda interfaccia, si configuri (con i ponticelli)
l'interfaccia della scheda audio (non la parte relativa alla scheda
audio) come IRQ15, la seconda interfaccia. Dovrebbe funzionare.
7.9. Dice strane cose a proposito di richieste di instradamento
Ci si procuri una nuova versione del programma route e di qualsiasi
altro programma per manipolare gli instradamenti.
/usr/include/linux/route.h (che in realt� � un file in
/usr/src/linux) � cambiato.
7.10. Il firewalling non funziona in 1.2.0
Si aggiorni almeno alla versione 1.2.1.
7.11. ``Not a compressed kernel Image file''
``Non � un file Immagine del kernel compressa''
Non si usi il file vmlinux creato in /usr/src/linux come propria
immagine di boot; quello giusto � [..]/arch/i386/boot/bzImage.
7.12. Problemi con i terminali console dopo l'aggiornamento al 1.3.x
Si cambi la parola dumb in linux nella voce termcap della console in
/etc/termcap. Si potrebbe dover pure creare una voce terminfo.
7.13. Non riesco pi� a compilare quasi niente dopo l'upgrade del ker�
nel
I sorgenti del kernel Linux includono numerosi file include (quelle
robe che finiscono con .h) ai quali viene fatto riferimento dagli
include standard in /usr/include. Solitamente ne viene fatto
riferimento in questo modo (dove xyzzy.h vorrebbe essere qualcosa in
/usr/include/linux):
#include <linux/xyzzy.h>
Solitamente c'� un link chiamato linux in /usr/include alla directory
include/linux del propri sorgenti del kernel (in un sistema tipico
/usr/src/linux/include/linux). Se non c'� questo link, o punta in un
posto sbagliato, la maggior parte delle cose non si compileranno
affatto. Se si � deciso che i sorgenti del kernel occupano troppo
spazio su disco e li si � cancellati allora ovviamente il problema
sar� questo. Un'altra cosa che potrebbe non andare bene sono i
permessi dei file; se il proprio utente root ha una umask che per
default non permette agli altri utenti di vedere i suoi file e si sono
estratti i sorgenti del kernel senza l'opzione p (preserva i permessi
dei file), quegli utenti non saranno in grado di usare il compilatore
C. Sebbene per correggere questa cosa si possa usare il comando
chmod, probabilmente � pi� facile riestrarre i file include. Lo si
pu� fare nello stesso modo dei sorgenti completi all'inizio, aggiun�
gendo solamente un argomento.
blah# tar zxvpf linux.x.y.z.tar.gz linux/include
Nota: ``make config'' creer� il link /usr/src/linux se non c'�.
7.14. Incrementare i limiti
I pochi comandi di esempio che seguono possono essere utili a quanti
si domandano come incrementare alcuni limiti imposti dal kernel:
echo 4096 > /proc/sys/kernel/file-max
echo 12288 > /proc/sys/kernel/inode-max
echo 300 400 500 > /proc/sys/vm/freepages
8. Note per l'aggiornamento alle versioni 2.0.x, 2.2.x
I kernel delle versioni 2.0.x e 2.2.x introducono un po' di modifiche
per l'installazione del kernel. Il file Documentation/Changes
nell'albero dei sorgenti del 2.0.x contiene informazioni per entrambe
le versioni. Molto probabilmente si dovranno aggiornare diversi
pacchetti chiave, come gcc, libc e SysVInit, e forse modificare alcuni
file di sistema.
9. Moduli
I moduli caricabili del kernel possono far risparmiare memoria e
facilitare la configurazione. Lo scopo dei moduli � cresciuto fino a
includere filesystem, driver per schede Ethernet, driver per
dispositivi a nastro, driver per la stampante e altro.
9.1. Installare le utility per i moduli
Le utility per i moduli sono disponibili nello stesso posto dove si
sono presi i sorgenti del proprio kernel come modutils-x.y.z.tar.gz;
si scelga il pi� alto livello di patch x.y.z che sia minore o uguale a
quello del proprio kernel corrente. Le si decomprima con `tar zxvf
modutils-x.y.z.tar.gz', si faccia cd nella directory creata (modutils-
x.y.z), si legga il file README e si seguano le istruzioni di
installazione (solitamente qualcosa di semplice, come make install).
Ora si dovrebbero avere i programmi insmod, rmmod, ksyms, lsmod,
genksyms, modprobe e depmod in /sbin. Se si vuole si verifichino le
utility con il driver di esempio ``hw'' nella directory insmod; si
veda il file INSTALL in quella sottodirectory per i dettagli.
insmod inserisce un modulo dentro un kernel in esecuzione. I moduli
solitamente hanno un'estensione .o; il driver di esempio summenzionato
� chiamato drv_hello.o, cos� per inserirlo uno dovrebbe usare `insmod
drv_hello.o'. Per vedere i moduli che il kernel sta attualmente
usando si usi lsmod. L'output � simile a questo:
blah# lsmod
Module: #pages: Used by:
drv_hello 1
`drv_hello' � il nome del modulo, usa una pagina (4k) di memoria e al
momento nessun'altro modulo del kernel ne dipende. Per rimuovere
questo modulo, si usi `rmmod drv_hello'. Si noti che rmmod vuole un
nome di modulo, non un nome di file; lo si prenda dall'elenco di
lsmod. Lo scopo delle altre utility per i moduli � documentato nelle
relative pagine man.
9.2. Moduli distribuiti con il kernel
Dalla versione 2.0.30, praticamente qualsiasi cosa � disponibile come
modulo caricabile. Per usarli, per prima cosa ci si assicuri di non
configurarli dentro il kernel; ovvero, non si risponda y ad essi
durante il `make config'. Si compili un nuovo kernel e si riavvii.
Poi, si faccia ancora cd in /usr/src/linux e si esegua un `make
modules'. Questo compila tutti i moduli che si sono specificati nella
configurazione del kernel e mette dei link a essi in
/usr/src/linux/modules. Li si pu� usare direttamente da quella
directory o eseguire `make modules_install', che li installa in
/lib/modules/x.y.z, dove x.y.z � la versione del kernel.
Questo pu� essere utile specialmente con i filesystem. Si potrebbero
non usare frequentemente i filesystem minix o msdos. Per esempio, se
incappo in un dischetto msdos, potrei fare insmod
/usr/src/linux/modules/msdos.o e poi rmmod msdos quando ho finito.
Questa procedura fa risparmiare circa 50k di RAM nel kernel durante le
normali operazioni. Un piccola nota al contorno per il filesystem
minix: si dovr� sempre configurarlo direttamente dentro il kernel per
l'uso nei dischetti di ripristino.
10. Suggerimenti e trucchi
10.1. Ridirezionare l'output dei comandi make o patch
Se si vuole una registrazione di quel che hanno fatto i comandi `make'
o `patch', � possibile ridirezionare l'output su un file. Per prima
cosa si scopra quale shell si usa: `grep root /etc/passwd' e si cerchi
qualcosa di simile a `/bin/csh'.
Se si usa sh o bash,
(comando) 2>&1 | tee (file di output)
piazzer� una copia dell'output di (comando) nel file `(file di out�
put)'.
Per csh o tcsh, si usi
(comando) |& tee (file di output)
Per rc (Nota: probabilmente non si usa rc) �
(comando) >[2=1] | tee (file di output)
10.2. Installazioni condizionali del kernel
Oltre a usare dischetti, ci sono diversi metodi per verificare un
nuovo kernel senza toccare quello vecchio. Diversamente da molte
altre versioni di Unix, LILO ha la possibilit� di avviare il kernel
ovunque si trovi nel disco (se si ha un disco grande -- oltre i 500 MB
-- invito a leggere la documentazione di LILO in quanto questo pu�
causare dei problemi). Quindi, se si aggiunge qualcosa del tipo
image = /usr/src/linux/arch/i386/boot/bzImage
label = new_kernel
alla fine del file di configurazione di LILO, si pu� scegliere se
avviare un kernel appena compilato senza toccare il vecchio /vmlinuz
(dopo aver eseguito lilo, naturalmente). Il modo pi� semplice di dire
a LILO di avviare un nuovo kernel � di premere il tasto shift
all'avvio (quando viene mostrato LILO nello schermo e niente altro),
che d� l'accesso a un prompt. A questo punto, si pu� inserire
`new_kernel' per avviare il nuovo kernel.
Se si vogliono mantenere versioni differenti dell'albero dei sorgenti
nel proprio sistema (attenzione, questa cosa pu� occupare un sacco di
spazio nel disco), il modo pi� comune � di chiamarle /usr/src/linux-
x.y.z, dove x.y.z � la versione del kernel. Si pu� poi
``selezionare'' un albero di sorgenti con un link simbolico; per
esempio `ln -sf linux-1.2.2 /usr/src/linux' render� l'albero 1.2.2
quello corrente. Prima di creare un link simbolico come questo, ci si
assicuri che l'ultimo argomento di ln non sia una directory (se � un
vecchio link simbolico non c'� problema), altrimenti il risultato
potrebbe non essere quello che ci si aspetta.
10.3. Aggiornamenti del kernel
Russell Nelson (
[email protected]) riassume le modifiche nelle nuove
versioni del kernel. Sono corte e sarebbe bene darci un'occhiata
prima di aggiornare. Sono disponibili in ftp anonimo da
ftp.emlist.com in pub/kchanges o tramite l'URL
http://www.crynwr.com/kchanges
11. Altri HOWTO di rilievo che possono essere utili
� Sound-HOWTO: schede audio e utility
� SCSI-HOWTO: tutto sui controller e i dispositivi SCSI
� NET-2-HOWTO: networking
� PPP-HOWTO: networking PPP in particolare
� PCMCIA-HOWTO: sui driver per il portatile
� ELF-HOWTO: ELF: cos'�, convertirsi..
� Hardware-HOWTO: panoramica dell'hardware supportato
� Module mini-HOWTO: altro ancora sui moduli del kernel
� Kerneld mini-HOWTO: su kerneld
� BogoMips mini-HOWTO: nel caso si voglia fantasticare
12. Varie
12.1. Autore
L'autore e il manutentore del Linux Kernel-HOWTO � Brian Ward
(
[email protected]). Invito a inviarmi qualsiasi commento, aggiunta
e correzione (in particolare le correzioni sono le cose per me pi�
importanti).
Si pu� dare un'occhiata alla mia `home page' in uno di questi URL:
http://www.math.psu.edu/bri/
http://blah.math.tu-graz.ac.at/~bri/
Anche se ho provato a essere il pi� possibile sollecito con le mail,
si ricordi che ne ricevo un sacco tutti i giorni, e quindi mi ci vuole
un po' di tempo per rispondere. Specialmente quando mi si invia una
domanda, invito a sforzarsi di essere il pi� possibile chiari e
dettagliati nei propri messaggi. Se si sta scrivendo a proposito di
hardware non funzionante (o qualcosa di simile), ho bisogno di
conoscere qual � la configurazione hardware. Se si riporta un errore,
non si dica semplicemente ``ho provato questo ma mi ha dato un
errore''; ho bisogno di sapere qual era l'errore. Vorrei anche sapere
quale versione del kernel, gcc e libc si sta usando. Se mi si dice
semplicemente che si usa questa o quella distribuzione, non mi si dice
poi molto. Non mi preoccupo se si fanno domande semplici; si ricordi
che se non si chiede non si avr� mai una risposta! Voglio ringraziare
tutti quelli che mi hanno dato un qualche riscontro.
Se le domande non sono relative al kernel, o sono in una qualche
lingua che non capisco, potrei non rispondere.
Se mi si scrive e non si riceve risposta in un tempo ragionevole (tre
settimane o pi�), allora � possibile che io abbia cancellato
accidentalmente il messaggio (spiacente). Si riprovi.
Ho ricevuto un sacco di mail su cose che in realt� sono problemi
hardware. Vanno bene, ma si tenga in conto che non ho familiarit� con
tutto l'hardware esistente al mondo. Uso processori AMD, controller
SCSI Adaptec e Symbios e dischi SCSI IBM.
La versione 0.1 � stata scritta il 3 ottobre 1994. Questo documento �
disponibile nei formati SGML, PostScript, TeX, roff e testo.
12.2. Da fare
La sezione ``Suggerimenti e trucchi'' � un po' piccola. Spero di
espanderla con suggerimenti da altri.
Cos� � anche ``Pacchetti addizionali''.
Sono necessarie pi� informazioni sul debugging/recupero dai crash.
12.3. Contributi
� inclusa una piccola parte del README di Linus (opzioni di kernel
hacking). (Grazie, Linus!)
[email protected] (Ulrich Callmeier): patch -s e xargs.
[email protected] (Daniel Quinlan): correzioni e aggiunte in molte
sezioni.
nat@
[email protected] (Nat Makarevitch): mrproper, tar -p, molte
altre cose
[email protected] (Axel Boldt): ha raccolto le descrizioni delle
opzioni di configurazione del kernel dalla rete; poi mi ha passato la
lista.
[email protected] (Steve Lembark): suggerimenti sui boot
multipli.
[email protected] (Keith Briggs): alcune correzioni e
suggerimenti
[email protected] (Ryan McGuire): aggiunte sulle
``makeabilit�''.
[email protected] (Eric Dumas): traduzione in francese.
[email protected] (Yasutada Shimazaki): traduzione in
giapponese.
[email protected] (Juan Jose Amor Iglesias): traduzione in
spagnolo.
[email protected] (Martin Wahlen): traduzione in svedese.
[email protected] (Zoltan Vamosi): traduzione in ungherese.
[email protected] (Bartosz Maruszewski): traduzione in polacco.
[email protected] (Michael J Donahue): errori di battitura,
vincitore della ``sliced bread competition''.
[email protected] (Richard Stallman): concetti/notizie di
distribuzione sulla documentazione ``libera''.
[email protected] (David Kastrup): cose sull'NFS.
[email protected] (Eric Raymond): diverse notizie piccanti.
Anche la gente che mi ha spedito mail con domande e problemi mi �
stata abbastanza utile.
12.4. Questioni legali (in inglese)
Copyright � Brian Ward, 1994-1999.
Permission is granted to make and distribute copies of this manual
provided the copyright notice and this permission notice are preserved
on all copies.
Permission is granted to copy and distribute modified versions of this
manual under the conditions for verbatim copying, provided that the
derived work is distributed under the terms of a permission notice
identical to this one. Translations fall under the catagory of
``modified versions.''
Warranty: None.
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however, it is strongly recommended that the redistributor contact the
author before the redistribution, in the interest of keeping things
up-to-date (you could send me a copy of the thing you're making while
you're at it). Translators are also advised to contact the author
before translating. The printed version looks nicer. Recycle.