Linux IPCHAINS HOWTO
Paul Russell,
[email protected]
v1.0.7, 12 marzo 1999
Questo documento intende descrivere come ottenere, installare e con�
figurare il software di ``enhanced IP firewalling chains'' per Linux,
ed alcune idee su come si potrebbe usarlo. Traduzione a cura di Gio�
vanni Bortolozzo borto at pluto.linux.it.
1. Introduzione
Questo � il Linux IPCHAINS-HOWTO; si veda la Sezione ``Dove?'' per
conoscere l'indirizzo del sito principale, che contiene l'ultima
versione. Si dovrebbe leggere anche il Linux NET-3-HOWTO. L'IP-
Masquerading HOWTO, il PPP-HOWTO, l'Ethernet-HOWTO ed il Firewall
HOWTO possono essere altre letture interessanti (come d'altronde lo
possono essere le FAQ di alt.fan.bigfoot).
Se interessa il filtraggio dei pacchetti (packet filtering), si legga
la Sezione ``Perch�?'', la Sezione ``Come?'' e si dia un'occhiata ai
titoli nella sezione ``IP Firewalling Chains''.
Se si sta operando la conversione da ipfwadm, si legga la Sezione
``Introduzione'', la sezione ``Come?'' e le appendici nella sezione
``Differenze tra ipchains e ipfwadm'' e nella sezione ``L'uso dello
script `ipfwadm-wrapper'''.
1.1. Cos'�?
Il Linux ipchains � una riscrittura del codice di firewalling IPv4 di
Linux (il quale era stato rubato principalmente da BSD) e una
riscrittura di ipfwadm, che a sua volta era, almeno penso, una
riscrittura di ipfw di BSD. � richiesto per amministrare il
filtraggio dei pacchetti IP nelle versioni del kernel di Linux 2.1.102
e superiori.
1.2. Perch�?
Il vecchio codice di firewalling di Linux non gestisce i frammenti
(fragment), ha contatori a 32 bit (almeno su Intel), non permette di
specificare protocolli diversi da TCP, UDP e ICMP, non pu� rendere
atomiche grosse modifiche, non pu� specificare regole inverse, ha
qualche scemata e pu� risultare difficile da manipolare (rendendolo
propenso a errori utente).
1.3. Come?
Attualmente il codice fa parte del kernel a partire dalla versione
2.1.102. Per la serie dei kernel 2.0, � necessario scaricare una
patch dalla pagina web. Se il proprio kernel 2.0 � pi� recente della
patch disponibile, una patch pi� vecchia dovrebbe andare bene lo
stesso; questa parte del kernel 2.0 � piuttosto stabile (eg. la patch
per il kernel 2.0.34 funziona bene sul kernel 2.0.35). Poich� la
patch per il 2.0 � incompatibile con le patch ipportfw e ipautofw, non
raccomando di applicarla a meno che non si abbia veramente bisogno di
alcune delle funzionalit� che offre ipchains.
1.4. Dove?
La pagina ufficiale � The Linux IP Firewall Chains Page
<
http://www.rustcorp.com/linux/ipchains>
Esiste una mailing list per le segnalazioni di bug, discussione,
sviluppo e uso. � possibile associarsi alla mailing list inviando un
messaggio contente la parola ``subscribe'' a ipchains-request a
rustcorp.com. Per inviare mail alla lista si usi `ipchains' invece di
`ipchains-request'.
2. Fondamenti di Packet Filtering
2.1. Cos'�?
Tutto il traffico attraverso una rete � inviato sotto forma di
pacchetti. Per esempio, lo scaricarsi questo documento (facciamo
conto sia lungo 50k) fa s� che si ricevano 36 o pi� pacchetti da 1460
byte ognuno (tanto per mettere un po' di numeri).
L'inizio di ogni pacchetto specifica dove deve andare, da dove viene,
il tipo del pacchetto ed altri dettagli amministrativi. Questa parte
iniziale del pacchetto � detta header (intestazione). Il resto del
pacchetto, contenente i dati reali da trasmettere, solitamente � detto
body (corpo).
Alcuni protocolli, come TCP, usato per il traffico web, mail e login
remoti, usano il concetto di ``connessione'': prima di inviare un
qualsiasi pacchetto con i dati reali, sono scambiati diversi pacchetti
di impostazione (con intestazioni speciali) che dicono �Voglio
connettermi�, �OK� e �Grazie�. Poi sono scambiati i pacchetti
normali.
Un filtro di pacchetti (packet filter) � un pezzo di software che
guarda l'intestazione dei pacchetti che passano e decide il destino
dell'intero pacchetto. Potrebbe decidere di proibire (deny) il
pacchetto (ie. scartare il pacchetto come non fosse mai stato
ricevuto), accettare (accept) il pacchetto (ie. lasciare che il
pacchetto prosegua), o rifiutare (reject) il pacchetto (simile a
proibire, ma comunica inoltre alla fonte del pacchetto quello che ha
fatto).
Sotto Linux, il filtraggio dei pacchetti � contenuto all'interno del
kernel e ci sono alcune cosette divertenti che si possono fare con i
pacchetti, ma il principio generale � sempre quello di guardare le
intestazioni e di decidere la sorte dei pacchetti.
2.2. Perch�?
Controllo. Sicurezza. Vigilanza.
Controllo:
quando si usa una macchina Linux per connettere la propria rete
interna a un'altra rete (Internet, ad esempio) si ha
l'opportunit� di permette un certo tipo di traffico e di
proibirne dell'altro. Per esempio, l'intestazione di un
pacchetto contiene l'indirizzo della destinazione del pacchetto,
e quindi si pu� impedire ai pacchetti di andare verso una certa
parte della rete esterna. Un altro esempio: uso Netscape per
accedere agli archivi di Dilbert. Nella pagina ci sono avvisi
pubblicitari di doubleclick.net e Netscape spreca il mio tempo
scaricandoli pedissequamente. Dicendo al filtro dei pacchetti
di non permettere alcun pacchetto da o per l'indirizzo posseduto
da doubleclick.net si risolve quel problema (anche se penso ci
siano modi migliori per risolverlo).
Sicurezza:
quando la propria macchina Linux � la sola cosa tra il caos di
Internet e la propria bella ed ordinata rete, � bene sapere che
si pu� limitare quel che viene a bussare alla propria porta.
Per esempio, si potrebbe permettere a qualsiasi cosa di uscire
dalla propria rete, ma certamente non si � ben disposti verso i
cosiddetti ``Ping della Morte'' provenienti da estranei
maliziosi. Un altro esempio: si pu� voler evitare che gli
estranei possano fare telnet nella macchina, anche se tutti gli
account hanno una password; oppure si vuole (come molti
d'altronde) essere un semplice osservatore in Internet e non un
server (volente o nolente): semplicemente non si permetta a
nessuno di connettersi, facendo s� che il filtro dei pacchetti
rifiuti tutti i pacchetti entranti usati per instaurare una
connessione.
Vigilanza:
talvolta una macchina mal configurata in una rete locale decide
di emettere pacchetti per il mondo esterno. � bene dire al
filtro dei pacchetti di informarvi se succede qualcosa di
anormale; forse si pu� fare qualcosa per risolverlo o forse si �
solo curiosi per natura.
2.3. Come?
2.3.1. Un kernel con il filtraggio dei pacchetti
� necessario un kernel che possieda al suo interno il nuovo supporto
per le "IP firewall chains" (catene firewall IP). � possibile sapere
se il kernel attualmente in esecuzione ce l'ha cercando il file
`/proc/net/ip_fwchains'. Se esiste, allora c'�.
Se cos� non �, � necessario compilare un kernel che supporti le catene
firewall IP. Per prima cosa si scarichino i sorgenti del kernel che
si vuole. Se si possiede un kernel versione 2.1.102 o superiore non
si avr� bisogno di una patch (� gi� presente nel kernel). Altrimenti
si applichi la patch scaricabile dalla pagina web suddetta e si
effettui la configurazione come spiegato dettagliatamente nel seguito.
Se non si sa come farlo, niente panico: si legga il Kernel-HOWTO.
Le opzioni di configurazione che sar� necessario impostare per i
kernel della serie 2.0 sono:
______________________________________________________________________
CONFIG_EXPERIMENTAL=y
CONFIG_FIREWALL=y
CONFIG_IP_FIREWALL=y
CONFIG_IP_FIREWALL_CHAINS=y
______________________________________________________________________
Per i kernel delle serie 2.1 o 2.2:
______________________________________________________________________
CONFIG_FIREWALL=y
CONFIG_IP_FIREWALL=y
______________________________________________________________________
Lo strumento ipchains dialoga con il kernel e lo istruisce su quali
pacchetti filtrare. A meno che non si sia dei programmatori, o
particolarmente curiosi, questo � il solo modo con cui si controller�
il filtraggio dei pacchetti.
2.3.2. ipchains
Il programma ipchains inserisce e cancella regole dalla sezione di
filtraggio dei pacchetti del kernel. Ci� significa che qualsiasi cosa
si imposti, sar� persa al riavvio; si veda la sezione ``Rendere
permanenti le regole'' per un metodo per assicurarsi che siano
ripristinate all'avvio successivo di Linux.
ipchains rimpiazza ipfwadm, usato per il vecchio codice di Firewall
IP. Nel sito ftp di ipchains � disponibile una serie di script molto
utili:
ftp://ftp.rustcorp.com/ipchains/ipchains-scripts-1.1.2.tar.gz
<
ftp://ftp.rustcorp.com/ipchains/ipchains-scripts-1.1.2.tar.gz>
Questo pacchetto contiene uno script shell chiamato ipfwadm-wrapper
che permette di effettuare il filtraggio dei pacchetti come lo si
faceva prima. Probabilmente non si dovrebbe usare questo script a
meno che non si voglia un metodo veloce per aggiornare un sistema che
usa ipfwadm (� pi� lento, non controlla gli argomenti, ecc.). In tal
caso, non � necessario proseguire la lettura di questo HOWTO.
Si veda l'appendice ``Differeze tra ipchains e ipfwadm'' e
l'appendice ``Usare lo script `ipfwadm-wrapper''' per maggiori
dettagli.
2.3.3. Rendere permanenti le regole
La configurazione corrente del firewall � immagazzinata nel kernel e
quindi sar� persa al riavvio. Raccomando di usare gli script
`ipchains-save' e `ipchains-restore' per rendere permanenti le regole.
Per far ci�, si impostino le proprie regole, poi (come root) si lanci:
# ipchains-save > /etc/ipchains.rules
#
Si crei uno script come il seguente:
#! /bin/sh
# Script per controllare il filtraggio dei pacchetti
# Se non ci sono regole, non fa niente.
[ -f /etc/ipchains.rules ] || exit 0
case "$1" in
start)
echo -n "Attivazione del filtraggio dei pacchetti:"
/sbin/ipchains-restore < /etc/ipchains.rules || exit 1
echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
echo "."
;;
stop)
echo -n "Disattivazione del filtraggio dei pacchetti:"
echo 0 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
/sbin/ipchains -X
/sbin/ipchains -F
/sbin/ipchains -P input ACCEPT
/sbin/ipchains -P output ACCEPT
/sbin/ipchains -P forward ACCEPT
echo "."
;;
*)
echo "Uso: /etc/init.d/packetfilter {start|stop}"
exit 1
;;
esac
exit 0
Ci si assicuri che sia eseguito abbastanza presto nella procedura di
avvio. Nel mio caso (Debian 2.1), ho creato un link simbolico
chiamato `S39packetfilter' nella directory `/etc/rcS.d' (cos� sar�
eseguito prima di S40network).
3. Sono confuso! Instradamento, masquerading, portforwarding, ipaut�
ofw...
Questo HOWTO � sul filtraggio dei pacchetti. Ci� significa decidere
quando un pacchetto debba avere o meno il permesso di passare.
Comunque, essendo Linux il campo giochi degli hacker, si vorr�
probabilmente fare qualcosina di pi�.
Un problema � che lo stesso strumento (``ipchains'') � usato per
controllare anche il masquerading e il proxy trasparente, sebbene
queste siano nozionalmente diverse dal filtraggio dei pacchetti
(l'implementazione corrente di Linux innaturalmente le fonde insieme,
dando l'impressione che siano strettamente collegate).
Il masquerading ed il proxy sono trattati da altri HOWTO, mentre le
caratteristiche auto forwading e port forwarding sono controllate da
altri strumenti, ma poich� la gente continua a domandarmene, includer�
un insieme di scenari comuni ed indicher� quando ognuno possa essere
applicato. I meriti di sicurezza di ciascuna configurazione non
saranno qui discussi.
3.1. Le tre linee guida di Rusty al masquerading
Si assume che la propria interfaccia esterna si chiami `ppp0'. Si usi
ifconfig per scoprire qual'� e si aggiusti il tutto a proprio gusto.
# ipchains -P forward DENY
# ipchains -A forward -i ppp0 -j MASQ
# echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
3.2. Promozione gratuita: WatchGuard
I firewall si possono anche comprare. Uno eccellente � il FireBox
della WatchGuard. � eccellente perch� mi piace, � sicuro, � basato su
Linux e anche perch� quelli della WatchGuard sovvenzionano il
mantenimento di ipchains e del nuovo codice di firewall (atteso per il
2.3). In breve, la WatchGuard mi sta pagando da mangiare mentre
lavoro per voi. Quindi vi invito a considerare i loro prodotti.
http://www.watchguard.com <
http://www.watchguard.com>
3.3. Configurazioni comuni di firewall
Supponiamo che si amministri il dominio littlecorp.com. Si ha una
rete interna e una sola connessione in dialup (PPP) verso Internet
(firewall.littlecorp.com che � 1.2.3.4). Si usa Ethernet nella
propria rete locale e la propria macchina personale si chiama
"myhost".
Questa sezione illustrer� diversi arrangiamenti comuni. Li si legga
attentamente, perch� sono subdolamente diversi uno dall'altro.
3.3.1. Rete privata: proxy tradizionale
In questo scenario, i pacchetti provenienti dalla rete privata non
traverseranno mai Internet e viceversa. Gli indirizzi IP della rete
privata dovranno essere assegnati secondo le Private Network
Allocations del RFC1597 (ie. 10.*.*.*, 172.16.*.* or 192.168.*.*).
Il solo modo nel quale ci si potr� mai connettere ad Internet � di
connettersi al firewall, che � la sola macchina in entrambe le reti
che pu� uscire dalla rete locale. Per far questo si pu� eseguire un
programma (nel firewall) detto proxy (ci sono proxy per FTP, accesso
al web, telnet, RealAudio, Usenet News e altri servizi). Si veda il
Firewall HOWTO.
Qualsiasi servizio che si vuole sia accessibile da Internet deve
essere nel firewall (si veda anche ``Servizi interni limitati'' nel
seguito).
Esempio: Permettere l'accesso web dalla rete privata ad Internet
1. Alla rete privata sono assegnati gli indirizzi 192.168.1.*, e in
particolare a myhost � assegnato il 192.168.1.100 e all'interfaccia
Ethernet del firewall il 192.168.1.1.
2. Nel firewall � installato e configurato un proxy web (eg. "squid"),
ed � in funzione sulla porta 8080.
3. Il Netscape sulla rete privata � configurato per usare la porta
8080 del firewall come proxy.
4. Nel rete privata non serve sia configurato il DNS.
5. Il DNS deve essere configurato sul firewall.
6. Nella rete privata non dev'essere configurato nessun instradamento
predefinito (gateway).
Netscape su myhost legge
http://slashdot.org.
1. Netscape si connette alla porta 8080 del firewall usando la porta
1050 su myhost. Chiede la pagina web di "
http://slashdot.org".
2. Il proxy cerca il nome "slashdot.org" ed ottiene 207.218.152.131.
Apre una connessione con quell'indirizzo IP (usando la porta 1025
sull'interfaccia esterna del firewall) e chiede al server web
(porta 80) la pagina web.
3. Come il proxy riceve la pagina web dalla sua connessione con il
server web, copia i dati nella connessione del Netscape.
4. Netscape mostra la pagina.
ie. Dal punto di vista di slashdot.org, la connessione � fatta dalla
porta 1025 di 1.2.3.4 (l'interfaccia PPP del firewall) verso la porta
80 di 207.218.152.131 (slashdot.org). Dal punto di vista di myhost, �
fatta dalla porta 1050 di 192.168.1.100 (myhost) verso la porta 8080
di 192.168.1.1 (l'interfaccia Ethernet del firewall).
3.3.2. Rete privata: proxy trasparente
In questo scenario i pacchetti dalla rete privata non traversano mai
Internet e viceversa. Gli indirizzi IP della rete privata dovranno
essere assegnati secondo le Private Network Allocations del RFC1597
(ie. 10.*.*.*, 172.16.*.* or 192.168.*.*).
Il solo modo nel quale ci si potr� mai connettere ad Internet � di
connettersi al firewall, che � la sola macchina in entrambe le reti
che pu� uscire dalla rete locale. Per far questo si pu� eseguire un
programma (nel firewall) detto proxy trasparente; il kernel invia i
pacchetti al proxy trasparente invece di farli uscire (ie.
imbastardisce l'instradamento).
Il proxy fatto in modo trasparente significa che ai client non serve
sapere che c'� un proxy coinvolto.
Qualsiasi servizio che si vuole sia accessibile da Internet deve
essere nel firewall (si veda anche ``Servizi interni limitati'' nel
seguito).
Esempio: Permettere l'accesso web dalla rete privata ad Internet
1. Alla rete privata sono assegnati gli indirizzi 192.168.1.*, e in
particolare a myhost � assegnato il 192.168.1.100 e all'interfaccia
Ethernet del firewall il 192.168.1.1.
2. Nell firewall � installato un proxy web trasparente (credo esistano
delle patch per squid per permettergli di funzionare in questo
modo, oppure si usi "transproxy") ed � in funzione sulla porta
8080.
3. Usando ipchains al kernel � detto di redirigere al proxy le
connessioni dirette alla porta 80.
4. Netscape nella rete privata � configurato per connettersi
direttamente.
5. Nella rete privata dev'essere configurato il DNS (ie. si deve
eseguire anche un server DNS oltre al proxy sul firewall).
6. Nella rete privata dev'essere configurato l'instradamento
predefinito (gateway), in modo da inviare i pacchetti al firewall.
Netscape su myhost legge
http://slashdot.org.
1. Netscape cerca il nome "slashdot.org" ed ottiene 207.218.152.131.
Allora apre una connessione verso quell'indirizzo IP usando la
porta locale 1050 e chiede la pagina web al server web (porta 80).
2. Come i pacchetti da myhost (porta 1050) verso slashdot.org (porta
80) passano attraverso il firewall, sono rediretti al proxy
trasparente in attesa sulla porta 8080. Il proxy trasparente apre
una connessione (usando la porta locale 1025) verso la porta 80 di
207.218.152.131 (che � dove stavano andando i pacchetti originali).
3. Come il proxy riceve la pagina web dalla sua connessione con il
server web, copia i dati nella connessione del Netscape.
4. Netscape mostra la pagina.
ie. Dal punto di vista di slashdot.org, la connessione � fatta dalla
porta 1025 di 1.2.3.4 (l'interfaccia PPP del firewall) verso la porta
80 di 207.218.152.131 (slashdot.org). Dal punto di vista di myhost, �
fatta dalla porta 1050 di 192.168.1.100 (myhost) verso la porta 80 di
207.218.152.131, ma in realt� sta dialogando con il proxy trasparente.
3.3.3. Rete privata: masquerading
In questo scenario i pacchetti dalla rete privata non traversano mai
Internet e viceversa. Gli indirizzi IP della rete privata dovranno
essere assegnati secondo le Private Network Allocations del RFC1597
(ie. 10.*.*.*, 172.16.*.* or 192.168.*.*).
Invece di usare un proxy, usiamo una speciale caratteristica del
kernel detta "masquerading" (mascheramento, travestimento). Il
masquerading riscrive i pacchetti non appena passano per il firewall,
cos� sembra sempre che provengano dal firewall stesso. Poi riscrive
le risposte in modo che sembri provengano dalle fonti originali.
Il masquerading ha moduli separati per gestire protocolli "banali",
come FTP, RealAudio, Quake, ecc. Per protocolli veramenente difficili
da gestire, la funzione di "auto forwarding" (inoltro automatico) ne
pu� gestire alcuni automaticamente impostando il port forwarding per
l'insieme delle porte a loro relative: si veda ``ipportfw'' (kernel
2.0) o ``ipmasqadm'' (kernel 2.1).
Qualsiasi servizio che si vuole sia accessibile da Internet deve
essere nel firewall (si veda anche ``Servizi interni limitati'' nel
seguito).
Esempio: Permettere l'accesso web dalla rete privata ad Internet
1. Alla rete privata sono assegnati gli indirizzi 192.168.1.*, e in
particolare a myhost � assegnato il 192.168.1.100 e all'interfaccia
Ethernet del firewall il 192.168.1.1.
2. Il firewall � impostato per "mascherare" qualsiasi pacchetto
proveniente dalla rete privata e destinato alla porta 80 di un host
Internet.
3. Netscape � configurato per connettersi direttamente.
4. Nella rete privata dev'essere configurato correttamente il DNS.
5. Il firewall dovr� essere l'instradamento predefinito (gateway) per
la rete privata.
Netscape su myhost legge
http://slashdot.org.
1. Netscape cerca il nome "slashdot.org", ed ottiene 207.218.152.131.
Allora apre una connessione verso quell'indirizzo IP usando la
porta locale 1050 e chiede la pagina web al server web (porta 80).
2. Come i pacchetti da myhost (porta 1050) verso slashdot.org (porta
80) passano attraverso il firewall, sono riscritti per apparire
provenienti dall'interfaccia PPP del firewall (porta 65000). Il
firewall ha un indirizzo Internet valido (1.2.3.4) e quindi i
pacchetti di risposta provenienti da slashdot.org vengono
correttamente instradati indietro.
3. Come i pacchetti da slashdot.org (port 80) verso
firewall.littlecorp.com (porta 65000) arrivano, sono riscritti per
andare alla porta 1050 di myhost. Questa � la vera magia del
masquerading: si ricorda quando riscrive pacchetti uscenti e cos�
pu� riscriverli non appena arrivano le risposte.
4. Netscape mostra la pagina.
ie. Dal punto di vista di slashdot.org, la connessione avviene dalla
porta 65000 di 1.2.3.4 (l'interfaccia PPP del firewall) verso la porta
80 di 207.218.152.131 (slashdot.org). Dal punto di vista di myhost,
la connessione � fatta dalla porta 1050 di 192.168.1.100 (myhost),
verso la porta 80 di 207.218.152.131 (slashdot.org).
3.3.4. Rete pubblica
In questo scenario la propria rete personale � parte di Internet: i
pacchetti possono fluire senza modifiche tra le due reti. Gli
indirizzi IP della rete interna devono essere assegnati richiedendo un
blocco di indirizzi IP, in modo che il resto della rete sappia come
raggiungerla. Ci� implica una connessione permanente.
In tal caso, il filtraggio dei pacchetti � usato per decidere quali
pacchetti possono essere inoltrati tra la propria rete ed il resto di
Internet, eg. per restringere il resto di Internet al solo accesso ai
propri server web interni.
Esempio: Permettere l'accesso web dalla rete privata verso Internet.
1. Alla propria rete interna � assegnato un blocco di indirizzi IP che
si � richiesto (diciamo 1.2.3.*).
2. Il firewall � impostato per permettere tutto il traffico.
3. Netscape � configurato per connettersi direttamente.
4. Nella propria rete dev'essere configurato il DNS.
5. Il firewall dovr� essere l'instradamento predefinito (gateway) per
la rete privata.
Netscape su myhost legge
http://slashdot.org.
1. Netscape cerca il nome "slashdot.org" e ottiene 207.218.152.131.
Apre poi una connessione verso quel indirizzo IP usando la porta
locale 1050 e chiede la pagina al server web (porta 80).
2. I pacchetti passano attraverso il proprio firewall, proprio come
passano attraverso diversi altri router tra myhost e slashdot.org.
3. Netscape mostra la pagina.
ie. C'� solo una connessione: dalla porta 1050 di 1.2.3.100 (myhost)
verso la porta 80 di 207.218.152.131 (slashdot.org).
3.3.5. Servizi interni limitati
Ci sono un po' di trucchi che si possono usare per permettere ad
Internet di accedere ai propri servizi interni, piuttosto che far
girare i servizi sul firewall. Funzioneranno solo con un approccio
basato su proxy o masquerading per le connessioni esterne.
L'approccio pi� semplice � di usare un "dirottatore" che non � altro
che un proxy dei poveri, che attenende la connessione su una data
porta e poi apre una connessione ad una porta fissa di un host interno
copiando i dati tra le due connessioni. Un esempio � il programma
"redir". Dal punto di vista di Internet, la connessione � fatta verso
firewall. Dal punto di vista del server interno la connessione �
fatta dall'interfaccia interna del firewall al server.
Un altro approccio (che richiede un kernel 2.0 con la patch per
ipportfw, oppure un kernel 2.1 o pi� recente) � di usare il port
forwarding del kernel. Quest'ultimo fa lo stesso lavoro di "redir" ma
in modo diverso: il kernel riscrive i pacchetti mentre passano,
cambiando il loro indirizzo di destinazione e la porta per
indirizzarli verso l'host interno e la relativa porta. Dal punto di
vista di Internet, la connessione � fatta verso il firewall. Dal
punto di vista del server interno � fatta una connessione diretta tra
l'host Internet ed il server.
3.4. Ulteriori informazioni sul masquerading
David Ranch ha scritto un eccellente nuovo HOWTO sul masquerading, che
ha parecchi argomenti in comune con questo HOWTO. Attualmente lo si
pu� trovare a
http://www.ecst.csuchico.edu/~dranch/LINUX/index-LINUX.html#ipmasq
Presto mi aspetterei di trovarlo sotto gli patrocinio del Linux
Documentation Project, a
http://www.metalab.unc.edu/LDP
<
http://www.metalab.unc.edu/LDP>
L'home page ufficiale del Masquerading � a
http://ipmasq.cjb.net <
http://ipmasq.cjb.net>
4. IP Firewall Chains
Questa sezione descrive tutto quello che bisogna veramente sapere per
costruire un filtro di pacchetti che incontri le proprie esigenze.
4.1. Come passano i pacchetti attraverso i filtri
Il kernel parte con tre elenchi di regole; questi elenchi sono detti
firewall chains (catene firewall) o semplicemente chains (catene). Le
tre catene predefinite sono chiamate rispettivamente input (ingresso),
output (uscita) e forward (inoltro). Quando arriva un pacchetto
(diciamo, attraverso la scheda Ethernet) il kernel usa la catena input
per decidere il suo destino. Se sopravvive a quel passo, allora il
kernel decide dove mandare sucessivamente il pacchetto (ci� � detto
routing (instradamento)). Se � destinato ad un'altra macchina,
consulta la catena forward. Alla fine, appena prima che il pacchetto
esca, il kernel consulta la catena output.
Una catena � una lista di regole. Ogni regola dice ``se
l'intestazione del pacchetto � fatta cos�, allora questo � quello che
si deve fare con il pacchetto''. Se il pacchetto non soddisfa
(verifica) una regola, allora viene consultata la successiva regola
nella catena. Alla fine, se non ci sono altre regole da consultare,
il kernel guarda la policy (tattica) della catena per decidere cosa
fare. In un sistema conscio delle problematiche di sicurezza, questa
tattica dice al kernel se rifiutare o proibire il pacchetto.
Per gli amanti dell'arte ASCII, questa figura mostra il percorso
completo di un pacchetto entrante in una macchina.
----------------------------------------------------------------
| ACCEPT/ lo interface |
v REDIRECT _______ |
--> C --> S --> ______ --> D --> ~~~~~~~~ -->|forward|----> _______ -->
h a |input | e {Routing } |Chain | |output |ACCEPT
e n |Chain | m {Decision} |_______| --->|Chain |
c i |______| a ~~~~~~~~ | | ->|_______|
k t | s | | | | |
s y | q | v | | |
u | v e v DENY/ | | v
m | DENY/ r Local Process REJECT | | DENY/
| v REJECT a | | | REJECT
| DENY d --------------------- |
v e -----------------------------
DENY
Di seguito una descrizione di ogni stadio:
Checksum:
Questo � il test per verificare che il pacchetto non sia in
qualche modo corrotto. Se lo �, � rifiutato.
Sanity:
In realt� c'� una verifica di integrit� del pacchetto prima di
ogni catena firewall, ma quello della catena input � il pi�
importante. Alcuni pacchetti malformati possono confondere il
codice per il controllo delle regole, e quindi sono qui
rifiutati (se ci� avviene � stampato un messaggio nel syslog).
input chain:
� la prima catena firewall contro la quale viene testato il
pacchetto. Se il verdetto della catena non � DENY o REJECT, il
pacchetto prosegue.
Demasquerade:
Se il pacchetto � una risposta (reply) ad un precedente
pacchetto "mascherato", � "demascherato" e passa direttamente
alla catena output. Se non si usa L'IP Masquerading si cancelli
questo percorso dal diagramma.
Routing decision:
Il codice di instradamento esamina il campo di destinazione per
decidere se questo pacchetto deve andare ad un processo locale
(si veda Local process qui sotto) o inoltrato ad una macchina
remota (si veda forward chain pi� avanti)
Local process:
Un processo in esecuzione sulla macchina pu� ricevere pacchetti
dopo il passo di Routing Decision, e pu� inviare pacchetti (che
passano per il passo Routing Decision, e poi attraversano la
catena output).
lo interface:
Se i pacchetti provenienti da un processo locale sono destinati
ad un processo locale, attraverseranno la catena output con il
campo interfaccia impostato a `lo', e poi ritornano attraverso
la catena input sempre con interfaccia impostato a `lo'.
L'interfaccia lo � solitamente chiamata interfaccia loopback.
local:
Se il pacchetto non era stato creato da un processo locale,
allora � esaminata la catena forward, altrimenti il pacchetto va
verso la catena output.
forward chain:
Questa catena � attraversata da qualsiasi pacchetto che provi a
passare attraverso questa macchina per andare verso un'altra.
output chain:
Questa catena � attraversata da qualsiasi pacchetto un attimo
prima di essere spedito fuori.
4.1.1. Usare ipchains
Per prima cosa si controlli di avere la versione di ipchains a cui fa
riferimento questo documento:
$ ipchains --version
ipchains 1.3.9, 17-Mar-1999
Si noti che io raccomando la 1.3.4 (che non ha le opzioni lunghe, come
`--sport'), o la 1.3.8 o superiori; queste sono molto stabili.
ipchains ha una pagina man piuttosto dettagliata (man ipchains), e se
servono ulteriori dettagli o particolari, si pu� dare un'occhiata
all'interfaccia di programmazione (man 4 ipfw), oppure al file
net/ipv4/ip_fw.c nei sorgenti dei kernel 2.1.x, che sono (ovviamente)
le fonti pi� autorevoli.
Nel pacchetto sorgente c'� pure una eccellente scheda di riferimento
rapido di Scott Bronson, in PostScript(TM) sia in formato A4 che US
Letter.
Ci sono parecchie cose diverse che si possono fare con ipchains. Per
prima cosa le operazioni per gestire intere catene. Si parte con tre
catene predefinite input, output e forward che non possono essere
cancellate.
1. Creare una nuova catena (-N).
2. Cancellare una catena vuota (-X).
3. Cambiare la tattica per una catena predefinita (-P).
4. Elencare le regole in una catena (-L).
5. Svuotare una catena delle sue regole (-F).
6. Azzerare i contatori di pacchetti e byte per tutte le regole in una
catena (-Z).
Ci sono diversi modi per manipolare le regole in una catena:
1. Aggiungere una nuova regola ad una catena (-A).
2. Inserire in una posizione specifica una nuova regola in una catena
(-I).
3. Rimpiazzare una regola in una qualche posizione in una catena (-R).
4. Cancellare da una posizione specifica una regola da una catena
(-D).
5. Cancellare da una catena la prima regola corrispondente (-D).
Ci sono alcune operazioni per il masquerading, che, in mancanza di un
posto migliore dove metterle, sono in ipchains:
1. Elenca le connessioni attualmente mascherate (-M -L).
2. Imposta i valori di timeout del masquerading (-M -S) (si veda anche
``Non posso impostare i timeout del masquerading!'').
La funzione finale (e forse la pi� utile) permette di controllare cosa
succederebbe ad un dato pacchetto se volesse traversare una data
catena.
4.1.2. Operazioni su una sola regola
Questa � la ragione di sussistenza di ipchains: la manipolazione delle
regole. Molto probabilmente si useranno i comandi di aggiunta (-A) e
cancellazione (-D). Gli altri (-I per l'inserimento e -R per il
rimpiazzo) sono semplici estensioni di questi concetti.
Ogni regola specifica un insieme di condizioni che il pacchetto deve
soddisfare, e cosa fare se il pacchetto le soddisfa (un "obiettivo").
Per esempio, si possono voler proibire tutti i pacchetti ICMP
provenienti dall'indirizzo 127.0.0.1. Quindi in questo caso le nostre
condizioni sono che il protocollo deve essere ICMP e che l'indirizzo
di provenienza deve essere 127.0.0.1. Il nostro obiettivo � `DENY'.
127.0.0.1 � l'interfaccia `loopback', presente anche se non si
possiede una vera connessione di rete. Si pu� usare il programma
`ping' per generare tali pacchetti (semplicemente invia un pacchetto
ICMP di tipo 8 (echo request) al quale tutti gli host cooperativi
dovrebbero rispondere obbligatoriamente con un pacchetto ICMP di tipo
0 (echo reply)). Ci� lo rende molto utile per i test.
# ping -c 1 127.0.0.1
PING 127.0.0.1 (127.0.0.1): 56 data bytes
64 bytes from 127.0.0.1: icmp_seq=0 ttl=64 time=0.2 ms
--- 127.0.0.1 ping statistics ---
1 packets transmitted, 1 packets received, 0% packet loss
round-trip min/avg/max = 0.2/0.2/0.2 ms
# ipchains -A input -s 127.0.0.1 -p icmp -j DENY
# ping -c 1 127.0.0.1
PING 127.0.0.1 (127.0.0.1): 56 data bytes
--- 127.0.0.1 ping statistics ---
1 packets transmitted, 0 packets received, 100% packet loss
#
Si pu� vedere che il primo ping ha successo (il `-c 1' dice a ping di
inviare un solo pacchetto).
Poi si � aggiunta alla catena `input' una regola che specifica che per
i pacchetti provenienti da 127.0.0.1 (`-s 127.0.0.1') con protocollo
ICMP (`-p ICMP') si dovr� saltare a DENY (`-j DENY').
Poi si � verificata la nostra regola, usando un secondo ping. Ci sar�
una pausa prima che il programma si stanchi di aspettare una risposta
che non arriver� mai.
Si pu� cancellare la regola in due modi. Per prima cosa, poich�
sappiamo che � la sola regola nella catena input, possiamo usare la
cancellazione in base alla posizione, come in
# ipchains -D input 1
#
per cancellare la regola numero 1 nella catena input.
Il secondo modo � di ricopiare il comando -A precedente, rimpiazzando
-A con -D. Ci� � utile quando si ha una complessa catena di regole e
non si vuole star l� a contarle per scoprire che quella che si vuole
cancellare � la 37-esima. In tal caso useremo:
# ipchains -D input -s 127.0.0.1 -p icmp -j DENY
#
La sintassi di -D deve avere esattamente le stesse opzioni del comando
-A (o -I oppure -R). Se c'� una multitudine di regole identiche nella
stessa catena, � cancellata solo la prima.
4.1.3. Specificare il filtraggio
Si � visto l'uso di `-p' per specificare il protocollo e di `-s' per
specificare l'indirizzo di provenienza, ma ci sono altre opzioni che
si possono usare per specificare le caratteristiche del pacchetto.
Quel che segue � un compendio esaustivo.
4.1.3.1. Specificare gli indirizzi di provenienza e destinazione
Gli indirizzi IP di provenienza (-s) e destinazione (-d) possono
essere specificati in quattro modi. Il modo pi� comune � di usare il
nome completo, come `localhost' o `www.linuxhq.com'. Il secondo modo
� di specificare l'indirizzo IP, come ad esempio `127.0.0.1'.
Il terzo ed il quarto modo permettono di specificare un gruppo di
indirizzi IP, come ad esempio `199.95.207.0/24' o
`199.95.207.0/255.255.255.0'. Entrambi specificano un qualsiasi
indirizzo IP tra 192.95.207.0 e 192.95.207.255 estremi inclusi; le
cifre dopo `/' dicono quali parti dell'indirizzo IP sono
significative. I valori predefiniti sono `/32' o `/255.255.255.255'
(corrispondenti a tutti gli indirizzi IP). Per specificare nessun
indirizzo IP pu� essere usato `/0', come segue:
# ipchains -A input -s 0/0 -j DENY
#
Questa cosa � raramente usata, in quanto il suo effetto � lo stesso
che non specificare affatto l'opzione `-s'.
4.1.3.2. Specificare una negazione
Molte opzioni, tra le quali `-s' e `-d', possono avere gli argomenti
preceduti da `!' (pronunciato `not') per effettuare la corrispondenza
con indirizzi NON uguali a quelli dati. Per esempio, `-s ! localhost'
corrisponde a qualsiasi pacchetto non proveniente da localhost.
4.1.3.3. Specificare un protocollo
Il protocollo pu� essere specificato con l'opzione `-p'. Il
protocollo pu� essere un numero (se si conoscono i valori numerici dei
protocolli IP) o un nome per i casi speciali di `TCP', `UDP' o `ICMP'.
Non � importante come � scritto: vanno bene sia `tcp' che `TCP'.
I nomi dei protocolli possono essere preceduti da un `!' per negarli,
con ad esempio `-p ! TCP'.
4.1.3.3.1. Specificare porte UDP e TCP
Nei casi particolari nei quali � specificato TCP o UDP come
protocollo, ci pu� essere un argomento aggiuntivo che indica la porta
TCP e UDP, oppure un intervallo (inclusivo) di porte (si veda anche
``Gestire i frammenti'' nel seguito). Un intervallo � rappresentato
usando un carattere `:', come ad esempio `6000:6010', che copre 11
numeri di porte da 6000 a 6010 estremi compresi. Se � omesso il
limite inferiore, il valore predefinito � 0. Se � omesso quello
superiore, il suo valore predefinito � 65535. Quindi per specificare
le connessioni TCP provenienti da porte inferiori alla 1024, la
sintassi potrebbe essere `-p TCP -s 0.0.0.0/0 :1023'. I numeri di
porta possono essere specificati anche attraverso il nome, eg. `www'.
Si noti che la specificazione pu� essere preceduta da un `!', che la
nega. Quindi per specificare qualsiasi pacchetto TCP TRANNE i
pacchetti WWW, si potrebbe specificare
-p TCP -d 0.0.0.0/0 ! www
� importante realizzare che la specifica
-p TCP -d ! 192.168.1.1 www
� molto diversa da
-p TCP -d 192.168.1.1 ! www
La prima specifica qualsiasi pacchetto TCP verso la porta WWW su
qualsiasi macchina tranne la 192.168.1.1. La seconda specifica
qualsiasi connessione TCP verso qualsiasi porta di 192.168.1.1 tranne
la porta WWW.
Per finire, questo caso indica di escludere sia la porta WWW e che
192.168.1.1:
-p TCP -d ! 192.168.1.1 ! www
4.1.3.3.2. Specificare tipo e codice ICMP
Anche ICMP permette argomenti opzionali, ma poich� ICMP non ha le
porte (ICMP ha un tipo e un codice) hanno un significato diverso.
Possono essere specificati come nomi ICMP (si usi ipchains -h icmp per
la lista di nomi) dopo l'opzione `-s', oppure come tipo e codice ICMP
numerici, dove il tipo segue l'opzione `-s' e il codice segue
l'opzione `-d'.
I nomi ICMP sono piuttosto lunghi: basta usare solamente abbastanza
lettere da rendere il nome distinguibile da ogni altro.
Di seguito una piccola tabella dei pi� comuni pacchetti ICMP:
Numero Nome Richiesto da
0 echo-reply ping
3 destination-unreachable qualsiasi traffico TCP/UDP.
5 redirect per l'instradamento, se non sta girando
il demone di instradamento
8 echo-request ping
11 time-exceeded traceroute
Si noti che i nomi ICMP al momento non possono essere preceduti da
`!'.
NON NON NON si blocchino tutti i messaggi ICMP di tipo 3! (si veda
``Pacchetti ICMP'' pi� avanti).
4.1.3.4. Specificare un'interfaccia
L'opzione `-i' specifica il nome di un'interfaccia. Un'interfaccia �
il dispositivo fisico dal quale entra o esce il pacchetto. Si pu�
usare il comando ifconfig per avere un elenco delle interfacce che al
momento sono `s�' (ie. che al momento funzionano).
L'interfaccia per i pacchetti in arrivo (ie. i pacchetti che stanno
attraversando la catena input) � considerata essere l'interfaccia
dalla quale entrano. Logicamente, l'interfaccia per i pacchetti in
partenza (i pacchetti che stanno attraversando la catena output) �
l'interfaccia dalla quale usciranno. Anche l'interfaccia per i
pacchetti che passano per la catena forward � l'interfaccia dalla
quale usciranno; a me sembra una decisione piuttosto arbitraria.
� perfettamente legale specificare un'interfaccia che al momento non
esiste; la regola non sar� mai soddisfatta finch� l'interfaccia non
viene attivata. Ci� � estremamente utile per le connessioni PPP in
dial-up (solitamente l'interfaccia ppp0) e simili.
Come caso speciale, un nome di intefaccia che termina con un `+'
corrisponder� a tutte le interfacce (che esistano o meno) che iniziano
con quella stringa. Per esempio, per specificare una regola che
corrisponda a tutte le interfacce PPP, pu� essere usata l'opzione -i
ppp+.
Il nome dell'interfaccia pu� essere preceduto da un `!' per far s� che
sia soddisfatta da tutte le interfacce che NON corrispondono
all'interfaccia (o alle interfacce) specificata.
4.1.3.5. Specificare solo pacchetti TCP SYN
Talvolta � utile permettere connessioni TCP in una direzione, ma non
nell'altra. Per esempio, si pu� voler permettere connessioni verso un
server WWW esterno ma non le connessioni da quel server.
L'approccio naive sarebbe quello di bloccare i pacchetti TCP
provenienti da server. Sfortunantamente, le connessioni TCP
richiedono per funzionare che i pacchetti possono andare in entrambe
le direzioni.
La soluzione � di bloccare solo i pacchetti usati per richiedere una
connessione. Questi pacchetti sono chiamati pacchetti SYN (ok,
tecnicamente sono pacchetti con il flag SYN impostato, e i campi FIN e
ACK non attivati, ma li chiameremo lo stesso pacchetti SYN). Non
permettendo solamente questi pacchetti, si possono fermare i tentativi
di connessione.
Per questo viene usata l'opzione `-y': � valida solamente per regole
che specificano TCP come loro protocollo. Per esempio, per
specificare un tentativo di connessione TCP da 192.168.1.1:
-p TCP -s 192.168.1.1 -y
Ancora una volta, questa opzione pu� essere negata precedendola con un
`!' che significa tutti pacchetti tranni quelli per iniziare la
connessione.
4.1.3.6. Gestire i frammenti
Qualche volta un pacchetto � troppo grande per passarci tutto intero
nel cavo. Quando questo succede, il pacchetto � diviso in frammenti
(fragments), ed inviato come pacchetti multipli. L'altro capo della
connessione riassembla i pacchetti per ricostruire il pacchetto
intero.
Il problema con i frammenti � che alcune delle specificazioni suddette
(in particolare porta d'origine, porta di destinazione, tipo ICMP,
codice ICMP o flag SYN TCP) richiedono che il kernel sbirci nella
parte iniziale del pacchetto, che � contenuta solo nel primo
frammento.
Se le propria macchina � la sola connessione ad una rete esterna,
allora si pu� dire al kernel di riassemblare tutti i frammenti che gli
passano attraverso, compilando il kernel con l'opzione IP: always
defragment posta a `Y'. Ci� evita il problema in maniera pulita.
Diversamente, � importante capire come sono trattati i frammenti dalle
regole di filtraggio. Qualsiasi regola di filtraggio che chiede
informazioni che non si hanno non verr� soddisfatta. Ci� significa
che il primo frammento � trattato come qualsiasi altro pacchetto. Non
lo saranno invece il secondo e i successivi frammenti. Quindi una
regola -p TCP -s 192.168.1.1 www (specificante una porta sorgente
`www') non sar� mai soddisfatta da un frammento (tranne al primo). E
neppure la regola opposta -p TCP -s 192.168.1.1 ! www.
Comunque, si pu� specificare una regola specifica per il secondo e i
successivi frammenti, usando l'opzione `-f'. Ovviamente in questa
regola per i frammenti � illegale specificare una porta TCP o UDP, un
tipo o un codice ICMP oppure l'opzione per il SYN TCP.
� pure legale specificare che una regola non si applica al secondo e
ai successivi frammenti, precendendo il `-f' con `!'.
Solitamente � considerata una cosa sicura lasciar passare il secondo e
i successi frammenti, poich� il filtraggio avr� effetto sul primo
frammento e quindi preverr� la ricostruzione nell'host di
destinazione. Comunque, sono noti alcuni bug che permettono il crash
di macchine semplicemente inviandogli frammenti.
Una nota per i capoccioni della rete: i pacchetti malformati
(pacchetti TCP, UDP o ICMP troppo corti affinch� il codice di
firewalling possa leggere le porte o il codice e tipo ICMP) sono
trattati come frammenti. Solo i frammenti TCP che iniziano alla
posizione 8 sono esplicitamente scartati dal codice di firewall
(dovrebbe apparire un messaggio nel syslog se succede questo).
Come esempio, la regola seguente scarter� qualsiasi frammento diretto
a 192.168.1.1:
# ipchains -A output -f -d 192.168.1.1 -j DENY
#
4.1.4. Effetti collaterali del filtraggio
OK, quindi ora si conoscono tutti i modi con i quali si pu� creare una
regola che corrisponda ad un pacchetto. Se un pacchetto soddisfa una
regola, succedono le seguenti cose:
1. Il contatore di byte per quella regola � incrementato della
dimensione del pacchetto (intestazione e tutto il resto).
2. � incrementato il contatore di pacchetti per quella regola.
3. Se la regola lo richiede, il pacchetto � registrato.
4. Se la regola lo richiede, � cambiato il campo Type Of Service del
pacchetto.
5. Se la regola lo richiede, il pacchetto � marcato (non nei kernel
della serie 2.0).
6. � esaminata la regola obiettivo per decidere cosa fare dopo al
pacchetto.
Per variet�, le esaminer� in ordine di importanza.
4.1.4.1. Specificare un obiettivo
Un obiettivo dice al kernel cosa farne di un pacchetto che soddisfa
una regola. ipchains usa `-j' (penso `jump-to' - salta a) per la
specifica dell'obiettivo. Il nome dell'obiettivo deve essere pi�
corto di 8 caratteri, ed � importante come � scritto: "RETURN" e
"return" sono completamente diversi.
Il caso pi� semplice � quando non � specificato alcun obiettivo.
Questo tipo di regola (spesso detta regola di `accounting' -
contabilit�) � utile con contare semplicemente un certo tipo di
pacchetto. Che questa regola sia o meno soddisfatta, semplicemente il
kernel esamina la regola successiva nella catena. Per esempio, per
contare il numero di pacchetti da 192.168.1.1, si pu� fare cos�:
# ipchains -A input -s 192.168.1.1
#
(Usando `ipchains -L -v' si possono vedere i contatori di byte e
pacchetti associati con ciascuna regola).
Esistono sei obiettivi speciali. I primi tre, ACCEPT, REJECT e DENY
sono piuttosto semplici. ACCEPT permette che il pacchetto passi.
DENY scarta il pacchetto come non fosse mai stato ricevuto. REJECT
scarta il pacchetto, ma (se non � un pacchetto ICMP) genera una
risposta ICMP per la sorgente per dirle che la destinazione non �
raggiungibile.
Quella dopo, MASQ dice al kernel di mascherare il pacchetto. Affinch�
ci� funzioni, il proprio kernel dev'essere compilato con il supporto
per l'IP Masquerading. Per i dettagli si veda il Masquerading-HOWTO e
l'appendice ``Differenze tra ipchains e ipfwadm''. Questo obiettivo �
valido solo per pacchetti che attraversano la catena forward.
L'altro obiettivo principale � REDIRECT che dice al kernel di inviare
un pacchetto ad una porta locale invece di dove era destinato ad
andare. Pu� essere specificato solo per regole che specificano TCP o
UDP come loro protocolli. Opzionalmente, pu� essere specificata una
porta (nome o numero) dopo di `-j REDIRECT' che far� s� che quel
pacchetto sia dirottato a quella particolare porta anche se era
indirizzato ad un'altra porta. Questo obiettivo � valido solo per
pacchetti che attraversano la catena input.
L'obiettivo finale speciale � RETURN che � identico all'uscita
immediata dalla catena (si veda ``Impostare la tattica'' nel seguito).
Qualsiasi altro obiettivo indica una catena definita dall'utente (come
descritto in ``Operazione con intere catene'' nel seguito). Il
pacchetto inizier� ad attraversare le regole in quella catena. Se
quella catena non decide il destino del pacchetto, allora, una volta
che � terminata la traversata della catena, si riprende dalla regola
successiva nella catena corrente.
� ora di un altro po' arte ASCII. Si considerino due catene
(sciocche): input (la catena predefinita) e Test (una catena definita
dall'utente).
`input' `Test'
------------------------------ ------------------------------
| Regola1: -p ICMP -j REJECT | | Regola1: -s 192.168.1.1 |
|----------------------------| |----------------------------|
| Regola2: -p TCP -j Test | | Regola2: -d 192.168.1.1 |
|----------------------------| ------------------------------
| Regola3: -p UDP -j DENY |
------------------------------
Si consideri un pacchetto TCP proveniente da 192.168.1.1 e destinato a
1.2.3.4. Entra nella catena input e viene controllato rispetto a
Regola1: non la soddisfa. Soddisfa invece Regola2 il cui obiettivo �
Test. Quindi la successiva regola ad essere esaminata � la prima di
Test. Regola1 in Test � soddisfatta ma non specifica un obiettivo,
quindi Regola2 � la prossima ad essere esaminata. Questa non �
soddisfatta e si � cos� raggiunta la fine delle catena. Si quindi
ritorna alla catena input, dove si � appena esaminata Regola2 e quindi
ora si esamina Regola3, che non viene soddisfatta.
Quindi il percorso del pacchetto �:
v ___________________________
`input' | / `Test' v
--------------------------|--/ -------------------------|----
| Regola1 | /| | Regola1 | |
|-------------------------|/-| |------------------------|---|
| Regola2 / | | Regola2 | |
|----------------------------| -------------------------v----
| Regola3 /--+___________________________/
--------------------------|---
v
Si veda la sezione ``Come organizzare le proprie regole di firewall''
per alcuni metodi per usare efficacemente le catene definite
dall'utente.
4.1.4.2. Registrazione dei pacchetti
Questo � un effetto collaterale che pu� avere una regola che viene
soddisfatta: usando l'opzione `-l' si pu� far s� che il pacchetto che
la soddisfa sia registrato. Solitamente questa cosa non la si vuole
per i pacchetti di routine, ma � una caratteristica utile se si
vogliono cercare eventi eccezionali.
Il kernel registra questa informazione come segue:
Packet log: input DENY eth0 PROTO=17 192.168.2.1:53 192.168.1.1:1025
L=34 S=0x00 I=18 F=0x0000 T=254
Questo messaggio di registrazione � pensato per essere conciso e
contiene informazioni tecniche utili solo ai guru del networking, ma
pu� essere utile anche al resto di noi. Si suddivide cos�:
1. `input' � la catena che contiene la regola soddisfatta dal
pacchetto, che ha causato il messaggio di log.
2. `DENY' � quanto la regola dice di fare del pacchetto. Se � `-'
allora la regola non ha effetto sul pacchetto (una regola di
accounting).
3. `eth0' � il nome dell'interfaccia. Poich� la catena era la input,
indica che il pacchetto � entrato da `eth0'.
4. `PROTO=17' indica che il pacchetto era con protocollo 17. Un
elenco dei protocolli � dato in `/etc/protocols'. I pi� comuni
sono 1 (ICMP), 6 (TCP) e 17 (UDP).
5. `192.168.2.1' indica che l'indirizzo IP di provenienza era
192.168.2.1.
6. `:53' indica che porta di provenienza era la porta 53. Cercando in
`/etc/services' si veda che questa � la porta `domain' (ie.
probabilmente � una risposta DNS). Per UDP e TCP questo numero �
la porta di provenienza. Per ICMP, � il tipo ICMP. Per gli altri,
sar� 65535.
7. `192.168.1.1' � l'indirizzo IP di destinazione.
8. `:1025' indica che la porta di destinazione era la 1025. Per UDP e
TCP questo numero � la porta di destinazione. Per ICMP � il codice
ICMP. Per gli altri, sar� 65535.
9. `L=34' indica che il pacchetto era lungo 34 byte.
10.
`S=0x00' indica il campo Type of Service (lo si divida per 4 per
ottenere il Type of Service usato da ipchains).
11.
`I=18' � l'ID IP.
12.
`F=0x0000' � l'offset a 16 bit del frammento pi� i flag. Un valore
che cominci con `0x4' o `0x5' indica che il bit `Don't Fragment' �
impostato. `0x2' or `0x3' indicano che � impostato il bit `More
Fragments'; sono da aspettarsi altri frammenti dopo di questo. Il
resto del numero � l'offset, diviso per 8, di questo frammento.
13.
`T=254' � il `Time To Live' (tempo di vita) del pacchetto. �
diminuito di uno ad ogni hop, e solitamente parte a 15 o 255.
14.
`(#5)' ci pu� essere un numero finale tra parentesi nei kernel pi�
recenti (forse dopo il 2.2.9). � il numero della regola che ha
causato la registrazione del pacchetto.
Nei sistema Linux standard, questo output del kernel � catturato da
klogd (il demone di registrazione del kernel) che lo passa poi al
syslogd (il demone di registrazione di sistema). Il file
`/etc/syslog.conf' controlla il comportamento di syslogd, specificando
una destinazione per ogni `facility' (nel nostro caso la facility �
"kernel") e `livello' (per ipchains, il livello usato � "info").
Per esempio, il mio /etc/syslog.conf (Debian) contiene due righe
corrispondenti a `kern.info':
kern.* -/var/log/kern.log
*.=info;*.=notice;*.=warn;\
auth,authpriv.none;\
cron,daemon.none;\
mail,news.none -/var/log/messages
Indica che i messaggi sono duplicati in `/var/log/kern.log' e in
`/var/log/messages'. Per maggiori dettagli, si veda `man
syslog.conf'.
4.1.4.3. Manipolare il `Type Of Service'
Nell'intestazione IP ci sono quattro bit raramente usati, detti bit
Type of Service (TOS - Tipo Di Servizio). Influenzano il modo in cui
sono trattati i pacchetti; i quattro bit sono "Minimum Delay" (Ritardo
Minimo), "Maximum Throughput" (Massima Velocit� di Trasmissione),
"Maximum Reliability" (Massima Affidabilit�) e "Minimum Cost" (Minimo
Costo). Solo ad uno di questo bit � permesso di essere impostato.
Rob van Nieuwkerk, l'autore del codice di "maltrattamento" TOS, ne
parla in questi termini:
Per me � importante specialmente il "Minimum Delay". L'ho
attivato per i pacchetti "interattivi" nel mio router
(Linux) a monte. Io sono dietro una connessione modem a
33k6. Linux prioritizza i pacchetti in 3 code. In questo
modo ottengo accettabili prestazioni interattive mentre fac�
cio dei meri download (potrebbe andare ancora meglio se non
ci fosse una coda cos� grande nel driver della seriale, ma
ora la latenza � mantenuta sotto gli 1.5 secondi).
Nota: ovviamente, non si ha controllo sui pacchetti in arrivo; si pu�
controllare la priorit� solamente dei pacchetti che lasciano la
propria macchina. Per negoziare le priorit� con l'altro capo della
connessione, deve essere usato un protocollo tipo RSVP (non so niente
in proposito, quindi non chiedete a me).
L'uso pi� comune � di impostare le connessioni di controllo di telnet
e ftp a "Minimum Delay" e quelle dati FTP a "Maximum Throughput". Ci�
pu� essere fatto come segue:
ipchains -A output -p tcp -d 0.0.0.0/0 telnet -t 0x01 0x10
ipchains -A output -p tcp -d 0.0.0.0/0 ftp -t 0x01 0x10
ipchains -A output -p tcp -s 0.0.0.0/0 ftp-data -t 0x01 0x08
L'opzione `-t' accetta altri due parametri addizionali, entrambi in
esadecimale. Questi permettono di far giochetti complessi con i bit
TOS: con la prima maschera � fatta l'AND con i TOS correnti del
pacchetto, e poi del risultato viene fatta l'XOR con la seconda. Se �
troppo confuso, allora si usi semplicemente la tabella seguente:
Nome del TOS Valore Uso Tipico
Minimum Delay 0x01 0x10 ftp, telnet
Maximum Throughput 0x01 0x08 ftp-data
Maximum Reliability 0x01 0x04 snmp
Minimum Cost 0x01 0x02 nntp
Andi Kleen puntualizza quanto segue:
Forse potrebbe essere utile aggiungere riferimenti al para�
mentro txqueuelen di ifconfig alla discussione dei bit TOS.
La lunghezza predefinita della coda del dispositivo, rego�
lata per le schede ethernet, per i modem � troppo lunga e fa
s� che lo schedulatore a 3 bande (le cui code sono basate
sui TOS) funzioni in maniera subottima. � una buona idea
impostarla ad un valore tra 4 e 10 per le connessioni via
modem o ISDN a canale b singolo. Questo � un problema dei
kernel 2.0 e 2.1, ma mentre nei 2.1 esiste un'opzione di
ifconfig (nei nettools recenti), nei 2.0 � necessaria una
patch ai sorgenti dei device driver.
Quindi, per vedere i massimi benefici dalla manipolazione dei TOS
nella connessioni PPP via modem, si usi `ifconfig $1 txqueuelen' nel
proprio script /etc/ppp/ip-up. Il numero da usare dipende dalla
velocit� del modem e dalla dimesione del buffer nel modem; Andi ci
mostra ancora la direzione da seguire:
Il miglior valore per una data configurazione si determina
sperimentalmente. Se la coda � troppo corta in un router
allora saranno scartati i pacchetti. Naturalmente si trag�
gono benefici anche senza la riscrittura dei TOS, solo che
la riscrittura dei TOS aiuta a dare beneficio ai programmi
non cooperativi (tutti i programmi standard di Linux sono
cooperativi).
4.1.4.4. Marcare un pacchetto
Ci� permette una complessa e potente iterazione con la nuova
implementazione di `Quality of Service' di Alexey Kuznetsov e con il
forwading basato sulla marcatura degli ultimi kernel della serie 2.1.
Dar� maggiori informazioni non appena ne verr� in possesso. Questa
opzione � ignorata nei kernel della serie 2.0.
4.1.4.5. Operazioni su un'intera catena
Una caratteristica molto utile di ipchains � la possibilit� di
raggruppare regole collegate dentro catene. Si possono chiamare le
catene come si vuole a meno che il nome non sia in conflitto con le
catene (input, output e forward) o gli obiettivi (MASQ, REDIRECT,
ACCEPT, DENY, REJECT o RETURN) predefiniti. Suggerisco di evitare in
toto l'uso di etichette in maiuscolo, in quanto le potrei usare per
estensioni future. Il nome della catena pu� essere lungo fino a 8
caratteri.
4.1.4.6. Creare una nuova catena
Suvvia creiamo una nuova catena! Poich� sono un tipo con un sacco di
immaginazione, la chiamer� test.
# ipchains -N test
#
Tutto qua. Ora le si possono mettere dentro le regole come spiegato
in precedenza.
4.1.4.7. Cancellare una catena
Anche cancellare una catena � semplice.
# ipchains -X test
#
Perch� `-X'? Beh, tutte le altre lettere buone erano gi� occupate.
Ci sono un paio di restrizioni sulla cancellazione di una catena: deve
essere vuota (si veda ``Svuotare una catena'' nel seguito) e non deve
essre l'obiettivo di nessuna regola. Non � possibile cancellare
nessuna delle tre catene predefinite.
4.1.4.8. Svuotare una catena
C'� un modo semplice per svuotare una catena di tutte le regole,
usando il comando `-F' (flush).
# ipchains -F forward
#
Se non si specifica una catena, allora saranno svuotate tutte le
catene.
4.1.4.9. Elencare le regole in una catena
Si possono elencare tutte le regole in una catena usando il comando
`-L' (list).
# ipchains -L input
Chain input (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
target prot opt source destination ports
ACCEPT icmp ----- anywhere anywhere any
# ipchains -L test
Chain test (refcnt = 0):
target prot opt source destination ports
DENY icmp ----- localnet/24 anywhere any
#
Il valore di `refcmt' mostrato per test � il numero di regole che
hanno test come loro obiettivo. Deve essere zero (e la catena essere
vuota) prima che si possa cancellarla.
Se � omesso il nome della catena, sono elencate tutte le catene, anche
quelle vuote.
Ci sono tre opzioni che possono accompagnare `-L'. L'opzione `-n'
(numeric) � molto utile in quanto previene ipchains dal tentativo di
ricercare gli indirizzi IP, che (se si usa un DNS come fanno molti)
causer� parecchio ritardo se il proprio DNS non � configurato
correttamente, o si sono filtrate tutte le richieste DNS. Inoltre fa
s� che le porte siano mostrate come numeri piuttosto che con i loro
nomi.
L'opzione `-v' mostra tutti i dettagli delle regole, come i contatori
di pacchetti e byte, le maschere TOS, l'interfaccia e la marcatura dei
pacchetti. Diversamente questi valori sono omessi. Per esempio:
# ipchains -v -L input
Chain input (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
pkts bytes target prot opt tosa tosx ifname mark source destination ports
10 840 ACCEPT icmp ----- 0xFF 0x00 lo anywhere anywhere any
Si noti che i contatori di pacchetti e byte sono mostrati usando i
suffissi `K', `M' o `G' rispettivamente per 1000, 1000000 e
1000000000. Usando l'opzione `-x' (espandi i numeri) verranno
mostrati i numeri interi, senza preoccuparsi di quanto grandi siano.
4.1.4.10. Azzerare i contatori
� utile poter azzerare i contatori. Ci� pu� essere fatto con
l'opzione `-Z' (zero counters). Per esempio:
# ipchains -v -L input
Chain input (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
pkts bytes target prot opt tosa tosx ifname mark source destination ports
10 840 ACCEPT icmp ----- 0xFF 0x00 lo anywhere anywhere any
# ipchains -Z input
# ipchains -v -L input
Chain input (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
pkts bytes target prot opt tosa tosx ifname mark source destination ports
0 0 ACCEPT icmp ----- 0xFF 0x00 lo anywhere anywhere any
#
Il problema con questo approccio � che talvolta serve sapere il valore
dei contatori un attimo prima di azzerarli. Nell'esempio precedente,
tra i comandi `-L' e `-Z' potrebbero essere passati degli altri
pacchetti. Per questa ragione, si possono usare `-L' and `-Z'
assieme, per azzerare i contatori mentri li si legge.
Sfortunatamente, se si fa cos�, non si pu� operare su una sola catena:
si devono mostrare e azzerare tutte le catene in una volta.
# ipchains -L -v -Z
Chain input (policy ACCEPT):
pkts bytes target prot opt tosa tosx ifname mark source destination ports
10 840 ACCEPT icmp ----- 0xFF 0x00 lo anywhere anywhere any
Chain forward (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
Chain output (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
Chain test (refcnt = 0):
0 0 DENY icmp ----- 0xFF 0x00 ppp0 localnet/24 anywhere any
# ipchains -L -v
Chain input (policy ACCEPT):
pkts bytes target prot opt tosa tosx ifname mark source destination ports
10 840 ACCEPT icmp ----- 0xFF 0x00 lo anywhere anywhere any
Chain forward (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
Chain output (refcnt = 1): (policy ACCEPT)
Chain test (refcnt = 0):
0 0 DENY icmp ----- 0xFF 0x00 ppp0 localnet/24 anywhere any
#
4.1.4.11. Impostare la tattica
Si � visto cosa succede quando un pacchetto raggiunge la fine di una
catena predefinita quando si � discusso come un pacchetto cammina
attraverso una catena in ``Specificare un obiettivo''. In questo
caso, la tattica (policy) di una catena determina il destino del
pacchetto. Solo le catene predefinite (input, output e forward) hanno
delle tattiche, poich� se un pacchetto cade fuori dalla fine di una
catena definita dall'utente, la traversata riprende nelle catena
precedente.
La tattica pu� essere una qualsiasi dei primi quattro obiettivi
speciali: ACCEPT, DENY, REJECT o MASQ. MASQ � valida solamente per la
catena `forward'.
Inoltre � importante notare che un obiettivo RETURN in una regola in
una delle catene predefinite � utile per stabilire esplicitamente la
tattica di una catena quando un pacchetto soddisfa una regola.
4.1.5. Operazioni sul masquerading
Ci sono diversi parametri per l'IP Masquerading con i quali si pu�
giocare. Sono inglobati in ipchains perch� non valeva la pena
scrivere uno strumento separato (anche se questa cosa cambier�).
Il comando per il masquerading IP � `-M', e pu� essere combinato con
`-L' per mostrare l'elenco delle connessioni attualmente mascherate, o
con `-S' per impostare i parametri del masquerading.
Il comando `-L' pu� essere accompagnato da `-n' (mostra i numeri
invece dei nomi degli host e delle porte) o `-v' (mostra i delta nelle
sequenze di numeri per le connessioni mascherate, nel caso importi
qualcosa).
Il comando `-S' dovrebbe essere seguito da tre valori di timeout in
secondi: per le sessioni TCP, per le sessioni TCP dopo un pacchetto
FYN e per i pacchetti UDP. Se non si vuole cambiare uno di questi tre
valori, semplicemente si specifichi `0' come valore.
I valori predefiniti sono elencati in
`/usr/src/linux/include/net/ip_masq.h', e rispettivamente sono 15
minuti, 2 minuti e 5 minuti.
Il valore pi� comune da cambiare � il primo, per FTP (si veda ``Incubi
da FTP'' pi� avanti).
Si noti il problema nell'impostazione dei timeout descritto in ``Non
riesco a impostare i timeout del masquerading!''.
4.1.6. Controllare un pacchetto
Talvolta si vuole vedere cosa succede quando un certo pacchetto entra
nella propria macchina, ad esempio per fare il debug delle catene
firewall. ipchains ha il comando `-C' per permetterlo, che usa le
stesse routine che usa il kernel per la diagnosi dei pacchetti reali.
Si specifica su quale catena verificare il pacchetto facendo seguire
l'argomento di `-C' con il suo nome. Mentre il kernel inizia la
trasversata sempre dalla catena input, output oppure forward, per gli
scopi di test si ha il permesso di cominciare la traversata da
qualsiasi catena.
I dettagli del `pacchetto' sono specificati usando le stessa sintassi
usata per specificare le regole firewall. In particolare, sono
obbligatori un protocollo (`-p'), un indirizzo di provenienza (`-s'),
un indirizzo di destinazione (`-d') e un'interfaccia (`-i'). Se il
protocollo � TCP o UDP, allora devono essere specificati un unico
indirizzo di provenienza ed un unico indirizzo di destinazione, mentre
devono essere specificati un tipo e un codice ICMP per il protocollo
ICMP (a meno che non sia specificata l'opzione `-f' per indicare una
regola sui frammenti, nel qual caso queste opzioni sono illegali).
Se il protocollo � TCP (e non � specificata l'opzione `-f' ), pu�
essere specificata l'opzione `-y' per indicare che il pacchetto di
test avr� il bit SYN impostato.
Ecco qui un esempio di verifica di un pacchetto SYN TCP dalla porta
60000 di 192.168.1.1 alla porta www di 192.168.1.2, in arrivo
sull'interfaccia eth0 e che entra nella catena `input' (questa � la
classica inizializzazione di una connessione WWW):
# ipchains -C input -p tcp -y -i eth0 -s 192.168.1.1 60000 -d 192.168.1.2 www
packet accepted
#
4.1.7. Pi� regole in una volta sola e controllare cosa succede
Talvolta un'unica riga di comando pu� aver effetto su pi� regole. Ci�
capita in due situazioni. La prima: se si pu� specificare un nome di
host che viene risolto (usando il DNS) in diversi indirizzi IP,
ipchains si comporter� come se si fossero digitati pi� comandi, uno
per ogni combinazione di indirizzi.
Quindi se il nome di host `www.foo.com' viene risolto in tre indirizzi
IP e il nome di host `www.bar.com' viene risolto in due indirizzi IP,
allora il comando `ipchains -A input -j reject -s www.bar.com -d
www.foo.com' aggiunger� sei regole alla catena input.
Un altro modo per far s� che ipchains effettui azioni multiple � di
usare l'opzione `-b' (bidirezionale). Questa opzione fa s� che
ipchains si comporti come se si fosse digitato due volte il comando,
la seconda volta scambiando gli argomenti di `-s' e `-d'. Quindi per
evitare l'inoltro sia da che per 192.168.1.1, si potrebbe fare quanto
segue:
# ipchains -b -A forward -j reject -s 192.168.1.1
#
Personalmente, non gradisco molto l'opzione `-b'; se si vuole qualcosa
di pi� utile si veda ``Usare ipchains-save'' pi� avanti.
L'opzione `-b' pu� essere usato con i comandi di inserimento (`-I'),
cancellazione (`-D') (ma non le varianti che accettano un numero di
regola), aggiunta (`-A') e verifica (`-C').
Un'altra opzione utile � `-v' (verboso) che mostra esattamente quel
che ipchains sta facendo con il comando dato. � utile se si ha a che
fare con comandi che possono evere effetto su pi� regole. Per
esempio, controlliamo il comportamento dei frammenti tra 192.168.1.1 e
192.168.1.2.
# ipchains -v -b -C input -p tcp -f -s 192.168.1.1 -d 192.168.1.2 -i lo
tcp opt ---f- tos 0xFF 0x00 via lo 192.168.1.1 -> 192.168.1.2 * -> *
packet accepted
tcp opt ---f- tos 0xFF 0x00 via lo 192.168.1.2 -> 192.168.1.1 * -> *
packet accepted
#
4.2. Un utile esempio
Ho una connessione PPP in dialup (-i ppp0). Mi scarico le news (-p
TCP -s news.virtual.net.au nntp) e la posta (-p TCP -s
mail.virtual.net.au pop-3) ogni volta che mi connetto. Uso il metodo
FTP di Debian per aggiornare regolarmente la mia macchina (-p TCP -y
-s ftp.debian.org.au ftp-data). Navigo in rete attraverso il proxy
del mio ISP mentre tutta la roba precedente � in funzione (-p TCP -d
proxy.virtual.net.au 8080), ma odio le pubblicit� da doubleclick.net
nel Dilbert Archive (-p TCP -y -d 199.95.207.0/24 e -p TCP -y -d
199.95.208.0/24).
Non mi preoccupo della gente che prova a fare ftp nella mia macchina
mentre sono online (-p TCP -d $LOCALIP ftp), ma non voglio che nessuno
da fuori pretenda di avere un indirizzo IP della mia rete interna (-s
192.168.1.0/24). Ci� � comunemente detto IP spoofing, e c'� un modo
migliore per proteggersi nei kernel 2.1 e superiori: si veda ``Come
proteggersi dall'IP spoofing?''.
Questa configurazione � piuttosto semplice, perch� attualmente non ci
sono altre macchine nella mia rete interna.
Non voglio che nessun processo locale (ie. Netscape, lynx ecc.) si
connetta a doubleclick.net:
# ipchains -A output -d 199.95.207.0/24 -j REJECT
# ipchains -A output -d 199.95.208.0/24 -j REJECT
#
Ora voglio impostare le priorit� in diversi pacchetti in uscita (non
ne vedo l'utilit� di farlo nei pacchetti in ingresso). Poich� ho
parecchie di questo regole, ha senso metterle tutte in un unica
catena, chiamata ppp-out.
# ipchains -N ppp-out
# ipchains -A output -i ppp0 -j ppp-out
#
Ritardo minimo per il traffico web e per telnet.
# ipchains -A ppp-out -p TCP -d proxy.virtual.net.au 8080 -t 0x01 0x10
# ipchains -A ppp-out -p TCP -d 0.0.0.0 telnet -t 0x01 0x10
#
Minimo costo per i dati ftp, nntp e pop-3:
# ipchains -A ppp-out -p TCP -d 0.0.0.0/0 ftp-data -t 0x01 0x02
# ipchains -A ppp-out -p TCP -d 0.0.0.0/0 nntp -t 0x01 0x02
# ipchains -A ppp-out -p TCP -d 0.0.0.0/0 pop-3 -t 0x01 0x02
#
Ci sono alcune restrizioni sui pacchetti in ingresso dall'interfaccia
ppp0: creo una catena chiamata `ppp-in':
# ipchains -N ppp-in
# ipchains -A input -i ppp0 -j ppp-in
#
Ora, nessun pacchetto in ingresso da ppp0 dovrebbe affermare un
indirizzo di provenienza di 192.168.1.*, e quindi li registro e li
proibisco:
# ipchains -A ppp-in -s 192.168.1.0/24 -l -j DENY
#
Permetto l'ingresso solo di pacchetti UDP per il DNS (eseguo un
caching nameserver che inoltra tutte le richieste a 203.29.16.1,
quindi mi aspetto risposte DNS solo da loro), ftp entrante e ritorno
di dati ftp (che dovrebbero andare solo verso una porta soprao la
1023, ma non verso le porte X11 attorno a 6000).
# ipchains -A ppp-in -p UDP -s 203.29.16.1 -d $LOCALIP dns -j ACCEPT
# ipchains -A ppp-in -p TCP -s 0.0.0.0/0 ftp-data -d $LOCALIP 1024:5999 -j ACCEPT
# ipchains -A ppp-in -p TCP -s 0.0.0.0/0 ftp-data -d $LOCALIP 6010: -j ACCEPT
# ipchains -A ppp-in -p TCP -d $LOCALIP ftp -j ACCEPT
#
Per finire, vanno bene i pacchetti local-to-local:
# ipchains -A input -i lo -j ACCEPT
#
ora, la mia tattica di default per la catena input � DENY, quindi
qualsiasi altra cosa viene scartata:
# ipchains -P input DENY
#
NOTA: non imposterei le mie catene in questo ordine, in quanto i
pacchetti potrebbero passare mentre le imposto. La cosa pi� sicura �
di impostare per prima cosa la tattica a DENY, poi inserire le regole.
Naturalmente, se le proprie regole necessitano di ricerche DNS per
risolvere i nomi di host, potrebbero esserci problemi.
4.2.1. Usare ipchains-save
Impostare le catene firewall proprio nel modo in cui le si vuole, e
poi provare a ricordarsi i comandi usati in modo da porterlo fare
anche la volta successiva � una cosa penosa.
ipchains-save � uno script che legge l'impostazione corrente delle
catene e la salva in un file. Per ora vi lascio in fremente attesa di
scoprire cosa fa ipchains-restore.
ipchains-save pu� salvare una catena o tutte le catene (se non �
specificato un nome di catena). La sola opzione attualmente permessa
� `-v' che stampa le regole (in stderr) mentre le salva. Per le
catene input, output e forward � salvata anche la tattica.
# ipchains-save > my_firewall
Saving `input'.
Saving `output'.
Saving `forward'.
Saving `ppp-in'.
Saving `ppp-out'.
#
4.2.2. Usare ipchains-restore
ipchains-restore ripristina le catene salvate con ipchains-save.
Accetta due opzioni: `-v' che descrive ogni regola che viene aggiunta,
e `-f' che forza lo svuotamento delle catene definite dall'utente se
esistono, come descritto nel seguito.
Se nell'input � trovata una catena definita dall'utente, ipchains-
restore controlla se esiste gi�. Se esiste, sar� chiesto se la catena
debba essere svuotata (ripulita da tutte le regole) o se si debba
saltare il ripristino di questa catena. Se si specifica `-f' in riga
di comando, non sar� chiesto niente; la catena sar� ripulita.
Per esempio:
# ipchains-restore < my_firewall
Restoring `input'.
Restoring `output'.
Restoring `forward'.
Restoring `ppp-in'.
Chain `ppp-in' already exists. Skip or flush? [S/f]? s
Skipping `ppp-in'.
Restoring `ppp-out'.
Chain `ppp-out' already exists. Skip or flush? [S/f]? f
Flushing `ppp-out'.
#
5. Miscellanea
Questa sezione contiene tutte le informazioni e le FAQ che non sono
riuscito a sistemare nella struttura precedente.
5.1. Come organizzare le proprie regole firewall
Questa domanda richiede qualche riflessione. Si pu� provare ad
organizzarle per ottimizzare la velocit� (minizzare il numero di
verifiche di regole per i pacchetti pi� comuni) o per incrementare la
gestibilit�.
Se si ha una connessione intermittente, diciamo una connessione PPP,
si pu� voler impostare la prima regola nella catena input a `-i ppp0
-j DENY' al boot del sistema, e poi mettere qualcosa di simile a
questo nello script ip-up:
# Ricrea la catena `ppp-in'.
ipchains-restore -f < ppp-in.firewall
# Rimpiazza la regola DENY con un salto alla catena di gestione del ppp.
ipchains -R input 1 -i ppp0 -j ppp-in
Lo script ip-down potrebbe essere cos�:
ipchains -R input 1 -i ppp0 -j DENY
5.2. Cosa non filtrare
Ci sono alcune cosette di cui bisogna essere consci prima di
cominciare a filtrare tutto quello che non si vuole.
5.2.1. Pacchetti ICMP
I pacchetti ICMP sono usati (tra le altre cose) per indicare
fallimenti negli altri protocolli (come TCP o UDP). In particolare i
pacchetti `destination-unreachable' (destinazione irraggiungibile).
Bloccare questi pacchetti significa che non si riceveranno mai gli
errori `Host unreachable' o `No route to host'; qualsiasi connessione
semplicemente attender� una riposta che non arriver� mai. Ci� �
irritante, ma raramente fatale.
Un problema peggiore � la regola dei pacchetti ICMP nel MTU discovery.
Tutte le buone implementazioni TCP (inclusa quella di Linux) usano MTU
discovery per provare a capire quale sia il pacchetto pi� grosso che
pu� arrivare a destinazione senza essere frammentato (la
frammentazione abbassa le prestazioni. specialmente quando vengono
occasionalmente persi dei frammenti). MTU discovery lavora inviando
pacchetti con il bit "Don't Fragment" impostato, inviando poi
pacchetti pi� piccoli se riceve un pacchetto ICMP che indica
"Fragmentation needed but DF set" (`fragmentation-needed'). Questo �
un pacchetto tipo `destination-unreachable', e se non viene mai
ricevuto l'host locale non riduce l'MTU e le prestazioni saranno
abissali o non esistenti.
Si noti che � comune bloccare tutti i messaggi redirect ICMP (tipo 5);
possono essere usati per manipolare l'instradamento (sebbene gli stack
IP buoni abbiano delle protezioni), e quindi sono spesso visti un come
po' rischiosi.
5.2.2. Connessioni TCP al DNS (nameserver)
Se si sta provando a bloccare tutte le connessioni TCP in uscita, si
ricordi che il DNS non sempre usa UDP; se la risposta dal server
supera i 512 byte, il client usa una connessione TCP (ancora diretta
alla porta numero 53) per ottenere i dati.
Ci� pu� essere una trappola perch� il DNS `praticamente funzioner�' se
si disabilitano tali trasferimenti TCP; comunque se lo si fa possono
capitare strani lunghi ritardi e altri occasionali problemi DNS.
Se le proprie interrogazioni DNS sono sempre dirette alla stessa fonte
esterna (sia direttamente usando una riga nameserver in
/etc/resolv.conf oppure usando un caching nameserver in modalit�
forward), allora si devono permettere solo le connessioni TCP alla
porta domain di quel nameserver dalla porta domain locale (se si sta
usando un caching nameserver) o da una porta pi� alta (> 1023) se si
sta usando /etc/resolv.conf.
5.2.3. Incubi da FTP
FTP presenta un classico problema del filtraggio dei pacchetti. FTP
ha due modalit�; quella tradizionale � detta modalit� attiva e quella
pi� recente � detta modalit� passiva. I web browser solitamente usano
la modalit� passiva, mentre i programmi per FTP a riga di comando
solitamente usano la modalit� attiva.
In modalit� attiva, quando il sito remoto vuole inviare un file
(oppure anche il risultato di un comando ls o dir) apre una
connessione TCP verso la macchina locale. Ci� significa che non si
possono filtrare queste connessioni TCP senza rompere l'FTP attivo.
Se si ha la possibilit� di usare la modalit� passiva, allora bene; la
modalit� passiva crea connessioni dati dal client al server, anche per
i dati in ingresso. Altrimenti, � raccomandabile permettere
connessioni TCP solamente verso porte superiori alla 1024 ma non tra
6000 e 6010 (la 6000 � usata per X-Windows).
5.3. Filtrare i Ping della Morte
La macchine Linux sono ora immuni ai famosi Ping della Morte, che
implicano l'invio di un pacchetto ICMP illegalmente grande che fa
andare in overflow i buffer nello stack TCP del ricevente con effetti
devastanti.
Se vi vogliono proteggere macchine che potrebbero essere ancora
vulnerabili, semplicemente si blocchino i frammenti ICMP. Normalmente
i pacchetti ICMP non sono abbastanza grandi da richiedere
frammentazione, e quindi non si romper� niente se non i grossi ping.
Ho sentito (non confermato) che ad alcuni sistemi basta anche solo
l'ultimo frammento di un pacchetto ICMP fuori misura per corromperli,
e quindi non � raccomandabile bloccare solo il primo frammento.
Sebbene i programmi exploit che ho visto usano tutti ICMP, non c'�
ragione per non usare frammenti TCP o UDP (o di un protocollo
sconosciuto) per questi attacchi, e quindi bloccare i frammenti ICMP �
solamente una soluzione temporanea.
5.4. Filtrare Teardrop e Bonk
Teardrop e Bonk sono due attacchi (rivolti principalmente contro
macchine Microsoft Windows NT) che si basano sulla sovrapposizione dei
frammenti. Le opzioni sono di far s� che il proprio router Linux
effettui la deframmentazione oppure disabilitare tutti i frammenti
verso le macchine vulnerabili.
5.5. Filtrare i Fragment Bomb
Si dice che alcuni stack TCP meno affidabili hanno problemi a gestire
un largo numero di frammenti di pacchetti quando non ricevono mai
tutti i frammenti. Linux non ha questo problema. Si possono filtrare
tutti i frammenti (il che interrompe pure il loro uso legittimo)
oppure compilare il kernel attivando `IP: always defragment' (solo se
la propria macchina Linux � il solo instradamento possibile per questi
pacchetti).
5.6. Cambiare le regole firewall
Ci sono alcune questioni temporali coinvolte nella modifica delle
regole firewall. Se non si fa attenzione, si possono lasciar passare
pacchetti mentre si fanno le modifiche. L'approccio pi� semplice � il
seguente:
# ipchains -I input 1 -j DENY
# ipchains -I output 1 -j DENY
# ipchains -I forward 1 -j DENY
... fare le modifiche ...
# ipchains -D input 1
# ipchains -D output 1
# ipchains -D forward 1
#
Ci� scarta tutti i pacchetti per la durata delle modifiche.
Se le proprie modifiche sono ristrette ad una sola catena, si potrebbe
creare una nuova catena con le nuove regole e poi rimpiazzare (`-R')
la regola che punta alla vecchia catena con quella che punta a quella
nuova: poi si pu� cancellare la vecchia catena. Questo rimpiazzo sar�
atomico.
5.7. Come proteggersi dall'IP Spoofing?
L'IP spoofing � una tecnica nella quale un host invia pacchetti che
affermano provenire da un altro host. Poich� il filtraggio dei
pacchetti prende decisioni basandosi su questo indirizzo di
provenienza, l'IP spoofing � utile solo con filtri di pacchetti un po'
stupidi. � usato anche per nascondere l'identit� dell'attaccante
usando attacchi SYN, Teardrop, Ping della Morte e simili (non ci si
preoccupi se non si sa cosa sono).
Il miglior modo per proteggersi dall'IP spoofing � chiamato Source
Address Verification (Verifica dell'Indirizzo di Provenienza), ed �
fatto dal codice di instradamento e non dal firewall. Si cerchi il
file /proc/sys/net/ipv4/conf/all/rp_filter. Se esiste, allora
attivare il Source Address Verification ad ogni avvio � la giusta
soluzione. Per farlo, si inseriscano le righe seguenti da qualche
parte nei propri script di inizializzazione, prima che sia
inizializzata qualsiasi interfaccia di rete:
# Questo � il metodo migliore: attivare il Source Address Verification
# ed avere cos� la protezione dallo spoof protection su tutte le
# intefacce correnti e future.
if [ -e /proc/sys/net/ipv4/conf/all/rp_filter ]; then
echo -n "Setting up IP spoofing protection..."
for f in /proc/sys/net/ipv4/conf/*/rp_filter; do
echo 1 > $f
done
echo "done."
else
echo PROBLEMS SETTING UP IP SPOOFING PROTECTION. BE WORRIED.
echo "CONTROL-D will exit from this shell and continue system startup."
echo
# Start a single user shell on the console
/sbin/sulogin $CONSOLE
fi
Se non si pu� fare cos�, si possono inserire manualmente delle regole
per proteggere ogni interfaccia. Ci� richiede conoscenza su qualsiasi
interfaccia. I kernel 2.1 automaticamente rifiutano i pacchetti che
affermano provenire dagli indirizzi 127.* (riservati per l'interfaccia
loopbak locale lo).
Per esempio, facciamo il caso che ci siano tre interfacce: eth0, eth1
e ppp0. Possiamo usare ifconfig per conoscere l'indirizzo e la
netmask delle interfacce. Diciamo che eth0 sia attaccata alla rete
192.168.1.0 con netmask 255.255.255.0, eth1 sia attaccata alla rete
10.0.0.0 con netmask 255.0.0.0 e che ppp0 connetta con Internet (dov'�
permesso qualsiasi indirizzo tranne quelli riservati come indirizzi IP
privati). Inseriremo allora le seguenti regole:
# ipchains -A input -i eth0 -s ! 192.168.1.0/255.255.255.0 -j DENY
# ipchains -A input -i ! eth0 -s 192.168.1.0/255.255.255.0 -j DENY
# ipchains -A input -i eth1 -s ! 10.0.0.0/255.0.0.0 -j DENY
# ipchains -A input -i ! eth1 -s 10.0.0.0/255.0.0.0 -j DENY
#
Questo approccio non � buono quanto l'approccio con il Source Address
Verification, perch� se cambia la propria rete, si devono cambiare le
regole firewall.
Se si usa un kernel della serie 2.0, si pu� voler proteggere anche
l'interfacia loopback, usando una regola come questa:
# ipchains -A input -i ! lo -s 127.0.0.0/255.0.0.0 -j DENY
#
5.8. Progetti avanzati
Ho scritto una libreria (`libfw') che funziona dello spazio utente
inclusa nei sorgenti. Usa la possibilit� offerta da IP Chains 1.3 e
superiori di copiare un pacchetto nello spazio utente (usando
l'opzione di configurazione IP_FIREWALL_NETLINK).
Il valore marcato pu� essere usato per specificare il paramentro
Quality of Service per i pacchetti o per specificare come fare
l'inoltro di porta dei pacchetti. Non li ho mai usati, ma se si vuole
scrivere qualcosa in proposito, mi si contatti.
Usando questa libreria possono essere implementate nello spazio utente
cose come la stateful inspection (preferisco il termine dynamic
firewalling). Un'altra idea interessante � il controllo dei pacchetti
su base utente facendo delle ricerche in un demone nello spazio
utente. Questo dovrebbe essere abbastanza facile.
5.8.1. SPF: Stateful Packet Filtering
ftp://ftp.interlinx.bc.ca/pub/spf <
ftp://ftp.interlinx.bc.ca/pub/spf>
� il sito del progetto SPF di Brian Murrell, che fa il tracking delle
connessioni nello spazio utente. Aggiunge sicurezza significativa per
siti a bassa banda.
Attualmente c'� poca documentazione, ma ecco qui un post nella mailing
list nel quale Brian spiega un po' di cose:
> Credo che faccia esattamente quello che voglio: installare un regola
> temporanea di "arretramento" ("backward" rule) per permettere
> l'ingresso dei pacchetti come fossero una risposta ad un richiesta
> in uscita.
Yup, � esattamente quello che fa. Pi� protocolli supporta, pi� la
regola di "arretramento" funziona bene. Attualmente ha il supporto
(vado a memoria, quindi scusate qualsiasi errore o omissione) per FTP
(sia attivo che passivo, in ingresso e in uscita), RealAudio,
traceroute, ICMP e ICQ basilare (ingresso da un server ICQ e
connessioni TCP dirette, ma non c'� ancora il supporto per le
connessioni TCP dirette secondarie per altre cose come il
trasferimento di file, ecc.).
> � un rimpiazzo per ipchains o un supplemento?
� un supplemento. Penso a ipchains come al motore per permettere o
prevenire ai pacchetti di viaggiare attraverso la macchina Linux. SPF
� il pilota che monitorizza costantemente il traffico e dice a
ipchains come cambiare le sue tattiche per rispondere ai cambiamenti
nel traffico.
5.8.2. L'ftp-data hack di Michael Hasenstein
Michael Hasenstein della SuSE ha scritto una patch per il kernel che
aggiunge a ipchains il tracking delle connessioni ftp. Attualmente
pu� essere trovata a
http://www.csn.tu-chemnitz.de/~mha/patch.ftp-
data-2.gz <
http://www.csn.tu-chemnitz.de/~mha/patch.ftp-data-2.gz>
5.9. Estensioni future
Il firewalling ed il NAT sono in fase di riprogettazione per il 2.3.
I piani e le discussioni sono disponibili nell'archivio delle liste
netdev e ipchains-dev. Queste estensioni dovrebbero chiarire
parecchie questioni insolute sull'usabilit� (veramente, il firewalling
e il masquerading non dovrebbero essere cos� difficili), e
permetteranno la crescita di un firewalling maggiormente flessibile.
6. Problemi comuni
6.1. ipchains -L si pianta!
Probabilmente si stanno bloccando le ricerche DNS; alla fine andr� in
timeout. Si provi a passare l'opzione `-n' a ipchains, che sopprime
la risoluzione dei nomi.
6.2. Masquerading/Forwarding non funziona!
Ci si assicuri che sia abilitato l'inoltro dei pacchetti (nei kernel
recenti � disabilitato per default, il che significa che i pacchetti
non proveranno mai ad attraversare la catena `forward'). Si pu�
venirne a capo digitando (come root):
# echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
#
Se funziona, lo si pu� mettere da qualche parte nei propri script di
avvio cos� che sia abilitato ogni volta; ovviamente � meglio impostare
il proprio firewall prima di lanciare questo comando, altrimenti c'�
l'opportunit� che scappino un po' di pacchetti.
6.3. -j REDIR non funziona!
Si devono permettere i pacchetti di inoltro (si veda sopra) affinch�
funzioni il dirottamento; diversamente il codice di instradamento
scarter� i pacchetti. Quindi se si sta usando solamente il
dirottamento e non si usa il forwarding, � bene essere consci di
questa cosa.
Si noti che REDIR (sebbene sia nella catena input) non ha effetto
sulle connessioni da un processo locale.
6.4. Non funzionano i caratteri jolly nelle interfacce!
C'� un bug nelle versioni 2.1.102 e 2.1.103 del kernel (e in alcune
vecchie patch che ho prodotto) che faceva fallire i comandi ipchains
che utilizzavano caratteri jolly per specificare interfacce (ad
esempio -i ppp+).
Ci� � stato corretto nei kernel recenti e nella patch per il 2.0.34
presente sul sito web. Pu� essere pure corretto a mano nei sorgenti
del kernel modificando la riga 63 (pi� o meno) di
include/linux/ip_fw.h:
#define IP_FW_F_MASK 0x002F /* All possible flag bits mask */
Dovrebbe essere ``0x003F''. Lo si corregga e si ricompili il kernel.
6.5. TOS non funziona!
Questo � stato un mio errore: l'impostazione del campo Type of Service
nei kernel dal 2.1.102 al 2.1.111 in realt� non faceva niente. Questo
problema � stato corretto nel 2.1.112.
6.6. Non funzionano ipautofw e ipportfw!
Per i 2.0.x, � vero; non ho il tempo per creare e mantenere una patch
enorme per ipchains e ipautofw/ipportfw.
Per i 2.1.x, si scarichi l'ipmasqadm di Juan Ciarlante da
<htmlurl url="
http://juanjox.linuxhq.com/"
name="
http://juanjox.linuxhq.com/">
e lo si usi esattamente come si sarebbe usato ipautofw o ipportfw,
tranne per il fatto che invece di ipportfw si usa ipmasqadm portfw, e
invece di ipautofw si usa ipmasqadm autofw.
6.7. xosview si � rotto!
Si aggiorni alla versione 1.6.0 o superiore, che non richiede nessuna
regola firewall per i kernel 2.1.x. Sembra che anche la release 1.6.1
abbia questo problema; lo si segnali all'autore (non � un mio
errore!).
6.8. Segmentation Fault con `-j REDIRECT'!
Questo era un bug in ipchains versione 1.3.3. Si aggiorni.
6.9. Non riesco ad impostare i timeout del masquerading!
Ci� � vero (per i kernel 2.1.x) fino al 2.1.123. Nel 2.1.124, il
tentativo di impostare i timeout del masquerading provoca un blocco
del kernel (si modifichi return in ret = nella riga 1328 di
net/ipv4/ip_fw.c). Nel 2.1.125, funziona tutto.
6.10. Voglio dei firewall IPX!
E cos� molti altri, sembra. Il mio codice gestisce solo IP,
sfortunatamente. D'altra parte c'� anche qualcosa di buono: le cose
per scrivere un firewall IPX ci sono tutte! Basta semplicemente
scrivere il codice; sar� felice di aiutare dove possibile.
7. Un esempio pi� serio
Questo esempio � estratto dal tutorial scritto da me e Michael Neuling
apparso in LinuxWorld nel Marzo 1999; non � il solo modo per risolvere
il problema in esame, ma probabilmente � il pi� semplice. Spero lo si
trovi interessante.
7.1. La situazione
� Rete interna con il masquerading (con diversi sistemi operativi)
che chiameremo "GOOD".
� Server esposti in una rete separata (chiamata "DMZ" per
Demilitarized Zone - Zona Demilitarizzata).
� Connessione PPP ad Internet (detta "BAD").
Rete Esterna (BAD)
|
|
ppp0|
---------------
| 192.84.219.1| Rete dei Server (DMZ)
| |eth0
| |----------------------------------------------
| |192.84.219.250 | | |
| | | | |
|192.168.1.250| | | |
--------------- -------- ------- -------
| eth1 | SMTP | | DNS | | WWW |
| -------- ------- -------
| 192.84.219.128 192.84.219.129 192.84.218.130
|
Rete Interna (GOOD)
7.2. Scopi
Macchina per il filtraggio dei pacchetti:
PING da/per qualsiasi rete
Questo � veramente utile per sapere se una macchina � attiva.
TRACEROUTE da/per qualsiasi rete
Ancora, utile per la diagnotica.
Accesso DNS
Rende ping e DNS pi� utili.
All'interno di DMZ:
Mail server
� SMTP verso l'esterno
� Accetta SMTP dall'interno e dall'esterno
� Accetta POP-3 dall'interno
Name Server
� Invia richieste DNS all'esterno
� Accetta richieste DNS dall'interno, dall'esterno e dalla macchina
per il filtraggio dei pacchetti.
Server web
� Accetta connessioni HTTP dall'interno e dall'esterno
� Accesso rsync dall'interno
Rete interna:
Permettere WWW, ftp, traceroute, ssh verso l'esterno
Queste sono cose abbastanza standard da permettere: alcuni
iniziano permettendo di fare tutto alla rete interna, ma qui
saremo un po' pi� restrittivi.
Permettere connessioni SMTP verso il mail server
Ovviamente vogliamo poter inviare mail verso l'esterno.
Permettere connessioni POP-3 verso il mail server
Questo � il modo per leggere la propria posta.
Permettere connessioni DNS verso il name server
Vogliamo essere in grado di cercare i nomi esterni dei siti per
il WWW, ftp, traceroute e ssh.
Permettere connessioni rsync verso il server web
Questo � il modo per sincronizzare il server web esterno con
quello interno.
Permettere connessioni WWW verso il server web
Ovviamente, vogliamo poterci connettere al nostro server web
esterno.
Permettere il ping verso la macchina per il filtraggio dei pac�
chetti
Questa � una pura cortesia: significa che si pu� controllare se
la macchina firewall � gi�.
7.3. Prima del filtraggio dei pacchetti
� Anti-spoofing.
Poich� non c'� nessun instradamento asimmetrico, semplicemente si
pu� attivare l'anti-spoofing per tutte le interfacce.
# for f in /proc/sys/net/ipv4/conf/*/rp_filter; do echo 1 > $f; done
#
� Impostare le regole di filtraggio per proibire (DENY) tutto.
Si permetter� ancora il traffico locale su loopback, ma verr�
proibito tutto il resto.
# ipchains -A input -i ! lo -j DENY
# ipchains -A output -i ! lo -j DENY
# ipchains -A forward -j DENY
#
� Configurare le interfacce.
Solitamente ci� � fatto negli script di boot. Ci si assicuri che i
passi precedenti siano fatti prima che vengano configurate le
interfacce, per prevenire l'infiltrazione di pacchetti prima di
aver impostato le regole.
� Inserire moduli di masquerading per ciascun protocollo.
Si devono inserire i moduli di masquerading per FTP, in modo che
funzioni l'FTP sia attivo che passivo per la rete interna.
# insmod ip_masq_ftp
#
7.4. Filtraggio dei pacchetti per i pacchetti di passaggio
Con il masquerading, la cosa migliore � filtrare nella catena forward.
Si suddivida la catena forward in diverse catene utente a seconda
delle interfacce di provenienza/destinazione; ci� spacca in problema
in tronconi gestibili pi� facilmente.
ipchains -N good-dmz
ipchains -N bad-dmz
ipchains -N good-bad
ipchains -N dmz-good
ipchains -N dmz-bad
ipchains -N bad-good
Una cosa comune da fare � di accettare (ACCEPT) errori ICMP standard,
e quindi si crea una catena solo per loro.
ipchains -N icmp-acc
7.4.1. Impostare i salti dalla catena forward
Sfortunatamente, � nota solamente (nella catena forward) l'interfaccia
d'uscita. Quindi, per scoprire da quale interfaccia sia entrato un
pacchetto useremo l'indirizzo di provenienza (l'anti spoofing previene
indirizzi contraffatti).
Si noti che si registra qualsiasi cosa che non soddisfa una di queste
regole (ovviamente ci� non dovrebbe mai succedere).
ipchains -A forward -s 192.168.1.0/24 -i eth0 -j good-dmz
ipchains -A forward -s 192.168.1.0/24 -i ppp0 -j good-bad
ipchains -A forward -s 192.84.219.0/24 -i ppp0 -j dmz-bad
ipchains -A forward -s 192.84.219.0/24 -i eth1 -j dmz-good
ipchains -A forward -i eth0 -j bad-dmz
ipchains -A forward -i eth1 -j bad-good
ipchains -A forward -j DENY -l
7.4.2. Definire la catena icmp-acc
I pacchetti che siano degli errori ICMP sono accettati, altrimenti il
controllo passer� alla catena chiamante.
ipchains -A icmp-acc -p icmp --icmp-type destination-unreachable -j ACCEPT
ipchains -A icmp-acc -p icmp --icmp-type source-quench -j ACCEPT
ipchains -A icmp-acc -p icmp --icmp-type time-exceeded -j ACCEPT
ipchains -A icmp-acc -p icmp --icmp-type parameter-problem -j ACCEPT
7.4.3. Da Good (interno) a DMZ (server)
Restrizioni della rete interna:
� Permettere WWW, ftp, traceroute, ssh verso l'esterno
� Permettere SMTP verso il Mail server
� Permettere POP-3 verso il Mail server
� Permettere DNS verso il Name server
� Permettere rsync verso il Web server
� Permettere WWW verso il Web server
� Permettere il ping alla macchina filtro
Si potrebbe fare il masquerading dalla rete interna nella DMZ, ma qui
non si far�. Poich� nessuno nella rete interna dovrebbe provare a
fare cose brutte, registriamo qualsiasi pacchetto che venga proibito.
ipchains -A good-dmz -p tcp -d 192.84.219.128 smtp -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p tcp -d 192.84.219.128 pop-3 -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p udp -d 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p tcp -d 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p tcp -d 192.84.218.130 www -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p tcp -d 192.84.218.130 rsync -j ACCEPT
ipchains -A good-dmz -p icmp -j icmp-acc
ipchains -A good-dmz -j DENY -l
7.4.4. Da Bad (esterno) a DMZ (server).
� Restrizioni di DMZ:
� Mail server
� SMTP verso l'esterno
� Accetta SMTP da interno ed esterno
� Accetta POP-3 dall'interno
� Name server
� Invia DNS verso l'esterno
� Accetta DNS da interno, esterno e dalla macchina per il filtraggio
dei pacchetti
� Web server
� Accetta HTTP da interno e esterno
� Accesso rsync dall'interno
� Cose permesse dalla rete esterna verso DMZ
� Non si registrano le violazioni, in quanto possono succedere.
ipchains -A bad-dmz -p tcp -d 192.84.219.128 smtp -j ACCEPT
ipchains -A bad-dmz -p udp -d 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A bad-dmz -p tcp -d 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A bad-dmz -p tcp -d 192.84.218.130 www -j ACCEPT
ipchains -A bad-dmz -p icmp -j icmp-acc
ipchains -A bad-dmz -j DENY
7.4.5. Da Good (interno) a Bad (esterno).
� Restrizioni della rete interna:
� Permettere WWW, ftp, traceroute, ssh verso l'esterno
� Permettere SMTP verso il Mail server
� Permettere POP-3 verso il Mail server
� Permettere DNS verso il Name server
� Permettere rsync verso il Web server
� Permettere WWW verso il Web server
� Permettere il ping alla macchina filtro
� Molti permettono qualsiasi cosa dalla rete interna verso quella
esterna. Qua facciamo un po' i fascisti.
� Registrazione delle violazioni.
� FTP passivo gestito dal modulo del masquerading
ipchains -A good-bad -p tcp --dport www -j MASQ
ipchains -A good-bad -p tcp --dport ssh -j MASQ
ipchains -A good-bad -p udp --dport 33434:33500 -j MASQ
ipchains -A good-bad -p tcp --dport ftp --j MASQ
ipchains -A good-bad -p icmp --icmp-type ping -j MASQ
ipchains -A good-bad -j REJECT -l
7.4.6. Da DMZ a Good (interno).
� Restrizioni della rete interna:
� Permettere WWW, ftp, traceroute, ssh verso l'esterno
� Permettere SMTP verso il Mail server
� Permettere POP-3 verso il Mail server
� Permettere DNS verso il Name server
� Permettere rsync verso il Web server
� Permettere WWW verso il Web server
� Permettere il ping alla macchina filtro
� Se si fa il masquerading dalla rete interna verso la DMZ,
semplicemente si rifiuti qualsiasi pacchetto che proviene
nell'altro senso. Ovvero, si permettano solo i pacchetti che
possono essere parte di una connessione gi� stabilita.
ipchains -A dmz-good -p tcp ! -y -s 192.84.219.128 smtp -j ACCEPT
ipchains -A dmz-good -p udp -s 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A dmz-good -p tcp ! -y -s 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A dmz-good -p tcp ! -y -s 192.84.218.130 www -j ACCEPT
ipchains -A dmz-good -p tcp ! -y -s 192.84.218.130 rsync -j ACCEPT
ipchains -A dmz-good -p icmp -j icmp-acc
ipchains -A dmz-bad -j DENY -l
7.4.7. Da DMZ a Bad (esterno).
� Restrizioni di DMZ:
� Mail server
� SMTP verso l'esterno
� Accetta SMTP da interno ed esterno
� Accetta POP-3 dall'interno
� Name server
� Invia DNS verso l'esterno
� Accetta DNS da interno, esterno e dalla macchina per il filtraggio
dei pacchetti
� Web server
� Accetta HTTP da interno e esterno
� Accesso rsync dall'interno
�
ipchains -A dmz-bad -p tcp -s 192.84.219.128 smtp -j ACCEPT
ipchains -A dmz-bad -p udp -s 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A dmz-bad -p tcp -s 192.84.219.129 domain -j ACCEPT
ipchains -A dmz-bad -p tcp ! -y -s 192.84.218.130 www -j ACCEPT
ipchains -A dmz-bad -p icmp -j icmp-acc
ipchains -A dmz-bad -j DENY -l
7.4.8. Da Bad (esterno) a Good (interno).
� Non si permette niente (non mascherato) dalla rete esterna verso
quella interna
ipchains -A bad-good -j REJECT
7.4.9. Filtraggio dei pacchetti per la macchina Linux stessa
� Se si vuole usare il filtraggio dei pacchetti sui pacchetti in
ingresso alla macchina stessa, � necessario fare il filtraggio
sulla catena input. Si crei una catena per ogni interfaccia di
destinazione:
ipchains -N bad-if
ipchains -N dmz-if
ipchains -N good-if
� Creare dei salti a queste:
ipchains -A input -d 192.84.219.1 -j bad-if
ipchains -A input -d 192.84.219.250 -j dmz-if
ipchains -A input -d 192.168.1.250 -j good-if
7.4.9.1. Interfaccia di Bad (esterno).
� Macchina per il filtraggio dei pacchetti:
� PING verso ogni rete
� TRACEROUTE verso ogni rete
� Accesso DNS
� L'interfaccia esterna riceve risposte anche per i pacchetti
"mascherati" oltre ad errori ICMP per questi e a risposte al PING.
ipchains -A bad-if -i ! ppp0 -j DENY -l
ipchains -A bad-if -p TCP --dport 61000:65096 -j ACCEPT
ipchains -A bad-if -p UDP --dport 61000:65096 -j ACCEPT
ipchains -A bad-if -p ICMP --icmp-type pong -j ACCEPT
ipchains -A bad-if -j icmp-acc
ipchains -A bad-if -j DENY
7.4.9.2. Interfaccia di DMZ.
� Restrizioni della macchina per il filtraggio dei pacchetti:
� PING verso ogni rete
� TRACEROUTE verso ogni rete
� Accesso DNS
� L'interfaccia DMZ riceve risposte DNS, risposte al ping ed errori
ICMP.
ipchains -A dmz-if -i ! eth0 -j DENY
ipchains -A dmz-if -p TCP ! -y -s 192.84.219.129 53 -j ACCEPT
ipchains -A dmz-if -p UDP -s 192.84.219.129 53 -j ACCEPT
ipchains -A dmz-if -p ICMP --icmp-type pong -j ACCEPT
ipchains -A dmz-if -j icmp-acc
ipchains -A dmz-if -j DENY -l
7.4.9.3. Interfaccia di Good (interno).
� Restrizioni della macchina per il filtraggio dei pacchetti:
� PING verso ogni rete
� TRACEROUTE verso ogni rete
� Accesso DNS
� Restrizioni della rete interna:
� Permettere WWW, ftp, traceroute, ssh verso l'esterno
� Permettere SMTP verso il Mail server
� Permettere POP-3 verso il Mail server
� Permettere DNS verso il Name server
� Permettere rsync verso il Web server
� Permettere WWW verso il Web server
� Permettere il ping alla macchina filtro
� L'interfaccia interna riceve ping, risposte al ping e errori ICMP.
ipchains -A good-if -i ! eth1 -j DENY
ipchains -A good-if -p ICMP --icmp-type ping -j ACCEPT
ipchains -A good-if -p ICMP --icmp-type pong -j ACCEPT
ipchains -A good-if -j icmp-acc
ipchains -A good-if -j DENY -l
7.5. Per finire
� Cancellare le regole di bloccaggio:
ipchains -D input 1
ipchains -D forward 1
ipchains -D output 1
8. Appendice: Differenze tra ipchains e ipfwadm
Alcune di queste modifiche sono il risultato di modifiche nel kernel,
e altre dipendono dal fatto che ipchains sembra differente da ipfwadm.
1. Molti argomenti sono stati rimappati: le maiuscole ora indicano un
comando e le minuscole indicano un'opzione.
2. Sono supportate catene arbitrarie e quindi anche le catene
predefinite ora hanno un nome invece di essere solamente un opzione
(eg. `input' invece di `-I').
3. L'opzione `-k' non c'� pi�: si usi `! -y'.
4. L'opzione `-b' inserire/aggiunge/cancella veramente due regole,
piuttosto che una singola regola `bidirezionale'.
5. L'opzione `-b' pu� essere passata a `-C' per fare due verifiche
(una in ogni direzione).
6. L'opzione `-x' a `-l' � stata rimpiazzata da `-v'.
7. Non sono pi� supportate porte di provenienza e destinazione
multiple. Spero che l'essere in grado di negare un intervallo di
porte venga in aiuto in questi casi.
8. Le interfacce possono essere specificate solamente attraverso il
nome (non l'indirizzo). Comunque, la vecchia semantica � stata
silenzionamente cambiata nei kernel della serie 2.1.
9. I frammenti sono esaminati, non lasciati passare automaticamente.
10.
Sono state rimosse le catene specifiche per l'accounting.
11.
Possono essere testati protocolli arbitrari su IP.
12.
Il vecchio comportamente del SYN e ACK matching (che in precedenza
era ignorato per i pacchetti non TCP) � cambiato; l'opzione SYN non
� valida per regole non specifiche per il TCP.
13.
I contatori sono ora a 64 bit su macchine a 32 bit, non pi� a 32
bit.
14.
Ora sono supportate le opzioni inverse.
15.
Ora sono supportati i codici ICMP.
16.
Sono supportati i caratteri jolly nella specifica dell'interfaccia.
17.
Ora � controllata l'integrit� delle manipolazioni TOS: il vecchio
codice del kernel sileziosamente bloccava le manipolazioni
(illegali) del bit TOS `Must Be Zero'; ipchains ora restituisce un
errore se ci si prova, come anche per gli altri casi illegali.
8.1. Tabella di riferimento rapido
[ Gli argomenti dei comandi sono in MAIUSCOLO, mentre gli argomenti
delle opzioni in minuscolo ]
Una cosa da notare, il masquerading � specificato da `-j MASQ'; �
completamente diverso da `-j ACCEPT', e non � trattato come un mero
effetto collaterale, diversamente da quanto fa ipfwadm.
===================================================================
| ipfwadm | ipchains | Note
-------------------------------------------------------------------
| -A [both] | -N acct | Crea una catena `acct'
| |& -I 1 input -j acct | e fa s� che i pacchetti
| |& -I 1 output -j acct | in ingresso e in uscita
| |& acct | la traversino.
-------------------------------------------------------------------
| -A in | input | Una regola senza tattica
-------------------------------------------------------------------
| -A out | output | Una regola senza tattica
-------------------------------------------------------------------
| -F | forward | Si usi questo come [catena]
-------------------------------------------------------------------
| -I | input | Si usi questo come [catena]
-------------------------------------------------------------------
| -O | output | Si usi questo come [catena]
-------------------------------------------------------------------
| -M -l | -M -L |
-------------------------------------------------------------------
| -M -s | -M -S |
-------------------------------------------------------------------
| -a tattica | -A [catena] -j TATTICA | (si veda anche -r e -m).
-------------------------------------------------------------------
| -d tattica | -D [catena] -j TATTICA | (si veda anche -r e -m).
-------------------------------------------------------------------
| -i tattica | -I 1 [catena] -j TATTICA| (si veda anche -r e -m).
-------------------------------------------------------------------
| -l | -L |
-------------------------------------------------------------------
| -z | -Z |
-------------------------------------------------------------------
| -f | -F |
-------------------------------------------------------------------
| -p | -P |
-------------------------------------------------------------------
| -c | -C |
-------------------------------------------------------------------
| -P | -p |
-------------------------------------------------------------------
| -S | -s | Accetta solo una porta o
| | | intervallo.
-------------------------------------------------------------------
| -D | -d | Accetta solo una porta o
| | | intervallo.
-------------------------------------------------------------------
| -V | <nessuna> | Si usi -i [nome].
-------------------------------------------------------------------
| -W | -i |
-------------------------------------------------------------------
| -b | -b | Crea 2 regole.
-------------------------------------------------------------------
| -e | -v |
-------------------------------------------------------------------
| -k | ! -y | Non funziona finch� non
| | | si specifica anche -p tcp.
-------------------------------------------------------------------
| -m | -j MASQ |
-------------------------------------------------------------------
| -n | -n |
-------------------------------------------------------------------
| -o | -l |
-------------------------------------------------------------------
| -r [redirpt] | -j REDIRECT [redirpt] |
-------------------------------------------------------------------
| -t | -t |
-------------------------------------------------------------------
| -v | -v |
-------------------------------------------------------------------
| -x | -x |
-------------------------------------------------------------------
| -y | -y | Non funziona finch� non
| | | si specifica anche -p tcp.
-------------------------------------------------------------------
8.2. Esempi di traduzione di comandi ipfwadm
Vecchio comando: ipfwadm -F -p deny
Nuovo comando: ipchains -P forward DENY
Vecchio comando: ipfwadm -F -a m -S 192.168.0.0/24 -D 0.0.0.0/0
Nuovo comando: ipchains -A forward -j MASQ -s 192.168.0.0/24 -d
0.0.0.0/0
Vecchio comando: ipfwadm -I -a accept -V 10.1.2.1 -S 10.0.0.0/8 -D
0.0.0.0/0
Nuovo comando: ipchains -A input -j ACCEPT -i eth0 -s 10.0.0.0/8 -d
0.0.0.0/0
(Si noti che questi non sono equivalenti specificando l'interfaccia
tramite l'indirizzo: si usi il nome di interfaccia. In questa
macchina 10.1.2.1 corrisponde a eth0).
9. Appendice: Usare lo script ipfwadm-wrapper.
Lo script shell ipfwadm-wrapper dovrebbe essere un plug-in di
rimpiazzo di ipfwadm per compatibilit� all'indietro con ipfwadm 2.3a.
La sola caratteristica che non posso veramente gestire � l'opzione
`-V'. Quando � usata, � mostrato un avviso. Se � usata anche
l'opzione `-W', l'opzione `-V' � ignorata. Altrimenti, lo script
prova a trovare il nome di interfaccia associato con quell'indirizzo,
usando ifconfig. Se fallisce (come nel caso di un'interfaccia non
attiva) allora uscir� con un messaggio d'errore.
Questo avviso pu� essere soppresso o cambiando il `-V' in un `-W',
oppure direzionando lo standard output dello script a /dev/null.
Se si trova un qualsiasi errore nello script, o una qualsiasi
differenza tra il vero ipfwadm e questo script, invito a segnalarmi il
bug: si invii un'email a
[email protected] con "BUG-REPORT" nel
subject. Prego si segnali la versione del vecchio ipfwadm (ipfwadm
-h), la versione di ipchains (ipchains --version) e quella dello
script ipfwadm wrapper script (ipfwadm-wrapper --version). Si invii
anche l'output di ipchains-save. Grazie in anticipo.
Se si mischia ipchains con questo script ipfwadm-wrapper lo si fa a
proprio rischio e pericolo.
10. Appendice: Ringraziamenti.
Molte grazie a Michael Neuling, che ha scritto la prima cosa
rilasciabile del codice IP chains mentre lavorava per me. Mi scuso
pubblicamente per aver respinto la sua idea del result-caching, che
Alan Cox propose un po' dopo e finalmente mi sono deciso a
implementare, rendendomi conto dell'errore che avevo commesso.
Grazie ad Alan Cox per il suo supporto tecnico via email 24 ore su 24
ed il suo incoraggiamento.
Grazie a tutti gli autori del codice ipfw e ipfwadm, specialmente a
Jos Vos. Standing on the shoulders of giants and all that... Ci�
vale anche per Linus Torvalds oltre che a tutti gli hacker del kernel
e dello userspace.
Un ringraziamento ai diligenti beta tester e bughunter (cacciatori di
bug), specialmente a Jordan Mendelson, Shaw Carruthers, Kevin Moule,
Dr. Liviu Daia, Helmut Adams, Franck Sicard, Kevin Littlejohn, Matt
Kemner, John D. Hardin, Alexey Kuznetsov, Leos Bitto, Jim Kunzman,
Gerard Gerritsen, Serge Sivkov, Andrew Burgess, Steve Schmidtke,
Richard Offer, Bernhard Weisshuhn, Larry Auton, Ambrose Li, Pavel
Krauz, Steve Chadsey, Francesco Potort� e Alain Knaff.
Il tradottore vuole ringraziare Alvise Bellotti per la sue
indispensabili correzioni e suggerimenti.