From DOS/Windows to Linux HOWTO
 di Guido Gonzato <[email protected]>
 Versione 1.2.4. 29 Dicembre 1997.

 Questo HOWTO e' dedicato a tutti gli utenti DOS che hanno deciso di
 passare a Linux, il clone Unix per PC 386 e superiori. Date le analo�
 gie tra DOS e Unix, lo scopo di questo lavoro e' di aiutare il lettore
 a trasportare le sue conoscenze di DOS nell'ambiente Linux, cosi' da
 poter lavorare da subito.

 1.  Introduzione



 1.1.  Linux fa per voi?


 Volete passare dal DOS a Linux? Benissimo, ma attenzione: potrebbe non
 esservi utile. Credo che ``il computer migliore'' o ``il migliore
 sistema operativo'' non esistano: dipende dall'uso che se ne fa. Ecco
 perch� non credo che Linux sia la soluzione migliore per tutti,
 nonostante sia tecnicamente superiore a molti sistemi operativi
 commerciali. Avrete grandi benefici da Linux se vi serve sw per la
 programmazione, Internet, TeX... sw tecnico in generale, ma se vi
 serve soprattutto sw commerciale, o se non vi piace l'idea di studiare
 i comandi, e' meglio lasciare perdere.

 Linux non e' (per ora) facile da usare o da configurare come Windows o
 il Mac, quindi siate preparati a smanettare un po'. Nonstante questi
 avvertimenti, sono sicuro al 100% che se appartienete alla giusta
 categoria di utenti troverete in Linux il vostro Nirvana informatico.
 E comunque Linux e DOS/Windows possono convivere sulla stessa
 macchina.

 Prerequisiti per questo howto: daro' per scontato che


 �  conoscete i principali comandi e concetti del DOS;

 �  Linux, e magari anche X Window System, e' correttamente installato;

 �  la vostra shell---l'equivalente di COMMAND.COM---e' bash;

 �  capite che questo lavoro e' solo un inizio. Per maggiori
    informazioni, guardatevi ``Linux Installation and Getting Started''
    di Matt Welsh e/o ``Linux User Guide'' di Larry Greenfield
    (sunsite.unc.edu:/pub/Linux/docs/LDP).

 Questo howto sostituisce il vecchio mini--howto di uguale titolo.


 1.2.  Si', fa per me. Spiegami


 Avete installato Linux e i programmi che vi servono. Vi siete fatti un
 account (se non l'avete fatto, scrivete adduser subito!) e Linux sta
 girando. Avete inserito nome e password e ora state guardando lo
 schermo e pensate: ``Beh, e adesso?''

 Adesso, non disperate. Siete quasi pronti per fare le stesse cose che
 facevate col DOS, e molte altre in piu'. Se steste lavorando col DOS
 anzich� con Linux, ora fareste una di queste cose:


 �  eseguire programmi e creare, copiare, visualizzare, cancellare,
    stampare e rinominare files;
 �  spostarsi tra directory, crearne di nuove, cancellarle, elencarne i
    contenuti;

 �  formattare floppy e copiarci file su/da;

 �  sistemare AUTOEXEC.BAT e CONFIG.SYS;

 �  scrivere i vostri .BAT files e/o programmi in QBasic o C/Pascal;

 �  il rimanente 1%.

 Sarete contenti di sapere che queste cose si fanno con Linux in un
 modo molto simile al DOS. Sotto DOS, l'utente medio usa solo pochi tra
 i 100 e passa comandi disponibili; lo stesso vale per Linux, almeno
 fino ad un certo punto.

 Alcune cose da aver chiare prima di proseguire:


 �  primo, come uscire da Linux. Se si vede una schermata non grafica,
    premere CTRL--ALT--DEL, aspettare che il sistema dica che tutto e'
    a posto, poi spegnere pure. Se si sta lavorando sotto X Window
    System, prima premere CTRL--ALT--BACKSPACE, poi CTRL--ALT--DEL. Non
    spegnere mai il PC direttamente: si potrebbe danneggiare il
    filesystem;

 �  a differenza del DOS, Linux ha meccanismi di sicurezza, a causa
    della sua natura multiutente. I file e le directory hanno dei
    permessi, e quindi ad alcuni l'utente normale non puo' accedere
    (vedi la sezione ``Permessi''). Solo l'utente il cui nome di login
    e' ``root'' puo' fare cio' che vuole (root e' l'amministratore di
    sistema. Se usate Linux sul vostro PC, sarete anche root). Il DOS,
    al contrario, vi lascia cancellare tutto l'hard disk per sbaglio;

 �  siete incoraggiati a sperimentare, giocare, provare: di certo male
    non fa. Potete ottenere aiuto in questo modo:


 �  per ottenere aiuto sui ``comandi interni'' della shell, scrivete
    help;


 �  per ottenere aiuto su un comando, scrivete man command che richiama
    la pagina di manuale (man page) del comando in questione. In
    alternativa, scrivete info command che richiama, se c'e', la pagina
    info relativa al comando. Info e' un sistema di documentazione ad
    ipertesti, non molto intuitivo da usare le prime volte. Potete
    provare inoltre a dare i comandi whatis command o apropos command e
    premere `q' per uscire.


 �  buona parte della potenza e flessibilita' di Unix derivano dai
    semplici concetti di redirezione e piping, piu' potenti che non
    sotto DOS. Semplici comandi possono essere combinati per eseguire
    operazioni complesse. Usate questa caratteristica!

 �  convenzioni: <...> indica qualcosa che deve essere specificato,
    mentre [...] indica qualcosa di opzionale. Esempio:



      $ tar -tf <file.tar> [> redir_file]




 file.tar deve essere specificato, mentre la redirezione su redir_file
 e' opzionale.

 �  d'ora in avanti ``LMP'' significa ``leggere la man page per
    ulteriori informazioni''.


 1.3.  Per l'impaziente


 Volete partire subito? Date un'occhiata a questa tabella:




      DOS                     Linux                   Note
      ------------------------------------------------------------------------------

      BACKUP                  tar -Mcvf device dir/   totalmente diversi
      CD dirname\            cd dirname/             quasi la stessa sintassi
      COPY file1 file2        cp file1 file2          idem
      DEL file                rm file                 attenzione - niente undelete
      DELTREE dirname         rm -R dirname/          idem
      DIR                     ls                      non proprio la stessa sintassi
      DIR file/s              find . -name file       totalmente diverso
      EDIT file               vi file                 credo che non vi piacera'
                              emacs file              questo e' migliore
                              jstar file              quasi come l'editor del DOS
      FORMAT                  fdformat,
                              mount, umount           sintassi molto diversa
      HELP command            man command             stessa filosofia
      MD dirname              mkdir dirname/          quasi la stessa sintassi
      MOVE file1 file2        mv file1 file2          idem
      NUL                     /dev/null               idem
      PRINT file              lpr file                idem
      PRN                     /dev/lp0,
                              /dev/lp1                idem
      RD dirname              rmdir dirname/          quasi la stessa sintassi
      REN file1 file2         mv file1 file2          non per file multipli
      RESTORE                 tar -Mxpvf device       sintassi diversa
      TYPE file               less file               molto migliore
      WIN                     startx                  un mondo a parte!




 Se vi serve di piu' che una tabella di comandi, leggetevi le prossime
 sezioni.



 2.  File e programmi



 2.1.  File: nozioni preliminari


 Linux ha un file system---intendendo con cio' ``la struttura delle
 directory e dei file in esse contenuti''---molto simile a quello del
 DOS. I file hanno dei nomi che seguono certe regole, sono messi in
 directory, alcuni sono eseguibili, e tra questi ultimi molti hanno
 degli switch. Inoltre, ci sono i caratteri wildcards, la redirezione e
 il piping. Ci sono solo alcune piccole differenze:


 �  sotto DOS, i nomi dei file seguono la regola dell'8.3; per esempio,
    ILMIOFIL.TXT. Sotto Linux si puo' fare meglio. Se avete installato
    Linux con un filesystem come ext2 o umsdos, potete usare nomi piu'
    lunghi, e con piu' di un punto: per esempio,
    Ecco.un_NOME_molto.LUNGO. Notare che ho usato lettere maiuscole e
    minuscole: infatti...

 �  maiuscole e minuscole sono considerate diverse. Quindi,
    FILENAME.tar.gz e filename.tar.gz sono due file diversi.  ls e' un
    comando, LS e' un errore;

 �  gli utenti di Windows 95 possono usare i nomi di file lunghi con
    Linux, naturalmente. Se il nome di un file contiene spazi (pratica
    sconsigliata ma possibile), bisogna racchiudere il nome del file
    tra apici quando vi ci si riferisce. Per esempio:



      $ # questo comando crea una directory di nome "I miei file vecchi"
      $ mkdir "I miei file vecchi"
      $ ls
      I miei file vecchi      bin     tmp





 Alcuni caratteri non dovrebbero ma possono essere usati; tra gli
 altri, !*$&. Non vi spiego come.

 �  non ci sono estensioni obbligatorie come .COM ed .EXE per i
    programmi, o .BAT per i file batch. I files eseguibili sono
    contrassegnati da un asterisco '*' alla fine del loro nome quando
    si da' il comando ls -F. Per esempio:



      $ ls -F
      Direttorio/   cindy.jpg    cjpg*    lettera.txt    script*    vecchio~





 I files  cjpg* e script* sono eseguibili---``programmi''.  Sotto DOS,
 i file di backup hanno il nome che finisce in .BAK, sotto Linux finis�
 cono con una tilde '~'. Inoltre, un file il cui nome inizia con un
 punto viene considerato un file nascosto. Per esempio, il file
 .io.sono.nascosto non apparira' dopo il comando ls.

 �  gli switch dei programmi DOS si ottengono con /switch, con i
    programmi Linux si ottengono con -switch or --switch. Esempio: dir
    /s  diventa ls -R. Notare che molti programmi DOS, come PKZIP o
    ARJ, hanno gli switch in stile Unix.

 Ora potete saltare alla sezione ``Tradurre i comandi dal DOS a
 Linux'', ma se fossi in voi continuerei a leggere.


 2.2.  Link simbolici


 Unix ha un tipo di file che il DOS non ha: il link simbolico. Questo
 e' un puntatore ad un file o directory, e puo' essere usato al posto
 del file o directory a cui punta; e' molto simile ai colegamenti di
 Windows 95. Esempi di link simbolici sono /usr/X11, che punta a
 /usr/X11R6; /dev/modem, che punta a /dev/cua0 o /dev/cua1.

 Per fare un link simbolico:



      $ ln -s <file_o_dir> <nomelink>




 Esempio:



      $ ln -s /usr/doc/g77/DOC g77manual.txt




 Ora potete riferirvi a g77manual.txt al posto di /usr/doc/g77/DOC.
 Ecco come appaiono i link quando date ls:



      $ ls -F
      g77manual.txt@
      $ ls -l
      (various things...)           g77manual.txt -> /usr/doc/g77/DOC






 2.3.  Permessi e Proprieta'


 I file e le directory DOS hanno i seguenti attributi: A (archivio), H
 (hidden, nascosto), R (read-only, solo lettura), and S (system, file
 di sistema). Solo H e R hanno senso sotto Linux: i files nascosti
 iniziano con un punto, e per quanto riguarda l'attributo R, continuate
 a leggere.

 Sotto Unix un file ha dei ``permessi'' e un proprietario, che
 appartiene ad un ``gruppo''. Guardate questo esempio:



      $ ls -l /bin/ls
      -rwxr-xr-x  1  root  bin  27281 Aug 15 1995 /bin/ls*




 Il primo campo contiene i permessi del file /bin/ls, che appartiene a
 root, gruppo bin. Tralasciando le altre informazioni (il libro di Matt
 Welsh e' li' per quello), ricordate che -rwxr-xr-x significa (da
 sinistra a destra):

 - e' il tipo di file (- = file normale, d = directory, l = link,
 etc.); rwx sono i permessi per il proprietario del file (read, write,
 execute); r-x sono i permessi per il gruppo cui il proprietario del
 file appartiene (non spieghero' il concetto di gruppo, ne potete fare
 a meno finch� siete principianti ;-) r-x sono i permessi per tutti gli
 altri utenti (read, execute).
 Anche la directory /bin ha dei permessi: vedi la sezione ``Permessi
 delle directory'' per ulteriori dettagli. Ecco perch� non potete
 cancellare il file /bin/ls, a meno che non siate root: non avete i
 permessi necessari. Per cambiare i permessi di un file, il comando e':



      $ chmod <whoXperm> <file>




 dove who e' u (user, cioe' proprietario), g (group, gruppo), o (other,
 altri), X e' + o -, perm e' r (read, lettura), w (write, scrittura), o
 x (execute, esecuzione). Esempi:



      $ chmod u+x file




 setta il permesso di esecuzione per il proprietario. Scorciatoia:
 chmod +x file.



      $ chmod go-rw file




 toglie i permessi di lettura e scrittura per tutti tranne il
 proprietario.



      $ chmod ugo+rwx file




 da' a tutti i permessi di lettura, scrittura ed esecuzione.



      # chmod +s file




 rende un file ``setuid'' o ``suid'': ciascuno lo puo' eseguire con i
 permessi del proprietario. Di solito si incontrano file ``suid root''.

 Una maniera piu' breve di riferirsi ai permessi e' con i numeri: rwxr-
 xr-x puo' essere espresso con 755 (ogni lettera corrisponde a un bit:
 --- e' 0, --x e' 1, -w- e' 2, -wx e' 3...). Sembra difficile, ma con
 un po' di pratica capirete il concetto.

 root, essendo il cossiddetto superutente, puo' cambiare i permessi di
 ogni file. C'e' molto di piu' sull'argomento---LMP.




 2.4.  Convertire i comandi dal DOS a Linux


 Alla sinistra, i comandi DOS; a destra, i corrispondenti comandi
 Linux.



      COPY:           cp
      DEL:            rm
      MOVE:           mv
      REN:            mv
      TYPE:           more, less, cat




 Operatori per la redirezione e il plumbing:  < > >> |

 Wildcards: * ?

 nul: /dev/null

 prn, lpt1:   /dev/lp0 or /dev/lp1; lpr

 - ESEMPI -



      DOS                                     Linux
      ---------------------------------------------------------------------

      C:\GUIDO>COPY JOE.TXT JOE.DOC           $ cp joe.txt joe.doc
      C:\GUIDO>COPY *.* TOTAL                $ cat * > total
      C:\GUIDO>COPY FRACTALS.DOC PRN         $ lpr fractals.doc
      C:\GUIDO>DEL TEMP                       $ rm temp
      C:\GUIDO>DEL *.BAK                     $ rm *~
      C:\GUIDO>MOVE PAPER.TXT TMP\          $ mv paper.txt tmp/
      C:\GUIDO>REN PAPER.TXT PAPER.ASC       $ mv paper.txt paper.asc
      C:\GUIDO>PRINT LETTER.TXT              $ lpr letter.txt
      C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT               $ more letter.txt
      C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT               $ less letter.txt
      C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT > NUL         $ cat letter.txt > /dev/null
              n/a                             $ more *.txt *.asc
              n/a                             $ cat section*.txt | less




 Note:


 �  * e' migliore sotto Linux: * prende tutti i file tranne quelli
    nascosti; .* tutti i file nascosti (ma anche la directory corrente
    `.'  e la directory genitrice `..'); *.* prende tutti i file che
    hanno un `.' nel mezzo o che finiscono per punto; p*a prende sia
    `pera' che `palla'; *l* prende sia `mela' che `filo';

 �  usando more, premere SPAZIO per leggere il file, `q' o CTRL-C per
    uscire. less e' piu' intuitivo, si possono usare i tasti freccia;

 �  non c'e' UNDELETE, quindi pensarci bene prima di cancellare un
    file;

 �  oltre a < > >> del DOS, Linux ha 2> per redirigere i messaggi di
    errore (stderr); inoltre, 2>&1 redirige stderr su stdout, mentre
    1>&2 redirige stdout su stderr;

 �  Linux ha un altro wildcard: la coppia []. Uso: [abc]* prende i file
    che cominciano con a, b, c; *[I-N,1,2,3] prende i file che
    finiscono con I, J, K, L, M, N, 1, 2, 3;

 �  non c'e' un RENAME alla DOS; cioe', mv *.xxx *.yyy non funziona.
    Potete usare questo script; dettagli alla sezione ``Shell
    Scripts''.


    ___________________________________________________________________
    #!/bin/sh
    # ren: rename multiple files according to several rules

    if [ $# -lt 3 ] ; then
      echo "usage: ren \"pattern\" \"replacement\" files..."
      exit 1
    fi

    OLD=$1 ; NEW=$2 ; shift ; shift

    for file in $*
    do
      new=echo ${file} | sed s/${OLD}/${NEW}/g
      mv ${file} $new
    done
    ___________________________________________________________________



 Attenti pero': non e' equivalente al REN del DOS, poich� usa le ``reg�
 ular expressions'' che non conoscete ancora. In breve, se volete cam�
 biare le estensioni dei file, scrivete: ren ``htm$'' ``html'' *htm.
 Non dimenticate il $.

 �  usare cp -i e mv -i per essere avvisati se un file sta per essere
    sovrascritto.


 2.5.  Programmi: Multitasking e Sessioni


 Per far partire un programma, si scrive il suo nome come col DOS. Se
 la directory (Sezione ``Directories'') dove il programma risiede e'
 nel PATH (Sezione ``Files di inizializzazione''), il programma parte.
 Eccezione: sotto Linux, un programma che sta nella directory corrente
 non parte se la directory non e' inclusa nel PATH. Scappatoia: se prog
 e' il programma, scrivere ./prog.

 Questa e' una tipica linea di comando:



      $ command -s1 -s2 ... -sn par1 par2 ... parn < input > output




 dove -s1, ..., -sn sono gli switch del programma, par1, ..., parn sono
 gli argomenti del programma. Si possono dare piu' comandi sulla stessa
 linea:




 $ command1 ; command2 ; ... ; commandn




 Tutto qui per quanto riguarda i programmi, ma e' facile fare dei passi
 avanti. Uno dei vantaggi di Linux e' il multitasking: puo' far girare
 piu' programmi (d'ora in poi, processi) allo stesso tempo. Si possono
 lanciare programmi in background e continuare a lavorare. Inoltre,
 Linux mette a disposizione piu' sessioni di lavoro contemporanee: e'
 come avere tanti computer allo stesso tempo!


 �  Per passare di sessione in sessione (1..6) nelle console virtuali:



      $ ALT-F1 ... ALT-F6





 �  Per far partire un'altra sessione nella stessa console virtuale
    senza lasciare quella corrente:




      $ su - <loginname>





 Esempio:




      $ su - root





 Questo e' utile, tra l'altro, per usare i floppy (Sezione ``Flop�
 pies''): normalmente, solo root lo puo' fare.

 �  Per chiudere una sessione:



      $ exit





 Se ci sono dei job sospesi (vedi piu' avanti) si viene avvisati.

 �  Per lanciare normalmente un processo in primo piano:




 $ progname [-switches] [parameters] [< input] [> output]





 �  Per lanciare un processo in background, aggiungere una `e
    commerciale'




      $ progname [-switches] [parameters] [< input] [> output] &
      [1] 123





 la shell identifica i processi dando loro un numero (es. [1]; vedi
 sotto) e un PID (123 nel nostro esempio).

 �  Per vedere quanti processi ci sono:



      $ ps -a





 Questo comando da' una lista dei processi attualmente in esecuzione.

 �  Per uccidere (terminare) un processo:



      $ kill <PID>





 Potreste dover uccidere un processo se non sapete come uscirne normal�
 mente...  ;-). A volte, un processo si puo' uccidere solo con:



      $ kill -SIGKILL <PID>





 Oltre a questo, la shell consente di fermare o sospendere un processo,
 mandare un processo in background, e portare un processo dal back�
 ground in primo piano. In questo contesto, i processi sono chiamati
 `job'.

 �  Per vedere quanti job ci sono:



      $ jobs

 qui i job sono identificati dal loro numero, non dal PID.

 �  Per fermare un job che gira in primo piano (non sempre funziona):



      $ CTRL-C





 �  Per sospendere un processo che gira in primo piano (idem):



      $ CTRL-Z





 �  Per mandare in background un processo sospeso:



      $ bg <job>





 �  Per portare un job in primo piano:



      $ fg <job>





 �  Per uccidere un job:



      $ kill <%job>





 dove <job> puo' essere 1, 2, 3, ...  Usando questi comandi si puo'
 formattare un disco, zippare dei files, compilare un programma e
 decompattare un archivio tutto allo stesso tempo, e ancora avere il
 prompt a disposizione. Provate a farlo col DOS! E provate con Windows,
 giusto per vedere la differenza in performance.


 2.6.  Eseguire programmi su computer remoti


 Per eseguire un programma su un computer remoto il cui indirizzo IP e'
 remote.bigone.edu, si fa:


      $ telnet remote.bigone.edu




 Dopo il login, si fa partire il programma. Ovviamente, bisogna avere
 uno shell account sul computer remoto.

 Se avete X11, si possono far girare anche applicazioni X sul computer
 remoto, e queste verranno visualizzate sul vostro schermo. Siano
 remote.bigone.edu il computer remoto e local.linux.box il vostro PC.
 Per far girare da local.linux.box un programma X che sta su
 remote.bigone.edu, si fa:


 �  far partire X11 ed un xterm o equivalente emulatore di terminale,
    poi digitare:



      $ xhost +remote.bigone.edu
      $ telnet remote.bigone.edu





 �  dopo il login, digitare:



      remote:$ DISPLAY=local.linux.box:0.0
      remote:$ progname &





 (invece di DISPLAY..., potreste dover scrivere: setenv DISPLAY
 local.linux.box:0.0. Dipende dalla shell remota.)

 Et voila! Ora progname parte su remote.bigone.edu e viene visualizzato
 sulla vostra macchina. � pero' meglio non provarci tramite modem,
 perch� e' assolutamente troppo lento.



 3.  Usare le directory



 3.1.  Directory: nozioni preliminari


 Abbiamo visto le differenze tra i file sotto DOS e sotto Linux. Per
 quanto riguarda le directory, sotto DOS la directory principale e' \,
 sotto Linux e' /. In maniera analoga, le directory sono separate da \
 sotto DOS e da / sotto Linux. Esempio:



      DOS:    C:\PAPERS\GEOLOGY\MID_EOC.TEX
      Linux:  /home/guido/papers/geology/mid_eocene.tex



 Come al solito, .. e' la directory genitrice, . e' la directory
 corrente. Ricordate che il sistema non vi lascia fare cd, rd o md
 ovunque si vuole. Ogni utente ``risiede'' in una sua directory
 chiamata 'home', che viene assegnata dall'amministratore di sistema.
 Per esempio, sul mio PC la mia home directory e' /home/guido.


 3.2.  Permessi delle directory


 Anche le directory hanno i permessi. Quanto visto in Sezione
 ``Permessi'' vale anche per le directory (user, group, e other). Per
 una directory, rx significa che potete fare cd nella directory, e w
 significa che potete cancellare i file nella directory, o la directory
 stessa. Per esempio, per impedire ad altri utenti di curiosare in
 /home/guido/text:



      $ chmod o-rwx /home/guido/text





 3.3.  Tradurre i comandi dal DOS a Linux




      DIR:            ls, find, du
      CD:             cd, pwd
      MD:             mkdir
      RD:             rmdir
      DELTREE:        rm -R
      MOVE:           mv




 - ESEMPI -

























 DOS                                     Linux
 ---------------------------------------------------------------------

 C:\GUIDO>DIR                           $ ls
 C:\GUIDO>DIR FILE.TXT                  $ ls file.txt
 C:\GUIDO>DIR *.H *.C                   $ ls *.h *.c
 C:\GUIDO>DIR/P                         $ ls | more
 C:\GUIDO>DIR/A                         $ ls -l
 C:\GUIDO>DIR *.TMP /S                  $ find / -name "*.tmp"
 C:\GUIDO>CD                            $ pwd
         n/a - vedi nota                 $ cd
         idem                            $ cd ~
         idem                            $ cd ~/temp
 C:\GUIDO>CD \OTHER                    $ cd /other
 C:\GUIDO>CD ..\TEMP\TRASH                    $ cd ../temp/trash
 C:\GUIDO>MD NEWPROGS                   $ mkdir newprogs
 C:\GUIDO>MOVE PROG ..                  $ mv prog ..
 C:\GUIDO>MD \PROGS\TURBO                     $ mkdir /progs/turbo
 C:\GUIDO>DELTREE TEMP\TRASH           $ rm -R temp/trash
 C:\GUIDO>RD NEWPROGS                   $ rmdir newprogs
 C:\GUIDO>RD \PROGS\TURBO                     $ rmdir /progs/turbo




 Note:


 1. quando usate rmdir, la directory da cancellare deve essere vuota.
    Per cancellare una directory e tutto il suo contenuto, usate rm -R
    (a vostro rischio e pericolo).

 2. il carattere '~' e' una scorciatoia per il nome della home
    directory. I commandi cd o cd ~ portano nella home directory
    ovunque voi siate; il comando cd ~/tmp vi porta in
    /home/la_vostra_home/tmp.

 3. cd - ``annulla'' l'ultimo cd.


 4.  Floppy, hard disk, e cosi' via



 4.1.  Gestire i dispositivi


 Forse non ci avete mai pensato, ma il comando DOS FORMAT A: fa molte
 piu' cose di quanto sembri. Infatti, quando date il comando FORMAT
 quello 1) formatta fisicamente il disco; 2) crea la directory A:\
 (crea un filesystem); 3) rende il disco accessibile all'utente (= fa
 il cosiddetto ``mount'').

 Questi tre passaggi si fanno separatamente con Linux. Si possono usare
 floppy formattati da DOS, ma ci sono altri formati che di solito e'
 meglio usare (il filesystem DOS non consente di usare i nomi lunghi
 per i file.)

 Ecco come si prepara un floppy (bisogna essere root):


 �  per formattare un floppy standard da 1.44: (A:):


      # fdformat /dev/fd0H1440

 �  per creare un filesystem:


      # mkfs -t msdos -c /dev/fd0H1440





 Per creare un filesystem MS-DOS, usate msdos invece di ext2.  Prima di
 usare il disco, bisogna ``montarlo''.

 �  per montare il floppy:


      # mount -t ext2 /dev/fd0 /mnt




 oppure


      # mount -t msdos /dev/fd0 /mnt





 Ora si puo' accedere ai file del floppy. Quando si ha finito, prima di
 estrarre il floppy bisogna ``smontarlo''.

 �  per smontare il floppy:


      # umount /mnt





 Ora potete estrarre il disco. Ovviamente, eseguire fdformat e mkfs
 solo per floppy nuovi, non per quelli gia' preparati. Se volete usare
 il floppy B:, basta sostituire fd1H1440 e fd1 al posto di fd0H1440 e
 fd0 negli esempi visti sopra.

 Tutto quello che facevate con A: o B: si fa ora usando /mnt.  Esempi:




      DOS                                     Linux
      ---------------------------------------------------------------------

      C:\GUIDO>DIR A:                        $ ls /mnt
      C:\GUIDO>COPY A:*.*                    $ cp /mnt/* .
      C:\GUIDO>COPY *.ZIP A:                 $ cp *.zip /mnt
      C:\GUIDO>A:                            $ cd /mnt
      A:>_                                    /mnt/$ _




 Se non vi piace questa faccenda di montare/smontare i dischi, usate la
 suite mtools: si tratta di un insieme di comandi equivalenti a quelli
 del DOS, ma che iniziano con la `m': mformat, mdir, mdel e cosi' via.
 Funzionano anche con i nomi lunghi, ma si perdono i permessi dei file.
 Usate questi comandi come usereste quelli DOS, e siete a posto.

 Inutile dire che quanto visto per i floppy vale anche per altri
 dispositivi; per esempio, si possono montare un altro disco fisso o un
 lettore di CD-ROM.  Ecco come si monta il CD-ROM:



      # mount -t iso9660 /dev/cdrom /mnt




 Questa era la maniera ``ufficiale'' di montare i dischi, ma c'e' un
 trucchetto. Dover essere root per usare un floppy e' una scocciatura,
 quindi per consentire ad ogni utente di accedervi si puo' fare cosi':


 �  come root, date questi comandi:



      ~# mkdir /mnt/a: ; mkdir /mnt/a ; mkdir /mnt/cdrom
      ~# chmod 777 /mnt/a* /mnt/cd*
      ~# # assicuratevi che il device del CD-ROM e' quello giusto
      ~# chmod 666 /dev/hdb ; chmod 666 /dev/fd*





 �  aggiungere in /etc/fstab le linee seguenti:


      /dev/cdrom      /mnt/cdrom  iso9660 ro,user,noauto          0       0
      /dev/fd0        /mnt/a:     msdos   user,noauto             0       0
      /dev/fd0        /mnt/a      ext2    user,noauto             0       0





 Ora per montare un floppy DOS, uno in formato ext2 e un CD-ROM si fa
 semplicemente:



      $ mount /mnt/a:
      $ mount /mnt/a
      $ mount /mnt/cdrom




 /mnt/a, /mnt/a: e /mnt/cdrom sono accessibili da tutti. Ricordate che
 consentire a tutti di montare dischi in questo modo e' un grosso
 problema di sicurezza, se la cosa vi puo' interessare.



 4.2.  Fare il backup


 Ora che sapete come gestire i dispositivi, due righe per vedere come
 si fa il backup. Ci sono molti programmi per questo scopo, ma il
 minimo necessario che si puo' fare per un backup multivolume su floppy
 e' quanto segue (diventate root):



      # tar -M -cvf /dev/fd0H1440 /dir_to_backup




 Assicuratevi di avere un floppy formattato nel drive, e altri pronti a
 disposizione. Per fare il restore, inserite il primo floppy nel drive
 e immettete:



      # tar -M -xpvf /dev/fd0H1440






 5.  E Windows?


 L'``equivalente'' di Windows e' l'ambiente grafico X11. A differenza
 di Windows o del Mac, X11 non e' stato progettato per la facilita'
 d'uso o per risultare attraente, ma per fornire capacita' grafiche
 alle workstation UNIX.  Ecco le differenze principali:


 �  Windows ha sempre lo stesso look and feel, X11 no: e' di gran lunga
    piu' configurabile. L'aspetto generale di X11 e' dato da un
    componente importantissimo chiamato ``window manager''; ce ne sono
    molti tra cui scegliere. I piu' comuni sono fvwm, semplice ma
    gradevole ed efficiente in termini di memoria, fvwm2-95 e The Next
    Level che danno a X11 un aspetto simile a Windows 95, piu' molti
    altri.  Alcuni sono davvero bellissimi;

 �  il window manager puo' essere configurato in modo tale che una
    finestra si comporta come quelle di Windows: cliccate su di essa
    per portarla in primo piano. In alternativa, si puo' fare in modo
    che una finestra sia in primo piano quando il puntatore del mouse
    e' sopra di essa.  Questa caratteristica (``focus'') e molte altre
    si modificano adattando uno o piu' file di configurazione. Leggete
    la documentazione del vostro window manager;

 �  i programmi di X11 sono scritti usando speciali librerie (``widget
    set''); ce ne sono svariate, e quindi i programmi possono avere un
    aspetto diverso. I piu' elementari usano i widget Athena (aspetto
    2--D; xdvi, xman, xcalc), altri usano Motif (netscape), altri
    ancora usano Tcl/Tk, XForms, Qt ed altri ancora.  Alcuni di questi
    widget set danno ai programmi un aspetto simile a quello dei
    programmi Windows;

 �  questo riguardava il ``look'' dei programmi, ma il ``feel''?
    Purtroppo, tutti i programmi si comportano in modo diverso. Per
    esempio, se selezionate una linea di testo e premete BACKSPACE vi
    aspettereste che la linea scomparisse, vero? Questo non funziona
    con i programmi Athena, ma funziona con quelli Motif, Qt e Tcl/Tk;

 �  barre di scorrimento, ridimensionamento, iconizzazione: anche
    queste cose dipendono dal window manager e dal widget set. Ci
    sarebbero troppe cose da dire, quindi ve ne indichero' solo una,
    poco intuitiva. Quando usate le applicazioni Athena, le barre di
    scorrimento si spostano usando il tasto centrale del mouse, oppure
    i tasti destro e sinistro insieme;

 �  i programmi non hanno un'icona per default, ma ne possono avere
    tante. Dipende dal window manager. Il desktop e' chiamato ``root
    window'' e se ne modifica l'aspetto con programmi come xsetroot o
    xloadimage;

 �  la clipboard puo' contenere solo testo e si comporta in modo
    strano.  Quando del testo viene selezionato, e' anche
    automaticamente copiato nella clipboard: spostatevi in un altro
    punto e premete il tasto centrale per copiarlo nella nuova
    locazione. C'e' un programma, xclipboard, che fornisce buffer
    multipli per la clipboard;

 �  drag and drop e' un'opzione ed e' supportato solo da alcuni
    programmi.

 Per risparmiare memoria, e' meglio usare applicazioni che usano gli
 stessi widget set, ma e' difficile da fare in pratica. C'e' un
 progetto chiamato K Desktop Environment che vuole rendere X11 coerente
 nel look and feel come lo e' Windows; attualmente e' solo in beta ma,
 credetemi, e' meraviglioso. Rendera' l'interfaccia di Windows una cosa
 di cui vergognarsi. Puntate il vostro browser su http://www.kde.org.



 6.  Configurare il sistema



 6.1.  File di inizializzazione


 Due file importanti sotto DOS sono AUTOEXEC.BAT e CONFIG.SYS, e
 vengono usati al momento del boot per inizializzare il sistema,
 settare le variabili d'ambiente come PATH e FILES, e magari lanciare
 un programma o batch file. Sotto Linux ci sono tanti file di
 inizializzazione, e con molti di questi e' meglio non pasticciare
 finch� non si sa esattamente cosa si sta facendo. Vi diro' comunque
 quali sono i piu' importanti:




      FILES                                   NOTES

      /etc/inittab                            non toccare!
      /etc/rc.d/*                             idem




 Se tutto quello che vi serve e' settare il PATH o qualche altra
 variabile, o se volete cambiare i messaggi di login o lanciare un
 programma subito dopo il login, date un'occhiata ai seguenti:










 FILES                                   NOTES

 /etc/issue                              setta i messaggi pre-login
 /etc/motd                               setta i messaggi post-login
 /etc/profile                            setta PATH e altre variabili, etc.
 /etc/bashrc                             setta alias e funzioni globali
 /home/your_home/.bashrc                 setta i vostri alias e funzioni
 /home/your_home/.bash_profile  oppure
 /home/your_home/.profile                setta il vostro environment, etc.




 Se l'ultimo file esiste (notare che e' un file nascosto), verra' letto
 dopo il login e i suoi comandi vengono eseguiti.

 Esempio: date un occhio a questo .profile:


 ______________________________________________________________________
 # Io sono un commento
 echo Environment:
 printenv | less   # equivalente del comando SET sotto DOS
 alias d='ls -l'   # facile capire cos'e' un alias
 alias up='cd ..'
 echo "Ti ricordo che il path e' " $PATH
 echo "Oggi e' `date`"  # usa l'output del comando 'date'
 echo "Buongiorno " $LOGNAME
 # Questa e' una "funzione della shell":
 ctgz() # Lista i contenuti di un archivio .tar.gz.
 {
   for file in $*
   do
     gzip -dc ${file} | tar tf -
   done
 }
 # fine di .profile
 ______________________________________________________________________



 $PATH e $LOGNAME, avete indovinato, sono variabili d'ambiente. Ce ne
 sono molte altre con cui giochicchiare; LMP di programmi come less o
 bash.



 6.2.  File di inizializzazione dei programmi


 Sotto Linux, praticamente tutto puo' essere personalizzato. Molti
 programmi hanno uno o piu' file di inizializzazione che potete
 modificare, spesso sotto forma di  .nome_del_programmarc nella vostra
 home. I primi che vorrete modificare sono:


 �   .inputrc: usato da bash per definire i tasti.

 �   .xinitrc: usato da startx per initializzare X Window System.

 �   .fvwmrc: usato dal window manager fvwm. Un esempio e' in:
    /usr/lib/X11/fvwm/system.fvwmrc

 �   .Xdefault: usato da rxvt, un emulatore di terminale per X, e altri
    programmi.

 Per tutti questi e gli altri che prima o poi incontrerete, LMP.



 7.  Un po' di programmazione



 7.1.  Shell script: super file .BAT


 Se usavate i file .BAT per creare diminutivi di lunghe linee di
 comando (io lo facevo spesso), questo si puo' ottenere inserendo degli
 alias in profile o .profile. Ma se i vostri .BAT erano piu' complessi,
 vi piacera' il linguaggio di scripting della shell: e' potente come il
 QBasic, se non di piu'. Ha variabili, strutture come while, for, case,
 if... then... else, e molte altre caratteristiche: puo' essere una
 buona alternativa ad un ``vero'' linguaggio di programmazione.

 Per scrivere un file script---l'equivalente di un .BAT file sotto
 DOS---non si fa altro che scrivere un file ASCII contenente le
 istruzioni, lo si salva e poi lo si rende eseguibile col comando
 chgmod +x <scriptfile>. Per eseguirlo si scrive il suo nome.

 Attenzione pero'. L'editor di sistema si chiama vi, e ho visto che
 molti nuovi utenti lo trovano molto difficile da usare. Non spieghero'
 come usarlo perch� non mi piace e non lo uso; consultate ``Linux
 installation...'' di Matt Welsh, a pag. 109. (Fareste meglio a
 procurarvi un altro editor come joe o emacs per X.) Basti dire che:


 �  per inserire del testo, premete 'i' e poi il testo;

 �  per uscire da vi senza salvare, premete ESC e poi :q!

 �  per salvare e uscire, premete ESC e poi :wq

 Scrivere script sotto bash e' un argomento cosi' vasto che
 richiederebbe un libro per conto suo, e non daro' spiegazioni ma solo
 un esempio piuttosto completo di shell script, dal quale potrete
 intuire le regole di base:

























 ______________________________________________________________________

 #!/bin/sh
 # esempio.sh
 # Io sono un commento
 # non cambiate la prima linea, deve restare cosi' com'e'
 echo "Questa macchina e': `uname -a`" # usa l'output del comando
 echo "Il mio nome e' $0" # variabile interna
 echo "Mi hai dato i seguenti $# argomenti: " $*
 echo "Il primo argomento e': " $1
 echo -n "Come ti chiami? " ; read nome
 echo guarda la differenza: "ciao $nome" # meccanismo di quoting con "
 echo guarda la differenza: 'ciao $nome' # meccanismo di quoting con '
 DIRS=0 ; FILES=0
 for file in `ls .` ; do
   if [ -d ${file} ] ; then # se file e' una directory
     DIRS=`expr $DIRS + 1`  # DIRS = DIRS + 1
   elif [ -f ${file} ] ; then
     FILES=`expr $FILES + 1`
   fi
   case ${file} in
     *.gif|*jpg) echo "${file}: file grafico" ;;
     *.txt|*.tex) echo "${file}: file di testo" ;;
     *.c|*.f|*.for) echo "${file}: file sorgente" ;;
     *) echo "${file}: file generico" ;;
   esac
 done
 echo "ci sono ${DIRS} directories e ${FILES} files"
 ls | grep "ZxY--!!!WKW"
 if [ $? != 0 ] ; then # exit code dell'ultimo comando
   echo "non ho trovato ZxY--!!!WKW"
 fi
 echo "basta cosi'... scrivi 'man bash' se vuoi altre informazioni."
 ______________________________________________________________________





 7.2.  Programmare in C


 Sotto Unix, il linguaggio di programmazione per eccellenza e' il C, vi
 piaccia o no. Ci sono anche molti altri linguaggi a disposizione
 (FORTRAN, Pascal, Lisp, Basic, Perl, awk...).

 Dato per scontato che conosciate il C, ecco qui un paio di linee guida
 per quelli di voi che sono stati viziati dal Turbo C++ o analogo
 compilatore. Il compilatore C di Linux si chiama gcc e non ha tutte
 quelle cose che di solito accompagnano un compilatore per DOS: niente
 IDE, aiuto in linea, debugger integrato e cosi' via. � solo un
 compilatore a linea di comando, molto potente ed efficiente. Per
 compilare il classico hello.c si fa cosi':



      $ gcc hello.c




 che produce di default un eseguibile chiamato a.out. Per dargli un
 nome diverso:



 $ gcc -o ciao hello.c




 Per linkare una libreria al programma, si aggiunge lo switch
 -l<libname>. Per esempio, per linkare la libreria matematica:



      $ gcc -o mathprog mathprog.c -lm




 (Lo switch -l<libname> fa linkare a gcc la libreria
 /usr/lib/lib<libname>.a; quindi -lm linka /usr/lib/libm.a).

 Finora, tutto bene. Ma se il vostro programma e' composto da molti
 file sorgenti, vi servira' l'utility make. Supponiamo che avete
 scritto un parser per espressioni: il sorgente si chiama parser.c e
 #include due file header, parser.h e xy.h. Volete usare le routine di
 parser.c in un programma, diciamo calc.c, che a sua volta #include
 parser.h. Che casino! Cosa bisogna fare per compilare calc.c?

 Dovrete scrivere un cosiddetto makefile, che insegna al compilatore
 quali sono le dipendenze tra sorgenti e files oggetto. Nel nostro
 caso:


 ______________________________________________________________________

 # Questo e' makefile, usato per compilare calc.c
 # Premere il tasto <TAB> dove indicato

 calc: calc.o parser.o
 <TAB>gcc -o calc calc.o parser.o -lm
 # calc dipende da due files oggetto: calc.o e parser.o

 calc.o: calc.c parser.h
 <TAB>gcc -c calc.c
 # calc.o dipende da due files sorgenti

 parser.o:  parser.c parser.h xy.h
 <TAB>gcc -c parser.c
 # parser.o dipende da tre files sorgenti

 # end of makefile.
 ______________________________________________________________________



 Salvate questo file come makefile e scrivete make per compilare il
 programma; in alternativa, salvatelo come calc.mak e scrivete make -f
 calc.mak. Ovviamente, LMP. Potete ottenere aiuto sulle funzioni del C,
 che sono illustrate da pagine man, sezione 3; per esempio,



      $ man 3 printf




 Ci sono tantissime librerie disponibili; tra le prime che vorrete
 usare ci sono ncurses, per gestire effetti in modo testo, e svgalib,
 per fare grafica. Se vi sentite abbastanza coraggiosi da affrontare la
 programmazione sotto X, procuratevi XForms (
 bloch.phys.uwm.edu/pub/xforms) e/o una delle tante librerie che
 rendono facile la programmazione sotto X. Date un'occhiata a
 http://www.xnet.com/~blatura/linapp6.html .

 Molti editor possono fungere da IDE; emacs e jed, ad esempio, hanno
 l'evidenziazione della sintassi, l'indent automatico e altre cose.
 Oppure, prendete il programma rhide da
 sunsite.unc.edu:/pub/Linux/devel/debuggers/. E' un clone della IDE
 Borland, e probabilmente vi piacera'.



 8.  Il rimanente 1%



 8.1.  Usare tar  & gzip


 Sotto Unix ci sono alcune applicazioni usatissime per archiviare e
 comprimere i file. tar e' usato per fare archivi---e' come PKZIP ma
 non comprime, archivia soltanto. Per fare un nuovo archivio:



      $ tar -cvf <archive_name.tar> <file> [file...]




 Per estrarre files da un arhivio:



      $ tar -xpvf <archive_name.tar> [file...]




 Per listare il contenuto di un archivio:



      $ tar -tf <archive_name.tar> | less




 I file si comprimono con compress, che e' obsoleto e non dovrebbe
 essere piu' usato, o con gzip:



      $ compress <file>
      $ gzip <file>




 che crea un file file compresso con estensione .Z (compress) o .gz
 (gzip). Questi programmi comprimono solo un file alla volta. Per
 decomprimere, scrivete


      $ compress -d <file.Z>
      $ gzip -d <file.gz>




 LMP.

 Ci sono anche unarj, zip e unzip (PK??ZIP compatibile). I files con
 estensione .tar.gz o .tgz (archivi fatti con tar e compressi con gzip)
 sono comuni nel mondo Unix come i files .ZIP sotto DOS. Per listare i
 contenuti di un file .tar.gz:



      $ gzip -dc <file.tar.gz> | tar tf - | less





 8.2.  Installare le applicazioni


 Prima di tutto: installare nuove applicazioni e' compito di root.
 Alcune applicazioni Linux sono distribuite come archivi .tar.gz o
 .tgz, fatti in modo da poter essere scompattati dalla directory / col
 seguente comando:



      # gzip -dc <file.tar.gz> | tar xvf -




 oppure, in modo equivalente,



      $ tar -zxf <file.tar.gz>




 I file vengono decompressi nella directory giusta, che viene creata
 sul momento. Gli utenti della distribuzione Slackware hanno il
 programmino pkgtool; un altro e' rpm, disponibile per tutte le
 distribuzioni grazie a Red Hat.

 Altri package non possono essere installati da /; tipicamente,
 l'archivio contiene una directory chiamata nome_programma/ e tanti
 files e/o sottodirectories sotto nome_programma/. Una regola e' quella
 di installare questi programmi da /usr/local. Inoltre, altri programmi
 sono distribuiti come sorgenti in C o C++ che vanno compilati per fare
 gli eseguibili. In molti casi, basta dare make; ovviamente vi servira'
 il compilatore gcc.


 8.3.  Trucchi indispensabili


 Command completion: premere <TAB> mentre si scrive un comando al
 prompt completa la linea di comando. Esempio: dovete scrivere gcc
 nome_file_molto_lungo.c; scrivendo gcc nome<TAB> e' sufficiente. (Se
 avete altri file che cominciano con gli stessi caratteri, scrivete
 altre lettere per risolvere l'ambiguita').

 Backscrolling: premendo SHIFT + PAG UP (tasto grigio) consente di fare
 lo scroll all'indietro dello schermo, a seconda di quanta memoria
 video avete;

 Resettare lo schermo: puo' capitare di fare more o cat di un file
 binario, e come conseguenza lo schermo potrebbe riempirsi di
 schifezze.  Per rimettere a posto, battere alla cieca reset o questa
 sequenza di caratteri: echo CTRL-V ESC c RETURN;

 Incollare il testo: per la console, vedete sotto; in X, fate click e
 trascinate per selezionare il testo in una finestra xterm, poi premete
 il tasto di mezzo (o i due bottoni insieme se non avete tre tasti) per
 incollare il testo selezionato altrove. C'e' anche il programma
 xclipboard (purtroppo solo per il testo); non fatevi confondere dal
 suo lentissimo tempo di risposta;

 Usare il mouse: installate gpm, un mouse driver per la console.  Fate
 click e trascinate per selezionare il testo, poi fate click col tasto
 destro per incollare il testo selezionato. Funziona anche tra diverse
 VC.

 Messaggi dal kernel: date un occhio a /var/adm/messages o
 /var/log/messages come root per vedere i messaggi del kernel, compresi
 i messaggi in fase di boot. Anche il comando dmesg e' molto utile.



 8.4.  Programmi e comandi utili


 Ovviamente, questa lista riflette i miei gusti e le mie necessita'
 personali.  Prima di tutto, dove trovarli: sapete tutti come usare la
 rete, archie ed ftp, quindi vi daro' solo gli indirizzi piu'
 importanti che riguardano Linux: sunsite.unc.edu, tsx-11.mit.edu, e
 nic.funet.fi. Usate il vostro mirror piu' vicino.


 �  at serve per eseguire comandi e programmi ad un'ora o data
    specifica;

 �  awk e' un linguaggio di programmazione, semplice ma potente, per
    manipolare file di dati (e non solo). Per esempio, se avete un file
    di dati a piu' campi chiamato data.dat,



      $ awk '$2 ~ "abc" {print $1, "\t", $4}' data.dat





 scrive i campi 1 e 4 di ogni linea in data.dat il cui secondo campo
 contiene ``abc''.

 �  delete-undelete fanno quello che il loro nome suggerisce;

 �  df da' informazioni sui dischi montati;

 �  dosemu consente di far girare molte (anche se non tutte)
    applicazioni DOS, incluso Windows 3.x se ci smanettate un bel po';

 �  file <filename> dice che cos'e' filename (file ASCII, eseguibile,
    archivio, etc.);
 �  find (vedi anche Sezione ``Directories'') e' uno dei comandi piu'
    utili e potenti. Si usa per trovare file che rispondono a certi
    criteri ed eseguire azioni su si essi.  Uso generale di find:



      $ find <directory> <espressione>





 dove <espressione> include criteri di ricerca ed azioni da eseguire.
 Esempi:



      $ find . -type l -exec ls -l {} \;





 trova i file che sono link simbolici e mostra a cosa puntano.



      $ find / -name "*.old" -ok rm {} \;





 trova i files che corrispondono al pattern e li cancella, chiedendo
 prima il permesso di farlo.



      $ find . -perm +111





 trova i file i cui permessi corrispondono con 111 (eseguibile).



      $ find . -user root





 trova i files che appartengono a root. Ci sono molte altre possi�
 bilita', LMP.

 �  gnuplot e' un bel programma per il plotting scientifico;

 �  grep trova pattern in file di testo. Per esempio,




      $ grep -l "geology" *.tex

 lista tutti i files *.tex che contengono la parola ``geology''. La
 variante zgrep agisce su file gzippati. LMP;

 �  joe e' un buon editor. Lanciandolo come jstar si ottengono le
    stesse combinazioni di tasti di WordStar e dei suoi discendenti,
    compresi l'editor del DOS e quello dei linguaggi Borland;

 �  less e' probabilmente il migliore visualizzatore di file di testo,
    e se configurato consente di visualizzare archivi gzip, tar e zip;

 �  lpr <file> stampa un file in background. Per controllare lo stato
    della coda di stampa, usate lpq; per cancellare un file dalla coda
    di stampa, usate lprm;

 �  mc e' un bellissimo file manager;

 �  pine e' un buon programma per la posta elettronica;

 �  script <script_file> copia su script_file tutto quello che appare
    sullo schermo fino a quando non date il comando exit.  Utile per il
    debugging;

 �  sudo permette di eseguire alcuni dei compiti solitamente concessi
    solo a root (es. formattare e montare dischi; LMP);

 �  tcx comprime files eseguibili mantenendoli eseguibili;

 �  uname -a da' informazioni sul sistema;

 �  zcat e zless sono utili per visualizzare file gzippati senza
    decomprimerli. Per esempio:



      $ zless textfile.gz
      $ zcat textfile.gz | lpr





 �  I seguenti comandi risultano spesso utili: bc, cal, chsh, cmp, cut,
    fmt, head, hexdump, nl, passwd, printf, sort, split, strings, tac,
    tail, tee, touch, uniq, w, wall, wc, whereis, write, xargs, znew.
    LMP.


 8.5.  Estensioni di file e programmi collegati


 Potrete incontrare tantissime estensioni di file. A parte le piu'
 esotiche (ad es. fonts, etc.), ecco una lista:


 �  1 ... .8: man page. Procuratevi man.

 �  arj: archivio fatto con arj. unarj per estrarre i file.

 �  dvi: output file prodotto da TeX (vedi sotto). xdvi per
    visualizzare; dvips per convertire in un file .ps (postscript)

 �  gif: file grafico. Procuratevi seejpeg o xpaint.

 �  gz: file compresso con gzip.


 �  info: file info (una specie di alternativa alle man pages.).
    Procuratevi info.

 �  jpg, jpeg: file grafico. Procuratevi seejpeg.

 �  lsm: Linux Software Map file. � un file ASCII contenente la
    descrizione di un package.

 �  ps: file postscript. Per visualizzare o stampare, usare gs e,
    opzionalmente, ghostview.

 �  tgz, tar.gz: archivio fatto con tar e poi compresso con gzip.

 �  tex: file di testo da comporre con TeX, un potente programma di
    impaginazione. Procurarsi tex, disponibile in molte distribuzioni;
    attenti alla distribuzione NTeX, che ha dei font corrotti ed e'
    parte di Slackware fino alla versione 96.

 �  texi: file texinfo (vedi .info). Procuratevi texinfo.

 �  xbm, xpm, xwd: file grafici. Procuratevi xpaint.

 �  Z: file compresso con compress.

 �  zip: archivio fatto con zip. Procuratevi zip e unzip.


 9.  La fine, per ora


 Congratulazioni! Ora avete un po' di conoscenza di Unix e siete pronti
 per iniziare a lavorare. Ricordate che la vostra conoscenza del
 sistema e' ancora limitata, e che dovreste fare pratica per usare
 Linux senza problemi. Ma se tutto quello che dovete fare e' prendere
 un po' di programmi e darci sotto, sono sicuro che quanto ho incluso
 e' sufficiente.

 Sono certo che usare Linux vi piacera' e continuerete ad imparare cose
 nuove---lo fanno tutti. Scommetto, inoltre, che non ritornerete al
 DOS!  Spero di essere stato chiaro e di aver reso un buon servizio ai
 miei 3 o 4 lettori.


 9.1.  Copyright


 Unless otherwise stated, Linux HOWTO documents are copyrighted by
 their respective authors. Linux HOWTO documents may be reproduced and
 distributed in whole or in part, in any medium physical or electronic,
 as long as this copyright notice is retained on all copies. Commercial
 redistribution is allowed and encouraged; however, the author would
 like to be notified of any such distributions.

 All translations, derivative works, or aggregate works incorporating
 any Linux HOWTO documents must be covered under this copyright notice.
 That is, you may not produce a derivative work from a HOWTO and impose
 additional restrictions on its distribution. Exceptions to these rules
 may be granted under certain conditions; please contact the Linux
 HOWTO coordinator at the address given below.

 In short, we wish to promote dissemination of this information through
 as many channels as possible. However, we do wish to retain copyright
 on the HOWTO documents, and would like to be notified of any plans to
 redistribute the HOWTOs.


 If you have questions, please contact Greg Hankins, the Linux HOWTO
 coordinator, at [email protected] via email.


 9.2.  Disclaimer


 ``Dal DOS a Linux HOWTO'' e' stato scritto da Guido Gonzato,
 [email protected]. Ringraziamenti vanno a Matt Welsh, autore di
 ``Linux Installation e Getting Started'', a Ian Jackson, autore di
 ``Linux frequently asked questions with answers'', a Giuseppe Zanetti,
 autore di ``Linux'', a tutti quelli che mi hanno mandato mail di
 suggerimenti, e specialmente a Linus Torvalds e GNU che ci hanno dato
 Linux.

 Questo documento viene fornito ``as is''. Mi sono sforzato di
 scriverlo con la massima accuratezza, ma usate le informazioni qui
 contenute a vostro rischio. Non saro' responsabile in alcun caso di
 danni provocati da questo documento.

 Ogni forma di feedback e' benvenuta. Per richieste, suggerimenti,
 flames etc.  contattatemi pure.

 Divertitevi con Linux e godetevi la vita,

 Guido   =8-)