Bash Prompt HOWTO
Giles Orr,
[email protected]
v0.60, 07 gennaio 1999
Viene discusso come creare e controllare il prompt del terminale e di
xterm, compresa l'uso delle sequenze di escape standard per ottenere
il nome utente, la directory di lavoro corrente, l'ora, ecc. Vengono
esposti ulteriori suggerimenti su come modificare le barre di titolo
di xterm, usare funzioni esterne per fornire informazioni sul prompt e
su come usare i colori ANSI.
1. Introduzione
1.1. Prerequisiti
Avrete bisogno di Bash. La versione fornita con quasi tutte le
distribuzioni Linux � la 1.14.7 (al momento della stesura di questo
documento, Novembre 98), che � una shell ben conosciuta e affidabile.
Bash � ora disponibile nella versione 2.0+: oramai ho utilizzato Bash
2.0 per qualche tempo, ma quasi tutto il codice qui presentato
dovrebbe funzionare con la 1.14.7. Se dovessi essere a conoscenza di
un problema, ne far� menzione. Potete controllare la vostra versione
di Bash digitando echo $BASH_VERSION al prompt. Sulla mia macchina,
risponde con 2.02.1(1)-release.
Sarebbe utile, ma non essenziale, esperienza nella programmazione
shell: pi� ne sapete, pi� sarete in grado di creare prompt complessi.
In questo tutorial presuppongo una conoscenza di base della
programmazione shell e delle utility Unix. Comunque, le mie stesse
capacit� nella programmazione shell sono limitate, cos� fornisco molti
esempi e spiegazioni che possono apparire superflue ad un esperto
programmatore shell.
1.2. Come Usare Questo Documento
Includo molti esempi e spiegazioni. Parti diverse saranno utili in
varia misura a persone diverse. Questo documento � diventato
abbastanza lungo e leggerlo tutto in una volta sarebbe difficile -
leggete solamente le sezioni che vi servono, tornate indietro quando
necessario.
1.3. Traduzioni
Al momento in cui scrivo (6 gennaio 99), sono in lavorazione
traduzioni in giapponese (Akira Endo,
[email protected]) e tedesco
(Thomas Keil,
[email protected]). Molte grazie ad entrambi! Gli
URL verranno inclusi quando le traduzioni saranno disponibili.
1.4. Problemi
Questa � una lista di problemi che ho notato nel programmare i prompt.
Non iniziate a leggere qui, e non lasciate che questa lista vi
scoraggi - questi sono principalmente dettagli minori. Controllate qui
se vi scontrate con qualche cosa di strano.
� Molte funzionalit� di Bash (come i calcoli matematici all'interno
di $(()) fra gli altri) sono opzioni definite in fase di
compilazione. Se state usando una distribuzione binaria come quelle
fornite con una distribuzione standard di Linux, tutte queste
funzionalit� dovrebbero essere gi� definite in fase di
compilazione. Ma se state lavorando sul sistema altrui, vale la
pena ricordarsene se qualcosa non funziona come vi aspettate. Vi
sono alcune note su questo in Learning the Bash Shell, p.260-262.
� Lo screen manager "screen" non funziona sempre bene con i colori
ANSI. Sfortunatamente non sono un esperto di screen. La mia attuale
versione di screen (una molto recente) sembra funzionare bene in
tutti i casi, ma ho visto occasioni in cui screen ha ridotto tutti
i colori del prompt al colore di primo piano standard negli X
terminal. Questo non sembra essere un problema nella consolle.
� I file Xdefault possono reimpostare i colori. Cercate in
~/.Xdefaults linee che fanno riferimento a XTerm*background e
XTerm*foreground (o forse XTerm*Background e XTerm*Foreground).
� Uno dei prompt menzionati in questo documento usa l'output di
"jobs" - come gi� discusso, l'output di "jobs" verso un pipe non
funziona in Bash 2.02.
� Le sequenze di escape ANSI per il movimento del cursore non sono
tutte implementate in tutti gli X terminal. Questo � discusso in
una sezione a parte.
� Alcune pseudo-immagini carine possono essere create usando i font
VGA piuttosto che i font standard di Linux. Sfortunatamente, questi
effetti sono pessimi se non usate font VGA, e non c'� modo di
scoprire all'interno di un terminale quali font sta usando.
� Bash 2.0+ � disponibile e include alcune nuove funzionalit� e
cambia un po' il comportamento. Cose che funzionano sulla 1.14.7
non funzionano necessariamente sulla 2.0+, o vice versa.
1.5. Inviatemi Commenti e Suggerimenti
Questa � anche per me una "esperienza didattica". Sono arrivato a
saperne un bel po' su cosa pu� essere fatto per creare prompt Bash
interessanti e utili, ma ho bisogno dei vostri suggerimenti per
correggere e migliorare questo documento. Ho provato a controllare i
miei suggerimenti con versioni differenti di Bash (principalmente
2.02, che uso, e 1.14.7, che � molto usata), ma fatemi sapere se
trovate delle incompatibilit�.
L'ultima versione di questo documento dovrebbe essere sempre
disponibile su
http://www.interlog.com/~giles/bashprompt.html. Per
favore dategli un'occhiata e lasciate pure un e-mail a
[email protected] con suggerimenti.
Uso gli HOWTO del Linux Documentation Project quasi esclusivamente in
formato HTML, cos� quando converto questo documento da SGML, HTML �
l'unico formato che controllo interamente. Se ci sono problemi con
altri formati, potrei non saperlo e gradirei una nota a riguardo.
1.6. Crediti
Nel produrre questo documento, ho preso in prestito molto dal lavoro
del progetto Bashprompt su
http://bash.current.nu/. Altre fonti usate
includono l'xterm Title mini-HOWTO di Ric Lister, reperibile su
http://sunsite.unc.edu/LDP/HOWTO/mini/Xterm-Title.html, Ansi Prompts
di Keebler, reperibile su
http://www.ncal.verio.com/~keebler/ansi.html, How to make a Bash
Prompt Theme di Stephen Webb, reperibile su
http://bash.current.nu/bash/HOWTO.html e X ANSI Fonts di Stumpy,
reperibile su
http://home.earthlink.net/~us5zahns/enl/ansifont.html.
Sono state anche di immenso aiuto diverse conversazioni e e-mail di
Dan, un collega del Georgia College & State University, le cui
conoscenze di UNIX superano di molto le mie. Egli mi ha dato numerosi
ed eccellenti suggerimenti, le sue idee hanno portato ad alcuni prompt
interessanti.
Tre libri che sono stati utili nel prorammare i prompt sono Linux in a
Nutshell di Jessica Heckman Perry (O'Reilly, 1997), Learning the Bash
Shell di Cameron Newham e Bill Rosenblatt (O'Reilly, 2nd. ed., 1998) e
Unix Shell Programming di Lowell Jay Arthur (Wiley, 1986. Questa � la
prima edizione, la quarta � uscita nel 1997).
1.7. Copyright e Liberatoria
This document is copyright 1998-1999 by Giles Orr. You are encouraged
to redistribute it. You may not modify this document (see the section
on contacting me: I have so far been incorporating all changes
recommended by readers). Please contact me if you're interested in
doing a translation: that's one modification I can live with.
This document is available for free, and, while I have done the best I
can to make it accurate and up to date, I take no responsibility for
any problems you may encounter resulting from the use of this
document.
Ovvero:
Questo documento � sotto il copyright di 1998-1999 by Giles Orr. Siete
incoraggiati a ridistribuirlo. Non potete modificare questo documento
(vedete la sezione su come contattarmi: fino ad ora ho incluso tutti
cambiamenti raccomandati dai lettori). Per piacere contattatemi se
siete interessati a fare una traduzione: � una modifica che posso
tollerare.
Questo documento � disponibile gratuitamente e, mentre ho fatto il mio
meglio per renderlo accurato e aggiornato, non mi assumo nessuna
responsabilit� per alcun problema in cui vi possiate imbattere come
risultato dell'uso di questo documento.
2. Bash e i Prompt Bash
2.1. Cosa � Bash
Discendente dalla Bourne Shell, Bash � un progetto GNU, la "Bourne
Again SHell". � l'interfaccia a linea di comando standard su molte
macchine Linux. Eccelle in interattivit�, nel supportare modifica,
completamento e richiamo della linea di comando. Supporta anche prompt
configurabili - molti lo sanno, ma non sanno quanto si pu� fare.
2.2. Quali sono i vantaggi di modificare il prompt?
La maggior parte dei sistemi Linux hanno un prompt predefinito in un
colore (di solito grigio) che dice il vostro nome utente, il nome
della macchina su cui lavorate e qualche indicazione sulla directory
di lavoro corrente. Queste sono tutte informazioni utili, ma si pu�
fare molto di pi� con il prompt: ogni genere di informazione pu�
essere visualizzata (numero di tty, ora, data, carico della macchina,
numero di utenti, uptime ...) e il prompt pu� utilizzare colori ANSI,
per farlo apparire interessante, o per fare s� che certe informazioni
siano evidenti. � anche possibile manipolare la barra del titolo di un
Xterm per visualizzare alcune di queste informazioni.
2.3. Perch� darsi tante noie?
Oltre che essere bello, � spesso utile tenere traccia delle
informazioni di sistema. Una idea che so piace a molti � la
possibilit� di mettere su macchine differenti prompt con colori
differenti. Se avete diversi Xterm aperti su macchine differenti, o se
tendete a dimenticare su quale macchina state lavorando e a cancellare
file sbagliati, troverete questa un ottima maniera per ricordare su
che macchina vi trovate.
2.4. Il Primo Passo
L'aspetto del prompt viene controllato dalla variabile della shell
PS1. Le continuazioni di un comando sono indicate dalla stringa PS2,
che pu� essere modificata con esattamente gli stessi metodi qui
discussi - poich� controllarla � esattamente uguale e non �
altrettanto "interessante", modificher� primcipalmente la stringa PS1.
(Ci sono anche le stringhe PS3 e PS4. Queste non vengono mai viste
dall'utente medio - si veda la pagina di manuale di Bash se si �
interessati al loro scopo). Per modificare l'aspetto del prompt,
dovete cambiare la variabile PS1. Per fare esperimenti, potete
cambiare la stringa PS1 direttamente al prompt e vedere immediatamente
i risultati (questo influenza solo la sessione corrente e i
cambiamenti spariscono quando fate log-out). Se volete rendere
permanente un cambiamento del prompt, modificate il file ~/.bashrc e
aggiungete l� la nuova definizione di PS1. Se avete permessi di root,
potete guardare in /etc/profile e modificare la linea "PS1=". Sappiate
che in alcune distribuzioni (almeno la Redhat 5.1) /etc/bashrc resetta
le stringhe PS1 e PS2.
Prima di cominciare, � importante ricordare che la stringa PS1 viene
salvata nell'ambiente. Se la modificate alla linea di comando, il
prompt cambier� di conseguenza. Prima di fare dei cambiamenti, potete
salvare il prompt corrente in un'altra variabile d'ambiente:
[giles@nikola giles]$ SAVE=$PS1
[giles@nikola giles]$
Il prompt pi� semplice sarebbe un singolo carattere, come:
[giles@nikola giles]$ PS1=$
$ls
bin mail
$
Questo dimostra il modo migliore per fare esperimenti con semplici
prompt, digitarli alla linea di comando. Si noti che il testo digitato
dall'utente appare immediatamente dopo il prompt: io preferisco usare
$PS1="$ "
$ ls
bin mail
$
che inserisce uno spazio dopo il prompt, rendendolo pi� leggibile. Per
ripristinare il prompt originale, semplicemente richiamate la
variabile che avete salvato:
$ PS1=$SAVE
[giles@nikola giles]$
2.5. Sequenza di Escape dei Prompt Bash
Vi sono molte sequenze di escape offerte dalla shell Bash da inserire
nel prompt. Dalla pagina di manuale di Bash 2.02:
Quando eseguita in modalit� interattiva, bash mostra il prompt
primario quando � pronta per leggere un comando e il prompt
secondario PS2 quando � necessario ulteriore input per
completare il comando. Bash permette di personalizzare queste stringhe
di prompt inserendo vari caratteri di escape speciali che vengono
interpretati come segue:
\a il carattere ASCII beep (07)
\d la data nel formato "Giorno-della-settimana Mese Data"
(e.g., "Tue May 26")
\e un carattere di escape ASCII (033)
\h l'hostname fino al primo `.'
\H l'hostname
\n il carattere "newline"
\r il carattere "carriage return"
\s il nome della shell, il nome base di $0
(la parte che segue lo slash finale)
\t l'ora corrente nel formato 24-ore HH:MM:SS
\T l'ora corrente nel formato 12-ore HH:MM:SS
\@ l'ora corrente nel formato 12-ore am/pm
\u lo username dell'utente corrente
\v la versione di bash (e.g., 2.00)
\V la release di bash, versione + patchlevel
(e.g., 2.00.0)
\w la directory di lavoro corrente
\W il nome di base della directory di lavoro corrente
\! il numero cronologico (history number) di questo comando
\# il numero di questo comando
\$ se l'UID effettivo � 0, un #, altrimenti un $
\nnn il carattere corrispondente al numero ottale nnn
\\ un backslash
\[ comuncia una sequenza di caratteri non stampabili, che
potrebbero essere usati per inserire una sequenza di
controllo del terminale nel prompt
\] termina la sequenza di caratteri non stampabili
Continuando da dove avevamo interrotto:
[giles@nikola giles]$ PS1="\u@\h \W> "
giles@nikola giles> ls
bin mail
giles@nikola giles>
Questo � simile al prompt predefinito su molte distribuzioni Linux.
Volevo un apparenza leggermente differente, cos� l'ho cambiato a:
giles@nikola giles> PS1="[\t][\u@\h:\w]\$ "
[21:52:01][giles@nikola:~]$ ls
bin mail
[21:52:15][giles@nikola:~]$
2.6. Impostare Permanentemente le Stringhe PS?
Varie persone e distribuzioni impostano le loro stringhe PS? in posti
diversi. I posti pi� comuni sono /etc/profile, /etc/bashrc,
~/.bash_profile e ~/.bashrc. Johan Kullstam (
[email protected]) scrive:
La stringa PS1 dovrebbe essere impostata in
.bashrc. questo perch� le shell bash non interattive resettano
PS1. La pagina di manuale di bash dice come la presenza o l'assenza di
PS1 � un buon modo di sapere se ci si trova in una sessione
bash interattiva oppure non-interattiva (e.g. uno script).
Il modo in cui mi sono accorto di questo � che startx �
uno script bash. Questo significa che startx annuller� il
vostro prompt. Quando impostate PS1 in .profile (o .bash_profile),
fate login alla consolle, fate partire X con startx, il vostro PS1
viene annullato nel processo lasciandovi con il prompt predefinito.
Una soluzione � di lanciare xterm e rxvt con l'opzione -ls per
forzarli a leggere .profile. Ma ogni volta che viene invoca una shell
mediante uno shell-script non interativo PS1 viene perduto. system(3)
usa sh -c che se sh � bash distrugger�
PS1. Un modo migliore � mettere la definizione di PS1 in
.bashrc . questo viene letto ogni volta bash parte ed � dove le
cose interattive - come PS1 - dovrebbero restare.
Quindi dovrebbe essere sottolineato che PS1=..blabla.. dovrebbe stare
in .bashrc e non in .profile.
Ho provato a duplicare il problema che spiega, e ne ho incontrato uno
diverso: la mia variabile PROMPT_COMMAND (che verr� introdotta pi�
tardi) � stata distrutta. Le mie conoscenze in quest'area sono un po'
vaghe, cos� mi associo a quanto dice Johan.
3. Comandi Esterni
3.1. PROMPT_COMMAND
Bash fornisce un'altra variabile d'ambiente chiamata PROMPT_COMMAND.
Il contenuto di questa variabile viene eseguito come un normale
comando Bash appena prima che Bash visualizzi il prompt.
[21:55:01][giles@nikola:~] PS1="[\u@\h:\w]\$ "
[giles@nikola:~] PROMPT_COMMAND="date +%H%M"
2155
[giles@nikola:~] d
bin mail
2156
[giles@nikola:~]
Ci� che � accaduto sopra � che ho cambiato PS1 in modo da non
includere pi� la sequenza di escape \t, cos� da visualizzare l'ora in
un formato che mi piace di pi�. Ma l'ora compare in una linea diversa
dal prompt. Aggiustando questo con echo -n ... (come mostrato sotto)
funziona con Bash 2.0+, ma sembra non funzonare con Bash 1.14.7:
apparentemente il prompt viene ottenuto in maniera differente e il
metodo seguente causa una sovrapposizione del testo.
2156
[giles@nikola:~] PROMPT_COMMAND="echo -n [$(date +%H%M)]"
[2156][giles@nikola:~]$
[2156][giles@nikola:~]$ d
bin mail
[2157][giles@nikola:~]$ unset PROMPT_COMMAND
[giles@nikola:~]
echo -n ... controlla l'output del comando date e sopprime il
carattere newline finale, permettendo al prompt di apparire tutto su
una riga. Alla fine ho usato il comando unset per rimuovere la
variabile d'ambiente PROMPT_COMMAND.
Si noti che uso la convenzione $(<comando>) per la sostituzione dei
comandi: ovvero:
$(date +%H%M)
significa "sostituisci qui l'output del comando date +%H%M". Questo
funziona in Bash 2.0+. In qualche versione pi� vecchia di Bash,
precedente alla 1.14.7, potreste dovere usare i backquote (`date
+%H%M`). I backquote possono essere usati in Bash 2.0+, ma stanno
venendo via via rimpiazzati in favore di $(), che si annida meglio.
Continuer� ad utilizzare questa convenzione in questo documento. Se
state usando una versione precedente di Bash, potete di solito
sostituite dei backquote dove vedete $(). Se la sostituzione di
comandi � preceduta da "\" (cio� \$(comando) ), usate dei backslash
davanti ad entrambi i backquote (cio� \'comando\' ).
3.2. Comandi Esterni nel Prompt
Potete anche usare l'output di normali comandi Linux direttamente nel
prompt. Ovviamente, non dovrete inserire molto materiale altrimenti
creer� un prompt molto grande. Dovrete anche inserire un comando
veloce, perch� verr� eseguito ogni volta che il prompt appare sullo
schemo e ritardi nell'apparire del prompt mentre state lavorando
possono essere molto fastidiosi. (Differentemente dall'esempio
precedente, a cui assomiglia molto, questo funziona anche con Bash
1.14.7).
[21:58:33][giles@nikola:~]$ PS1="[\$(date +%H%M)][\u@\h:\w]\$ "
[2159][giles@nikola:~]$ ls
bin mail
[2200][giles@nikola:~]$
� importante notare il backslash prima del segno dollaro della
sostituzione di comando. Senza di esso, il comando esterno viene
eseguito esattamente una volta: quando la stringa PS1 viene letta
nell'ambiente. Per questo prompt, ci� significherebbe mostrare lo
stesso orario indipendentemente da quanto il prompt viene utilizzato.
Il backslash protegge il contenuto di $() dall'interpretazione
immediata della shell, cos� "date" viene chiamato ogni volta che il
prompt viene generato.
Linux viene fornito con molti piccoli programmi di utilit� come date,
grep, o wc che consentono di manipolare informazioni. Se vi trovate a
creare complesse combinazioni di questi programmi all'interno di un
prompt, potrebbe essere pi� semplice fare voi stessi uno shell script
e chiamarlo dal prompt. Per assicurare che le variabili della shell
siano espanse al momento giusto negli shell script bash sono spesso
necessarie delle sequenze di escape (come visto sopra con il comando
date): questo viene elevato ad un altro livello all'interno della
linea del prompt PS1 ed evitare ci� creando degli shell script � una
buona idea.
Un esempio di un piccolo shell script usato all'interno di un prompt
viene dato a seguire:
#!/bin/bash
# lsbytesum - somma il numero di byte in un elenco di directory
TotalBytes=0
for Bytes in $(ls -l | grep "^-" | cut -c30-41)
do
let TotalBytes=$TotalBytes+$Bytes
done
TotalMeg=$(echo -e "scale=3 \n$TotalBytes/1048576 \nquit" | bc)
echo -n "$TotalMeg"
A volte l'ho usato come una funzione (molto pi� efficiente -
sfortunatamente, spiegare in dettaglio le funzioni va oltre lo scopo
di questo documento), altre come uno shell script nella mia directory
~/bin, che � nel mio path. Usata in un prompt:
[2158][giles@nikola:~]$ PS1="[\u@\h:\w (\$(lsbytesum) Mb)]\$ "
[giles@nikola:~ (0 Mb)]$ cd /bin
[giles@nikola:/bin (4.498 Mb)]$
3.3. Cosa Mettere nel Prompt
Avrete notato che io metto il nome della macchina, l'ora e la
directory corrente nella maggioranza dei miei prompt. Ad eccezione
dell'ora queste sono cose molto standard da mettere nel prompt, l'ora
� l'aggiunta pi� comune dopo queste. Ma cosa includere nel prompt �
interamente una questione di gusto personale. Questi sono esempi da
persone che conosco per aiutare a darvi delle idee.
Il prompt di Dan � minimale ma efficace, particolarmente per via del
modo in cui funziona.
[giles@nikola:~]$ cur_tty=$(tty | sed -e "s/.*tty\(.*\)/\1/")
[giles@nikola:~]$ echo $cur_tty
p4
[giles@nikola:~]$ PS1="\!,$cur_tty,\$?\$ "
1095,p4,0$
A Dan non piace avere la directory corrente che pu� ridimensionare
drasticamente il prompt come ci si muove nell'albero delle directory,
cos� ne tiene traccia a mente (o digita "pwd"). Lui ha imparato Unix
con csh e tcsh, cos� usa molto la command history (qualcosa che molti
di noi, viziati da bash, non facciamo), cos� la prima cosa nel prompt
� l'history number. La seconda cosa sono i caratteri significativi del
tty (l'output di "tty" viene tagliato con sed), una cosa che pu�
essere utile per gli utilizzatori di "screen". La terza cosa � il
valore di uscita dell'ultimo comando/pipeline (si noti che questo
viene reso inutile da ogni comando eseguito all'interno del prompt -
potreste per� ottenerlo salvando il valore in una variabile e
rimettendolo poi a posto). In fine, lo "\$" � un carattere dollaro per
un normale utente e cambia in un cancelletto ("#") se l'utente � root.
Torben Fjerdingstad ha scritto per dirmi che spesso sospende dei job e
poi se ne dimentica, cos� usa il prompt per ricordarsi dei job
sospesi:
[giles@nikola:~]$ function jobcount {
> jobs|wc -l| awk '{print $1}'
> }
[giles@nikola:~]$ export PS1='\W[`jobcount`]# '
giles[0]# man ls &
[1] 4150
[1]+ Stopped (tty output) man ls
giles[1]#
Torben usa awk per togliere gli spazi vuoti dall'output di wc, mentre
io avrei usato sed oppure tr - non perch� siano meglio, ma perch� mi
sono pi� familiari. Vi sono probabilmente anche altri modi. Torben
delimita la stringa PS1 con apostrofi (single quote), questo evita che
Bash interpreti immediatamente i backquote, cos� lui non deve farli
precedere da "\" come ho menzionato.
NOTA: C'� un noto bug in Bash 2.02 che fa s� che il comando jobs
(integrato nella shell) non restituisca nulla ad un pipe. Se provate
quanto sopra con Bash 2.02, otterrete sempre "0" indipendentemente da
quanti job avete sospesi. Chet Ramey, uno dei manutentori di Bash, mi
dice che questo sar� corretto in v2.03.
3.4. Ambiente e Funzioni Bash
Come menzionato prima, PS1, PS2, PS3, PS4 e PROMPT_COMMAND sono tutti
salvati nell'ambiente Bash. Per quelli di noi che hanno precedente
esperienza con DOS, l'idea di maneggiare grosse porzioni di codice
nell'ambiente � terrificante, perch� l'ambiente DOS era piccolo e
proprio non cresceva bene. Vi sono probabilmente limiti pratici su
cosa pu� e cosa dovrebbe essere messo nell'ambiente, ma non so quali
siano; stiamo probabilmente parlando di un paio di ordini di grandezza
in pi� di quanto gli utenti DOS siano abituati. Come dice Dan:
"Nella mia shell interattiva ho 62 alias e 25 funzioni. La mia regola
generale � che se ho bisogno di qualcosa solamente per uso interattivo
e pu� essere scritta in bash ne faccio una funzione (presumendo che
non possa essere espressa facilmente con un alias). Se queste persone
hanno problemi di memoria non dovrebbero usare bash. Bash � uno dei
programmi pi� grossi che faccio girare nella mia Linux box (a parte
Oracle). Lancia top qualche volta e premi 'M' per ordinare per memoria
occupata - vedrai quanto bash � vicino alla cima della lista. Caspita,
� pi� grosso di sendmail! D� loro di prendere qualcosa come ash".
Credo che quel giorno stesse usando solo la consolle: girando X e le
applicazioni X, ho molte cose pi� grosse di Bash. Ma l'idea � la
stessa: l'ambiente � qualcosa da utilizzare senza preoccuparsi di
riempirlo troppo.
Rischio la censura da parte dei guru di Unix quando dico questo (per
crimine di ipersemplificazione): le funzioni sono in pratica piccoli
shell script che vengono caricati nell'ambiente per motivi di
efficienza. Citando ancora Dan: "Le funzioni shell sono efficienti
quanto pi� possibile. Approssimativamente � l'equivalente di eseguire
uno shell script bash/bourne eccetto che nessun I/O di file �
necessario perch� la funzione � gi� in memoria. Le funzioni shell sono
tipicamente caricate da .bashrc o .bash_profile a seconda che le si
voglia solo nella shell iniziale o anche nelle sottoshell. Se
confronti questo con l'esecuzione di uno shell script: la shell fa un
fork, il processo figlio apre il file e fa un exec, potenzialmente il
path viene esaminato, il kernel apre il file e esamina sufficienti
byte da determinare come eseguire il file, nel caso di uno shell
script una shell deve essere avviata con il nome dello script come
argomento, la shell allora apre il file, legge e esegue i comandi.
Diversamente, con una funzione shell, tutto fuorch� l'esecuzione dei
comandi pu� essere considerato overhead non necessario".
4. Manipolazioni della Barra del Titolo di Xterm
Posso essere usate dele sequenze di escape non stampabili per produrre
effetti interessanti nei prompt. Per usare queste sequenze di escape,
dovete includerle fra \[ e \], dicendo a Bash di ignorare questo
materiale nel calcolare la dimensione del prompt. Se non si includono
questi delimitatori si fa in modo che il cursore appaia nel posto
sbagliato perch� la sua effettiva dimensione � sconosciuta. Le
sequenze di escape devono anche essere precedute da \033[ prima della
versione 2 di Bash oppure da \033[ o \e[ in versioni successive.
Se cercate di cambiare la barra del titolo dell'Xterm con il prompt
quando siete alla consolle, produrrete spazzatura. Per evitare questo,
testate la variabile d'ambiente XTERM per sapere se il prompt si
trover� in un Xterm.
function proml
{
case $TERM in
xterm*)
local TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
local TITLEBAR=''
;;
esac
PS1="${TITLEBAR}\
[\$(date +%H%M)]\
[\u@\h:\w]\
\$ "
PS2='> '
PS4='+ '
}
Questa � una funzione che pu� essere incorporata in ~/.bashrc. Il nome
della funzione potrebbe quindi essere chiamato per eseguire la
funzione. La funzione, come la stringa PS1, viene salvata
nell'ambiente. Una volta che la stringa PS1 viene impostata dalla
funzione, potete rimuovere la funzione dall'ambiente con unset proml.
Dal momento che il prompt non pu� cambiare da quando sta in un Xterm a
quando sta alla consolle, la variabile TERM non viene testata ogni
volta che il prompt viene generato. Ho usato i marcatori di
continuazione (i backslash) nella definizione del prompt, per
consentire di scriverlo su pi� righe. Questo migliora la leggibilit�
rendendo pi� facile modificarlo e fare un debug.
Lo definisco come una funzione perch� cos� � come il pacchetto
Bashprompt (discusso pi� avanti in questo documento) tratta i prompt:
non � la sola maniera di farlo, ma funziona bene. Via via che i prompt
che utilizzate diventano pi� complessi, diventa sempre pi�
sconveniente digitarli al prompt e pi� pratico metterli in qualche
sorta di file di testo. In questo caso, per testare questo prompt,
salvate quendo sopra come un file di testo chiamato "proml". potete
lavorare come segue:
[giles@nikola:/bin (4.498 Mb)]$ cd -> Andate dove volete salvare il prompt
[giles@nikola:~ (0 Mb)]$ vi proml -> Modificate il file del prompt
... -> Inserite il testo dato sopra
[giles@nikola:~ (0 Mb)]$ source proml -> Leggete la funzione del prompt
[giles@nikola:~ (0 Mb)]$ proml -> Eseguite la funzione del prompt
Il primo passo nel creare questo prompt � di controllare se la shell
che stiamo facendo partire � in un xterm o no: se lo �, la variabile
della shell (${TITLEBAR}) viene definita. Essa consiste delle sequenze
di escape appropriate e \u@\h:\w, che mettono
<utente>@<macchina>:<directory di lavoro> nella barra del titolo di
Xterm. Questo � particolarmente utile con Xterm minimizzati,
rendendoli identificabili pi� rapidamente. Il resto del materiale in
questo prompt dovrebbe essere gi� noto dai precedenti prompt che
abbiamo creato.
Il solo inconveniente di manipolare la barra dell'Xterm in questo modo
avviene quando vi loggate in un sistema su cui non avete predisposto
il trucchetto della barra del titolo: l'Xterm continuer� a mostrare
l'informazione del precedente sistema su cui c'era il trucco.
5. Sequenze di escape ANSI: Colori e Movimenti del Cursore
5.1. Colori
Come menzionato prima, i caratteri di escape non stampabili devono
essere racchiusi da \[\033[ e \]. Per le sequenze di escape, devono
anche essere seguiti da m minuscola.
Se provate i prompt seguenti in un xterm e trovate che non vedete i
colori menzionati, controllate nel file ~/.Xdefaults (e possibilmente
gli altri con simile funzione) le linee come "XTerm*Foreground:
BlanchedAlmond". Questo pu� essere commentato mettendo un punto
esclamativo ("!") davanti. Ovviamente questo dipender� anche da che
emulatore di terminale state usando. Questo � il posto pi� probabile
in cui i colori del vostro terminale possono essere reimpostati.
Per includere del testo blu nel prompt:
PS1="\[\033[34m\][\$(date +%H%M)][\u@\h:\w]$ "
Il problema con questo prompt � che il colore blu che inizia con il
codice-colore 34 non viene mai cambiato nuovamente al normale colore,
cos� il testo digitato dopo il prompt � ancora nel colore del promot.
Questa � una tonalit� di blu scura, unendola con il codice bold
(grassetto) potrebbe aiutare:
PS1="\[\033[1;34m\][\$(date +%H%M)][\u@\h:\w]$\[\033[0m\] "
Il prompt � ora blu chiaro e termina cambiando il colore nuovamente a
nulla (quale che fosse il colore di primo piano che avevate prima)
Questo sono i restanti valori dei colori:
Nero 0;30 Grigio Scuro 1;30
Blu 0;34 Blu Chiaro 1;34
Verde 0;32 Verde Chiaro 1;32
Ciano 0;36 Ciano Chiaro 1;36
Rosso 0;31 Rosso Chiaro 1;31
Viola 0;35 Viola Chiaro 1;35
Marrone 0;33 Giallo 1;33
Grigio Chiaro 0;37 Bianco 1;37
Potete anche impostare i colori dello sfondo usando 44 per uno sfondo
blu, 41 per uno sfondo rosso, ecc. Non ci sono colori dello sfondo in
grassetto (bold). Possono essere usate delle combinazioni, come testo
Rosso Chiaro su uno sfondo Blu: \[\033[44;1;31m\], sebbene impostare i
colori separatamente sembra funzionare meglio (cio�
\[\033[44m\]\[\033[1;31m\]). Gli altri codici disponibili includono 4:
Sottolineatura, 5: Lmpeggiante, 7: Negativo, e 8: Nascosto.
In oltre: Molti (incluso me stesso) si oppongono fermamente
all'attributo "blink". Fortunatamente, non funziona in ogni emulatore
di terminale che conosco - ma funziona alla consolle. E, se vi state
chiedento (come ho fatto io) "A cosa serve un attributo 'Nascosto'?!"
- l'ho visto usato in un esempio di uno shell script (non un prompt)
per permettere di digitare una password senza visualizzarla sullo
schermo.
Basato su un prompt chiamato "elite2" nel pacchetto Bashprompt (che ho
modificato per funzionare meglio su una consolle standard, piuttosto
che con i font speciali di xterm richiesti per vedere bene
l'originale), questo � un prompt che ho usato molto:
function elite
{
local GRAY="\[\033[1;30m\]"
local LIGHT_GRAY="\[\033[0;37m\]"
local CYAN="\[\033[0;36m\]"
local LIGHT_CYAN="\[\033[1;36m\]"
case $TERM in
xterm*)
local TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
local TITLEBAR=""
;;
esac
local GRAD1=$(tty|cut -d/ -f3)
PS1="$TITLEBAR\
$GRAY-$CYAN-$LIGHT_CYAN(\
$CYAN\u$GRAY@$CYAN\h\
$LIGHT_CYAN)$CYAN-$LIGHT_CYAN(\
$CYAN\#$GRAY/$CYAN$GRAD1\
$LIGHT_CYAN)$CYAN-$LIGHT_CYAN(\
$CYAN\$(date +%H%M)$GRAY/$CYAN\$(date +%d-%b-%y)\
$LIGHT_CYAN)$CYAN-$GRAY-\
$LIGHT_GRAY\n\
$GRAY-$CYAN-$LIGHT_CYAN(\
$CYAN\$$GRAY:$CYAN\w\
$LIGHT_CYAN)$CYAN-$GRAY-$LIGHT_GRAY "
PS2="$LIGHT_CYAN-$CYAN-$GRAY-$LIGHT_GRAY "
}
Io definisco i colori come variabili temporanee della shell per
leggibilit�. � pi� facile lavorarci. La variablie "GRAD1" � un
controllo per determinare in che terminale ci si trova, come il
controllo per determinare se ci si trova su un Xterm, � sufficiente
farlo una sola volta. Il prompt che vedrete ha questo aspetto, ma a
colori:
--(giles@nikola)-(75/ttyp7)-(1908/12-Oct-98)--
--($:~/tmp)--
Per aiutarmi a ricordare quali colori sono disponibili, ho scritto lo
script seguente che visualizza tutti i colori sullo schermo:
______________________________________________________________________
#!/bin/bash
#
# Questo file stampa molti codici-colore sul terminale per
# mostrare quali sono disponibili. Ogni linea e` un colore su sfondo
# nero o grigio, con il colore nel mezzo. E` verificato che funziona con
# sfondo bianco, nero e verde (2 dic 98).
#
echo " On Light Gray: On Black:"
echo -e "\033[47m\033[1;37m White \033[0m\
1;37m \
\033[40m\033[1;37m White \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[37m Light Gray \033[0m\
37m \
\033[40m\033[37m Light Gray \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;30m Gray \033[0m\
1;30m \
\033[40m\033[1;30m Gray \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[30m Black \033[0m\
30m \
\033[40m\033[30m Black \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[31m Red \033[0m\
31m \
\033[40m\033[31m Red \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;31m Light Red \033[0m\
1;31m \
\033[40m\033[1;31m Light Red \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[32m Green \033[0m\
32m \
\033[40m\033[32m Green \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;32m Light Green \033[0m\
1;32m \
\033[40m\033[1;32m Light Green \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[33m Brown \033[0m\
33m \
\033[40m\033[33m Brown \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;33m Yellow \033[0m\
1;33m \
\033[40m\033[1;33m Yellow \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[34m Blue \033[0m\
34m \
\033[40m\033[34m Blue \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;34m Light Blue \033[0m\
1;34m \
\033[40m\033[1;34m Light Blue \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[35m Purple \033[0m\
35m \
\033[40m\033[35m Purple \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;35m Pink \033[0m\
1;35m \
\033[40m\033[1;35m Pink \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[36m Cyan \033[0m\
36m \
\033[40m\033[36m Cyan \033[0m"
echo -e "\033[47m\033[1;36m Light Cyan \033[0m\
1;36m \
\033[40m\033[1;36m Light Cyan \033[0m"
______________________________________________________________________
5.2. Movimenti del Cursore
Le sequenze di escape ANSI permettono di muovere il cursore a piacere
sullo schermo. Questo � pi� utile per interfacce utente a tutto
schermo generate da shell script, ma possono essere usate anche nei
prompt. Le sequenze di escape di movimento sono le seguenti:
- Posizione del cursore:
\033[<L>;<C>H
mette il cursore alla linea L e colonna C.
- Muove il cursore su N linee:
\033[<N>A
- Muove il cursore gi� N linee:
\033[<N>B
- Muove il cursore avanti N colonne:
\033[<N>C
- Muove il cursore indietro N colonne:
\033[<N>D
- Salva la posizione del cursore:
\033[s
- Ripristina la posizione del cursore:
\033[u
Gli ultimi due codici NON SONO supportati da molti emulatori di
terminale. Gli unici che so che lo fanno sono xterm e nxterm - anche
se la maggior parte degli emulatori di terminale sono basati sul
codice di xterm. Da quanto ho potuto vedere rxvt, kvt, xiterm, e Eterm
non li supportano. Sono supportati alla consolle.
Provate a digitare le seguenti linee di codice al prompt (cosa fa � un
po' pi� chiaro se il prompt � alcune linee gi� nel terminale quando lo
digitate): echo -en "\033[7A\033[1;35m BASH \033[7B\033[6D". Questo
dovrebbe muovere il cursore sette linee su per lo schermo, stampare la
parola " BASH ", e poi tornare dov'era per produrre un normale prompt.
Questo non � un prompt: � solo una dimostrazione di come muovere il
cursore sullo schermo, usando il colore per evidenziare quanto viene
fatto.
Salvate questo in un file chiamato "clock":
______________________________________________________________________
#!/bin/bash
function prompt_command {
let prompt_x=$COLUMNS-5
}
PROMPT_COMMAND=prompt_command
function clock {
local BLUE="\[\033[0;34m\]"
local RED="\[\033[0;31m\]"
local LIGHT_RED="\[\033[1;31m\]"
local WHITE="\[\033[1;37m\]"
local NO_COLOUR="\[\033[0m\]"
case $TERM in
xterm*)
TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
TITLEBAR=""
;;
esac
PS1="${TITLEBAR}\
\[\033[s\033[1;\$(echo -n \${prompt_x})H\]\
$BLUE[$LIGHT_RED\$(date +%H%M)$BLUE]\[\033[u\033[1A\]
$BLUE[$LIGHT_RED\u@\h:\w$BLUE]\
$WHITE\$$NO_COLOUR "
PS2='> '
PS4='+ '
}
______________________________________________________________________
Questo prompt � piuttosto semplice, ma tiene un orologio nell'angolo
in alto a destra del terminale (anche se il terminale viene
ridimensionato). Questo NON funzioner� negli emulatori di terminale
che, come ho menzionato, non accettano i codici per salvare e
ripristiare la posizione del cursore. Se provate ad usare questo
prompt in uno di quegli emulatori di terminale, l'orologio apparir�
correttamente, ma il prompt verr� intrappolato nella seconda linea del
terminale.
Vedi anche ``Il Prompt Orologio Inutile ed Elegante'' per un uso pi�
esteso di questi codici.
5.3. Muovere il Cursore Con tput
Come molte cose in Unix, c'� pi� di un modo per raggiungere gli stessi
fini. Una utility chiamata "tput" pu� essere usata anche per spostare
il cursore sullo schermo, o per ottenere informazioni sullo stato di
un terminale. "tput", per posizionare il cursore, � meno flessibile
delle sequenze di escape ANSI: si pu� muovere il cursore solo ad una
posizione assoluta, non si pu� relativamente alla sua posizione
corrente. Non uso "tput", quindi non intendo spiegarlo in dettaglio.
Digitate "man tput" e ne saprete quanto me.
6. Caratteri Speciali: Sequenze di Escape Ottali
Oltre i caratteri che si digitano sulla tastiera, ci sono molti altri
caratteri che possono essere stampati sullo schermo. Ho creato uno
script per permettervi di controllare cosa mette a disposizione il
font che state usando. Il comando principale che avrete bisogno di
usare � per utilizzare questi caratteri � "echo -e". L'opzione "-e"
dice ad echo di abilitare l'interpretazione dei caratteri protetti con
backslash. Cosa si vede quando guardate 200-400 ottale � molto diverso
con un font VGA da quello che si vede con un font Linux standard.
Siate avvisati che queste sequenze di escape hanno effetti strani sul
terminale, e non ho tentato di prevenire che facciano quello che
fanno. I caratteri linedraw e block (ai quali molti di noi sono
diventati familiari con Word Perfect) e che sono usati molto dal
progetto Bashprompt, sono fra 260 e 337 ottale.
______________________________________________________________________
#!/bin/bash
# Script: escgen
function usage {
echo -e "\033[1;34mescgen\033[0m <lower_octal_value> [<higher_octal_value>]"
echo " Octal escape sequence generator: print all octal escape sequences"
echo " between the lower value and the upper value. If a second value"
echo " isn't supplied, print eight characters."
echo " 1998 - Giles Orr, no warranty."
exit 1
}
if [ "$#" -eq "0" ]
then
echo -e "\033[1;31mPlease supply one or two values.\033[0m"
usage
fi
let lower_val=${1}
if [ "$#" -eq "1" ]
then
# If they don't supply a closing value, give them eight characters.
upper_val=$(echo -e "obase=8 \n ibase=8 \n $lower_val+10 \n quit" | bc)
else
let upper_val=${2}
fi
if [ "$#" -gt "2" ]
then
echo -e "\033[1;31mPlease supply two values.\033[0m"
echo
usage
fi
if [ "${lower_val}" -gt "${upper_val}" ]
then
echo -e "\033[1;31m${lower_val} is larger than ${upper_val}."
echo
usage
fi
if [ "${upper_val}" -gt "777" ]
then
echo -e "\033[1;31mValues cannot exceed 777.\033[0m"
echo
usage
fi
let i=$lower_val
let line_count=1
let limit=$upper_val
while [ "$i" -lt "$limit" ]
do
octal_escape="\\$i"
echo -en "$i:'$octal_escape' "
if [ "$line_count" -gt "7" ]
then
echo
# Put a hard return in.
let line_count=0
fi
let i=$(echo -e "obase=8 \n ibase=8 \n $i+1 \n quit" | bc)
let line_count=$line_count+1
done
echo
______________________________________________________________________
Potete anche usare xfd per mostrare tutti i caratteri un un font X,
con il comando "xfd -fn <fontname>". Facendo clic su un carattere
vengono date molte informazioni circa quel catattere, incluso il suo
valore ottale. Lo script dato sopra sar� utile alla consolle e se non
siete sicuri del nome del font corrente.
7. Il Pacchetto Bash Prompt
7.1. Disponibilit�
Il pacchetto Bash Prompt � disponibile qui
http://bash.current.nu, ed
� il lavoro di molte persone, coordinate da Rob Current (aka
BadLandZ). Il pacchetto � in versione beta, ma offre una maniera
semplice di usare prompt multipli (o temi), permette di impostare il
prompt per shell di login e per sottoshell (cio� mettere stringhe PS1
in (~/.bash_profile e ~/.bashrc). La maggior parte dei temi usano i
set di caratteri estesi VGA, quindi hanno un brutto aspetto a meno che
siano usati con font VGA (che non sono presenti su molti sistemi).
7.2. Cambiare il Font di Xterm
Per usare alcuni dei prompt pi� attraenti nel pacchetto Bash Prompt,
dovete prendere e installare installare i font che supportano il set
di caratteri richiesto dai prompt. Ci si riferise ad essi come "Font
VGA", ma non mi � chiara la distinzione fra essi e i font gi�
distribuiti presenti con Linux - sebbene chiaramente supportano set di
caratteri differenti. I font per Xterm standard supportano un alfabeto
esteso, inclusi molti caratteri accentati. Nei font VGA, questo
materiale viene rimpiazzato da caratteri grafici - blocchi, punti,
linee. Se qualcuno pu� spiegare questo pi� in dettaglio mi mandi un e-
mail e includer� qui una spiegazione.
Ottenere e installare questi font � un processo un po' contorto.
Prima, recuperate i/il font. Poi, assicuratevi che siano file .pcf o
.pcf.gz. Se sono file .bdf, informatevi sul comando "bdftopcf" (cio�
leggete la man page). Mettete i file .pcf o .pcf.gz nella directory
/usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc (questa � la directory corretta per
RedHat 5.1 e Slackware 3.4, potrebbe essere differente su altre
distribuzioni). Fate "cd" su quella directory ed eseguite il comando
"mkfontdir". Quindi eseguite "xset fp rehash". A volte � una buona
idea andare nel file fonts.alias nella stessa directory e creare dei
nomi alternativi pi� corti per i font.
Per usare i nuovi font, lanciate l'Xterm che pi� vi piace con
l'opzione appropriata, che pu� essere trovata nella man page o usando
il parametro "--help" alla linea di comando. Alcuni Xterm comuni
dovrebbero essere usati come segue:
xterm -font <fontname>
OPPURE
xterm -fn <fontname> -fb <fontname-bold>
Eterm -f <fontname>
rxvt -fn <fontname>
I font VGA sono disponibili alla Stumpy's ANSI Fonts su
http://home.earthlink.net/~us5zahns/enl/ansifont.html (da cui ho preso
in prestito molto nello scrivere questo documento).
8. Caricare un Prompt Differente
8.1. Caricare un Prompt Differente, Pi� Tardi
Le spiegazione in questo HOWTO hanno mostrato come creare variabili di
ambiente PS1, oppure come incorporare quelle stringhe PS1 e PS2 in
funzioni che potrebbero essere create da ~/.bashrc o come un tema dal
pacchetto bashprompt.
Usando il pachetto bashprompt, si deve digitare bashprompt -i per
vedere una lista dei prompt disponibili. Per impostare il prompt in
shell di login future (principalmente la consolle, ma anche telnet e
Xterm, dipende da come sono configurati i vostri Xterm), si deve
digitare bashprompt -l nometema. bashprompt quindi modifica il vostro
~/.bash_profile per chiamare il tema richiesto alla partenza. Per
impostare il prompt in future sottoshell (solitamente Xterm, rxvt,
ecc.), si deve digitare bashprompt -s nometema, e bashprompt modifica
il vostro file ~/.bashrc per chiamare il tema richiesto alla partenza.
8.2. Caricare un Prompt Differente, Immediatamente
Potete cambiare il prompt nel terminale corrente (usando la funzione
esempio "elite" di cui sopra) digitando source elite seguito da elite
(assumendo che il file funzione elite sia nella directory corrente).
Questo � un po' poco pratico e vi lascia con un'altra funzione (elite)
nel vostro spazio ambiente - se volete ripulire l'ambiente, dovreste
digitare anche unset elite. Questo sembrerebbe un candidato ideale per
un piccolo shell script, ma uno script in questo caso non funziona
perch� lo script non pu� modificare l'ambiente della shell corrente:
pu� solo cambiare l'abiente della sottoshell in cui gira. Come lo
script termina, la sottoshell sparisce e cos� i cambiamente fatti
all'ambiente. Cosa pu� cambiare le variabili d'ambiente della shell
corrente sono le funzioni d'ambiente. Il pacchetto bashprompt mette
una funzione chiamato "callbashprompt" nell'ambiente e, sebbene non
sia documentata, pu� essere chiamata per caricare al volo qualsiasi
tema bashprompt. Guarda nella directory dei temi che ha installato (il
tema che chiamate deve essere l�), interpreta la funzione richiesta,
carica la funzione e poi elimina la funzione, mantenendo wuindi
l'ambiente in ordine. "callbashprompt" non � pensata per essere usata
cos� e non controlla eventuali errori, ma tenendo questo a mente,
funziona piuttosto bene.
9. Caricare il Colori del Prompt Dinamicamente
9.1. Un esempio che dimostra il concetto
Questa � una dimostrazione del concetto piuttosto che un prompt
attraente: cambiare i colori all'interno di un prompt dinamicamente.
In questo esempio, il colore dell'hostname cambia in funzione del
carico (come un avvertimento).
#!/bin/bash
# "hostloadcolour" - 17 ottobre 98, Giles
#
# Qui l'idea e` di cambiare il colore dell'hostname nel prompt, a
# seconda del valore del carico.
# THRESHOLD_LOAD e` il valore del carico per un minuto (moltiplicato
# per cento) al quale volete che il prompt cambi da COLOUR_LOW a
# COLOUR_HIGH
THRESHOLD_LOAD=200
COLOUR_LOW='1;34'
# blu chiaro
COLOUR_HIGH='1;31'
# rosso chiaro
function prompt_command {
ONE=$(uptime | sed -e "s/.*load average: \(.*\...\), \(.*\...\), \(.*\...\)/\1/" -e "s/ //g")
# A quanto pare, "scale" in bc non funziona con la moltiplicazione,
# ma funziona con la divisionone.
ONEHUNDRED=$(echo -e "scale=0 \n $ONE/0.01 \nquit \n" | bc)
if [ $ONEHUNDRED -gt $THRESHOLD_LOAD ]
then
HOST_COLOUR=$COLOUR_HIGH
# rosso chiaro
else
HOST_COLOUR=$COLOUR_LOW
# blu chiaro
fi
}
function hostloadcolour {
PROMPT_COMMAND=prompt_command
PS1="[$(date +%H%M)][\u@\[\033[\$(echo -n \$HOST_COLOUR)m\]\h\[\033[0;37m\]:\w]$ "
}
Usando il vostro editor preferito, salvate queso in un file chiamato
"hostloadcolour". Se avete il pacchetto Bashprompt installato, Questo
funzioner� come un tema. Se no, digitate source hostloadcolour e poi
hostloadcolour. In entrambi i modi, "prompt_command" diventa una
funzione nel vostro ambiente. Se esaminate il codice, noterete che i
colori ($COLOUR_HIGH e $COLOUR_LOW) sono impostati usanto solo un
codice del colore parziale, cio� "1;34" invece di "\[\033[1;34m\]",
che avrei preferito. Non sono stato in grado di farlo funzionare con
il codice completo. Siete pregati di farmi sapere se doveste
riuscirvi.
10. Prompt di Esempio
10.1. Un Prompt "Leggero"
function proml {
local BLUE="\[\033[0;34m\]"
local RED="\[\033[0;31m\]"
local LIGHT_RED="\[\033[1;31m\]"
local WHITE="\[\033[1;37m\]"
local LIGHT_GRAY="\[\033[0;37m\]"
case $TERM in
xterm*)
TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
TITLEBAR=""
;;
esac
PS1="${TITLEBAR}\
$BLUE[$RED\$(date +%H%M)$BLUE]\
$BLUE[$LIGHT_RED\u@\h:\w$BLUE]\
$WHITE\$$LIGHT_GRAY "
PS2='> '
PS4='+ '
}
10.2. Elite dai Temi Bashprompt
Si noti che questo necessita di un font VGA.
# Creato da KrON da windowmaker su IRC
# Cambiato da Spidey 08/06
function elite {
PS1="\[\033[31m\]\332\304\[\033[34m\](\[\033[31m\]\u\[\033[34m\]@\[\033[31m\]\h\
\[\033[34m\])\[\033[31m\]-\[\033[34m\](\[\033[31m\]\$(date +%I:%M%P)\
\[\033[34m\]-:-\[\033[31m\]\$(date +%m)\[\033[34m\033[31m\]/\$(date +%d)\
\[\033[34m\])\[\033[31m\]\304-\[\033[34m]\\371\[\033[31m\]-\371\371\
\[\033[34m\]\372\n\[\033[31m\]\300\304\[\033[34m\](\[\033[31m\]\W\[\033[34m\])\
\[\033[31m\]\304\371\[\033[34m\]\372\[\033[00m\]"
PS2="> "
}
10.3. Un Prompt per il "Power User"
Io in realt� uso questo prompt, ma si ottengono notevoli ritardi
quando il prompt appare su una macchina monoutente PII-400, quindi non
raccomando di usarlo su un P-100 multiutente o altro... Guardatelo per
cercare idee, piuttosto che per usarlo in pratica.
______________________________________________________________________
#!/bin/bash
#----------------------------------------------------------------------
# POWER USER PROMPT "pprom2"
#----------------------------------------------------------------------
#
# Creato nell'agosto 98, Ultima Modifica 9 novembre 98 da Giles
#
# Problema: quando load va giu', dice "1.35down-.08", eliminare il
# segno negativo
function prompt_command
{
# Crea la variabile TotalMeg: somma delle dimensioni dei file
# visibile nella directory corrente
local TotalBytes=0
for Bytes in $(ls -l | grep "^-" | cut -c30-41)
do
let TotalBytes=$TotalBytes+$Bytes
done
TotalMeg=$(echo -e "scale=3 \nx=$TotalBytes/1048576\n if (x<1) {print \"0\"} \n print x \nquit" | bc)
# Questo viene usato per calcolare il differenziale del valore
# del carico fornito dal comando "uptime". "uptime" fornisce medie di
# carico per 1, 5 r 15 minuti.
#
local one=$(uptime | sed -e "s/.*load average: \(.*\...\), \(.*\...\), \(.*\...\)/\1/" -e "s/ //g")
local five=$(uptime | sed -e "s/.*load average: \(.*\...\), \(.*\...\), \(.*\...\).*/\2/" -e "s/ //g")
local diff1_5=$(echo -e "scale = scale ($one) \nx=$one - $five\n if (x>0) {print \"up\"} else {print \"down\"}\n print x \nquit \n" | bc)
loaddiff="$(echo -n "${one}${diff1_5}")"
# Conta file visibili:
let files=$(ls -l | grep "^-" | wc -l | tr -d " ")
let hiddenfiles=$(ls -l -d .* | grep "^-" | wc -l | tr -d " ")
let executables=$(ls -l | grep ^-..x | wc -l | tr -d " ")
let directories=$(ls -l | grep "^d" | wc -l | tr -d " ")
let hiddendirectories=$(ls -l -d .* | grep "^d" | wc -l | tr -d " ")-2
let linktemp=$(ls -l | grep "^l" | wc -l | tr -d " ")
if [ "$linktemp" -eq "0" ]
then
links=""
else
links=" ${linktemp}l"
fi
unset linktemp
let devicetemp=$(ls -l | grep "^[bc]" | wc -l | tr -d " ")
if [ "$devicetemp" -eq "0" ]
then
devices=""
else
devices=" ${devicetemp}bc"
fi
unset devicetemp
}
PROMPT_COMMAND=prompt_command
function pprom2 {
local BLUE="\[\033[0;34m\]"
local LIGHT_GRAY="\[\033[0;37m\]"
local LIGHT_GREEN="\[\033[1;32m\]"
local LIGHT_BLUE="\[\033[1;34m\]"
local LIGHT_CYAN="\[\033[1;36m\]"
local YELLOW="\[\033[1;33m\]"
local WHITE="\[\033[1;37m\]"
local RED="\[\033[0;31m\]"
local NO_COLOUR="\[\033[0m\]"
case $TERM in
xterm*)
TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
TITLEBAR=""
;;
esac
PS1="$TITLEBAR\
$BLUE[$RED\$(date +%H%M)$BLUE]\
$BLUE[$RED\u@\h$BLUE]\
$BLUE[\
$LIGHT_GRAY\${files}.\${hiddenfiles}-\
$LIGHT_GREEN\${executables}x \
$LIGHT_GRAY(\${TotalMeg}Mb) \
$LIGHT_BLUE\${directories}.\
\${hiddendirectories}d\
$LIGHT_CYAN\${links}\
$YELLOW\${devices}\
$BLUE]\
$BLUE[${WHITE}\${loaddiff}$BLUE]\
$BLUE[\
$WHITE\$(ps ax | wc -l | sed -e \"s: ::g\")proc\
$BLUE]\
\n\
$BLUE[$RED\$PWD$BLUE]\
$WHITE\$\
\
$NO_COLOUR "
PS2='> '
PS4='+ '
}
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10.4. Un Prompt Largo Quanto il Terminale
Un amico si � lamentato perch� non gli piaceva che il prompt cambiasse
continuamente di dimensione perch� c'era $PWD all'interno, cos� ho
scritto questo prompt che adatta la sua dimensione all'esatta
larghezza dal terminale.
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#!/bin/bash
# termwide prompt
# Giles - creato il 2 novembre 98
#
# Qui l'idea e` di avere la linea superiore di questo prompt di due
# linee sempre della larghezza del terminale. Questo viene fatto
# calcolando la larghezza degli elementi di testo e riempendo come
# appropriato o troncando a destra $PWD.
#
function prompt_command {
TERMWIDTH=${COLUMNS}
# Calcola la larghezza del prompt:
hostnam=$(echo -n $HOSTNAME | sed -e "s/[\.].*//")
# "whoami" e "pwd" includono un carattere "carriage return" finale
usernam=$(whoami)
let usersize=$(echo -n $usernam | wc -c | tr -d " ")
newPWD="${PWD}"
let pwdsize=$(echo -n ${newPWD} | wc -c | tr -d " ")
# Aggiunge tutti gli accessori sotto ...
let promptsize=$(echo -n "--(${usernam}@${hostnam})---(${PWD})--" \
| wc -c | tr -d " ")
let fillsize=${TERMWIDTH}-${promptsize}
fill=""
while [ "$fillsize" -gt "0" ]
do
fill="${fill}-"
let fillsize=${fillsize}-1
done
if [ "$fillsize" -lt "0" ]
then
let cut=3-${fillsize}
sedvar=""
while [ "$cut" -gt "0" ]
do
sedvar="${sedvar}."
let cut=${cut}-1
done
newPWD="...$(echo -n $PWD | sed -e "s/\(^${sedvar}\)\(.*\)/\2/")"
fi
}
PROMPT_COMMAND=prompt_command
function termwide {
local GRAY="\[\033[1;30m\]"
local LIGHT_GRAY="\[\033[0;37m\]"
local WHITE="\[\033[1;37m\]"
local NO_COLOUR="\[\033[0m\]"
local LIGHT_BLUE="\[\033[1;34m\]"
local YELLOW="\[\033[1;33m\]"
case $TERM in
xterm*)
TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
TITLEBAR=""
;;
esac
PS1="$TITLEBAR\
$YELLOW-$LIGHT_BLUE-(\
$YELLOW\${usernam}$LIGHT_BLUE@$YELLOW\${hostnam}\
${LIGHT_BLUE})-${YELLOW}-\${fill}${LIGHT_BLUE}-(\
$YELLOW\${newPWD}\
$LIGHT_BLUE)-$YELLOW-\
\n\
$YELLOW-$LIGHT_BLUE-(\
$YELLOW\$(date +%H%M)$LIGHT_BLUE:$YELLOW\$(date \"+%a,%d %b %y\")\
$LIGHT_BLUE:$WHITE\$$LIGHT_BLUE)-\
$YELLOW-\
$NO_COLOUR "
PS2="$LIGHT_BLUE-$YELLOW-$YELLOW-$NO_COLOUR "
}
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10.5. Il Prompt Orologio Inutile ed Elegante
Questo � probabilmente il pi� attraente (e inutile) prompt che abbia
mai creato. Poich� gli emulatori di terminale non implementano il
salvataggio e ripristino della posizione del cursore, l'alternativa
per mettere un orologio nell'angolo in alto a destra e di ancorare il
prompt nella parte inferiore del terminale. Questo deriva dall'idea
del prompt ampio quanto il terminale di cui sopra, disegnando una
linea nella parte destra dello schermo dal prompt all'orologio. �
richiesto un font VGA.
Nota: qui c'� una sostituzione strana, che potrebbe non venir stampata
correttamente quando viene convertita da SGML ad altri formati: ho
dovuto sostituire il carattere screen con \304 - normalmente avrei
introdotto solo la sequenza "\304", ma in questo caso era necessario
per fare questa sostituzione.
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#!/bin/bash
# Questo prompt richiede i font VGA. Il prompt e` ancorato in basso
# al terminale, riempie la larghezza del terminale e disegna una linea
# sul lato destro del terminale per collegarsi all'orologio
# nell'angolo in alto a destra del terminale.
function prompt_command {
# Calcola la larghezza del prompt:
hostnam=$(echo -n $HOSTNAME | sed -e "s/[\.].*//")
# "whoami" e "pwd" includono il carattere "carriage return" finale
usernam=$(whoami)
newPWD="${PWD}"
# Aggiunge tutti gli accessori sotto ...
let promptsize=$(echo -n "--(${usernam}@${hostnam})---(${PWD})-----" \
| wc -c | tr -d " ")
# Trova quanto aggiungere fra user@host e PWD (o quanto rimuovere
# da PWD)
let fillsize=${COLUMNS}-${promptsize}
fill=""
# Riempie la linea se il prompt non e` largo quanto il terminale:
while [ "$fillsize" -gt "0" ]
do
fill="${fill}�"
# La A con la dieresi (apparira` come una lunga linea se state
# usando un font VGA) e` \304, ma l'ho "tagliata" e poi "incollata"
# perche' Bash farebbe solo una sostituzione - che in questo caso e`
# mettere $fill nel prompt.
let fillsize=${fillsize}-1
done
# Tronca a destra PWD se il prompt e` piu` largo del terminale:
if [ "$fillsize" -lt "0" ]
then
let cutt=3-${fillsize}
sedvar=""
while [ "$cutt" -gt "0" ]
do
sedvar="${sedvar}."
let cutt=${cutt}-1
done
newPWD="...$(echo -n $PWD | sed -e "s/\(^${sedvar}\)\(.*\)/\2/")"
fi
#
# Crea l'orologio e la barra lungo il lato destro del terminale
#
local LIGHT_BLUE="\033[1;34m"
local YELLOW="\033[1;33m"
# Posiziona il cursore per stampare l'orologio:
echo -en "\033[2;$((${COLUMNS}-9))H"
echo -en "$LIGHT_BLUE($YELLOW$(date +%H%M)$LIGHT_BLUE)\304$YELLOW\304\304\277"
local i=${LINES}
echo -en "\033[2;${COLUMNS}H"
# Stampa linee verticali lungo il lato del terminale:
while [ $i -ge 4 ]
do
echo -en "\033[$(($i-1));${COLUMNS}H\263"
let i=$i-1
done
let prompt_line=${LINES}-1
# Questo e` necessario perche' facendo \${LINES} all'interno di una
# espressione matematica Bash (come $(())) sembra non funzionare.
}
PROMPT_COMMAND=prompt_command
function clock3 {
local LIGHT_BLUE="\[\033[1;34m\]"
local YELLOW="\[\033[1;33m\]"
local WHITE="\[\033[1;37m\]"
local LIGHT_GRAY="\[\033[0;37m\]"
local NO_COLOUR="\[\033[0m\]"
case $TERM in
xterm*)
TITLEBAR='\[\033]0;\u@\h:\w\007\]'
;;
*)
TITLEBAR=""
;;
esac
PS1="$TITLEBAR\
\[\033[\${prompt_line};0H\]
$YELLOW\332$LIGHT_BLUE\304(\
$YELLOW\${usernam}$LIGHT_BLUE@$YELLOW\${hostnam}\
${LIGHT_BLUE})\304${YELLOW}\304\${fill}${LIGHT_BLUE}\304(\
$YELLOW\${newPWD}\
$LIGHT_BLUE)\304$YELLOW\304\304\304\331\
\n\
$YELLOW\300$LIGHT_BLUE\304(\
$YELLOW\$(date \"+%a,%d %b %y\")\
$LIGHT_BLUE:$WHITE\$$LIGHT_BLUE)\304\
$YELLOW\304\
$LIGHT_GRAY "
PS2="$LIGHT_BLUE\304$YELLOW\304$YELLOW\304$NO_COLOUR "
}
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