Linux Partition HOWTO
Kristan Koehntopp,
[email protected]
v2.4, 3 November 1997
Questo Mini-HOWTO spiega come pianificare e disporre lo spazio disco
per il vostro sistema Linux. Parla di hardware, partizioni, dimensione
dello spazio di swap e considerazioni di posizionamento, file system,
tipi di file system e argomenti collegati. L'intenzione � quella di
dare un po' di conoscenza generale, non delle procedure. Traduzione
di Andrea Manzini <
[email protected]>
1. Introduzione
1.1. Di cosa si tratta ?
Questo � un testo Linux Mini-HOWTO. Un Mini-HOWTO � un piccolo testo
che spiega qualcosa collegato all'installazione di Linux e alla sua
manutenzione in forma esplicativa. � mini, perch� o il testo o
l'argomento che discute sono troppo brevi per un vero HOWTO o
addirittura un libro. Un HOWTO non � una guida di riferimento: per
questo esistono le pagine man.
1.2. Cosa contiene ? E altri documenti HOWTO collegati
Questo particolare Mini-HOWTO spiega come pianificare e suddividere lo
spazio disco per il vostro sistema Linux. Parla di hardware,
partizioni, dimensione dello spazio di swap e considerazioni di
posizionamento, file system, tipi di file system e argomenti
collegati. L'intenzione � quella di dare un po' di conoscenza
generale, cos� in questo testo parleremo soprattutto di principi e non
di strumenti.
In teoria, questo documento dovrebbe essere letto prima
dell'installazione, ma questo risulta difficile per molte persone; i
principianti hanno ben altri problemi che non l'ottimizzazione del
disco. Cos� voi siete probabilmente tra quelli che hanno appena finito
una installazione Linux e adesso starete pensando a come ottimizzare
questa installazione o come evitare certe sviste nella prossima. Bene,
preparatevi a cancellare e a rifare la vostra installazione quando
avrete finito di leggere questo testo. :-)
Questo Mini-HOWTO si limita alla pianificazione e alla disposizione
dello spazio su disco nella maggior parte dei casi. Non discute
dell'uso di fdisk, LILO, mke2fs o programmi di backup. Ci sono altri
HOWTO che trattano questi problemi. Fate riferimento all'indice degli
HOWTO per informazioni sugli HOWTO disponibili. Nell'indice ci sono
anche le informazioni su come e dove procurarsi i documenti HOWTO.
Per imparare a stimare le diverse dimensioni e velocit� richieste
dalle differenti parti del file system, vedere il mini-HOWTO "Linux
Multiple Disks Layout", di Gjoen Stein <
[email protected]>.
Per istruzioni e considerazioni su dischi con pi� di 1024 cilindri,
vedere il mini-HOWTO "Linux Large Disk", di Andries Brouwer
<
[email protected]>.
Per istruzioni sulla limitazione dell'uso di spazio su disco per
utente (quotas), vedere il mini-HOWTO "Linux Quota", di Albert M.C.
Tam <
[email protected]>
Al momento, non ci sono documenti generici sul backup, ma ci sono vari
documenti con riferimenti a soluzioni specifiche di backup. Vedere il
mini-HOWTO "Linux ADSM Backup", di Thomas Koenig
<
[email protected]> per istruzioni su come integrare
Linux in un ambiente di backup IBM ADSM. Vedere il mini-HOWTO "Linux
Backup with MSDOS", di Christopher Neufeld
<
[email protected]> per informazioni circa il backup di
dischi Linux via MS-DOS.
Per istruzioni sulla scrittura e l'invio di un documento HOWTO, vedere
l'indice "the Linux HOWTO Index", di Tim Bynum <linux-
[email protected]>.
Anche scorrere nella directory /usr/src/linux/Documentation pu� essere
veramente istruttivo. Leggete i file ide.txt e scsi.txt per una
informazione generale sulle caratteristiche dei driver e date
un'occhiata alla sottodirectory filesystems/.
2. Cos'� una partizione ?
Poco dopo che dischi fissi furono inventati, la gente volle installare
pi� di un sistema operativo, anche se disponevano di un solo disco.
Nacque cos� la necessit� di un meccanismo che dividesse un singolo
disco fisico in tante unit� logiche. Quindi ecco cos'� una partizione:
un insieme di blocchi contigui sul vostro hard disk che viene trattato
dal sistema operativo come se fosse un disco completamente autonomo e
separato.
� abbastanza evidente che le partizioni non devono sovrapporsi: un
sistema operativo non sarebbe felice se un altro sistema operativo
installato sulla stessa macchina gli sovrascrivesse informazioni
importanti a causa della sovrapposizione delle due partizioni. Non ci
dovrebbe neanche essere dello spazio vuoto tra una partizione ed
un'altra, in quanto anche se non comporterebbe alcun danno,
significherebbe sprecare prezioso spazio su disco lasciandolo
inutilizzato.
Un disco non ha bisogno di essere completamente partizionato. Potete
decidere di lasciare un po' di spazio alla fine senza assegnarlo ad
alcun sistema operativo, e, successivamente, quando sar� chiaro quale
userete per la maggior parte del tempo, potrete partizionare questo
spazio vuoto rimanente e metterci sopra un file system.
Le partizioni non possono essere spostate n� ridimensionate senza
distruggere il file system che contengono. Il ripartizionamento quindi
comporta il backup e il ripristino di tutti i file system coinvolti
nel ripartizionamento. In effetti, � molto facile fare dei pasticci
durante il ripartizionamento, cos� dovreste in ogni caso fare una
copia di backup di tutto prima ancora di usare cose come fdisk.
Beh, veramente alcuni tipi di partizione che contengono alcuni tipi di
file system possono essere divisi in due senza alcuna perdita di dati
(se siete fortunati). Per esempio, esiste un programma chiamato "fips"
per splittare le partizioni MS-DOS in due per far spazio a una
partizione Linux senza dover reinstallare MS-DOS. In ogni caso, non
andreste a maneggiare queste cose senza aver prima fatto un accurato e
completo backup, vero ?
2.1. I backup sono importanti
I nastri sono molto utili per fare i backup. Sono veloci, affidabili e
facili da usare, quindi potrete effettuare il backup spesso,
preferibilmente in modo automatico e senza disagi.
Parlando di cassette: quello di cui sto parlando sono i veri nastri,
non quelle porcherie pilotate dal controller dei dischetti. Tenete in
considerazione SCSI: Linux lo supporta in modo nativo. Non occorre
caricare driver ASPI, non sprecate preziosa HMA e una volta che
l'adattatore SCSI � installato, potete attaccarci anche dischi,
nastri, scanner e CD-ROM. Niente pi� indirizzi I/O, acrobazie con IRQ
n� master/slave e livelli PIO da abbinare.
In aggiunta: un buon adattatore SCSI fornisce alte prestazioni di I/O
senza occupare troppo la CPU. Anche durante una pesante attivit� di
disco, avrete tempi di risposta molto buoni. Se intendete usare un
sistema Linux come un server USENET o se volete di entrare nel mercato
degli ISP, non pensate nemmeno di impostare un sistema senza SCSI.
2.2. Numeri e nomi di device
Il numero di partizioni di un sistema basato su Intel � stato limitato
fin dall'inizio: la tabella delle partizioni era installata come parte
del settore di boot e aveva spazio solo per 4 partizioni. Queste
partizioni adesso sono chiamate partizioni primarie. Quando divenne
chiaro che la gente voleva pi� partizioni nei loro sistemi, sono state
inventate le partizioni logiche. Il loro numero non � limitato: ogni
partizione logica contiene un puntatore alla prossima, cos� da avere
una catena potenzialmente illimitata di partizioni.
Per ragioni di compatibilit�, lo spazio occupato da tutte le
partizioni logiche deve essere tenuto in conto. Se state usando
partizioni logiche, una partizione primaria viene marcata come
"partizione estesa" e il suo blocco di inizio e di fine segnano l'area
occupata dalle partizioni logiche in essa contenute. Questo implica
che lo spazio assegnato a tutte le partizioni logiche deve essere
contiguo. Ci pu� essere solo una partizione estesa per disco: nessun
programma fdisk pu� creare pi� di una partizione estesa.
Linux non pu� gestire pi� di un limitato numero di partizioni per
disco. Cos� in Linux potrete avere 4 partizioni primarie (3 delle
quali usabili, se state usando partizioni logiche) e al massimo 15
partizioni totali su un disco SCSI (63 in tutto su un disco IDE)
In Linux, le partizioni sono rappresentate come file di device. Un
file di device � un file con tipo c (che sta per "carattere", cio�
device che non usano un buffer di cache) oppure b (ossia device a
"blocchi", che passano dal buffer di cache). In Linux, tutti i dischi
sono rappresentati solo come device a blocchi. A differenza di altri
unix, Linux non offre "pure" versioni a caratteri dei dischi e delle
loro partizioni.
La sola cosa importante con un file di device sono il suo numero
primario e secondario, visualizzato invece delle dimensioni del file:
______________________________________________________________________
$ ls -l /dev/hda
brw-rw---- 1 root disk 3, 0 Jul 18 1994 /dev/hda
^ ^
| numero secondario di device
numero primario di device
______________________________________________________________________
Quando un file di device viene aperto, il numero primario indica quale
driver viene usato per effettuare l'operazione di input/output. Alla
chiamata viene passato il numero secondario come parametro e spetta al
driver l'interpretazione del numero secondario. Di solito la
documentazione del driver riporta come viene usato il numero
secondario. Per i dischi IDE, questa documentazione � in
/usr/src/linux/Documentation/ide.txt. Per i dischi SCSI, ci si
aspetterebbe questa documentazione in
/usr/src/linux/Documentation/scsi.txt, ma non c'�. Per accertarsene,
occorrerebbe leggere il sorgente del driver,
(/usr/src/linux/driver/scsi/sd.c:184-196). Fortunatamente, c'� la
lista dei numeri e dei nomi di device curata da Peter Anvin in
/usr/src/linux/Documentation/devices.txt; vedere le voci per i device
a blocchi, primario 3, 22, 33, 34 per i dischi IDE e primario 8 per
gli SCSI. Il numero primario e secondario sono un byte ognuno ed � per
questo che il numero di partizioni per disco � limitato.
Per convenzione, i file di device hanno determinati nomi e molti
programmi di sistema riconoscono questi nomi essendo stati compilati
nel loro codice. Si aspettano che i vostri dischi IDE si chiamino
/dev/hd* e i dischi SCSI /dev/sd*. I dischi sono numerati come a, b, c
e cos� via, quindi /dev/hda � il primo disco IDE e /dev/sda il primo
disco SCSI. Entrambi rappresentano interi dischi, iniziando dal primo
blocco. Scrivere su questi device con il programma sbagliato
distrugger� il master boot loader e la tavola delle partizioni dei
dischi, rendendo cos� tutti i dati inutilizzabili o facendo s� che il
sistema non possa pi� eseguire il boot. Siate sicuri di quello che
fate e, ripeto, copiate su backup prima di farlo.
Le partizioni primarie su un disco sono numerate 1, 2, 3 e 4. Cos�
/dev/hda1 � la prima partizione primaria del primo disco IDE eccetera.
Le partizioni logiche hanno numeri che vanno da 5 in su, cos�
/dev/sdb5 � la prima partizione logica del secondo disco SCSI.
Ogni voce nella tabella delle partizioni � contrassegnata da un blocco
di inizio, uno di fine, e un tipo. Il tipo � un codice numerico (a un
byte) che indica l'appartenenza di quella partizione a un determinato
sistema operativo. Per la gioia dei consulenti informatici i codici
dei tipi di partizione non sono del tutto univoci, cio� esiste la
probabilit� che due sistemi operativi usino lo stesso codice.
Linux riserva per le sue partizioni di swap il codice 0x82, e lo 0x83
per il filesystem "nativo" (che � ext2 per quasi tutti). L'oramai
sorpassato e una volta famoso Linux/Minix filesystem usava il codice
0x81. OS/2 segna le sue partizioni con il tipo 0x07, lo stesso del
NTFS di Windows NT. MS-DOS usa diversi codici per i vari tipi di
filesytem FAT: 0x01, 0x04 e 0x06. DR-DOS usava il codice 0x81 per
indicare partizioni FAT protette, creando una ambiguit� con
Linux/Minix, ma ormai n� Linux/Minix, n� DR-DOS vengono largamente
usati. Per finire, le partizioni estese che fungono da contenitori per
le partizioni logiche hanno codice 0x05.
Le partizioni vengono create e cancellate con il programma fdisk.
Ogni sistema operativo che si rispetti viene fornito con una versione
di fdisk e per tradizione si chiama proprio fdisk (oppure FDISK.EXE)
in quasi tutti i sistemi operativi. Qualcuno di questi fdisk, come ad
esempio quello del DOS, mostra qualche limitazione quando ha a che
fare con partizioni di altri sistemi operativi. Queste limitazioni
includono l'impossibilit� di gestire altri tipi di codice,
l'impossibilit� di trattare numeri cilindro superiori a 1024, e
l'impossibilit� di creare o gestire partizioni che non terminano
esattamente su un cilindro. Per esempio, fdisk di MS-DOS non pu�
cancellare le partizioni NTFS, quello di OS/2 � conosciuto per
"correggere" senza preavviso le partizioni create con fdisk di Linux
che non terminano esattamente sul cilindro e entrambi, sia quello DOS
sia quello OS/2, hanno problemi con i dischi che risultano avere pi�
di 1024 cilindri (vedere il Mini-Howto "large-disk" per i dettagli)
3. Di quali partizioni ho bisogno ?
3.1. Di quante partizioni ho bisogno ?
Bene, allora quali partizioni vi servono ? Tanto per cominciare alcuni
sistemi operativi non riescono a fare il boot dalle partizioni
logiche, per motivi che esulano dalla comprensione di un sano di
mente. Cos� probabilmente vorrete riservare le partizioni primarie
come partizioni di boot per MS-DOS, OS/2 e Linux o cos'altro state
usando. Ricordate anche che una partizione estesa non � altro che una
partizione primaria, che funziona da contenitore per il resto del
disco suddiviso in partizioni logiche.
L'avvio (boot) di un sistema operativo � una operazione che si svolge
in modalit� reale, coinvolgendo cos� il BIOS e la limitazione dei 1024
cilindri. Probabilmente quindi piazzerete tutte le vostre partizioni
bootabili nei primi 1024 cilindri del disco, giusto per evitare
problemi. Ripeto, leggete il Mini-Howto "large-disk" per i dettagli
salienti.
Per installare Linux, avrete bisogno di almeno una partizione. Se il
kernel viene caricato da questa partizione (per esempio da LILO), essa
deve essere leggibile dal BIOS. Se state usando altri sistemi per
caricare il kernel (da un disco di boot o da MS-DOS con il programma
LOADLIN.EXE) allora la partizione pu� essere ovunque. In ogni caso
questa partizione avr� il tipo 0x83 "Linux nativa".
Il vostro sistema avr� bisogno di spazio di swap. A meno che vogliate
paginare su file, avrete bisogno di una partizione di swap dedicata.
Dal momento che solo il kernel di Linux accede a questa partizione, e
il kernel non ha limitazioni legate al BIOS, la partizione di swap pu�
essere posizionata ovunque. Io consiglio di usare una partizione
logica (/dev/?d?5 e superiori). Le partizioni dedicate allo swap hanno
codice tipo 0x82 "Linux Swap".
Questi sono i requisiti minimi. Pu� essere utile creare altre
partizioni per Linux. Continuate a leggere.
3.2. Quanto deve essere grande lo spazio di swap ?
Se avete deciso di usare una partizione di swap dedicata, il che �
generalmente una Buona Idea [tm], seguite queste indicazioni per
stimare la sua dimensione:
� In Linux la RAM e lo spazio di swap si sommano (questo anche in
tutti gli altri unix). Per esempio, se avete 8 MB di RAM e 12 MB di
swap, in totale avete 20 MB di memoria virtuale.
� Quando dimensionate lo spazio di swap, tenete conto che dovreste
avere almeno 16 MB di memoria virtuale totale. Cos� con 4 MB di RAM
considerate un minimo di 12 MB di swap, per 8 MB almeno altri 8 di
swap.
� In Linux, una partizione di swap non pu� essere pi� grande di 128
MB. Cio�, in effetti la partizione pu� anche essere pi� grande, ma
lo spazio in pi� non viene utilizzato. Se volete pi� di 128 MB di
swap, dovete creare pi� di una partizione di swap.
� Quando dimensionate lo spazio di swap, ricordate che troppo swap
pu� essere del tutto inutile.
Ogni processo ha uno "spazio di lavoro". � una serie di pagine in
memoria a cui il processore acceder� nell'immediato futuro. Linux
tenta di anticipare questi accessi in memoria (assumendo che le
pagine usate pi� di recente saranno usate ancora prossimamente) e
cerca di tenere queste pagine in RAM se possibile. Se il programma
ha una buona "localit�", questa assunzione risulter� vera e
l'algoritmo di predizione far� il suo lavoro.
Mantenere uno spazio di lavoro in memoria � possibile solo se c'�
abbastanza memoria. Se avete troppi processi attivi, il kernel �
obbligato a spostare su disco alcune pagine che verranno ricaricate
dopo poco tempo (forzando lo swap di alcune pagine di altri
processi). Di solito questo comporta un pesante incremento
nell'attivit� di paginazione e una sostanziale perdita di
prestazioni. Una macchina in questo stato va in "trashing", oppure
si dice che si "siede", o "swappa" (per i lettori di lingua
tedesca, "dreschen", "schlagen", "haemmern" e non "muellen").
Su una macchina "seduta" i processi girano sostanzialmente da disco
e non in RAM. Le prestazioni si abbasseranno nella misura
approssimativa del rapporto che c'� tra il tempo di accesso alla
memoria e il tempo di accesso del disco.
Una vecchia regola di massima ai tempi del PDP e del Vax era che la
grandezza dello spazio di lavoro di un programma � circa il 25%
della sua dimensione. Pertanto probabilmente � inutile avere uno
spazio di swap superiore al triplo della RAM.
Tenete a mente che questa � solo una regola di massima. � facile
incontrare casi dove i programmi hanno bisogno di uno spazio di
lavoro estremamente ampio o molto piccolo. Per esempio, un
programma di simulazione che accede ad un grosso numero di dati in
maniera pseudocasuale, ha pochissima localit� nel suo spazio di
dati, pertanto lo spazio di lavoro sar� molto ampio.
D'altra parte, un xv con tanti JPEG aperti contemporaneamente,
tutti iconizzati tranne uno, avrebbe un segmento dati molto grande.
Ma le trasformazioni vengono eseguite su una singola immagine,
infatti la maggior parte della memoria occupata da xv non viene mai
toccata. Lo stesso per un editor con tante finestre aperte, ma solo
una di loro viene modificata alla volta. Questi programmi hanno, se
sono progettati correttamente, una localit� molto alta e la maggior
parte del loro spazio di lavoro pu� essere paginata su disco senza
un grosso impatto sulle prestazioni.
Si potrebbe sospettare che quel 25%, derivato dall'era dei
programmi a linea di comando non sia pi� valido per i programmi GUI
moderni che agiscono su documenti multipli, ma non conosco nessun
documento pi� recente che tenti di verificare questo indice.
Cos� per una configurazione con 16 MB di RAM, non serve swap per una
configurazione minima e pi� di 48 MB di swap sono probabilmente
inutili. La quantit� esatta dipende dalle applicazioni che fate girare
sulla macchina (cosa vi aspettavate ?).
3.3. Dove dovrei mettere lo spazio di swap ?
� La Meccanica � lenta, l'elettronica veloce.
I dischi fissi moderni hanno molte testine. Il passaggio tra
testine della stessa traccia � rapido, poich� � elettronico.
Passare da traccia a traccia � lento, perch� significa far muovere
fisicamente qualcosa.
Cos� se avete un disco con tante testine e uno con meno e per
entrambi gli altri parametri sono identici, il disco con pi�
testine sar� pi� veloce.
Separare lo swap in due e metterlo su entrambi i dischi sarebbe
ancora meglio, penso.
� I vecchi dischi hanno lo stesso numero di settori su tutte le
tracce. Con questi dischi sarebbe meglio mettere lo swap nel mezzo
del disco, ottimizzando il caso che la testina si muova da una
traccia casuale verso l'area di swap.
� I dischi pi� recenti usano lo ZBR (zone bit recording). Hanno pi�
settori sulle tracce esterne. Con un numero costante di giri al
minuto, questo comporta migliori prestazioni sulle tracce esterne
che su quelle interne. Meglio mettere lo swap sulle tracce pi�
veloci.
� Naturalmente la testina non si muove in maniera casuale. Se avete
lo spazio di swap nel mezzo di un disco tra una partizione "home"
molto occupata e una partizione di archivio usata molto poco, sar�
meglio avere lo swap nel mezzo della partizione home per accorciare
i movimenti della testina. Sarebbe ancora meglio spostare lo swap
su un altro disco altrimenti inutilizzato.
In breve: Mettete lo swap sul disco pi� veloce con pi� testine che non
sia occupato per dell'altro. Se avete pi� di un disco: dividete lo
swap e spezzettatelo fra tutti i dischi e/o fra pi� controllers.
Ancora meglio: Comprate altra RAM.
3.4. Alcune note sui file system e la frammentazione
Lo spazio su disco � gestito dal sistema operativo in blocchi e
frammenti di blocchi. In ext2, i frammenti e i blocchi devono avere la
stessa dimensione, quindi possiamo restringere la nostra discussione
ai blocchi.
I file possono essere di qualsiasi dimensione, perci� possono non
terminare sul margine di un blocco. Cos� per ogni file una parte
dell'ultimo blocco viene sprecata. Assumendo che la dimensione dei
file sia casuale, c'� approssimativamente mezzo blocco sprecato per
ogni file sul vostro disco. Tanenbaum nel suo libro "Operating
Systems" chiama questo evento "frammentazione interna".
Potete intuire il numero di file sul disco dal numero di inode
allocati. Sul mio disco
______________________________________________________________________
# df -i
Filesystem Inodes IUsed IFree %IUsed Mounted on
/dev/hda3 64256 12234 52022 19% /
/dev/hda5 96000 43058 52942 45% /var
______________________________________________________________________
Ci sono circa 12000 file su / e circa 44000 file su /var. Con dei
blocchi grandi 1 KB, circa 6+22 = 28 MB di spazio su disco sono
sprecati nei blocchi di coda dei file. Se avessi scelto una dimensione
del blocco di 4 KB, avrei sprecato uno spazio 4 volte superiore.
Tuttavia il trasferimento dati � pi� veloce per blocchi di dati grossi
e contigui. � per questo che ext2 prova a riservare spazio in unit� di
8 blocchi contigui per i file in crescita. Lo spazio riservato e non
utilizzato viene rilasciato quando il file viene chiuso, pertanto non
c'� spreco di spazio.
Sistemare blocchi in modo non consecutivo � un male per le
prestazioni, poich� l'accesso ai file avviene in maniera sequenziale.
Il sistema operativo viene forzato a ripetere l'accesso al disco, e il
disco deve spostare la testina. Questo viene chiamato "frammentazione
esterna" o semplicemente "frammentazione" ed � un problema comune con
i filesystem DOS.
Ext2 ha diverse strategie per evitare la frammentazione esterna.
Normalmente la frammentazione non � un grosso problema per ext2,
nemmeno sulle partizioni usate pesantemente come uno spool di news
USENET. Anche se c'� un programma di deframmentazione per il
filesystem ext2, nessuno lo usa e non � aggiornato con la versione
corrente di ext2. Usatelo se volete, ma fatelo a vostro rischio e
pericolo.
Il filesystem MS-DOS � ben conosciuto per la sua patologica gestione
dello spazio disco. Insieme con l'irrisiorio buffer di cache usato da
MS-DOS, gli effetti della frammentazione sulle prestazioni sono molto
rilevanti. Gli utenti DOS sono abituati a deframmentare i dischi ogni
poche settimane e qualcuno ha addirittura sviluppato alcune credenze
rituali a riguardo della frammentazione. Nessuna di queste abitudini
dovrebbe essere trasportata su Linux ed ext2. I file system nativi di
Linux non hanno bisogno di deframmentazione durante il normale
utilizzo, cio� ogni situazione con almeno il 5% di spazio libero su
disco.
Il file system MS-DOS � famoso anche per sprecare grosse porzioni di
disco a causa della frammentazione interna. Per partizioni pi� grandi
di 256 MB, la dimensione dei blocchi diventa tale che non sono pi�
efficaci (questo � stato corretto in qualche maniera con FAT32)
ext2 non vi costringe a scegliere grossi blocchi per grossi file
system, eccetto per file sistem enormi dagli 0.5 TB (1 TB equivale a
1024 GB) in su, quando i blocchi piccoli diventano meno efficienti.
Quindi a differenza del DOS non c'� bisogno di dividere grossi dischi
in molte partizioni per mantenere piccola la dimensione del blocco.
Usate la dimensione di default di 1 KB se possibile. Potete
sperimentare con una dimensione di 2 KB per alcune partizioni, ma
aspettatevi di incontrare qualche raro bug: la maggior parte della
gente usa il default.
3.5. Il ciclo di vita dei file e le sequenze di backup come criterio
di partizionamento
Con ext2, le decisioni di partizionamento dovrebbero essere governate
da considerazioni di backup e dalla diversificazione dei tempi di vita
dei differenti tipi di file per evitare la frammentazione esterna.
I file hanno dei tempi di vita. Dopo che un file � stato creato,
rimarr� per un certo tempo nel sistema e poi verr� rimosso. I cicli di
vita dei file variano molto nel filesystem e sono parzialmente
dipendenti dal percorso del file. Per esempio, i file in /bin, /sbin,
/usr/sbin, /usr/bin e directory simili hanno tipicamente una vita
molto lunga: molti mesi e oltre. I file in /home hanno una vita media:
circa qualche settimana. I file in /var hanno vita breve: quasi
nessuno in /var/spool/news rester� per pi� di qualche giorno, mentre
in /var/spool/lpd i file durano pochi minuti.
Per il backup � utile che la quantit� di dati salvati nel backup
giornaliero sia minore della capacit� del singolo dispositivo di
backup. Un backup giornaliero pu� essere completo o incrementale.
Potete decidere di tenere la dimensione delle partizioni abbastanza
piccola da farle entrare completamente su un singolo backup (scegliete
backup giornalieri completi). In ogni caso una partizione dovrebbe
essere abbastanza breve che i cambiamenti da un giorno all'altro
(tutti i file modificati) stiano su un solo backup (scegliete il
backup incrementale e cambiate dispositivo di backup per il
salvataggio totale settimanale o mensile - non � possibile una
operazione automatica).
La vostra strategia di backup dipende da quella decisione.
Quando progettate di comprare spazio su disco, ricordate di mettere da
parte dei soldi per il backup! I dati non salvati non valgono nulla! I
costi per riprodurli sono molto maggiori di quelli per salvarli per
chiunque!
Per ragioni di prestazioni, � utile tenere i file con diversi tempi di
vita su differenti partizioni. In questo modo i file con vita breve
sulla partizione delle news possono anche essere molto frammentati, ma
questo non avr� impatto sulle prestazioni della partizione / o /home.
4. Un esempio
4.1. Un modello raccomandato per principianti ambiziosi
Un modello comune crea le partizioni /, /home e /var come discusso in
precedenza. Cos� � semplice installare, mantenere e la distinzione �
abbastanza buona da evitare effetti indesiderati a causa dei
differenti tempi di vita. Si adatta bene ad un modello di backup:
quasi nessuno si preoccupa di salvare gli spool USENET, e solo qualche
file in /var vale la pena di essere salvato (mi viene in mente
/var/spool/mail). D'altra parte, / cambia raramente e pu� venire
salvata su richiesta (dopo cambiamenti di configurazione) ed �
abbastanza piccola da stare nei moderni sistemi di backup come un
backup completo (tipicamente dai 250 ai 500 MB, dipende dal software
installato). /home contiene importanti dati degli utenti e dovrebbe
essere salvata in modo giornaliero. Qualche installazione ha delle
partizioni /home molto grandi e si devono usare i backup incrementali.
Alcuni sistemi mettono /tmp su una partizione separata, altri creano
un link simbolico a /var/tmp per ottenere lo stesso effetto (notare
che questo pu� influire sul modo utente singolo, dove /var non sar�
disponibile e nel sistema non ci sar� /tmp finch� non ne creerete una
o monterete /var manualmente) oppure la mettono su un disco RAM
(Solaris, ad esempio, lo fa). Questo lascia /tmp separato da /, che �
una buona idea.
Questo modello � conveniente per aggiornamenti o reinstallazioni:
salvate i vostri file di configurazione (o l'intero ramo /etc) in
qualche directory /home, cancellate /, reinstallate e ripristinate le
vecchie configurazioni dalla directory di salvataggio in /home.
5. Come ho fatto sulla mia macchina
Avevo un vecchio 386/40 che giaceva sugli scaffali, l'avevo
abbandonato due anni fa perch� non potevo pi� utilizzarlo. Pianificavo
di trasformarlo un un piccolo server (senza X-windows) per la mia rete
casalinga.
Ecco come ho fatto: ho preso quel 386 e ci ho messo 16 MB di RAM, ho
aggiunto un disco EIDE economico, il pi� piccolo che ho trovato (800
MB) e una scheda di rete ethernet. Ho messo anche una vecchia
Hercules, dato che avevo ancora un monitor. Ci ho installato Linux e i
server NFS, SMB, HTTP, LDP/LPR, NNTP oltre che il mail router e il
server POP3. Con l'aggiunta di una scheda ISDN la macchina divenne il
mio router TCP/IP con firewall.
La maggior parte dello spazio su disco andava nel ramo /var,
/var/spool/mail, /var/spool/news e /var/httpd/html. Ho messo /var su
una grossa partizione separata. Ci saranno pochi utenti su questa
macchina, perci� non ho creato partizioni home e monto /home da
qualche altra workstation via NFS.
Linux senza X pi� qualche utility installata localmente sta comodo in
250 MB di partizione /. La macchina ha 16 MB di RAM, ma fa girare
molti server. Servono minimo altri 16 MB di swap, meglio 32 MB. Non
abbiamo problemi di spazio, perci� ne ho messi 32. Per motivi
sentimentali ho lasciato 20 MB di partizione MS-DOS. Avendo deciso di
importare /home da un'altra macchina, i rimanenti 500 e oltre MB
andranno in /var. Sono pi� che sufficienti per un utilizzo domestico
di scarico dei newgroup USENET .
Abbiamo
______________________________________________________________________
Device Montato su Dimensioni
/dev/hda1 /dos_c 25 MB
/dev/hda2 - (Spazio swap) 32 MB
/dev/hda3 / 250 MB
/dev/hda4 - (Partizione Estesa) 500 MB
/dev/hda5 /var 500 MB
homeserver:/home /home 1.6 GB
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I salvataggi vengono effettuati via rete usando il nastro su
homeserver. Poich� � stato tutto installato da CD-ROM, devo salvare
solo qualche file di configurazione in /etc, i miei *.tgz
personalizzati installati localmente da /root/Source/Installed e
/var/spool/mail, assieme a /var/httpd/html. Copio questi file in una
directory dedicata /home/backmeup su homeserver ogni notte, per essere
prelevati dalla procedura di backup ordinario di homeserver.