Linux Italian-HOWTO
 Marco Gaiarin ([email protected])
 v1.0.0, 6 August 1997

 Questo HOWTO descrive in alcuni semplici passi come configurare il
 proprio sistema Linux per supportare pienamente la tastiera e la
 localizzazione italiana.  Inoltre si vuole in questo testo censire il
 mondo Linux in Italia.
 ______________________________________________________________________

 Table of Contents























































 1. Introduzione

    1.1 Dove potete trovare sempre l'ultima versione...
    1.2 Convenzioni tipografiche
    1.3 Note
    1.4 Ringraziamenti
    1.5 Traccia delle modifiche
    1.6 Copyright

 2. La tastiera

    2.1 Console
    2.2 XFree86
       2.2.1 Il problema del terzo incomodo...
    2.3 Per maggiori informazioni

 3. National Language Support (NLS)

    3.1 Il set di caratteri
       3.1.1 Shells
          3.1.1.1 Bash(1)
       3.1.2 Editor
          3.1.2.1 Emacs 19
          3.1.2.2 joe(1)
       3.1.3 Mail/News
          3.1.3.1 elm(1)
          3.1.3.2 metamail(1)
          3.1.3.3 pine(1)
          3.1.3.4 nn(1)
       3.1.4 Programmi di comunicazione
          3.1.4.1 telnet(1)
    3.2 Manpage
    3.3 Catalogue
       3.3.1 [email protected]
    3.4 Per maggiori informazioni

 4. Altre localizzazioni

    4.1 Font in console
       4.1.1 SVGATextMode
    4.2 Font in X
    4.3 Stampante & DOS
       4.3.1 Un esempio di filtro
    4.4 libpaper

 5. ispell

    5.1 Ispell e Emacs

 6. TeX

    6.1 Un po' di teoria...
       6.1.1 Il formato del file
    6.2 L'installazione TeX di Linux
       6.2.1 Configurazione di TeTeX
       6.2.2 Configurazione delle altre distribuzioni di TeX
    6.3 Produzione di elaborati TeX ben localizzati
       6.3.1 Stampa di testi in inglese
       6.3.2 Composizione di testi in italiano
    6.4 Per maggiori informazioni...

 7. TimeZone

 8. Libri e pubblicazioni

    8.1 Libri
       8.1.1 Linux
    8.2 Riviste
    8.3 Libri/Pubblicazioni OnLine
       8.3.1 Linux Documentation Project
       8.3.2 Italian Linux Documentation Project
    8.4 Distribuzioni in Italiano
    8.5 Fortune in Italiano

 9. Linux in Italia

    9.1 Associazioni, gruppi di utenti
       9.1.1 PLUTO
       9.1.2 ILS
       9.1.3 Altri LUG locali
    9.2 Aree di discussione pubbliche
       9.2.1 Newsgroups
       9.2.2 Mailing List
       9.2.3 ECHOMail
          9.2.3.1 FidoNet
          9.2.3.2 PNet
          9.2.3.3 EuroNet
          9.2.3.4 PeaceLink
       9.2.4 Meeting
    9.3 Siti Linux
       9.3.1 Siti internet
       9.3.2 BBS


 ______________________________________________________________________

 1.  Introduzione


 Vi sarete accorti tutti che, nonostante la potenza e la versatilit di
 Linux, fargli capire che siamo in Italia non  uno dei compiti pi
 facili.  La tastiera spesso e volentieri manca di qualche cosa, anche
 se ci sono le lettere accentate, queste non vengono mai visualizzate,
 tutte le misure per la stampa sono impostate al US Letter invece che
 al pi consono A4.  Questo vuole essere un testo introduttivo che
 permetta di risolvere almeno i principali problemi.

 Quello che di sicuro sappiamo  che Linux ha avuto un grosso successo
 in Italia.  Chi sviluppa o porta software, chi traduce e scrive howto,
 chi scrive tesi, chi gioca, chi lavora...  Insomma, ce n' da riempire
 parecchie pagine!


 Questo testo non  una guida all'installazione, n un testo di
 introduzione a Linux. Se questo  il vostro primo approccio a Linux,
 perch lo avete appena installato o vi accingete a farlo, qui potete
 trovare solamente alcuni riferimenti ad altre pubblicazioni che vi
 possono aiutare.

 In particolare in questo testo si presume che:


 o  abbiate Linux installato e funzionante. Quello che di sicuro non
    troverete qui  una guida alla risoluzione di problemi hardware

 o  abbiate una versione di Linux ``recente'', ovvero un kernel 2.0.0 o
    successivi, e tutte le nuove versioni delle utilit che occorrono
    per far andare queste versioni di kernel

 o  abbiate una minima conoscenza della organizzazione del filesystem e
    la padronanza dei principali comandi, nonch un'idea dei concetti di
    utente e utente ``root''
 o  abbiate una minima conoscenza dell'uso dei programmi fondamentali,
    almeno un editor di testi.

    Come editor consiglio joe(1) ai principianti.  leggero, veloce, e
    funziona con una sintassi dei comandi WordStar compatibile. Oppure
    nedit(1) se si usa in maniera pesante X.



 Se siete alle prime armi con Linux, lo avete appena installato, il
 consiglio che vi do  quello di mettere da parte questo HOWTO e farvi
 una certa cultura su Unix in generale e su Linux.

 Lettura ``obbligatoria''  quella dell'Installation and getting started
 di Matt Welsh, o gli equivalenti libri in italiano.  Trovate in fondo,
 nella sezione bibliografica, tutti i riferimenti per reperire questi
 testi.



 1.1.  Dove potete trovare sempre l'ultima versione...


 L'ultimissima versione di questo testo  reperibile all'url
 <http://www.pluto.linux.it/ildp/howto/Italian-HOWTO.html> che  il sito
 ufficiale dell'Italian Linux Documentation Project o brevemente
 ``ILDP'', ovvero al sito  <http://www.pluto.linux.it/ildp>. Gli altri
 formati (txt, ps, ...) si trovano nello stesso sito,
 <ftp://www.pluto.linux.it/pub/ildp/HOWTO>.

 L'autore  reperibile agli indirizzi [email protected]. Oppure agli
 indirizzi 2:333/1016.2 (FidoNet), 61:3917/1.2 (PeaceLink), 91:13/1.4
 (PNet), 1907:395/101.20 (ScoutNet).

 Sono contentissimo di ricevere ``feedback'' per questo testo, e invito
 tutti a segnalarmi eventuali errori, dimenticanze o proposte.



 1.2.  Convenzioni tipografiche



 o  Questo  un programma(n) o file di configurazione del sistema.

    Il numero tra parentesi non  messo a caso. Vuol dire che quel
    programma  dotato di una man page, consultabile con il comando man
    n programma; per saperne di pi sulle manpage potete consultare la
    sezione ``Manpage''.  Il fatto che scriva esplicitamente quel
    numero tra parentesi vuole essere un invito esplicito a leggere
    quella man page.

 o  Questo  un comando da impartire o un nome di file o directory.

 o  Questo  un [Tasto] sulla tastiera. Questa  una combinazione di
    tasti [Tasto1+Tasto2].

    Di solito, per comodit, eviter di scrivere le combinazioni di tasti
    con shift, perci al posto di [Shift+a] scriver il pi semplice [A].

 o  Questo  un termine nuovo, che va quindi ``metabolizzato''. Di
    solito tendo a essere chiaro, nel senso che dal contesto o dalle
    righe immediatamente successive si dovrebbe capirne il significato.
    Se cos non fosse, tiratemi le orecchie. ;)


 1.3.  Note


 L'Italian-HOWTO, pur cercando di essere il pi indipendente possibile
 dalla distribuzione, fa riferimento a Debian, perch ha una init SYSV,
 perch ha un sistema di pacchettizzazione e configurazione serio e
 funzionale, perch  gi ora parzialmente in italiano e in futuro lo sar
 (si spera) totalmente.

 Debian e RedHat sono molto simili, quindi gli utenti RH non dovrebbero
 trovarsi a disagio.

 Se non capite perch faccio questa drastica scelta, installate Debian
 (o se proprio siete dei fifoni, RedHat) e capirete...



 1.4.  Ringraziamenti


 6 Agosto 1945, esattamente 52 anni fa. Ora non ci sono pi scuse, non
 ci sono pi spettri e muri a trattenerci; ora stiamo vedendo, in questi
 anni, a che cosa servono veramente le armi!!!  Spendo due righe,
 quindi, a favore di un mondo senza guerre e senza armi, e speriamo
 senza la minaccia dell'atomica e della sua distruzione totale.

 Bandire le armi si pu, le armi sono solo un colossale, sporco,
 insanguinato giro d'affari!



 Un grazie particolare va ad Anna, che nonostante passi buona parte del
 mio tempo davanti al computer, resiste ancora... Anche se devo dire
 che  scappata per due mesi in Africa, a disintossicarsi... Beata
 lei!!! Ora si  diplomata, e non le resta che aspettare, e aspettare, e
 aspettare... che io mi laurei!

 Un grazie a mia mamma, anche se mi ha fatto prendere una grosso
 spavento in questi ultimi mesi...

 Inoltre ringrazio mio cognato Stefano che, nonostante in un anno di
 matrimonio mia sorella Maria Luisa si sia ammalata molte volte, non ha
 chiesto il rimborso della ``merce'' in garanzia... ];)))

 Ringrazio inoltre Rete PeaceLink per il supporto tecnico, ma anche per
 la sua schiettezza, libert, intelligenza, rigore. Che poi sono le
 stesse qualit di Linux.

 Ringrazio Maurizio Codogno, Pierluigi de Rosa e tutta l'area UNIX.ITA
 di rete FidoNet per aver gentilmente offerto parte della sua faq, e
 soprattutto per il supporto morale, la qualit degli interventi che
 solo in quell'area ho trovato. Vi scrivo sicuramente anche grazie a
 loro.

 Un ringraziamento speciale va al gruppo Pluto, particolarmente alla
 sezione di Padova. Magari ci metter 2 anni in pi a laurearmi, ma
 intanto mi sto divertendo un mondo... In particolare ringrazio Davide
 e Michele per l'esempio che danno, e soprattutto Rossana che con il
 solo fatto di esistere da una grossa speranza alla folla dei patiti di
 Linux single (e depressi).

 Un altro particolare ringraziamento va a Fabrizio e Mario, che
 nonostante si ritrovino gi con parecchi decenni, mogli e figli a
 carico hanno ancora tempo da perdere in queste cose.


 1.5.  Traccia delle modifiche




    0.1b
       Prima versione, niente di pi che una traduzione/copiatura di
       altro materiale simile reperito in rete


    0.2b
       Aggiunto il capitolo su Linux in Italia, qualche bugfix.


    0.4b
       Risistemazione generale, aggiunta del capitolo su ispell


    0.6b
       Profondo lifting (ho tolto una marea di roba che si trova
       semplicemente in altri HOWTO), riscrittura del capitolo sulla
       localizzazione con aggiunta di informazioni sui vari progetti,
       aggiornamento del capitolo su ispell.  Questa vuole essere
       l'ultima versione beta ( un buon proposito ;).


    0.8b
       Niente di meno che una correzione della precedente versione, con
       qualche aggiunta. Questa  di sicuro l'ultima versione beta.


    1.0.0
       Il testo dovrebbe aver preso la sua struttura definitiva;  stato
       riorganizzato tutto ed in particolare sono state aggiunte
       sezioni per libpaper, fortune in italiano e distribuzioni in
       italiano,  stata tolta la bibliografia in inglese; sono state
       inoltre riviste completamente le parti riguardanti la tastiera
       (aggiunta di xkbd), il TeX (da NTeX a teTeX) e la locale;  stato
       aggiunto il crossreferencing all'interno del documento.




 1.6.  Copyright


 Per motivi spudoratamente legali, riporto come messaggio di copyright
 la versione ``originale'' in inglese. Trovate subito sotto la
 traduzione.


 This Howto is copyrighted by Marco Gaiarin and distributed as other
 Linux HOWTOs under the terms described below.

 Linux HOWTO documents may be reproduced and distributed in whole or in
 part, in any medium physical or electronic, as long as this copyright
 notice is retained on all copies. Commercial redistribution is allowed
 and encouraged; however, the author would like to be notified of any
 such distributions.

 All translations, derivative works, or aggregate works incorporating
 any Linux HOWTO documents must be covered under this copyright notice.
 That is, you may not produce a derivative work from a HOWTO and impose
 additional restrictions on its distribution. Exceptions to these rules
 may be granted under certain conditions; please contact the Linux
 HOWTO coordinator at the address given below.
 If you have questions, please contact Tim Bynum, the Linux HOWTO
 coordinator, at [email protected]. You may finger this
 address for phone number and additional contact information.


 Questo HOWTO  di Marco Gaiarin ed  distribuito come gli altri HOWTO di
 Linux sotto i termini descritti sotto.

 I documenti degli HOWTO di Linux possono essere riprodotti e
 distribuiti in tutto o in parte, con ogni mezzo fisico o elettronico,
 finch questo avviso di copyright  mantenuto su tutte le copie. La
 distribuzione commerciale  permessa e incoraggiata; comunque
 all'autore piacerebbe essere avvisato di ogni distribuzione di questo
 tipo.

 Ogni traduzione, lavoro derivato o comprendente ogni documento degli
 HOWTO di Linux deve essere coperto sotto questo avviso di copyright.
 Cio non potete produrre un lavoro derivato da un HOWTO e imporre
 restrizioni aggiuntive sulla sua distribuzione. Eccezioni a queste
 regole possono essere garantite sotto certe condizioni; contattate il
 coordinatore degli HOWTO di Linux all'indirizzo indicato sotto.

 Se avete domande contattate Tim Bynum, il coordinatore degli HOWTO di
 Linux, a [email protected]. Potete fare finger a questo
 indirizzo per il numero di telefono e altre informazioni per
 contattarlo.



 2.  La tastiera



 Quando premete un tasto, il controller interno della tastiera spedisce
 una serie di valori (ScanCodes) al kernel.  Esistono in commercio
 delle tastiere programmabili, ovvero delle tastiere con cui  possibile
 modificare gli scancode generati.  Vedremo anche che ci sono molti
 altri modi meno dispendiosi, oltre che cambiare tastiera, per poter
 associare effetti diversi ai tasti.  Infatti Linux stratifica la
 gestione della tastiera, definendo tre categorie di gestione. Queste
 tre categorie, o modi, possono essere impostati dalle applicazioni.



    ScanCode (Raw) Mode
       Quando il kernel viene posto in questa modalit, non fa altro che
       passare, tali e quali, gli scancode al programma che ne ha fatto
       richiesta.  Programmi che hanno questo comportamento sono, per
       esempio, X(1) e squake (Quake per svgalib).

       Potete vedere gli scancode della vostra tastiera semplicemente
       facendo un showkey -s.



    KeyCode (Medium Raw) Mode
       Altrimenti il kernel converte gli scancodes in eventi detti
       KeyCode composti da un flag, che indica se  un evento di tasto
       premuto o di tasto rilasciato, e da un numero identificativo del
       tasto stesso, tra l'altro seguendo l'ordine logico della
       tastiera, ovvero [Esc]=1, [F1]=2, ...  Non esistono
       combinazioni. Anche il premere il tasto [Alt] o [Ctrl] genera un
       KeyCode, mentre premere in contemporanea pi tasti genera
       semplicemente pi KeyCode di pressione corrispondenti.

       Queste informazioni possono essere passate direttamente
       all'applicazione che ne fa richiesta in KeyCode mode. Non  molto
       usuale, infatti l'unica applicazione a me nota  showkey(1) che
       senza l'opzione -s serve proprio a fare vedere i KeyCode.



    KeySym Mode
       I KeyCode vengono filtrati dal kernel attraverso la KeyMap,
       ovvero una tabella di conversione.  Non  un eufemismo, si tratta
       di una particolare tabella, un file di testo, che contiene tutte
       le conversioni KeyCode->KeySym.  Questa conversione genera in
       uscita caratteri o stringhe (dette sequenze di escape, ovvero
       stringhe di caratteri che cominciano sempre con il carattere
       ASCII 27) seguendo lo standard VT100, ovvero lo standard che
       Linux adotta per i suoi terminali virtuali, o virtual console.

       Fanno parte di questa categoria la stragrande maggioranza degli
       applicativi, a partire da shell, editor e programmi vari.




 2.1.  Console


 Possiamo agire al livello 3, modificando la KeyMap, per poter ottenere
 tutto quello che vogliamo. Per fare questo  sufficiente impartire il
 comando loadkeys it.map.

 Se nessuno dei due comandi funzionasse (rispondono ``cannot load file
 it.map''), allora evidentemente si ha una distribuzione molto vecchia
 di Linux, oppure non si  correttamente installato il file.  Non resta
 altro che prenderlo dal pi vicino sito internet o BBS e copiarlo nella
 directory dove sono presenti le altre keytables, in Debian
 /usr/share/keytables.

 Debian in fase di installazione chiede quale tastiera si vuole
 installare, ed  addirittura possibile utilizzare la tastiera italiana
 in fase di installazione.  Se occorresse fare delle riconfigurazioni,
 basta eseguire il comando kbdconfig, che fa tutto da solo ed
 autoesplicativo. Le altre distribuzioni avranno sistemi simili per
 configurare la tastiera.



 Questa KeyMap inoltre supporta alcune aggiunte molto comode per i
 programmatori, come le parentesi graffe, il carattere tilde e il
 carattere apice inverso ottenuti premendo rispettivamente [AltGr+8],
 [AltGr+9], [AltGr+0] e [AltGr+'].


 Se qulcuno volesse usare una keymap particolare, realizzata da Lorenzo
 Maria Catucci ([email protected]), che permette di
 utilizzare anche le lettere maiuscole accentate e che corregge il
 posizionamento delle accentate filosoficamente sbagliato dai tempi dei
 PC IBM la pu trovare su ftp://argon.roma2.infn.it/pub/linux. Per
 installarla basta decomprimerla (con gzip -d it.map.gz e copiarla
 nella directory /usr/share/keytables o dovunque ci siano le altre
 keytables con un nome consistente (magari, in onore all'autore, it-
 lmc.map e rilanciare la procedura di configurazione della tastiera;
 dovrebbe ora comparire tra le opzioni, e quindi basta sceglierla e
 uscire.

 Nella stessa directory  presente un it.map.readme che spiega come fare
 e un file Xmodmap-105.it che permette di avere gli stessi effetti
 sotto X utilizzando la vecchia gestione della tastiera (ovvero con
 xmodmap(1).  Inoltre, per chi vule continuare ad usare la vecchia
 gestione, pu essere utile il programma xkeycaps(1).

 Questa tastiera definisce il tasto Compose come [Ctrl+.], ovvero
 premendo, in sequenza, [Ctrl+.]  (Compose), ['] e [I] si ottiene ``'';
 a questo punto dovreste aver capito, e produrre gli altri non dovrebbe
 essere difficile.  Nelle tastiere a 105 tasti, quelle di W95, per
 capirsi, il tasto Compose direttamente mappato su quello di apertura
 del men.

 Altro programma utile oltre al gi citato showkey(1)  dumpkey(1) che
 produce in output la tabella di conversione corrente. Si considerano
 utili letture le manpage di questi programmi.



 2.2.  XFree86


 Come abbiamo gi accennato in precedenza, X(1) si riporta in modalit
 ScanCode, ovvero va ad interagire direttamente con l'hardware, il
 controller della tastiera.

 Inoltre di recente (dalla versione 3.2 in poi...) XFree ha
 completamente cambiato la gestione della tastiera, aggiungendo una
 estensione che si chiama ``XKeyboard'', e qualche astrusa voce in pi
 nel file di configurazione.

 Il problema  che xf86config(1) che non riesce pi a gestire in fase di
 configurazione automatica la tastiera italiana (o meglio, per trovare
 uno straccio di riferimento all'Italia occorre navigare per un po' tra
 complicate opzioni...), ma niente paura.

 Si pu benissimo completare la configurazione scegliendo una tastiera
 predefinita (come quella americana) e poi editare il file
 /etc/X11/XF86Config aggiungendo o modificando le informazioni:


 ______________________________________________________________________
         Section "Keyboard"

         [...]

         LeftAlt      Meta
         RightAlt     ModeShift

         # ovviamente se avete una tastiera W95
         # al posto di pc102 ci va pc105!
         #
         XkbRules     "xfree86"
         XkbModel     "pc102"
         XkbLayout    "it"

         EndSection
 ______________________________________________________________________



 Le prime due righe, in particolare, servono ad avvisare X che abbiamo
 intenzione di usare [AltGr] come modificatore ModeShift per poter
 utilizzare, come siamo abituati, parentesi quadre, at e diesis.  (Non
 vi ricordate? Era una di quelle imbarazzanti domande che vi ha posto
 xf86config(1)...)



 Questa definizione di tastiera  leggermente diversa (come disposizione
 dei tasti ``nascosti'') di quella in console (ad esempio le parentesi
 graffe sono ora in [AltGr+7], [AltGr+0]); ci sono gi delle definizioni
 che correggono queste diferenze (la migliore di Andrea Baldoni,
 [email protected]), ma nessuna mette la parola fine al problema.
 Mentre un gruppo di lavoro Debian sta studiando la questione, e quindi
 preferisco aspettare.


 Un problema noioso, che per non riguarda solo la tastiera italiana,
 che in X gli effetti della pressione dei tasti BackSpace e Canc
 coincidono (ambedue fanno Del, ovvero cancellano il carattere sul
 cursore).  Occorre quindi modificare gli effetti associati a BS e DEL,
 e in mancanza di una definizione di tastiera italiana completa,
 utilizziamo il vecchio metodo, ovvero il programma xmodmap.

 I metodi sono 2:

 O si crea un file ~/.Xmodmap cos fatto:


 ______________________________________________________________________
         keycode 22 = BackSpace
         keycode 107 = Delete
 ______________________________________________________________________



 e si controlla che il proprio ~/.xinitrc o il generale
 /etc/X11/xinit/xinitrc abbia una riga del tipo


 ______________________________________________________________________
         usermodmap=$HOME/.Xmodmap

         if [ -f $usermodmap ]; then
                 xmodmap $usermodmap
         fi
 ______________________________________________________________________



 oppure si inseriscono direttamente in ~/.xinitrc o
 /etc/X11/xinit/xinitrc le righe:


 ______________________________________________________________________
         # map the [BackSpace] key to the BackSpace keysym.
         xmodmap -e "keycode 22 = BackSpace"
         # map the [Delete] key to the Delete keysym.
         xmodmap -e "keycode 107 = Delete"
 ______________________________________________________________________



 che eseguono direttamente la reinizializzazione.

 ATTENZIONE che /etc/X11/xinit/xinitrc o ~/.xinitrc devono avere sempre
 come ultima riga eseguibile il nome del window manager, di solito
 fvwm(1), altrimenti X esce appena eseguito la lista di elementi nei
 suddetti file.  Consiglio caldamente, se si vuole fare il proprio
 ~/.xinitrc, di copiarlo da quello generale e fare SOLO AGGIUNTE!!!

 Inoltre  da notare che se si usa xdm(1) per accedere a X, tutti questi
 comandi (e specialmente le chiamate a xmodmap) vanno inserite nel file
 ~/.xsession.  A differenza di .xinitrc, .xsession deve essere un file
 eseguibile, e qundi  conveniente aggiungere in testa a .xinitrc (come
 prima) la riga magica #!/bin/bash, renderlo eseguibile (con chmod u+x
 .xinitrc) e quindi fare un link tra .xinitrc e .xsession,  per editare
 un file solo...

 Inoltre alcune distribuzioni adottano il nome di .Xresources in luogo
 di .Xdefaults, e quindi occorre stare attenti a questa eventualit;
 anche qui un link tra i due file risolve ogni dubbio.



 2.2.1.  Il problema del terzo incomodo...


 Il problema che resta da risolvere  quello degli xterm(1) o simili.
 Questi sono degli emulatori di terminale che intercettano gli eventi
 di pressione in X e li filtrano facendoli arrivare alla applicazione
 che gira nell'xterm.  Il brutto della faccenda  che spesso nel fare
 questo perdono pezzi per strada,  il risultato  che non si riesce a
 far andare BS e DEL contemporaneamente in console, in X e in un xterm.

 Ma anche qui la soluzione, anche se non completamente funzionante, c',
 presa e adattata dal Linux Journal.

 Per tutti quei programmi che utilizzano terminfo, e se usate Debian
 tutti i programmi utilizzano terminfo, dovrebbe bastare mettere una
 cosa del genere nel proprio ~/.Xdefaults:


 ______________________________________________________________________
         XTerm*ttyModes:         erase ^H
         XTerm*VT100.Translations: #override\n\
                 <Key>BackSpace: string(0x7F)\n\
                 <Key>Delete:    string("\033[3~")\n\
                 <Key>Home:      string("\033[1~")\n\
                 <Key>End:       string("\033[4~")\n\
                 Ctrl<Key>Prior: string("\033[40~")\n\
                 Ctrl<Key>Next:  string("\033[41~")
         nxterm*VT100.Translations: #override\n\
                 <Key>BackSpace: string(0x7F)\n\
                 <Key>Delete:    string(0x1b) string("[3~")\n\
                 <Key>Home:      string(0x1b) string("[1~")\n\
                 <Key>End:       string(0x1b) string("[4~")\n\
                 Ctrl<Key>Prior: string(0x1b) string("[40~")\n\
                 Ctrl<Key>Next:  string(0x1b) string("[41~")
 ______________________________________________________________________



 Questo tende a far funzionare tutto, a parte (e misteriosamente) cose
 come xcoral o textedit, che continuano a fare solo BackSpace. A questo
 punto credo che sia un problema di quei programmi... Magari
 segnalatemi i programmi che fanno i capricci, ed ovviamente le
 relative soluzioni.

 Inoltre mi hanno detto che rxvt(1), ovvero un emulatore di terminale
 alternativo e pi leggero di xterm, si comporta meglio, ovvero  pi
 simile a una Linux console.  appena ripartito lo sviluppo, quindi vi
 consiglio di prendere l'ultima versione.

 Per programmi (o sistemi) che usano ancora /etc/termcap  molto
 probabile che occorra una correzione della definizione di xterm.
 Purtroppo non ho, in questo momento, per le mani una patch
 funzionante. Chiunque abbia gi risolto il problema me la pu inviare e
 verr allegata, anche se patch di grosse dimensioni non credo possano
 essere mai aggiunte a questo howto.
 Per comprendere meglio queste cose sono letture consigliate le manpage
 di termcap(5) e terminfo(5), oltre a quanto gi riportato qui sotto.



 2.3.  Per maggiori informazioni


 Ulteriori informazioni, specialmente se si vuole migliorare la
 gestione della tastiera (aggiungere i tasti cursore in determinate
 applicazioni, macro ai tasti funzione, ...), si possono trovare in:


 o  Keyboard HOWTO <http://sunsite.unc.edu/LDP/HOWTO/Keyboard-HOWTO>.

 o  Key-Setup MiniHOWTO
    <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/doc/HOWTO/mini/Key-Setup>.

 o  Linux Keystroke MiniHOWTO
    <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/doc/HOWTO/mini/Keystroke>.


 Esiste inoltre la kbd.FAQ contenuta nel ``pacchetto KBD'' di gestione
 della tastiera, che dovrebbe essere gi stata installata da qualche
 parte (di solito /usr/doc/kbd).



 3.  National Language Support (NLS)


 Di certo vi stupir sapere che lo standard POSIX, e quindi anche Linux,
 prevede il supporto delle regole nazionali per la gestione di set di
 caratteri, modo di scrivere data, ora, numeri in generale e quindi
 tutto quello che pu (informaticamente parlando) distinguere una paese
 dall'altro.

 Dalla versione 5.2.18 delle libc, tutta la localizzazione  supportata
 (diciamo anche da prima, ma con una caterva di bug ;).

 Ma non basta avere installate delle moderne libc, occorre anche che
 questa sia stata compilata con determinate opzioni e occorre
 installare tutta una serie di file e directory che descrivono la
 ``locale'' Italia.  Insomma, compito non facile se la vostra
 distribuzione non lo prevede.  In debian, per fortuna, libc
 correttamente compilata per supportare la locale, e inoltre esiste il
 pacchetto wg15-locale che installa automaticamente e correttamente
 tutto.

 Se volete fare le cose a manina, potete prendervi da soli il pacchetto
 che trovate a ftp://dkuug.dk/i18n/WG15-collection e, ovviamente,
 leggervi attentamente la documentazione allegata.


 Per poter influenzare Linux di modo che reagisca secondo la locale
 scelta, occorre modificare delle variabili d'ambiente. In ordine:



    LANG
        la variabile ``generale'' del gruppo, serve a definire una
       regola generale (il paese) con cui poi assegnare le variabili
       che vengono sotto. Una definizione delle variabili sottostanti
       annulla per quella di default definita da LANG.

       Inoltre LANG influenza anche il programma man(1), ci torneremo
       poi.


    LC_COLLATE
       Influisce sulle regole di parsing di alcune funzioni C,
       principalmente il sort.


    LC_CTYPE
       Definisce il set di caratteri usato dal sistema.


    LC_MONETARY
       Definisce come devono essere scritte le valute, ovvero quale,
       tra virgola e punto,  il separatore di decimali e migliaia e
       viceversa, il simbolo di valuta.


    LC_NUMERIC
       Separatore di decimali e migliaia, formattazione dei numeri.


    LC_MESSAGES
       Definisce i valori ``si'' e ``no''.


    LC_TIME
       Come stampare data e ora (questo influenza date(1) e programmi
       vari).


    LC_ALL
       Come LANG, solo che questa ignora i valori definiti per ogni
       singola variabile (forza tutto al suo valore).


 Pi semplicemente di quello che si crede, basta mettere nel proprio
 ~/.profile o /etc/profile per sh-type shells:


 ______________________________________________________________________
         export LANG=it_IT
 ______________________________________________________________________



 Oppure se avete c-type shells:


 ______________________________________________________________________
         setenv LANG it_IT
 ______________________________________________________________________



 Perch ``it_IT''?!  solo una convenzione, e il significato
 ``lingua_PAESE''.Per fare un esempio potrebbe essere it_CH (Svizzera
 italiana).

 Come sempre la man page di locale(7)  lettura molto consigliata, come
 un giro per /usr/share/locale per vedere le locali disponibili.





 3.1.  Il set di caratteri


 Tutti finito, direte voi. Beh, quasi...

 Ora il problema  far capire alle applicazioni ``cattive'' che vogliamo
 avere i caratteri accentati. Questi hanno la interessante propriet che
 sono lunghi 8 bit, mentre molti programmi ne considerano solo 7, perch
 da 7 bit il codice ASCII internazionalmente riconosciuto.

 Per prima cosa l'ottavo bit deve sopravvivere nel passaggio da kernel
 a console virtuale, e quindi  buona cosa dare questo comando (anche se
 stty(1) di default ha queste impostazioni, controllare con stty -a):


 ______________________________________________________________________
         stty cs8 -istrip -parenb
 ______________________________________________________________________



 Ora restano da fare tutta una serie di piccoli aggiustamenti a tutta
 una serie di programmi per permettere il pieno utlilizzo della locale
 e dei caratteri ad 8 bit.


 3.1.1.  Shells



 3.1.1.1.  Bash(1)


 Se si vogliono usare nomi di file con lettere accentate e usare
 l'editing (Home, End e Del) in linea di comando  bene aggiungere anche
 questo nel proprio ~/.inputrc


 ______________________________________________________________________
         set meta-flag on
         set convert-meta off
         set output-meta on
         "\e[1~": beginning-of-line
         "\e[4~": end-of-line
         "\e[3~": delete-char
         "\e[5~": backward-word
         "\e[6~": forward-word
 ______________________________________________________________________






 3.1.2.  Editor



 3.1.2.1.  Emacs 19


 Come sempre emacs  molto particolare. Avvisiamolo che vogliamo i
 caratteri accentati con :



 ______________________________________________________________________
         (standard-display-european t)
         (set-input-mode nil nil 1)
         (require 'iso-syntax)

         (load-file "iso-insert.el")
         (define-key global-map [?\C-.] 8859-1-map)
 ______________________________________________________________________



 Aggiunto al nostro bravo ~/.emacs

 Inoltre, se si usa Emacs in un Xterm (NO XEmacs o LEmacs!!!),  anche
 necessario aggiungere nel proprio ~/.XDefaults:


 ______________________________________________________________________
         XTerm*VT100.Translations:       #override\n\
         Ctrl <KeyPress> . : string("\0308")
 ______________________________________________________________________





 3.1.2.2.  joe(1)


 Basta editare il file di configurazione /etc/joe/joerc o nel proprio
 ~/.joerc di modo che comprenda la riga (con il ``-'' sulla colonna 1):


 ______________________________________________________________________
         -asis           Characters 128 - 255 shown as-is
 ______________________________________________________________________






 3.1.3.  Mail/News




 3.1.3.1.  elm(1)


 Aggiungere le seguenti righe nel file /var/lib/elm/elm.rc o nel
 proprio ~/.elm/elmrc:


 ______________________________________________________________________
         displaycharset = iso-8859-1
         charset = iso-8859-1
         textencoding = 8bit

         compatcharsets = iso-8859-1 us-ascii
 ______________________________________________________________________



 In particolare l'ultima riga serve a evitare di ricorrere a
 metamail(1) per ogni messaggio in arrivo.
 Resta il problema che il ``bultin viewer'' di elm non  8 bit clean, e
 quindi si torna al punto di partenza. Si risolve la questione o
 eliminando l'ultima riga qui sopra, o usando less come ``external
 viewer''. Basta aggiungere nel solito ~/.elm/elmrc:


 ______________________________________________________________________
         pager = less
 ______________________________________________________________________



 Oppure prendere una versione pi aggiornata di elm, come quelle
 denominate ``ME'', ovvero ``Mime Enabled''. Queste permettono di
 configurare via men tutto quello predetto, non lanciano sempre
 metamail perch gestiscono internamente molti formati MIME e hanno un
 viewer 8 bit clean.



 3.1.3.2.  metamail(1)


 Aggiungere questo nel proprio ~/.profile o /etc/profile per sh-type
 shells:


 ______________________________________________________________________
         export MM_CHARSET=iso-8859-1
 ______________________________________________________________________



 Oppure se avete c-type shells:


 ______________________________________________________________________
         setenv MM_CHARSET iso-8859-1
 ______________________________________________________________________






 3.1.3.3.  pine(1)


 Aggiungere la seguente riga nel file /usr/local/lib/pine.conf o nel
 proprio ~/.pinerc:


 ______________________________________________________________________
         # character-set should reflect the capabilities of the display
         # you have. Normal default is US-ASCII.  Typical alternatives
         # include ISO-8859-x, where x is a number between 1 and 9.
         character-set=ISO-8859-1
 ______________________________________________________________________



 oppure direttamente da menu di configurazione, seguendo le voci
 ``Setup'', poi ``Configure'' e infine ``character-set''.



 3.1.3.4.  nn(1)


 Aggiungere la seguente riga nel file ~/.nn/init:


 ______________________________________________________________________
         set data-bits 8
 ______________________________________________________________________





 3.1.4.  Programmi di comunicazione



 3.1.4.1.  telnet(1)


 Basta aggiungere nel proprio ~/.telnetrc la riga:


 ______________________________________________________________________
         set binary true
 ______________________________________________________________________






 3.2.  Manpage


 Le manpage sono quelle pagine testuali che si richiamano con il
 comando man(1), e che rappresentano la documentazione online di ogni
 buon sistema UNIX, non solo di Linux.

 Il comando man  abbastanza intelligente da reagire se  settata
 appropriatamente la variabile LANG. In pratica man va a cercare le
 manpages prima in $MANPATH/$LANG e poi in $MANPATH.  Quindi, se
 traducete la manpage di tin(1), la piazzate in
 /usr/man/it_IT/man1/tin.1, settate LANG a ``it_IT'' e date man,
 ottenete la manpage in italiano.

 Ovviamente non dovete mettervi a tradurre da soli tutte le pagine, c'
 gi chi lo sta facendo, e se vi sentite dei traduttori nati non vi
 resta che saltare al progetto ``ILDP'' per saperne di pi e
 collaborare.


 Le pagine gi tradotte possono essere tranquillamente prelevate e
 installate manualmente, prelevando l'ultima versione da
 ftp://www.pluto.linux.it/ildp/man/ e leggendo attentamente le
 istruzioni, anche se gli utenti debian possono trovare nella loro
 distribuzione il pacchetto manpages-it gi pronto.




 3.3.  Catalogue



 Oltre tutto questo, c' una terza e importantissima funzione della NLS:
 i messaggi dei programi nella lingua locale.

 Per farsi un'idea, agli utenti Linux non tocca editare i sorgenti di
 un programma, modificare a mano tutte le stringhe e poi ricompilare
 perch questo si presenti in corretto italiano. Esiste una ``prassi''
 di programmazione che permette di specificare un linguaggio di default
 ``compilato'' nell'eseguibile (di solito inglese, per compatibilit) e
 invece definire delle catalog, ovvero dei cataloghi di messaggi in un
 formato particolare, detto portable object, o pi brevemente po, che
 messi in una determinata directory consentono di essere ``linkati
 dinamicamente'' nel programma, ovvero usati semplicemente al suo
 posto.

 I problemi qui sono due:


 1. Fare in modo che il maggior numero possibile di programmi supporti
    le convenzioni di programmazione che gli permettono di essere
    immediatamente localizzato.


 2. Costruire i cataloghi di messaggi in italiano, controllarli,
    aggiornarli, distribuirli.


 Il primo problema  praticamente risolto, nel senso che ormai  buona
 prassi fare i programmi con il supporto NLS.  Il secondo problema
 richiede una grande collaborazione e inoltre pi che riguardare Linux
 riguarda il mondo GNU in generale, visto che queste catalogues
 prodotte vanno bene su qualsiasi piattaforma in cui sia stata portata
 la libreria e il compilatore GNU. In teoria anche non solo unix.


 Ora come ora sono stati tradotti solo una piccola parte di programmi,
 e a dire il vero ancora  tutto in via sperimentale...

 Per ora l'unico programma grosso che utilizza le catalogues
 StarOffice. Se, come consigliato, ponete LANG a it_IT, StarOffice
 diventa in Italiano. Oddio, a dire il vero 80% in italiano, 15% in
 tedesco, 5% in inglese, fa quasi tenerezza... ;)))




 3.3.1.  [email protected]


 Non c' da meravigliarsi che ci abbia pensato mamma GNU stessa a creare
 una mailing list (o meglio, un sito intero,  <http://www.li.org/>)
 dedicato a questo, dobbiamo ammetterlo, immane lavoro di traduzione e
 aggiornamento.

 In particolare in questo sito vengono messe a disposizione della
 cominit UNIX internazionale una serie di liste in cui poter
 coordinarsi per la traduzione, una per ogni paese pi una serie di
 liste generiche di ``intracoordinamento''.

 Visto che tradurre i messaggi (catalogues) e tradurre manpage e HOWTO
 sono compiti molto simili, ora come ora i compiti di traduzione sono
 divisi tra due ambiti, questa lista in cui si definiscono le regole
 generali di traduzione e si traducono catalogues, e ``ILDP'' che
 invece  pi legata al mondo Linux e maggiormente dedicata alla
 documentazione (HOWTO e manpage).


 Come per ILDP c' bisogno di una grande collborazione da parte di tutto
 il mondo Linux italiano.

 Vi prego di NON, ripeto NON iniziare nessuna localizzazione senza
 prima aver sentito i ``colleghi'' di questa mailing list, il vostro
 lavoro potrebbe venir vanificato in un secondo.

  possibile accedere a questa mailing list iscrivendosi, con il solito
 subscribe it Nome Cognome nel corpo del messaggio, all'indirizzo it-
 [email protected], ovviamente la mailing list si chiama [email protected].

 Tutto il lavoro svolto fino ad ora  reperibile all'url
 <ftp://alpha.gnu.ai.mit.edu/gnu/po/>. In particolare:


 o  ABOUT-NLS spiega in dettaglio il progetto, che cosa si intende per
    NLS, come si installa il supporto per la internazionalizzazione.


 o  conf96-i18n.ps.gz  il testo della relazione di Ulrich Drepper
    all'ultima conferenza della FSF per la presentazione di NLS,
    disquisendo sull'implementazione GNU e altre facezie.


 o  gettext-N.M.O.tar.gz ovvero le beta release del pacchetto gettext
    che serve per l'internazionalizzazione. Le versioni ufficiali si
    trovano comunque su  <ftp://prep.ai.mit.edu/pub/gnu>.


 o  maint/PACKAGE/it.po, ovvero le ultime versioni dei file .po
    originali in inglese da cui partire con le traduzioni.


 o  trans/it/PACKAGE-VERSION.po, ovvero le versioni gi tradotte dei
    file .po.

 Tutto questo materiale e anche altro  disponibile anche all'url
 <ftp://svpop.com.dist.unige.it:/pub/Linux/gnu/po>.



 3.4.  Per maggiori informazioni


 Ulteriori informazioni possono essere recuperate nei seguenti testi:


 o  The Linux Danish/International HOWTO
    <http://sunsite.unc.edu/LDP/HOWTO/Danish-HOWTO>

     stato il primo HOWTO che ha trattato il tema della
    nazionalizzazione di Linux, ed  tuttora un riferimento. A dispetto
    del nome  pi ``International'' che ``Danish'' visto che  in
    inglese...

 o  Locales mini-HOWTO
    <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/doc/HOWTO/mini/locales>

     un mini howto che guida, passo passo, nell'installazione di un set
    locale funzionante e completo, per chi vuole fare da se.


 o  Un giro per  <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/utils/nls>
    consigliato ai programmatori. In particolare consiglio la lettura
    del file locale-tutorial-0.8.txt.gz o successivi, versione
    ``smanettona'' del precedente mini-HOWTO.
 o  Come gi detto, il sito ufficiale GNU dove potete trovare
    informazioni sula localizzazione GNU e le definizioni di locale pi
    aggiornate <ftp://dkuug.dk/i18n>.





 4.  Altre localizzazioni


 Qui si volgiono trattare quelle localizzazioni che sono un po' pi
 hardware-dipendenti, e in particolar modo che riguardano i PC
 compatibili.  Molto probabilmente molte di queste cose non si
 applicano alle altre piattaforme su cui gira Linux, ne chiedo venia.

 Le cose sono due, o mi regalate un PPC, una Sparc, un Alpha, un A4000,
 un MAC, ... oppure se avete altre note per queste macchine da
 aggiungere fatemelo sapere. ;-)



 4.1.  Font in console


 Linux permette di cambiare il font standard presente nella ROM della
 scheda video, in modo da avere il set di caratteri ISO-8859-1 completo
 a disposizione. La cosa pu essere semplicemente ottenuta con :


 ______________________________________________________________________
         # carica il set di caratteri Latin1 (ISO-8859-1)
         setfont /usr/lib/kbd/consolefonts/lat1u-16.psf
         # attiva la mappa di traslazione nulla
         mapscrn /usr/lib/kbd/consoletrans/trivial
         # rende attiva la nuova mappa di traslazione nella console corrente.
         # andrebbe ripetuto per ogni console...
         echo -ne '\033(B'
 ______________________________________________________________________



 Il primo comando carica un nuovo set di caratteri, il secondo permette
 di eseguire una traslazione ``al volo'' tra caratteri richiesti e
 voluti e il terzo rende attiva la nuova coppia tabella-tavola di
 traslazione.

 Ad esempio di default non viene caricata nessuna tabella e viene
 eseguita la traslazione Latin1 (quello che Linux vuole) con CP437
 (quello che il PC ha).  Ovviamente le manpages di setfont(1) e
 mapscrn(1) sono utili letture.

 Ovviamente, se la propria scheda video supporta modi testo diversi da
 80x25, anche conveniente caricare un font di dimensione diversa. Si
 possono controllare i font e le mappe di traduzione disponibile nelle
 directory /usr/share/consolefont e /usr/share/consoletrans.

 Caricando un tipo di caratteri come lat1u-*.psf si ha anche il
 vantaggio di avere l'allocazione dei caratteri UNICODE, e non serve
 caricare nessuna tabella di traslazione.  Ai fini pratici si pu
 evitare di eseguire mapscrn e si ottengono contemporaneamente tutti i
 carateri accentati propri del set Latin1 e i caratteri semigrafici IBM
 che servono per disegnare correttamente le finestre di mc(1) e
 dialog(1).


 Per avere tutto questo occorre per avere un kernel decentemente nuovo,
 una versione recente di ncurses (libncurses.so.3.x.y) e kbd-0.91,
 altrimenti facile che l'abilitazione del set Latin1 completo elimini
 il supporto per i caratteri IBM semigrafici e viceversa.



 4.1.1.  SVGATextMode


 Ma c' una soluzione pi elegante. Esiste un programma che si chiama
 SVGATextMode(8) che fa tutta una serie di operazioni sulla console
 testo molto simpatiche.

 Permette di definire dimensioni ``non standard'' per la console
 (diverse da 80x25, insomma), permette di alzare la frequenza di
 refresh del video di modo da stancare meno gli occhi, gestisce chipset
 avanzati...

 Ha un file di configurazione, /etc/TextConfig che ha una sintassi
 molto simile al file di configurazione di XFree e che permette in un
 sol colpo di definire il font da caricare. Ci penser poi il programma
 stesso ad attivare il font e renderlo disponibile.

 Basta modificare leggermente il file, facendo in modo che si presenti
 all'incirca come:


 ______________________________________________________________________

         Option "LoadFont"
         FontProg "/usr/bin/setfont"
         FontPath "/usr/share/consolefonts"
         FontSelect "lat1u-16.psf"   8x16 9x16 8x15 9x15
         FontSelect "lat1u-14.psf"   8x14 9x14 8x13 9x13
         FontSelect "lat1u-12.psf"   8x12 9x12 8x11 9x11
         FontSelect "lat1u-08.psf"   8x8  9x8  8x7  9x7
         FontSelect "lat1u-08.psf"   8x32 9x32 8x31 9x31
 ______________________________________________________________________



 E si ottengono magicamente tutte le cose volute.



 4.2.  Font in X


 Buona parte dei caratteri installati con X seguono lo standard Latin1,
 e idem i font PostScript normalmente reperibili (come quelli
 dell'ATM).  Quindi, nessun problema!!!



 4.3.  Stampante & DOS


 Se stampate file DVI, PostScript o comunque in grafica, non ci sono
 problemi.  Ci penser il vostro programma per la stampa a convertire il
 vostro file nel formato matrice-di-punti pi consono alla vostra
 stampante.  Ma se volete stampare in puro testo, senza formattazioni?
 Resta, soprattutto per le stampanti ad aghi, il metodo pi veloce. Ma
 quanto  standard il set ISO-8859-1?


 ISO-8859-1  il set di caratteri di Unix in generale, di Windows,
 Amiga, OS/2. Mancano all'appello il DOS e Macintosh. Ma in DOS la
 CP850  in pratica il set Latin1, con i caratteri rimescolati un po'
 per essere compatibile verso il basso con la CP437.  Sentitevi liberi
 quindi da qualsiasi ``sindrome da 8 bit'', e usate tranquillamente
 questo set di caratteri.  Se dovete importare dei testi Linux in
 Macintosh, semplicemente usate il filtro per ``puro testo Windows'' o
 cose simili.

 Se volete stampare puro testo con le accentate da Linux, a questo
 punto non vi resta che provare una delle soluzioni seguenti:


 o  Se la vostra stampante supporta il set di caratteri ISO-8859-1,
    mettetela in quella modalit, e fatela finita una volta per tutte
    con le diatribe tra set di caratteri.


 o  Se la stampante supporta la CP850, mettetela in quella modalit e
    prendete il file
    <ftp://prep.ai.mit.edu/pub/gnu/recode-3.4.tar.gz>. Si pu usare come
    recode latin1:cp850 file dove file  il file da convertire, che
    viene sovrascritto.  Per automatizzare la procedura si pu anche
    installare come filtro per la stampa.


 o  Se la stampante supporta solo CP437, o non volete/potete
    modificarla, non preoccupatevi, tanto comunque riuscite a stampare
    le cose ``normali'', come tutte le lettere accentate che trovate
    sulla tastiera e la lettera ``'' (questo perch, come gi detto CP850
    e CP437 coincidono in corrispondenza di quei caratteri).



 4.3.1.  Un esempio di filtro


 Per avere automaticamente la conversione, si pu utilizzare questo
 filtro:


 ______________________________________________________________________
         #!/bin/sh
         if /usr/local/bin/recode latin1:cp850
         then
                 exit 0
         else
                 exit -1
         fi
 ______________________________________________________________________



 potete salvare questo filtro come /usr/local/bin/iso2850 e poi dargli
 i permessi di esecuzione (chmod ugo+x /usr/local/bin/iso2850). ora non
 vi resta che aggiungere nel file di configurazione delle stampanti
 /etc/printcap:









 ______________________________________________________________________
         # esempio di filtro, sostituire ``lp2'' con il device corretto
         # i file log e acct vanno creati
         #
         cp850|dos:\
         :lp=/dev/lp2:\
         :sd=/var/spool/lp2:\
         :lf=/var/spool/lp2/log:\
         :af=/var/spool/lp2/acct:\
         :if=/var/local/bin/iso2850:\
         :sh:
 ______________________________________________________________________



 Ora, se la stampante  impostata per usare la codepage 850, basta un
 bel lpr -Pcp850 nomefile per stampare un file latin1 con tutte le
 accentate al loro posto.



 4.4.  libpaper


 Libpaper  una piccola libreria e un programmino che dovrebbe
 ``standardizzare'' la gestione dei formati di carta sotto linux.  In
 pratica fornisce delle funzioni da linkare al proprio programma che
 permettono di usare delle informazioni sul formato di carta
 centralizzate (prese da /etc/papersize o dalla variabile d'ambiente
 PAPERSIZE.

 In debian  installata di default e gs la usa. Potrebbe essere una cosa
 utile, e va incentivata.

 Maggiori informazioni le potete trovare alla manpage di paperconf(1),
 ovviamente se avete libpaper installata nel vostro sistema.



 5.  ispell


 Finalmente esiste un vocabolario italiano per ispell(1),
 <ftp://ftp.cnr.it/pub/Linux-local/apps/ispell/italiano-0.02.tgz>.
 Anche se la tavola degli affissi non e ancora perfetta,  gi pi che
 funzionante e pu essere tranquillamente usato.

 Contrariamente a quanto dice il README allegato al pacchetto, non
 sempre serve ricompilare ispell per poter usare il vocabolario.
 Potete provare a:


 1. copiare la affix table (italiano.aff) e il vocabolario (la lista di
    parole, italiano.sml) in /usr/lib/ispell.


 2. compilare il vocabolario, ovvero eseguire buildhash italiano.sml
    italiano.aff italiano.hash; Questo vi creer il file italiano.hash,
    ovvero il vocabolario vero e proprio.


 3. definire la variabile d'ambiente DICTIONARY con export
    DICTIONARY=italiano.hash in /etc/profile o ~/.profile.

 Se funziona, bene. Altrimenti, se non gestisce le lettere accentate
 segno che ispell non  stato compilato con il supporto per gli 8 bit.
 Poco male, o recuperate una versione aggiornata per la vostra
 distribuzione, oppure ve lo ricompilate a mano prendendolo da
 <ftp://ftp.cs.ucla.edu/pub/ispell-3.1> e seguendo, questa volta si, le
 istruzioni del README allegato al vocabolario italiano.

 Nella distribuzione Debian  gi presente il pacchetto iitalian che
 installa e configura correttamente il vocabolario, pronto all'uso.


 Se vuoi collaborare a migliorare il vocabolario o la tavola degli
 affissi (per sapere cos' man 5 ispell), esiste una mailing list (che
 scherzosamente chiamo IspellIT!), che coordina gli sforzi. La mailing
 list  raggiungibile all'indirizzo [email protected]; per
 iscriversi, mandare il classico messaggio a [email protected]
 con nel corpo la riga:


 ______________________________________________________________________

         subscribe ispellit
 ______________________________________________________________________



 Puoi collaborare in due modi:


 1. Aiutando a completare la tavola degli affissi. Questo  il compito
    pi difficile e impegnativo, ma anche quello pi importante.

 2. Collaborando a reperire un vocabolario il pi vario e corretto
    possibile, oppure, se possiedi un correttore commerciale,
    impegnandoti a controllare e ripulire le varie liste di parole che
    abbiamo reperito.


 La stesura della tavola degli affissi  portata avanti anche in
 collaborazione con Eulogos -  Ingegneria della lingua italiana
 <http://www.eulogos.it/>, che si  resa disponibile a collaborare
 secondo lo spirito GNU.

 Responsabile del progetto  Sandro Dentella ([email protected]), potete
 contattare lui per ulteriori informazioni. Inoltre un giretto per la
 Ispell Home Page <http://ficus-www.cs.ucla.edu/ficus-
 members/geoff/ispell.html> non  una cattiva idea.


 5.1.  Ispell e Emacs


 Per forzare il riconoscimento del nuovo vocabolario in emacs, occorre
 aggiungere questo nel proprio ~/.emacs


 ______________________________________________________________________
         (setq ispell-dictionary-alist
                 (append ispell-dictionary-alist
                 `(,(list
                   "italiano"
                   "[A-Za-z]"
                   "[^A-Za-z]"
                   "[---']" t nil "~list"))))
 ______________________________________________________________________



 dopodich, M-x ispell-change-dictionary Invio Spazio ti mostra un
 completion buffer che contiene la magica parola, ``italiano'' (da
 Giacomo Boffi).




 6.  TeX


 Per sistemare il TeX le strade erano due. O modificare completamente
 la configurazione, ma questo avrebbe poi compromesso la corretta
 formattazione dei testi in inglese, che sono ancora la maggior parte,
 oppure affidarsi a dei pacchetti appositi che predispongono il TeX per
 l'internazionalizzazione, ovvero Babel.

 Questo  l'approccio seguito da LyX, ovvero un front-end grafico sotto
 X in fase di sviluppo, che consiglio di utilizzare ai digiuni di TeX.
 Siccome l'approccio era valido e molto intelligente, ho deciso di
 farlo mio.



 6.1.  Un po' di teoria...


 Il TeX  in pratica un linguaggio di programmazione. Scritto un file in
 un determinato formato, si pu compilare e quello che si ottiene  un
 file ``oggetto'', ovvero un file intermedio, in un formato detto DVI,
 ovvero DeVice Indipendent format, da cui si ottiene un file in
 linguaggio per le stampanti, di solito un file PostScript.

 TeX  un ottimo programma per l'impaginazione di libri. La sua nascita
 nel grande mondo del free software lo ha velocemente indirizzato verso
 le pubblicazioni tecniche, scientifiche ma anche quelle multilingue.
 Inoltre permette una potente gestione degli indici e dei riferimenti,
 nonch estensioni per la gestione dei riferimenti bibliografici.


 Un file sorgente di TeX  un file testo (come tutti i linguaggi di
 programmazione) con delle istruzioni aggiuntive (che iniziano per
 ``\'') che spiegano al programma come organizzare l'output.


 Come tutti i buoni compilatori, piano piano  stato dotato di librerie,
 chiamate pakage che ne estendono le funzionalit.  Le pi note sono il
 LaTeX, che definisce un insieme di stili tipografici per fare libri,
 articoli e lettere, con tutti gli elementi importanti di questi stili
 (titoli per libri e articoli, indirizzi per le lettere) gi predefiniti
 e pronti all'uso.  Esistono poi parecchie estensioni al LaTeX, le
 principali sono l'AMSLaTeX, che permette di ampliare di molto la gi
 completa gestione di equazioni matematiche del TeX (per la cronaca,
 quasi tutti i libri di matematica in commercio sono fatti in TeX) e
 Babel, che definisce la gestione di diverse lingue, anche
 contemporaneamente sullo stesso documento.

 Come per Linux stesso, di TeX ce n' uno solo, ma visto che ha bisogno
 comunque di librerie di font, programmi accessori, ... di
 distribuzioni ce ne sono tante.  Si prende in considerazione qui la
 distribuzione di TeX di Debian, RedHat e SlackWare ovvero TeTeX.

 Dopo due anni dalla sua introduzione, mi sembra il minimo che venga
 preso in considerazione solo il nuovo e pi potente formato LaTeX2e.



 6.1.1.  Il formato del file


 Un file TeX  composto da un preambolo che definisce lo ``stile'' con
 cui  impaginato il testo e da un corpo, che comprende sia il testo che
 le formattazioni. Il corpo  quello che va dal comando \begin{document}
 al comando \end{document}, quello che c' sopra  il preambolo, mentre
 quello che c' dopo viene ignorato.

 Nel preambolo vengono definite:



    Classe
       (o Stile, in LaTeX2.09) Definisce lo stile del documento, ovvero
       se deve essere un libro (book), lettera (letter), articolo
       (article), ...


    Opzioni
       definisce sia le opzioni interne, ovvero quelle delle varie
       classi (dimensione dei caratteri in punti, dimensione della
       carta, ...), sia i pacchetti (packages) o stili aggiuntivi
       esterni, come il Babel stesso e il supporto per le accentate.


    Altro
       altre cose fanno parte del preambolo, come definizioni
       aggiuntive e strutture particolari, ma che ai fini del nostro
       studio sono inessenziali.


 La definizione  quindi del tipo:


 ______________________________________________________________________
         % Questo  il preambolo

         % Questa  la definizione della classe e le sue opzioni
         \documentclass[opz1, opz2, ...]{classe}

         % Questo  il caricamento dei pacchetti e le loro opzioni
         \usepackage[opz1, opz2, ...]{pacchetto1}
         \usepackage[opz1, opz2, ...]{pacchetto2}
                 .
                 .
                 .

         % Qui inizia il testo
         \begin{document}

         [...]

         \end{document}
 ______________________________________________________________________



 Si vede come nel LaTeX2e ci sia separazione logica tra le opzioni
 dello stile, o classe, e dei pacchetti aggiuntivi, cosa preferibile
 visto il proliferare di nuovi pacchetti e estensioni.





 6.2.  L'installazione TeX di Linux


 Tutta l'installazione del TeX di Linux si trova in /usr/lib/texmf e
 subdirectory.



 6.2.1.  Configurazione di TeTeX


 Per la configurazione di TeTeX  sufficiente eseguire il programma di
 utilit texconfig(1) che provvede, via dei semplici men, alla
 riconfigurazione di tutto.

 Le configurazioni da (eventualmente) modificare sono:



    HYPEN
       permette di modificare le tabelle di sillabazione attive;
       selezionata questa opzione si entra automaticamente in un editor
       (di solito vi(1)) ed occorre ``scommentare'' (eliminare il
       carattere di commento ``%'') di fronte alla riga italian
       ithyph.tex; Dopo aver salvato il file ed essere usciti (con
       [Esc] [:] [w] [q] [Invio]) vengono automaticamente rigenerati i
       file di formato, e il TeX  bello che configurato


    MODE
       permette di scegliere la configurazione per la propria
       stampante; ATTENZIONE che questo non configura la stampa vera e
       propria, ma solo il modo di default con il quale vengono
       generati i font da dvips; quindi scegliete come valore la
       risoluzione maggiore che riuscite ad ottenere dalla vostra
       stampante o da tutte le stampanti che usate con il vostro
       computer


    XDVI
       permette di scegliere la dimensione di carta di default e fare
       delle prove di stampa e di resa;  sufficiente scegliere
       l'opzione ``a4''


    DVIPS
       permette di definire anche qui il formato della pagina, gli
       offset sulla pagina stessa (zone di non stampabilit), il modo e
       la stampante di default; permette di fare la stesa operazione
       per un certo numero di stampanti addizionali


 Alla fine di questa semplice operazione avrete la vostra installazione
 di TeX perfettamente funzionante.



 6.2.2.  Configurazione delle altre distribuzioni di TeX


 Per le altre distribuzioni di TeX occorre al contrario del TeTeX,
 editare e ricompilare a mano i files di formato (pi o meno ;).  Non
 una operazione semplice, troverete maggiori informazioni presso la
 documentazione allegata alla vostra distribuzione di TeX.


 C' solo una nota da fare.

 La tabella di sillabazione italiana presente nelle distribuzioni
 diverse da TeTeX pu essere vecchia o sbagliata. Cercate nelle
 sottodirectory di /usr/lib/texmf il file hyphen.italian o ithyph.tex.
 Se  gi presente, controllate ( un file di testo, usate pure
 less(1)!!!) che NON sia la tabella di sillabazione di G. Patergnani.
 Questa soffre di quella che io scherzosamente chiamo ``sindrome di Zio
 Paperone'', ovvero tende a mandare a capo malamente i suoi nipoti (qu-
 i, qu-o, qu-a).

 Altrimenti, se la tabella non esiste o  quella del Patergnani,
 prendete il file aggiornati dai siti CTAN, uno per tutti
 ftp://ftp.dante.de.



 6.3.  Produzione di elaborati TeX ben localizzati


 Ora, dopo tutte queste disquisizioni, abbiamo capito che abbiamo
 bisogno di tre cose:



    A4 Ovvero per stampare decentemente sulla nostra stampante.


    ISOLatin1
       Ovvero il supporto per le lettere accentate direttamente
       all'interno del file LaTeX, per evitare di ricorrere a pesanti
       sequenze di comandi.


    Babel
       Per il supporto della sillabazione italiana e di altre cose
       simpatiche senza stravolgere completamente la configurazione del
       TeX.




 6.3.1.  Stampa di testi in inglese


 Piacerebbe avere l'opzione della dimensione del foglio A4 definita
 direttamente a livello di TeX, visto che  il nostro standard.  Questa
 operazione, anche se possibile,  sconsigliata. In TeX la formattazione
 di certi documenti dipende fortemente da margini e dimensione della
 carta.  Cambiare uno di questi parametri senza rivedere il layout del
 documento potrebbe portare a delle emerite schifezze (figure
 sovrapposte, ...).  Quindi, se vogliamo stampare dei testi in inglese,
 dobbiamo reperire i sorgenti in TeX, editare il file, aggiungendo nel
 preambolo l'opzione:


 ______________________________________________________________________
         \documentclass[opz1,opz2,...,a4paper]{classe}
 ______________________________________________________________________



 e magari controllare con un previewer come ghostview, prima di
 stampare, che l'output sia accettabile.


 6.3.2.  Composizione di testi in italiano


 Se invece stiamo costruendo un nuovo testo, e vogliamo che tutto
 funzioni alla perfezione,  sufficiente che il preambolo sia del tipo:


 ______________________________________________________________________
         \documentclass[opt1,opt2,...,a4paper]{classe}
         \usepackage[italian]{babel}
         \usepackage[latin1]{inputenc}
 ______________________________________________________________________



 Inoltre per un maggiore ordine nella sillabazione, e molti altri buoni
 motivi (tra cui le guiellmots <<>>)  bene adoperare anche un


 ______________________________________________________________________
         \usepackage[T1]{fontenc}
 ______________________________________________________________________



 che permette di utilizzare i nuovi font ``ec'' in luogo dei vecchi
 ``cm'' di Knuth (da Lorenzo Maria Catucci).




 6.4.  Per maggiori informazioni...


 Se avete intenzione di stampare semplicemente dei file TeX, queste
 conoscenze sono sufficienti.

 Ulteriori informazioni possono essere reperite nella (nutrita!)
 documentazione che viene allegata alla distribuzione TeTeX, e che
 potete trovare nella directory /usr/lib/texmf/doc.

 Se invece avete intenzione di proseguire nella conoscenza del TeX,
 sono consigliabili, in particolare, i libri:


 o  Donald Knuth, The TeXbook, Addison-Wesley, 1992

 o  Leslie Lamport, LaTeX User's Guide and Reference Manual, Addison-
    Wesley, 1994


 o  Helmut Kopka, Patrick Daly, LaTeX Guide, Addison-Wesley, 1994

 o  AMS-LaTeX Version 1.1 User Guide, American Mathematical Society,
    1991

 o  Norman Walsh, Making  TeX Work, O'Reilly & Associates

 o  Tobias Oetiker, The not so short Introduction to LaTeX2e (or
    LaTeX2e in 69 minutes)

    ovvero il file /usr/lib/texmf/doc/latex/general/lshort2e.dvi, da
    cui si impara pi che dal Lamport, risparmiando giorni di studio (da
    Lorenzo Maria Catucci).


 E in particolare in italiano...


 o  Gianni Gilardi, Il TeX, Introduzione al linguaggio e complementi
    avanzati, Zanichelli/Decibel

 o  Claudio Beccari, LaTeX, Guida ad un sistema di editoria
    elettronica, Hoepli Milano


 Come noterete sono disponibili solamente in libreria. Anche perch,
 almeno i primi due, sono dei veri tomi...



 7.  TimeZone


 Allora, la TimeZone, ovvero il fuso orario corretto per l'Italia
 GMT-1 d'inverno e GMT-2 d'estate, ovvero GMT-1 per l'ora solare e
 GMT-2 per l'ora legale.  Oppure MET o CET (Middle o Central Europe
 Time) o anche CEST, che in aggiunta fanno anche il passaggio
 automatico ora legale/ora solare.

 Ogni distribuzione ha il suo programino per definire la timezone in
 maniera automatica. In Debian solitamente viene chiesto in fase di
 installazione, e non si pu sbagliare (l'unica opzione utilizzabile
 Europe/Rome, evidentemente, e per fortuna, in Debian sono impermeabili
 alle ultime mode secessioniste ;).

 Di solito negli ambienti Unix si preferisce impostare l'ora del CMOS a
 GMT e quindi avvisare clock(1) di questo con l'opzione ``-u ''; questo
 per di solito entra in conflitto con la gestione dell'ora di Windows,
 che invece insiste a modificare brutalmente l'ora CMOS.

 Vedete voi cosa  meglio fare, Debian in fase di installazione chiede
 quale delle due modalit usare di default e configura di conseguenza.
 Come sempre man clock per saperne di pi.

 Faccio notare che l'anno scorso sono cambiate le regole per la
 determinazione del passaggio ora legale/ora solare. Le nuove regole
 dovrebbero essere presenti nelle nuove distribuzioni, o comunque
 reperibili in rete.




 8.  Libri e pubblicazioni


 Questa vuole essere una piccola bibliografia per chi inizia a
 conoscere Linux.

 Per l'utente medio sono pi che sufficienti i testi liberamente
 reperibili in rete, come i libri del LDP e gli HOWTO.  Per un utente
 pi attento pu essere utile un approfondimento, anche perch buona parte
 degli argomenti su Linux riguardano UNIX in generale, come
 l'amministrazione di sistema, la gestione di una rete e via dicendo.

 Ho rimosso la bibliografia in inglese, questo perch la sentivo poco
 consona al ``target'' di questo HOWTO; e poi oramai non  cos difficile
 trovare un buon testo su UNIX/Linux in Italiano. Se siete alla caccia
 di una buona bibliografia su UNIX potete dare una occhiatina alla FAQ
 dell'area di discussione di FidoNet UNIX.ITA nel sito
 <http://www.fidoitalia.net> o gi di li.

 Difficile fare invece un ``censimento'' di tutto il materiale
 reperibile in rete. Ho cercato, soprattutto, di mettere le fonti di
 informazioni pi importanti, o quelle pi vicine a noi.

 Questo elenco non aspira a essere completo, tutt'altro. Come sempre
 sono felicissimo di ricevere suggerimenti, correzioni e aggiunte.



 8.1.  Libri


 In teoria qui potrebbero entrarci tutti queli libri che parlano di
 UNIX e che sono in italiano. Escludendo le traduzioni fatte con i
 piedi, qualcuno ha qualche testo da consigliare?



 8.1.1.  Linux



 o  D. A. Tauber, Guida a Linux, McGraw-Hill Italia, ISBN:
    88-386-3406-8.

    Contiene un CD-ROM.

 o  Giuseppe Zanetti, LINUX - il sistema operativo free software per
    personal computer 386/486, edizioni Libreria Progetto, Padova,
    1994.

    Poco pi di 300 pagine, simpatica copertina a colori col logo di
    Linux creato da Rohde-Hass. Se volete contattare l'autore, scrivete
    a [email protected].

    Ne  uscita da poco una nuova versione che ho solo visto di
    sfuggita, ma che  visibilmente pi grossa della precedente; infatti
    stato aggiunto un corposo capitolo sul TCP/IP.


 o  Luca Righi, LINUX, Jackson, 1996.

    Contiene un CD-ROM.

 o  Naba Barkakati, I segreti di Linux, Apogeo, 1996, 800 pp., ISBN:
    88-7303-191-9.

    Contiene un CD-ROM con Linux Slackware 3.0 e altre utility.


 o  Richard Petersen, Guida completa a Linux, McGraw Hill, 1996, 721
    pp.

     una guida completa completa! In allegato CD-ROM con distribuzione
    RedHat e Caldera Network Desktop. ;-) (da Daniele Sanna)

 o  Baffa, Calculli, Internet: manuale avanzato,

    Un buon libro che, a dispetto del titolo, parla quasi solo di
    Linux, e include un CD-ROM con la distribuzione Slakware. (da
    Gianni Comoretto)

 o  Olaf Kirch, Linux guida per l'amministratore di rete, Jackson

     la traduzione del libro O. Kirch, Linux Network Administrator's
    Guide, O'Reilly & Associates, Inc elencata precedentemente.
    Eccezionale. (da Ermenegildo Colpo)

 o  M.Welsh, L.Kaufman, Il Manuale di Linux, Jackson Libri

    Traduzione del ``Running Linux'' di Welsh-Kaufman (da S. Crespi
    Reghizzi)




 8.2.  Riviste



 o  PLUTO Journal, Pluto User Group.

    Il PLUTO Journal  una rivista interamente in italiano e
    completamente gratuita. La rivista tratta argomenti inerenti Linux
    ed  completamente fatta da volontari di tutta Italia.

     consultabile on-line all'indirizzo URL:
    <http://www.pluto.linux.it/journal> e tutti i mirror PLUTO.
    reperibile anche in versione .tar.gz per una comoda lettura off-
    line all'url  <ftp://ftp.pluto.linux.it/pub/pluto/journal> oppure
    (con una settimana di ritardo ;) in f'req al nodo FidoNet
    2:333/1016 (con estensione .tgz invece che .tar.gz per compatibilit
    con i sistemi DOS.

 o  Linux Gazzette, edizione italiana, LUGBari.

     disponibile presso http://www.media.it/LUGBari/lgtp/index.html il
    primo numero dell'edizione italiana del Linux Gazette, contenente
    tutte le traduzioni del corrispondente primo numero dell'edizione
    originale americana.  Leggetelo e fateci sapere le vostre
    impressioni, i vostri commenti (e critiche... non esagerate per!);
    si tratta del primo numero e quindi  da considerarsi del tutto
    sperimentale.





 8.3.  Libri/Pubblicazioni OnLine


 All'inizio c'era il nulla. Poi pian piano, i volenterosi, hanno
 cominciato a pubblicare delle FAQ (ovvero a raccogliere le domande
 fatte pi spesso in modo che non siano pi poste...).  Da questo stadio
 poi  partito un vero e proprio ``progetto editoriale'' su Linux.


 8.3.1.  Linux Documentation Project


 LDP, ovvero Linux Documentation Project  il nome dell'insieme di testi
 che rappresentano i ``manuali'' di Linux. Sono tutti testi reperibili
 gratuitamente in rete, in numerosi formati (come per questo testo che
 state leggendo...).

 Principalmente si trovano quattro tipi di documento:


 o  Le guide sono dei veri e propri libri, che hanno quindi il pregio
    dell'organicit di trattazione degli argomenti e, almeno per NAG e
    IG che ho letto e usato, la chiarezza.

    Sono, in ordine, Linux Installation and Getting Started, meglio
    nota come IG, Kernel Hackers' Guide o KHG, Linux Network
    Administrator's Guide o NAG, The Linux Users' Guide o UG, Linux
    System Administrator's Guideo SAG, e infine Linux Programmers Guide
    o LPG.

 o  Le ManPages, ovvero l'insieme delle pagine che si richiamano con il
    comando man(1).

 o  Gli HOWTO sono dei documenti che descrivono con grande chiarezza un
    particolare aspetto di Linux, come la stampa o la connessione a
    Internet via PPP.  Sono dei testi brevi e chiari, ma che richiedono
    alcune conoscenze generali prima di essere affrontati.

 o  I mini-HOWTO sono dei brevissimi HOWTO. Si differenziano dai
    precedenti perch non sono per forza tutti organizzati alla stessa
    maniera, e perch trattano problemi precisi e precisamente
    risolvibili, come un particolare hardware che richiede di essere
    ``massaggiato'' adeguatamente prima di funzionare o cose simili.

 Tutto il materiale LDP  liberamente reperibile in rete. Il sito madre,
 come per molto altro materiale Linux,  sunsite
 <http://sunsite.unc.edu/>. Pi precisamente il materiale  disponibile
 in versione HTML online all'indirizzo  <http://sunsite.unc.edu/LDP/>,
 e negli altri formati all'url  <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/doc/>.
 Molti siti, anche italiani, fanno il mirror di sunsite; trovate la
 lista in fondo a questo HOWTO.



 8.3.2.  Italian Linux Documentation Project


 Con molta fantasia si chiama ILDP, ovvero Italian Linux Documentation
 Project il progetto, lanciato dal gruppo Pluto, di tradurre i testi
 della LDP. Per adesso si  fatto il seguente:


 o  Sono stati tradotti quasi tutti gli HOWTO e ormai si  nella fase di
    ``mantenimento'' del materiale tradotto.

    Il progetto ILDP comunque cerca volontari per tradurre e mantenere
    aggiornati gli HOWTO e per iniziare la traduzione dei ``libri''
    della LDP (IG, NAG, ..., si, va bene,  un buon proposito...).  Se
    vuoi collaborare, contatta il coordinatore Michele Dalla Silvestra
    ([email protected]).

 o   da poco partito il progetto di traduzione delle ManPages, progetto
    che richiede una grande collaborazione da parte di tutti e che
    comunque ha cominciato a dare i suoi frutti.

 Tutto il materiale tradotto  reperibile online all'indirizzo
 <http://www.pluto.linux.it/ildp/> e negli altri formati all'indirizzo
 <ftp://ftp.pluto.linux.it/pub/ildp/>.



 8.4.  Distribuzioni in Italiano


 Ebbene si, si pu cominciare a parlare di distribuzioni in italiano,
 anche se per ora  solo un abbozzo.

 In particolare:


    Infomagic
       pubblica in Italia un cofanetto con dei CD che ha la copertina
       in Italiano, e mi sembra il (breve) manualetto di installazone
       all'interno pure.  Non so che cosa ci sia in italiano oltre a
       queste cose, e chiedo conferme.


    Debian
       si avvia ad essere la prima distribuzione nazionalizzata; dalla
       versione 1.3.1 sono in italiano il floppy e il manuale di
       installazione, parte delle manpage, gli HOWTO (quelli tradotti),
       un buon numero di PlutoJournal e il vocabolario per ispell,
       oltre, come gi detto, il perfetto supporto per la
       localizzazione.


    Caldera
       tra poco dovrebbe uscire una versione di Caldera Open Linux Base
       con installazione e manuale in italiano, e tra un po' dovrebbe
       essere prodotto un corso interattivo (tutorial) in italiano.
       Maggiori informazioni le potete trovare al sito della Future
       Technologies <http://www.futuretg.com>.




 8.5.  Fortune in Italiano


 Esiste una collezione di ``fortune'' in italiano; le fortune sono
 frasi che vengono stampate automaticamente nella fase di login dal
 programma fortune(1).

 Maggiori informazioni si possono avere al sito
 http://www.eurolink.it/~mirko/fortune.it/ o scrivendo agli autori
 Mirko Caserta ([email protected]) e Andrea `Zuse' Balestrero
 ([email protected]).





 9.  Linux in Italia


 Questo spazio vuole essere un tentativo di censimento della realt
 Linux in Italia, di modo che ognuno possa attingere ``al socket del
 suo vicino''...


 9.1.  Associazioni, gruppi di utenti


 Il mondo Linux in Italia sta subendo una crescita impressionante, cosa
 che stupisce anche noi che... in queste cose ci crediamo!

 Questo ovviamente ha posto tutta una serie di problemi a quelli che
 sono i due Linux User Group italiani pi importanti, ovvero ILS e
 PLUTO.  Avendo ILS una forma statutaria definita e ``legale'' ( una
 associazione di fatto) non ha subito contraccolpi, ma il PLUTO, che
 resta la realt pi viva e dinamica, ha subito diversi scossoni.  Ora
 come ora nel PLUTO ci si sta orientando verso un abbandono delle
 sezioni dal punto di vista formale (che diventerebbero, quindi, LUG
 autonomi) e quindi diventare un gruppo di lavoro puramente
 ``virtuale''.  Questo senza togliere l'importanza che hanno i LUG
 locali, e infatti si stanno definendo, anche in collaborazione con
 ILS, una serie di strutture a livello nazionale per venire in aiuto ai
 LUG locali, e soprattutto per formarne di nuovi.

 In questo spirito vengono riportati in maniera completa ILS e PLUTO,
 mentre brevemente solo i riferimenti agli altri LUG.



 9.1.1.  PLUTO


 Il Pluto, definito recursivamente come ``Pluto Linux/Lumen Utentibus
 Terrarum Orbis'',  nato nel 1992 per iniziativa di alcuni studenti e
 professori di Informatica dell'Universit di Padova.

 Da allora il Pluto  cresciuto in maniera esponenziale estendendosi su
 tutto il territorio nazionale ed oltre, e costituisce il pi grande ed
 attivo LUG (Linux User Group) di lingua Italiana.

 Lo scopo del Pluto  di diffondere l'uso del Sistema Operativo Linux
 attraverso l'opera volontaria e non retribuita dei suoi membri/soci.
 Per conseguire il suo scopo, il Pluto:


 o  Sostiene e diffonde lo sviluppo del Software Free e della sua
    filosofia.

 o  Produce, traduce e diffonde la documentazione di Linux in lingua
    Italiana.

 o  Promuove corsi, dimostrazioni e manifestazioni per favorire la
    conoscenza di Linux.

 Ogni utente di Linux, senza restrizioni alcune, che si impegni a
 partecipare attivamente allo scopo del Pluto, diviene per questo
 membro del Pluto.

 Il Pluto  una organizzazione ``virtuale'' che vive in uno o pi siti
 connessi ad Internet.  La comunicazione tra i membri avviene
 primariamente attraverso i mezzi elettronici messi a disposizione
 dalla sede, il newsgroup Usenet it.comp.linux.pluto, le mailing list
 pluto-*, canali IRC, pagine del World Wide Web, ecc.

 Maggiori informazioni possono essere reperite alle pagine ufficiali
 del PLUTO all'indirizzo http://www.pluto.linux.it/.



 9.1.2.  ILS


 ILS  un'associazione culturale senza fini di lucro, che ha fra i suoi
 scopi primari la diffusione della cultura informatica in tutte le sue
 forme, con una particolare attenzione per il mondo del free software
 in generale e del software che viene rilasciato sotto la GNU General
 Public License.  ILS e composta da tutti coloro che volontariamente e
 senza percepire alcun profitto mettono a disposizione il proprio
 tempo, le proprie capacita e le proprie risorse al fine di realizzare
 una comunit virtuale basata sulla cultura informatica/telematica. ILS
 offre ai Soci i servizi di Internet e-mail e Usenet News, che sono
 compresi nella quota associativa annua di Lire 50.000.  Per maggiori
 informazioni chiamare la BBS della ILS al numero 019-862349, oppure
 mandare una mail a [email protected].

 Si pu anche fare riferimento per maggiori informazioni a
 <http://www.linux.it/>.
 9.1.3.  Altri LUG locali


 Come ho gi accennato, molti di questi LUG sono ex sezioni PLUTO, e ne
 mantengono, e molto probabilmente ne manterrano per sempre, il nome.

 Se ci fossero altri LUG sarei contento di essere avvisato, e verranno
 prontamente aggiunti nella prossima versione.



    Cagliari
       GULCh - Gruppo Utenti Linux Cagliari <http://gulch.unica.it>

       coordinatori: Marco Marongiu ([email protected]),
       Davide Rizzo ([email protected])


    Milano
       PLUMILO LUG <http://dau.ing.univaq.it/~ziobudda/LINUX/PLUTO>

       coordinatore: Davide Michel Morelli
       (ziobudda@[email protected]), Gianluca Montecchi
       ([email protected])


    Padova
       PLUTO Padova <http://www.pluto.linux.it/sezioni/padova>

       coordinatore: Michele Minorello ([email protected])


    Perugia
       PLUTO Perugia <http://stud.unipg.it/lug>

       coordinatori: Ciro Cattuto ([email protected]), Eugenia
       Franzoni ([email protected])


    Rimini
       PLUTO Rimini <http://revolution.rebel.net/~pluto>

       coordinatore: Francesco Conti ([email protected])


    Roma
       PLUTO Roma Universit Cattolica
       <http://uniserv.ccr.rm.cnr.it/pluto>

       coordinatore: Tommasangelo Petitti ([email protected])


    Roma
       PLUTO Roma Universit La Sapienza
       <http://linux.ing.uniroma1.it/Linux/LUG>

       coordinatore: Marco Bravi ([email protected])


    Salerno
       PLUTO Salerno <http://edu-gw.dia.unisa.it/pluto>

       coordinatori: Aniello Del Sorbo ([email protected]),
       Ermelindo Mauriello ([email protected])


    Sicilia
       SPUTNIK <http://alice.pluto.linux.it/sputnik>

       coordinatori: Mario Mur ([email protected], 2:335/533), Luigi
       Trovato ([email protected]), Salvo Rossitto
       ([email protected])


    Torino
       PLUTO Torino <http://chpc06.ch.unito.it/pluto>

       coordinatore: Paolo Sereno ([email protected])


    Trento
       PLUTO Trento <http://smog.science.unitn.it/~pluto>

       coordinatori: Alberto Battarelli
       ([email protected]), Giuliano Natali
       ([email protected])



    Venezia-Mestre
       PLUTO Venezia <http://www.dsi.unive.it/~pluto>

       coordinatori: Federico Bellati ([email protected]), Marco
       Novello ([email protected]), Paolo Didon
       ([email protected])



 Contatta i rispettivi coordinatori per maggiori informazioni.




 9.2.  Aree di discussione pubbliche




 9.2.1.  Newsgroups


 I newsgroup sono delle grandi bacheche elettroniche (virtuali?!) in
 cui possibile scrivere a tutti presenti contemporaneamente; un ottimo
 strumento per discutere e progettare a pi voci.



    comp.os.linux*
       Ovvero I newsgroup su Linux. Ultimamente sono diventati
       supertrafficati, e la qualit non  esaltante (per la maggior
       parte si cercano rimedi per qualche pezzo di hardware che non
       funziona). Da seguire assolutamente comp.os.linux.announce, che
       ``lancia'' tutti i nuovi software per linux.


    it.comp.linux
       Newsgroup italiano ufficiale su Linux. Valgono i discorsi fatti
       per la precedente gerarchia, con l'aggiunta della disponibilit
       tutta italiana (e in italiano) ad aiutare chi si affaccia per la
       prima volta nel grande mondo Linux.


    it.comp.linux.pluto
       Gli argomenti trattati dovrebbero essere attinenti a tutto ci
       che riguarda il gruppo PLUTO.


    it.comp.linux.setup
       Discussioni sulla configurazione e installazione di un sistema
       Linux.


    it.comp.linux.annunci
       Annunci importanti per la comunit Linux italiana.





 9.2.2.  Mailing List


 Le mailing list sono dei luoghi virtuali in cui  possibile
 confrontarsi e discutere, un po' come i newsgroup. Quello che
 veramente li distingue da questi  il fatto che  possibile avere un
 controllo pi stringente sull'accesso, e quindi evitare il rumpre di
 fondo.



    [email protected]
       maliling list ufficiale del progetto ``ILDP''


    [email protected]
       Linux e m68k, ovvero Linux su Mac, Atari, Amiga...


    [email protected]
       i Pluto Developers, ovvero lista in cui si discute sul free
       software e si sviluppa free software


    [email protected]
       Linux su macchine PC, per ora discussioni su cosa far fare al
       proprio PC con linux...


    [email protected]
       lista di coordinamento/redazione virtuale del ``Pluto Journal''


    [email protected]
       Linux su sparc, anche se manca la sparc ;)


    [email protected]
       Linux e il mondo della FidoTech, ovvero come mettere su una BBS
       sotto Linux e conquistare il mondo (della FTN)


    [email protected]
       Linux on the world, ovvero linux come strumento di networking a
       basso costo


    [email protected]
       Linux e calcolo scientifico
    [email protected]
       Linux e il mondo della scuola


    [email protected]
       lista ufficiale degli utenti debian in italia


    [email protected]
       idem alla precedente, in teoria, in pratica non usata


    [email protected]
       lista per la ``italianizzazione'' di Linux, ritorna ``indietro''
       per maggiori informazioni


    [email protected]
       lista per la produzione di un vocabolario in italiano per
       ispell, ritorna a ``ispell'' per maggiori informazioni


 Per iscriversi a queste liste  sufficiente mandare un messaggio
 all'utente ``majordomo'' dell'indirizzo a cui appartengono le liste;
 nel messaggio sufficiente inserire una riga con un semplice ``HELP'',
 e lo stesso majordomo proveder a rispondervi con le istruzioni
 corrette per iscrivervi.



 9.2.3.  ECHOMail


 Si chiamano echomail o pi semplicemente ECHO le ``conferenze''
 telematiche nelle reti a tecnologia FidoNet; in pratica sono
 equivalenti ai newsgroup.


 9.2.3.1.  FidoNet


 FidoNet  la mamma di tutte le reti in tecnologia (appunto) FidoNet, ed
 la pi grossa rete amatoriale oggi esistente.

 Per maggiori infromazioni vi rimando a  <http://www.fidoitalia.net>
 oppure alle aree locali di ogni buona BBS.



    UNIX.ITA
       L'area UNIX.ITA tratta di tutto quello che riguarda i sistemi
       operativi *IX, sia come filosofia generale che come applicazione
       a sistemi particolari, compresi - ma non limitati a - AIX, A/UX,
       Coherent, ESIX, Interactive, Linux, Minix, NetBSD, SCO-UNIX,
       SunOS, Ultrix, Xenix.  tollerato anche parlare dei vari
       pacchetti software che storicamente sono associati all'idea di
       ``ambiente aperto'', e che sono disponibili in sorgente, come ad
       esempio i programmi GNU. In via sperimentale,  permesso parlare
       di programmazione di rete Unix (leggasi socket, RPC e simili).
       L'area UNIX.ITA non tratta di TeX (esiste l'area TEX.ITA al
       proposito) e soprattutto non tratta di ``Internet at large'' e
       affini.  Per queste tematiche esiste l'area COMMS_RETI.ITA. Si
       invitano gli abituali frequentatori di UNIX.ITA a non rispondere
       in quest'area ai messaggi di questo genere: molto meglio una
       risposta in matrix comprendente anche l'invito a linkare l'altra
       area in questione. La parte di Internet che riguarda l'area
       comprende essenzialmente i server http (non i lettori) e i
       protocolli http, ftp e simili (non HTML).

       Moderatore:     Pierluigi De Rosa, Fidonet: 2:335/720.1,
       [email protected]



    TEX.ITA
       I temi della conferenza sono il linguaggio per la creazione di
       documenti TeX (con l'estensione LaTeX) ed il linguaggio per la
       creazione di font METAFONT, che a TeX  direttamente correlato.

       Moderatore:     Davide G. M. Salvetti, FidoNet: 2:332/617.33



    COMMS_RETI.ITA
       Qui si tratta di reti geografiche e metropolitane, dei loro
       contenuti, strumenti protocolli e modalit di accesso.
       L'argomento pu portare facilmente, data la natura della
       principali di queste reti, internet, a parlare di sistemi UNIX.
       Si ricorda che per questo argomento esiste un'area nazionale
       apposita.  Anche per la discussione sulle reti locali esiste
       un'altra area dedicata. Si invitano gli utenti a scrivere qui
       solo di reti geografiche e metropolitane e a spostare in matrix
       ogni comunicazione non attinente il soggetto della conferenza
       (ringraziamenti, saluti, insulti e divagazioni). Qualora un
       nuovo utente ponga una domanda a cui si  gi pi volte risposto in
       area o/e di cui si ritiene nota ai frequentatori la risposta, si
       prega di soddisfarne la richiesta in matrix e di inviare, sempre
       per questa via, copia della risposta al moderatore che provveder
       a inserirla nelle FAQ dell'area ( un buon proposito).

       Moderatore:     Federico Baraldi, Fidonet: 2:332/414.6,
       [email protected]


    PLUTO.ITA
       I Plutini in FidoNet

       Questa lista vuole essere punto di incontro dei soci PLUTO in
       FidoNet, ed  considerata alla stregua del newsgroup
       it.comp.linux.pluto o della mailing lists pluto-
       [email protected].


    LINUX
       International LINUX Conference

       Area internazionale ufficiale su Linux. Niente di speciale, a
       parte il fatto che si leggono i messaggi provenienti da Sud
       America e Giappone qualche settimana dopo che sono stati
       spediti...


    SPUTNIK.500
       Area del LUG Siciliano

       Area locale all'HUB 500 (Sicilia) su Linux creata appositamente
       come area di supporto per il gruppo SPUTNIK. Loro non scherzano,
       hanno il RC dalla loro parte... O;-)))




 9.2.3.2.  PNet


 Rete ``alternativa'' a FidoNet, pi piccola ( solo nazionale) ma non
 meno tecnicamente preparata.




    P_UNIX
       Linux, Unix e affini: discussioni sul sistema operativo Linux
       (software, hardware, compatibilit, sorgenti, etc) e confronto
       con altri sistemi operativi Unix-like


    P_PLUTO
       equivalente a quella che  PLUTO.ITA per il mondo FidoNet e
       it.comp.linux.pluto per internet


    P_PLFTN
       gate con la mailing lists pluto-fido





 9.2.3.3.  EuroNet




    COMEON_LINUX.ITA
       Area di supporto ComeOn Linux! per i suoi attivisti e per quanti
       vogliano collaborare.





 9.2.3.4.  PeaceLink


 Rete amatoriale ecopacifista, membro APC.

 Per maggiori informazioni si pu vedere  <http://www.peacelink.it/>.




    PCK.PUB.PEACELINK_ARC
       non  proprio un'area dedicata a Linux, ma l'area di supporto
       tecnico tra gli utenti di PeaceLink e molta gente usa Linux.





 9.2.4.  Meeting




    I2U Convention
       Ogni anno l'I2U, associazione di produttori e utenti di Unix e
       sistemi aperti, organizza una convention, che rappresenta la pi
       grande manifestazione nazionale di applicazioni e soluzioni per
       sistemi aperti.  Da qualche anno la convention I2U si interessa
       attivamente di Linux.  Due anni fa ha invitato Linus in persona,
       l'anno scorso Alan Cox e Jos Vos.  Quest'anno non si  fatta, ma
       non  morta! ;) Per ulteriori informazioni, puoi contattare
       Giuseppe Zanetti ([email protected].


    Pluto Meeting
       Pi o meno 2 volte l'anno i Plutiani si ritrovano a parlare dei
       loro progetti e delle loro ambizioni. Almeno una di queste 2
       riunioni  aperta a tutti, viene organizzata con tanto di
       conferenze e dimostrazioni e viene pubblicamente annunciata nei
       soliti canali.





 9.3.  Siti Linux



 9.3.1.  Siti internet



 o  <ftp://tsx-11.mit.edu/pub/linux>

    Casa madre di buona parte del software Linux, amichevolmente
    chiamato semplicemente ``tsx''.


 o  <ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux>

    Idem come sopra, in pi sunsite rappresenta il sito dove guardare
    per primo se si va a caccia di informazioni e documentazione, anche
    questo chiamato ``sunsite'' e basta (basta la parola ;).


 o  <ftp://ftp.funet.fi/pub/linux>

    Uno dei pi grandi siti ftp al mondo, mirror di tante cose tra cui
    sunsite, tsx e casa madre dei kernel di Linux.

 o  <ftp://ftp.pluto.linux.it/>

    Casa madre di tutto quello prodotto dal gruppo Pluto, in
    particolare aggiornamenti della documentazione tradotta in italiano
    e Pluto Journal.

 o  <ftp://ftp.linux.it/>,  <ftp://svpop.com.dist.unige.it/>

    Casa madre di ILS, correntemente mirror completo di Debian e di
    molte altre cose relative a Linux, soprattutto relative all'uso di
    Linux in ambiente FTN (Ifmail-HOWTO e compagnia).

 o  <ftp://cnuce_arch.cnr.it/pub/Linux>

    Mirror ufficiale italiano di sunsite.


 o  <ftp://maya.dei.unipd.it/pub/unix-linux/sunsite>

    Mirror di sunsite.

 o  <ftp://ftp.unipd.it/pub/Linux/sunsite>

    Mirror di sunsite.


 o  <ftp://gateway.unipv.it/pub/linux>

    Tutta la redhat (intel, sparc, alpha, e beta release).


 o  <ftp://goblin.dsi.unimi.it/pub/Linux>

    Slackware.


 o  <ftp://ftp.italnet.it/pub/Linux>

    Mirror di sunsite; tsx-11 parziale.



 9.3.2.  BBS



 o  OneWay BBS, +39 2 4491062, v.32bis,v.42bis, Milano, Fidonet
    2:331/333, Virnet

 o  DOC!, +39 41 5905472, ZyXEL19.2k,V.32b,V.42b, Mogliano Veneto (TV),
    Fidonet 2:333/704

 o  Sierra BBS, +39 6 39721568, ZyXEL19.2k,V.32b,V.42b, Roma, Fidonet
    2:335/336

 o  Aloha BBS, +39 923 546164/7, V.32bis, V.42bis, Trapani, Fidonet
    2:335/519, MultiMediaNet

 o  Pappaconda on-line, +39 51 6233671, Zyxel 19.200, Bologna, Fidonet
    2:332/424

 o  ILS BBS, +39 19 862349, V32bis,V42bis, Savona, Internet (E-Mail,
    News)

    Praticamente la versione BBS di svpop.

 o  XCalBr8 BBS, +39 535 780191 Fidonet 2:332/521 Sysop Andrea Baldoni.

    File per sysadm, sorgenti di dosemu60, doom, driver per Gravis.
    patch del kernel, sorgente completo del kernel.

 o  Eko BBS, +39 6 5215306, V.32bis, V.42bis, Roma, Fidonet  2:335/374

    Files: Slackware (Agosto95), Howto, LDP...

 o  cmb2000 BBS, +39 332 820009, v.32bis, v.42bis, Varese
    Fidonet 2:331/134

    Files: Linux Slackware 3.0, IfMail-HowTo, MIT Sources, VuBbs.



 o   Universal Mind BBS, +39 434 33869, V.34+, Pordenone, Fidonet
    2:333/1016, ExNet 93:392/1, Itax 70:122/1, Pnet 91:13/1, PeaceLink
    61:3917/1, Sysop Alessandro Zamarian.

    Mirror (?!) di tutto quello prodotto per il PLUTO (soprattutto
    Pluto Journal), vario altro. Magic f'req ``PLUTO'' per la lista
    files.