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       <title>Pentoloni</title>
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       <item>
               <title>La morte di Ivan Ilyich</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2024-03-27.txt</link>
               <description><![CDATA[Un'impressione non supportata da alcuna esperienza diretta mi
suggerisce che la lettura dei classici mattoni russi potrebbe
essere piuttosto pesante.

Il mio buon amico D. mi ha consigliato di provare a leggerli comunque,
che ne val la pena.  Mi ha suggerito di iniziare con La morte di Ivan
Ilyich, in quanto è un libro semplice, di una settantina di pagine.
A suo avviso uno dei migliori che egli abbia mai letto.

La discussione risale alla scorsa primavera.  Al tempo ne avevo trovato
una copia in PDF, ed ero riuscito pure a leggerla nei ritagli di tempo
(sebbene dallo schermino di un cellulare, cosa che mi ha un po' rovinato
l'esperienza).

A distanza di tempo ho recuperato gli appunti scritti allora:
(circa 2023-05-08)

> Il racconto scorre molto velocemente sulla vita perfetta, quasi
> da manuale del protegonista, il cui unico neo pare essere il
> rapporto tendenzialmente ma non eccessivamente conflittuale con
> la moglie.  La vita quasi meccanica di Ivan cambia in seguito ad
> una misteriosa malattia, su cui vari dottori forniscono delle
> ipotesi, e suggeriscono delle cure.  Le ipotesi sono
> spannometriche, e le cure inefficaci.  Ivan peggiora
> progressivamente, accompagnando una sempre maggiore sofferenza
> fisica con pensieri sempre più cupi di sfiducia, fastidio nei
> confronti di chi lo circonda e che sembra non capire le sue
> sofferenze.  Solo i suoi ultimi momenti sono caratterizzati dalla
> compassione per i suoi famigliari.
>
> Ho trovato il racconto dapprima un po' noioso, forse per una
> voluta descrizione meccanica che rende idea della routine e di
> un'esistenza negli schemi.  La malattia del protagonista
> trasforma però la storia in un vortice di angoscia crescente.
>
> Mi ha colpito la relativa incapacità dei dottori nel diagnosticare il
> problema, per quanto generico e poco rilevante ai fini della storia.
> Un generico problema ai reni o all'intestino, che in fin dei conti
> non interessa, nè ai dottori, nè al protagonista, nè a chi legge.
> Ivan è incostante nel seguire una cura, e pare molto più interessato
> alla contemplazione del problema in se, all'impossibilità di risolverlo,
> ed in generale ad un certo pessimismo cosmico.

Segue il commento del mio amico, che tipicamente denota una profondità
di pensiero ben superiore alla mia.

> Forse non sono in grado di spiegarlo decentemente, pero' e' il viaggio
> e la realizzazione a renderlo unico: il protagonista si ritrova a
> confrontarsi con un senso di impotenza e terrore dovuto alla malattia
> e alla prossima morte e si mette a rimuginare sulla sua vita, tutto
> il ragionamento che fa mentre ripercorre i passi che l'hanno portato
> al successo nella vita personale vengono rivalutati dal fatto che e`
> sul letto di morte e rimette man mano in discussione il tutto (c'e'
> anche dell'ironia probabilmente nel fatto che i dottoroni e gli alti
> professori che lo visitano lo trattano come se fosse un 'oggetto' di
> studio, che e' praticamente lo stesso modo in cui nella sua carriera
> ha trattato lui gli altri, familiari compresi, non come persone ma come
> oggetti, senza sentimenti e senza davvero cercare di capirli).
>
> Durante tutto il processo di retrospective, si rende conto non solo di
> non aver coltivato i rapporti con gli altri, di aver usato gli altri
> o averli ignorati al meglio, ma si rende anche conto che tutte le sue
> priorita' e quello che sembrava cosi importante durante la sua carriera
> non solo ora non conta nulla, ma non aveva valore nemmeno durante la sua
> stessa vita: ha assegnato le priorita' in modo completamente sbagliato,
> trascurando cio' che era davvero importante e concentrandosi su quello
> che non lo era.  Si potrebbe anche pensare che la sua paura per la morte
> e l'impotenza della malattia derivino anche dal fatto di rendersi conto
> di non aver 'vissuto correttamente' piu che dalla paura intrinseca per
> l'ignoto che rappresenta la morte.  In soldoni ha avuto una vita 'vuota',
> senza vera liberta' per colpa delle sue ossessioni e senza mostrare
> (o essere in grado di mostrare) neanche un briciolo di individualita',
> ha fatto quello che la societa' si aspettava da lui e non quello che
> desiderava, manco sa piu' cosa desiderava.  Ha vissuto da intelletuale
> trascurando completamente l'aspetto umano, tutte le sue relazioni sono
> state 'artificiali'. Paradossalmente, l'unica volta in cui mostra amore
> per il prossimo nella sua vita e' proprio dopo aver realizzato i suoi
> errori, quando sul letto di morte inizia a rendersi conto ed ammettere
> che probabilmente sarebbe meglio per i suoi familiari se morisse, prima
> volta in cui pensa a qualcun'altro che non sia se stesso con sincerita'
> e forse empatia se non amore
>
> In soldoni e una novella morale, che dovrebbe far ragionare su tante cose
> (in primis cosa e' la vita e cosa e' importante finche' si vive e come
> si vive) e nonostante il tema che sembra 'lugubre', il protagonista fa
> un suo percorso (doloroso anzicheno, fisicamente e mentalmente) ma alla
> fine c'e redenzione (che e il motivo per cui all'ultimo non ha piu paura
> della morte e accetta la sua fine)
>
> Per me e' uno dei libri piu' interessanti che ho mai letto e trovo
> incredibile che ci sia cosi tanto condensato in uno sputo di pagine
> (probabilmente anche piu' di quello che ho visto/capito io).
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Parental leave</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2024-03-17.txt</link>
               <description><![CDATA[Since a few weeks I'm in parental leave, so I'm spending most of
my days babysitting.  It is good not to be at work, but at the
same time it boosts my anxiety, whenever my brain isn't busy on
something.  Which is unfortunately often.

Anything requiring brain power is not practical with a little
baby screaming.  I try to listen to podcasts on topics that do
not require me too much thinking, but I don't have many interests
of this kind.
I wish there could be any podcast keeping me company as a fellow
human could, but I don't think that's feasible.  I feel alone,
and ironically I couldn't probably stand any of the people that I
could meet here.
Lots of contradictions.
What a mess I am.

For a few weeks I've tried to wake up early in the morning in
order to study, but as it turns out it does not to pay out so
much as I was hoping.  My children are very likely to interrupt
my study.
So I went back to studying in the evening, but energies are low by
the end of the day, and I can't really do much.

I have to focus on something I can *actually* do, with the little
resources I'm left with.
For instance, I've resumed my CTF (Capture the Flag) exercises
where I left off, and worked on that in the last few nights.
CTFS are not trivial, but at the same time each exercise does not
require a sustained work.
I find that learning r2 has not been in vain at all.

I've also decided to resume my daily journal, since it requires
little energies, and helps me in keeping track of little
achievements that keep me afloat.

Books: I'm done with "The Master and Margarita" (audiobook) and I
resumed reading "Foucault's Pendulum", the novel by Umberto Eco.
Or should I say I started it anew.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Smanie, domande e risposte.</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2024-03-07.txt</link>
               <description><![CDATA[Sono in quella fase della genitorialità in cui è davvero difficile fare altro
che stare dietro alla propria progenie.

D'altra parte non riesco a stare fermo, e non riesco davvero a pensare di non
pensare.  Si potrebbe dire che ho una dipendenza, e che mi sento male quando il
cervello non sta dietro a qualcosa.

Vorrei fare molto di più.  Mi piacerebbe essere una di quelle persone che
leggono molto. mi piacerebbe studiare come funziona un debugger della JLink, o
come craccare quei vecchi set-top-box che stanno sulla mensola a prender
polvere.  Vorrei recuperare la conoscenza che non ho saputo cogliere quando mi
veniva elargita, durante la scuola o ai corsi obbligatori in università.
Vorrei leggere i libri che ho comprato, e comprare libri che vorrei leggere.
E poi leggerli, se non è chiedere troppo.

Sono in una fase della vita in cui tutto ciò non è davvero possibile.  Me ne
sono lagnato molte volte, specie su queste pagine.  L'ho infine accettato, ma
resta il fatto che la smania c'è.

Mi sono ispirato a molti esempi che mi circondano, ed ho infine deciso di
alzarmi un'ora prima al mattino (quando mi riesce, un 60-70% delle volte) per
studiare.  La cosa mi da soddisfazione, e mitiga le mie smanie, ma non le
risolve completamente.

Essendo interessato a molti argomenti ho diviso il mio tempo, in maniera non
troppo rigida, sull'arco della settimana. Quando mi alzo al mattino studio
Statistica e Reverse Engineering.  Cerco di dedicare un "episodio" a settimana
alla programmazione, ed un altro alla lettura degli articoli che mi
interessano.

Durante la giornata, da ormai tempo immemore ascolto varie cose su youtube.
Se stai cambiando una bimbetta o lavando i piatti puoi usare solo le orecchie,
dunque ho intensificato quest'abitudine (pur senza privare la bimbetta, e
talvolta anche i piatti, di interazione vocale).

Seguendo un percorso iniziato molto tempo fa, fin dalla comparsa un certo
virus che ha trasformato i sopravvissuti in una manica di imbecilli, sono
saltato su tanti argomenti.  A sopresa sto sviluppando un gusto per la
Filsosofia, sebbene esuli dalla mia formazione.

Inizialmente si trattava di godere del perculamento ai danni di chi promuove la
fuffa.  Ma poi ho cambiato alcune delle mie prospettive, o forse sarebbe giusto
dire che ho acquisito delle prospettive dove prima non mi ero posto troppe
domande.  Ho messo in discussione quello che mi è stato insegnato da bambino,
individuato e risolto ciò che mi generava ansia.  Mi sono preparato ad uno
scontro che, man mano che passa il tempo, sembra essere sempre più irrilevante.

Si immagini di essere un pugile dilettante, che da anni sogna di battersi con
Muhammad Ali, per poi scoprire che, se anche non fosse morto, avrebbe comunque
ottant'anni.

Ho cercato di capire come funzionano le fallacie logiche.  E così sono giunto
ad apprezzare i dibattiti.  Ne ho trovati alcuni: di buoni e di cattivi,
perpetrati da saggi che discutono con saggi, da idioti che discutono con
idioti, e da saggi che asfaltano idioti.  Ho apprezzato come il dibattito sia
innanzitutto una discussione, sperabilmente civile, non necessariamente atta a
identificare un vincitore e un vinto, quanto a mettere in discussione le
proprie idee.

Oggi ho trovato questa perla, che magari piazzo qui:
https://www.youtube.com/watch?v=zd2XJbcRPRM
Odifreddi, Barbujani e Barbero a confronto: esistono le razze?

Ogni volta che trovo una perla (e non sto parlando solo di dibattiti, ma in
generale) mi viene voglia di aggiungerla ad una collana, ma non ho mai tempo
per cercare un filo.

Non riesco a stare fermo, e nel contempo soffro delle mie limitazioni.
Vedo che non è così per chiunque: c'è chi riesce a vivere in superficie.
Ma forse senza queste smanie si sta meglio.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>New words I learn</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2024-01-06.txt</link>
               <description><![CDATA[Almost 40 years old, still learning new words
(both in English and Italian!).

English         Italian
-------------------------------
Apophenia       Apofenia
Cesspoool       Pozzo nero
Deceptive       Capizioso
Kith and kin    Amici e parenti
Lounger         Fannullone
Sophistry       Sofisma
To bask         Crogliolarsi
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>My old Barnes and Noble Nook</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2024-01-05.txt</link>
               <description><![CDATA[Recently I've received a few emails claiming that Barnes and
Noble is discontinuing my Nook e-book reader.

This is a present from my dearest friends in Italy, and I own it
since roughly 10 years.  As much as I appreciated the present, I
did not use it that much, mostly because it is good at displaying
EPUB files, as much as it is bad when it comes to PDFs.
Unfortunately, most of the e-books I could lay my hands on are in
PDF format.

The Nook has WiFi support, so it can be connected to the
Internet.  but last time I tried I was "gifted" with a free
e-book that I still can not get rid of.  This is offensive: it
basically remarks that I don't own my own goods.

I never connected my Nook to the Internet since.
I can load books in the same way as I would copy them over a USB
drive, so I don't feel the urge to upgrade it. That is why the
discontinuance is not bothering me.  I guess it is to late to
wonder if some upgrade might have unlocked a better PDF reader.

A few days ago I stumbled into the Standard EBooks project[1]
from which I downloaded a few EPUBs.  After long time I turned on
my Nook and loaded them.  I started to read "A Study in Scarlet",
by Arthur Conan Doyle, the story that marks the appearance of
Sherlock Holmes and Watson.

The reading turned out to be surprisingly pleasant, especially
when trying to put a baby to sleep.  It would be impossible to
turn the pages of a paper book!

Not being a native english speaker, I also have to look up some
terms from time to time.  I found out that my Nook ships an
English dictionary!  A feature I only discovered now, after years!

[1] https://standardebooks.org/
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Well deserved vacation!</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-12-05.txt</link>
               <description><![CDATA[I've been through a tough period, and it is not over quite yet.  I can
reasonably foresee things will not be easier until next summer.

Despite being demanding, and at times a frustrating, I like my job very
much, and it has been a mean of release in my standard week.  It might
be because of this that I cumulated quite a number of PTO days!

Apparently I can't save more than a few for the next year, so I'm going
to take a somewhat long time off for the winter holidays.

We are not travelling this winter, and I couldn't be more grateful.
Deep down I still like the idea of traveling: I can picture myself
having a quiet and delicious meal with a huge beer in between flights.
But that time is over.  Travelling with family is plain stressful.

On the top of it, I'm increasingly intollerant towards people, and
what I really crave for some time to spend alone, in silence, without
the pressure of the external world, or some idiotic religion-infused
conspirancy theory.

I hope I'll be able to read and spend some time on my projects.

Ironically, given how hard it is for me to find some time for myself,
I'm a bit stressed by the idea of not using it wisely.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Noia notturna</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-10-28.txt</link>
               <description><![CDATA[Il mio sonno è stato disturbato da un immensa noia, non intesa
come mancanza di stimoli, ma in senso più classico come fastidio.
Un bel cocktail di noia, misto attesa di quell'evento che sapevo
sarebbe accaduto di li a poco: stiamo cercando di abituare nostro
primogenito a fare a meno del pannolino la notte, e naturalmente
ci tocca cambiare le lenzuola e buttare un altro telo assorbente.
Questo "statisticamente" accade verso le 2 del mattino.

Ciò che mi ha dato noia è il lavoro del padre, bensì quello del
figlio: ovvero l'interazione di ieri sera con la mia vecchia
madre.  Sarà strano o ridicolo che uno possa essere ancora
infastidito da una cosa simile, alla soglia dei 40 e con più di
mille kilometri di distanza fisica.  Eppure così è.

La serata di ieri è stata diversa dalla solita routine. In genere
di cena presto e bambini a letto, immenso lavoro per lavare i
maledetti biberon, che vanno poi sterilizzati (pratica sulla cui
utilità ho delle riserve).  Ieri per cambiare abbiamo avuto
ospiti, e abbiamo comprato la pizza.

Entrambe le modalità, serata-routine e serata-ospiti, mi
impediscono di spendere del tempo da solo e in spensieratezza,
leggendo un libro o imparando qualcosa, magari mentre sorseggio
un dito di 'Amaro Monte Negro'.

Hey tu! Si tu che leggi 'sta pagina!  Usalo bene quel tempo, che
come diceva Marco Aurelio, non solo ne hai poco, ma quello che
hai davanti è di qualità inferiore, visto che non è detto che non
ti rincoglionisci!

A metà serata arriva una notifica.  Mamma, oltre al normale e
sempre ben accolto interessamento sul come va vita, si sente in
dovere di buttar li l'ennesimo "messaggio della madonna",
ottenuto mediante copia incolla su questi bestia di "social".

Originalmente concepito da qualche veggente che deve dar sfogo
alla sua patologia, piuttosto che da qualche prestigiatore che
deve tenere in piedi il suo business, il "messaggio" è un linea
con i soliti luoghi comuni.  Ironicamente il messaggio viene
introdotto come "autentico", roba di cui non parlare in giro per
"non spaventare nessuno".  Poi però la stessa minestra
propinatami per lunghi anni, ogni volta che succede qualcosa di
tragico, ma inspiegabilmente mai prima.  L'implicazione di
autenticità e quella sottile linea di occultismo è
un'interessante novità.

Voglio bene a mia madre, ma mal sopporto il suo costante
tentativo di insinuare ansie e propagare terrorismo psicologico
nella gente.  Il fine è quello di ribadire l'utilità delle
infinite ore spese a pregare un'entità che, ammesso che esista,
sta ovviamente sciacquandosene i coglioni da sempre.
Naturalmente se avesse un minimo effetto non servirebbe
insistere.

Naturalmente le cose brutte esistono, le guerre rendono
miserabile la vita di tanta gente, e non è per sminuire, ma mi
vien da dire: eccetera eccetera.  Purtroppo non a tutti è chiaro
che l'utilità pratica di snocciolare rosari è solo di tenere a
bada le proprie ansie, così possono essere potenziate di nuovo al
prossimo terribile segreto che non possiamo dirti questa volta.

E la domanda retorica è: ci credi in quel che dici?  Perché se ci
credi di che ti preoccupi.  Se invece non ci credi (cosa che
reputo piuttosto probabile), perché mi rompi la minchia affinché
ci creda io?  La risposta più plausibile si trova secondo me nei
meccanismi della dissonanza cognitiva: hai bisogno di supporto
comunitario per mantenere in piedi delle ovvie cialtronerie.  Il
processo è ben illustrato, su base sperimentale, nel libro dal
titolo "Quando la profezia non si avvera" di Leon Festinger.  In
questo caso le profezie sono sempre generiche (dicesi: paraculo),
ma basta indagare per trovare grosse contraddizioni che, se ce ne
fosse bisogno, sarebbero sufficienti a farsi una domanda o due.

D'altra parte qualsiasi tentativo di ragionare sarebbe sprecato,
dunque non posso che rimanere in silenzio e far finta di nulla,
cercando di tenere a bada la rabbia che mi deriva dal vedere
l'auto abuso e la quantità di tempo investita in stati di
angoscia ed attività ansiolitiche correlate. E pensare che, se
proprio, basterebbe una fottuta pillola.  Mi farebbe meno rabbia
se si trattasse di una persona a cui non sono legato.

Di qui la voglia di sfogarmi lanciando un pippone nel vuoto, che
a parte la riduzione della mia frustrazione avrà ben pochi
effetti. Forse, ben che vada, quello di intrattenere una mente
affine, o quello di risvegliare il panico ad un qualche
credulone.

A temporale concluso, finisco col pensare che dovrei usare più
empatia e meno rabbia.  O forse è la rabbia sfogata che lascia
spazio all'empatia.

Lascio qui il puntatore ad un interessante audio, su un argomento
quasi ma non del tutto diverso:

Odifreddi a Idee e Pregiudizi: ragione scientifica e superstizione umanistica.
Durata: 56 minuti
Link: https://d3ctxlq1ktw2nl.cloudfront.net/staging/2023-6-3/df4e0d2f-cfab-8bae-a38f-5d238d690d32.mp3
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Smania</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-08-04.txt</link>
               <description><![CDATA[Da un po' di tempo a questa parte, forse da molto tempo, sono
tormentato da una sorta di smania, che talvolta sfocia in malumore e
addirittura interferisce con la mia proverbiale capacità di dormire
come un sasso.
Forse si tratta di una crisi, che mi prende con l'avvicinarsi dei
quaranta?
Penso che ciò sia comune, anche se non credo sia ancora quella che
chiamano una "crisi di mezza età", benché io spesso mi accorga di
quanto il mio corpo sia sempre più un catorcio.
Sicuramente talvolta mi interrogo sul senso della mia esistenza, e
dove sia la direzione a cui sto puntando.  Non tanto in senso
religioso - mi ripropongo di parlare di ciò in futuro, ma ormai
da tempo ho smesso di credere - quanto in termini di obiettivi: cosa
posso produrre di buono, nella mia vita?

La mia quotidianità è spesso ripetitiva: ci si alza, si lavora, si
sta dietro alle esigenze della famiglia, ci si abbandona al
sonno completamente distrutti.

Il lavoro mi da molte soddisfazioni, ma pur essendo molto vicino a
quello che si dice un "lavoro ideale" -- quello di cui qualcuno ha
detto "scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in
tutta la tua vita" -- non si può dire che la mia giornata lavorativa
media termini armoniosamente.

Amo la mia famiglia, ma mi stanca immensamente. Pur essendo sicuramente
importante per me essere un buon padre, faccio fatica a considerarlo
come un obiettivo da raggiungere.

I miei progetti personali, su cui fino a pochi anni fa spendevo tanto
tempo, sono ormai trascurati.  Trovo soddisfazione nel lavorarci
sopra (ad esempio, recentemente ho rilasciato una nuova verisone
di Crossbow), ma mi chiedo se il gioco vale la candela.  Cosa mi
spinge a farlo?  A volte il piacere di programmare, piu` spesso
l'impressione di avere un debito nei confronti di quel singolo utente
che so di avere, o magari nei confronti di me stesso, che ci ho gia`
dissipato tanto tempo (a fondo perduto, se non si conclude con qualcosa
di concreto!)

Le cose nuove su cui vorrei cimentarmi sono troppo onerose, sia in
termini di tempo, che di energie mentali.

Amo pensare che un giorno tornero` ad essere padrone del mio tempo, ma per
dirla con le parole di mia sorella: avere dei figli, equivale ad ipotecare
qualche anno di vita.  É un dato di fatto, tanto vale accettare la cosa.
Alle condizioni correnti, tuttavia, in cosa posso trovare un po' di
gioia e soddisfazione?
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Something is moving...</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-06-30.txt</link>
               <description><![CDATA[I've got a few things happening in my life.  Many at once in fact.

Some of them are quite personal, so I'm not disclosing them here.
Others, while still being personal, I would like to talk about on
my gopherhole.  I think it would have therapeutic value to do so,
and maybe someone might gain from it, hoping that this doesn't
sound pretentious.

I have to think deeply, and do some introspection.  I started to
write something on it, but I'm definitely not done.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Vacanze e libri</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-06-10.txt</link>
               <description><![CDATA[Questo è l'ultima vacanza in Italia prima di una assenza molto
lunga dal mio paese natale.  A fine estate nascerà nostra
figlia, dunque non potremo viaggiare per un lungo periodo.

Il lungo e intenso stress lavorativo degli ultimi mesi, che
talvolta si è trasformato in annotazioni lamentose su questo
phlog, mi ha dato un po' la nausea per quanto riguarda lo studio
dell'informatica e finanche i miei vari progettini.

Pur conservando sempre una certa smania di progredire, e
approfondire gli svariati ambiti di mio interesse dove vorrei
sviluppare competenza (la sicurezza, l'elettronica, la
programmazione di basso livello, la statistica e il calcolo delle
probabilità), ho temporaneamente ridotto il tempo speso
all'elaboratore in favore di quello dedicato alla lettura di
svariati libri.  Ciò è accaduto ben prima della partenza, e sta
continuando pure durante la mia permanenza presso la mia casa
natale.

Ho iniziato e sono in procinto di concludere la lettura un numero
di libri.

Ho dovuto lasciare a casa la mia copia di "Quando la profezia non
si avvera" (titolo originale "When Prophecy Fails") di Leon
Festinger, Henry Riecken, Stanley Schachter, per evitare
possibili conflitti con la mia vecchia madre.  Lei è drogata di
apparizioni mariane e fregnacce analoghe, costantemente in attesa
di eventi miracolosi che guarda a caso non si realizzano.

In generale c'è meno tensione nell'aria, un po' per la presenza
di nostro figlio che a quest'età produce un vortice entropico di
allegria, e un po' perché ormai ho sviluppato una certa capacità
di evitare taluni argomenti in presenza di mia madre.
Tanto portano soltanto alle medesime discussioni trite e ritrite.

Qui in Italia ho acquistato "Geniale" di Massimo Polidoro, e "La
coscienza di Zeno" di Italo Svevo.  Sono all'ultimo capitolo del
primo, e sto inframmezzando la lettura con il secondo.

Al mio ritorno dovrei trovare "Il Pendolo di Foucault" di
Umberto Eco nella cassetta delle lettere.

P.S. Pubblicherò questa entry solo dopo il mio ritorno a casa,
per una mera questione di paranoia.  Non si dovrebbe mai lasciar
intendere su Internet troppo circa i propri spostamenti, che
altrimenti poi ti capitano in casa mentre non ci sei ;-)
Non lo reputo così probabile, capiamoci, ma perchè rischiare?
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Bookmarks</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-06-07.txt</link>
               <description><![CDATA[The Indiana Jones syndrome hits me today, and makes me delve into my backlog
for relics.  It is basically a list of "I will read them one day" references.
Since I'm not working today, and since my child is having a nap, it might be
the right time for it!

Oh wow: the previous sentence is naturally justified!

I started pouring links and references in this phlog post, then I realised it
would be better to have them in a dedicated file, not bound to a specific
date.

..then I remembered I have one!
gopher://dacav.org/1/links (top level menu / "Links")

Now I'll spend some time updating the list.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Ispirazione</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-06-04.txt</link>
               <description><![CDATA[Ci siamo trattenuti alcuni giorni presso alcuni parenti acquisiti.  Ho avuto
modo di parlare un po' con M., che di professione fa l'ingegnere meccanico,
ma che sapevo avere passione per l'informatica e l'elettronica.

Mi ha parlato di un paio di progetti, presenti e passati.  Alcuni di questi
sono davvero initeressanti, e prevedono l'utilizzo di piattaforme hardware
(e.g. Arduino / Raspberry).

Ho trovato la cosa di grande ispirazione: pur essendo legato a linguaggi e
tecnologie in qualche modo obsolete, e senza alcuna pretese di
professionalità, è stato in grado di ottenere risultati eccellenti.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Random</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-04-28.txt</link>
               <description><![CDATA[Ho in testa un motivetto che è parte della colonna sonora di un
film.

Il film si intitola "Love don't cost a thing", ed è un mediocre
filmotto americano che tratta la storia di un nerd che cerca di
essere popolare.  Il titolo contiene un errore grammaticale, cosa
che qualche anno fa non potevo davvero concepire.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Sindrome dell'impostore</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2023-04-27.txt</link>
               <description><![CDATA[Settimane che martello sullo stesso task, incapace di portarlo a
termine, pur avendo capito almeno a grandi linee, ciò che devo fare.

Torna sempre la voglia di scrivere, per mantenere traccia delle mie
disavventure
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Bolla di sapone</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-12-22.txt</link>
               <description><![CDATA[È da alcuni giorni che sento il desiderio di buttare giù due parole su vari
temi, ed ora che ne ho l'occasione, dopo aver svolto i compiti relativi al mio
ruolo di genitore, quelli del marito, quelli professionali, e infine quelli di
igiene personale, eccomi qui prostrato sotto il peso dell'ennesima giornata.

Manco mi ricordo più di cosa volevo tanto parlare.  Ho cercato di prendere
qualche appunto, ma non sono mai riuscito a trovare un secondo dove non
dovessi correre appresso a qualcuno.  Il tempo speso in calma e solitudine è
decisamente un lusso di questi giorni, e quello in cui contemporaneamente sono
pure lucido è una vera rarità.

Ho recentemente rivisto un paio di vecchi film di Aldo Giovanni e Giacomo:
"Tre uomini e una gamba", e "Così è la vita".  Ho apprezzato moltissimo la
cosa, forse più per un fattore nostalgico che non per la bontà effettiva dei
film, che dopotutto non hanno questa trama incredibile.

Eppure mi hanno riportato al tempo della mia tarda adolescenza, quando le cose
erano così semplici, e le giornate spensierate.  Da questi film traspare
sempre una certa semplicità di vita, e una sensazione di calda amicizia.
Enrambe cose che faccio fatica a sperimentare oggi come oggi, nella mia vita
quotidiana.

MI sono accorto solo ora di come in "Così è la vita" compaiano alcuni attori
a cui in passato non ho dato molto peso, ma che ho poi rivisto nella serie
Boris.  Primo tra tutti Pannofino.

Boris!  Una serie che ho tanto apprezzato finchè non hanno voluto rovinarla
con quella caciotta della quarta serie.  Maledetti.  Per fortuna esiste la
scappatoia di ignorarla deliberatamente, come ho fatto per i più recenti Star
Wars.

Quegli attori sono invecchiati una cifra.  Mi capita sempre più spesso di
essere colto da quelli che penso siano attacchi di panico, all'idea di come
anch'io sto invecchiando, senza apparentemente riuscire a portare nessun
particolare contributo all'umanità.

Ma non era di questo che volevo parlare, temo.  Quello di cui volevo parlare
non abita più i miei neuroni.  È sparito, un po' come una bolla di sapone.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Option number 5 is funny too...</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-11-25.txt</link>
               <description><![CDATA[...If you're willing to take the consequences.

Have you ever desired a save button, that you can press, see what happens if
you do something questionable, and then being able to reload the saved state
after you did it?

Unfortunatly by realoading the game you would revert the universe to the
moment you saved, so you would not recollect what happened after you saved.
You would still be curious about the consequences of your action, and try
again.  This would result into a never ending repetition of last time frame.
And nobody would ever realize what is going on.

In principle it *could* be that someone is using that button *right now*, and
that we are all, indeed, on the N-th iteration of the same time frame.
This could be happening with a probability that is extremely close to zero,
yet you can't prove me wrong.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Boris Vallejo, Fantasy Art.</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-11-16.txt</link>
               <description><![CDATA[I'm chilling and enjoying the silence and coziness of my study.

I was planning to work a little more, but soon my efforts came to a forced
stop: I have to merge a few pull requests, but they need to be accepted by my
colleagues before I can do so.  And nobody works at this time of the evening.

I failed miserably at spending my free time in a useful way.  Probably it's
just not the right moment to be productive.  So I decided to pay a visit to the
"wallpaper general" (/wg) board of 4chan: a thing that I haven't done in years!
Why? You may ask.  Well, a few days ago I was searching for some old data, and
I ended up roaming in the directories of my back up disks.  I found various
collections of pictures and videos, including a few awesome wallpapers, that I
downloaded ten or fifteen years ago, from /wg.

I've never been a big fan of 4chan, to be honest, yet I used to lurk in /wg
quite often back then.  There I could find some really good wallpapers, and the
occasional NSFW threads were often erotic art, nothing outrageous.

Tonight I have been there, and while scrolling in the catalogue I found a
thread about fantasy art, introduced by a picture that I know very well, since
way before 4chan even existed.

My memories date back to the early '90s, when I was a teenager.  I was
of the nerdy kind, of course.  While my peers spent their time playing
football and thinking about football players, I was into computers
and video-games.

A little digression is due: I find it ironic how I stopped being into
video-games just a few years later, while it's far from unusual to find people
of my age being a lot into gaming.  The most recent game I've played was issued
in the year 2000!

Back into my story, I was into video-games, and I was particularly fond of the
fantasy kind, being reminiscent of titles such as "Golden Axe", that I had
played as a 6 years old, on my Intel 386 running MS-DOS.

One day I followed my dad to the wholesale marketplace.  The marketplace was
divided in two main areas, and we were typically spending time in the food
services area, since my parents used to own a bar.  In the other area one could
find various goods, among which stationery, and computer-related goods.

I used to check the computer area every time.  You could buy both
accessories and software, the latter being usually distributed via
CD-ROMS.  Of course we are talking about business oriented software,
management software, etc.  Stuff that I found irremediably boring.
I kept going there nonetheless.

That day I found an intriguing box that strongly recalled all the stereotypes
of fantasy world.  I don't exactly remember what was depicted on it: probably
some barbarian wilding an axe, back to back with an amazon armed with a sword.
All I remember is the excitement of having finally found an interesting piece
in the pile of lame software.  And if that was the graphics, it must have been
an awesome game too!  Cost?  Very cheap.  What can go wrong?

Well - spoiler alert - pretty much everything went wrong.  My dad bought
it to me, and I was very happy, until I put it into my CD drive, and I
found myself browsing in a collection of digitalised paintings of Boris
Vallejo, a Peruvian-American painter.

I guess I should have paid attention to the fact that the CD was entitled
"Boris Vallejo, Fantasy Art".  Sure, I didn't know English, but to be honest
it was a poor excuse.

My sister frowned at me, implicitly alleging that I knew perfectly well what it
was about, when I bought it.  Many of those pictures had in fact a hint of
eroticism.  Nothing gross (you be the judge, just search on the web for "Boris
Vallejo"), but it still qualifies at something that I would have appreciated
later in time.  But not in that moment.  I was genuinely disappointed.

So many years passed. I wonder if that CD is still laying around at my parent's
place.  Probably not.  And to be honest I would have a CD drive where to put it
in.

..Well, good memories, and good night.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Vacay, day 1</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-09-25.txt</link>
               <description><![CDATA[Not carrying a laptop was a good and bad choice.

From one side It is nice not to carry around such items when travelling alone
with a toddler. From the other I would like to use it now, and I'm stuck with
using the uncomfortable keyboard of my phone.

I brought with me a USB drive loaded with a live distro with persistence,
and a second luks-encrypyed drive containing stuff like gpg and ssh
keys. The idea being of turning the occasional borrowed computer into
a Linux machine, of course.

Using it now is feasible, as nobody is using the PC but the phone keyboard,
however uncomfortable, can be operated under the sheets of my bed. This makes
it is by far more appealing than reaching that cold room.

I love my parents, but this place is always so cold, and I never find what I
need. I always end up thinking I should keep a little supply of everyday goods
hidden somewhere, as we already do for our kid, as a matter of fact.

Another thing I'm increasingly allergic to is my mother's persistent
hammering away at her religious beliefs, mixed with politics and plot
theories.  It gets worse with time.  I'm more and more convinced that the
people she firmly believes in are just a bunch of scammers.  The day
they will be exposed will be a great one.  I'm not sure if in positive
or negative terms.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Vacay, day 0</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-09-24.txt</link>
               <description><![CDATA[After a long period I'm finally having some vacation.

While flying on a plane, my son sleeping with his young head resting
on my right arm, I chill a little and think of the last nine months.

I did a lot lately, starting with a new job in a different line of
work, moving in a new home, and all of it while also taking care of my
family.

I've landed a job as embeded software engineer, and consolidated it by
learning new tools. I have now some valuable experience with Yocto, I
wrote a few drivers within a baremetal application targeting a
cryptoprocessor, I refactored and made right a whole cross compiled
system, taming a quite broken CMake configuration, in a
multi-toolchain environment.  I also deepened my knowledge in the
topics of security and data encryption. I feel likeI gained the trust
and befriended many colleagues. It was a quite good series of
achievements. I'm glad to be part of a crew of competent people.

I'm also so grateful of being surrounded by a loving family. I hope I
can be a good parent over time, for this little cool buddy, in the
same way as I hope I've been a good husband in the last seven years.
]]></description>
       </item>
       <item>
               <title>Really hard</title>
               <link>gopher://example.conf:70/0/pentoloni/2022-09-07.txt</link>
               <description><![CDATA[I'm not sure if this entry should go in one of my other
two phlogs, to be honest.  It is about my job in embedded,
but also about tech, but also about how I feel right now.
Let's say it is more about
how I feel.

It is now a few weeks that I'm battling against this
windmill.

It all started with a problem of transitive dependencies,
that I encountered while carrying on my task.  It
degenerated quickly into a huge and hairy beast, to the
point I first had to find a quick work-around (so I could
complete my task), and then I convinced the management to
give me some time to fix it.

For some reason I'm ALWAYS gravitating towards battling
the huge and hairy beast of dependency management: it just
seems my fate.  But I don't believe in fate.  The reality
is, I'm probably one of the those who give a damn about it,
while most developers (to my experience) just don't.

I just decided to jot a few lines on this topic, as soon as
I realised that there's a similarity between build system
correctness and computer security.

A system can be perfectly usable, but horribly insecure.
It is actually often the case that improving the security
is detrimental to usability.  Build systems are similar
in that they can work, but be horribly wrong.

I often see big projects, composed of multiple components,
in which people are happy as soon as the compilation works.
Yet it might work "by accident".  For a very good example,
consider the case where the headers of a certain library
are available to the compilation of a binary, not because
the library is properly configured as dependency, but just
because the headers happen to exist in the right place.
I've seen this countless times now.

This is my special flavour of hell.
]]></description>
       </item>
</channel>
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